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Sep 112006
 

Buongiorno a tutti, e buon inizio settimana.
11 settembre 2006, cinque anni dopo “quel” tragico giorno. Ho pensato a lungo se parlarne o meno, ed alla fine ho deciso di NON parlarne.
Non dobbiamo mai dimenticare quello che è successo (anche perchè penso sia impossibile farlo, a distanza di cinque anni ho ancora davanti agli occhi il momento esatto in cui sono venuto a sapere quello che stava succedendo), ma non dobbiamo permettere che il terrore (scopo principale dei terroristi) prevalga.

Box.netDetto questo, passiamo alla presentazione di Box.net, un servizio di online storage che sto provando da un po’, e che ho trovato davvero interessante 😉
A tutti sarà capitato di aver bisogno di accedere a propri file, che però erano conservati su un altro computer. Soluzioni:
1) Foldershare (che però necessita di installazione, e vuole che i diversi computer siano dello stesso proprietario. Ma potreste essere in un Internet cafè…
2) Zapr (la soluzione più adatta, ma che richiede che ogni file ed ogni cartella venga preventivamente “condivisa”)
3) Gmail (potete inviare i file che vi servono via posta come allegati, o utilizzare la Gmail Drive Shell Extension, ma… dovete installarla, e successivamente dovete disinstallarla se il computer è condiviso)
4) Un servizio di storage online (che rende i vostri file disponibili sempre, da qualunque computer, senza installare niente).

Proprio il punto 4 è la soluzione migliore per avere i propri file importanti sempre disponibili.
Ci sono diverse soluzione di online storage (alcuni nomi: Xdrive, Streamload, FilesAnywhere… quest’ultima molto interessante, e che ha hostato i miei files per due anni, a pagamento), ma… bisogna fare i conti con diversi fattori che possono influenzare la scelta:
1) costo: ci sono soluzioni completamente gratuite, altre sia gratuite che a pagamento, altre solo a pagamento
2) spazio a dispozione: alcune mettono a dispozione gratuitamente pochissimo spazio, assolutamente insufficiente per un uso “serio”
3) tecnologia: alcune offrono interfacce in AJAX, accesso FTP, WebDav, Java… altre invece hanno un’interfaccia spartana ed alcune volte anche ostica.
4) condivisione: alcune soluzioni permettono di condividere i files fra più utenti o team di lavoro, altre sono strettamente personali
5) tools: alcuni fornitori mettono a disposizione client per l’upload o per il backup, altre lo richiedono espressamente per funzionare

Per me lo “stato dell’arte” nel campo dell’online storage, dovebbe avere almeno queste caratteristiche:
1) servizio gratuito (opzionalmente a pagamento, con uno spazio maggiore)
2) almeno 500 MB (anche se 1 GB è meglio)
3) interfaccia chiara, semplice e funzionale (meglio se AJAX-powered)
4) possibilità di condividere i files con alcuni utenti o con il mondo, se necessario
5) nessuna necessità di tools esterni per l’upload, ma possibilità di avere programmi che facciano backup o sincronizzazione

Beh… Box.net ha tutte le caratteristiche che vi ho elencato, ed anche di più… 😛
Innanzitutto, è possibile attivare un account gratuito con 1 GB di storage, dove potete conservare file di ogni tipo e di ogni dimensione (ma NON pensate di conservarci la vostra musica per condividerla con il mondo, ci sono dei limiti di download per gli account gratuiti).
L’interfaccia è molto chiara ed intuitiva (con un largo uso di AJAX), così come è semplicissimo caricare dei file nel proprio account.
E’ possibile organizzare il proprio spazio in cartelle, ed assegnare tag a cartelle e files (cosa utilissima per trovare immediatamente file simili sparsi in cartelle diverse).
Naturalmente i files presenti su Box.net possono essere condivisi (con utenti selezionati nella versione FREE, o con tutto il mondo in quella PREMIUM e PRO) e prossimamente sarà possibile effettuare la sincronizzazione con cartelle presente sul proprio computer.
Inoltre… ha funzioni specifiche per postare i propri file sul proprio blog ed è possibile avere un feed RSS dei propri file.
Quelle sopra sono solo ALCUNE delle features disponibili, in questa pagina è possibile trovare la lista completa

A pagamento (opzionalmente) è possibile avere più spazio (5 GB), creare fino a tre sottoutenti che potranno usare il vostro spazio per i propri file ed usuruire di feature aggiuntive (trovate una tabella comparativa con i vari pricing QUI).

Box.net ha anche un blog, ovviamente… 😉

Giudizio di Giovy: un OTTIMO servizio, sotto tutti i punti di vista; io ne ho provati diversi (ho necessità di avere molti files a cui devo accedere, da ogni computer che abbia un accesso alla Rete) ed ho anche pagato “abbastanza” per avere solo due GB di spazio.
Con l’account Premium (a pagamento) ho 5 GB di spazio ad un costo pari alla metà di quanto spendevo prima.
Thumbs UP, indubbiamente.

Mar 292013
 

Western Digital My Book LiveUn recente acquisto di cui sono molto soddisfatto, e di cui vorrei parlarvi oggi. Sto parlando dei simpatico giocattolo che vedete qui a fianco, ovvero il Western Digital My Book Live, in versione da 3 TB.

Motivo dell’acquisto è stato il voler spostare in una posizione più “solida” tutti i file audio e video che al momento avevo su un disco esterno portatile (sempre WD) da 1 TB.

Ma non di solo spazio vive l’uomo…
… perchè se ha anche una TV con wi-fi incorporato, un Macbook con Time Machine e una ricca libreria di iTunes… 😉

Andiamo con ordine, però.
Mettere all’opera il My Book Live è semplicissimo: dopo averlo connesso all’alimentazione ed alla rete cablata (ha una presa Gigabit Ethernet, nel mio caso collegata direttamente al router Fastweb) basta installare il companion software (disponibile per Windows e Mac, manca una versione Linux ma ovviamente non è indispensabile per far funzionare correttamente l’unità nè per configurarla) e seguire i semplici passi guidati. Tempo tre minuti (giusto il necessario perchè il disco faccia il boot) ed il disco è online.

Accedendo al pannello di controllo, la prima cosa che ha fatto è stata notificarmi che c’era un aggiornamento del firmware; dopo aver raccolto il mio consenso all’aggiornamento (si può anche impostare perchè si aggiorni automaticamente, senza notificare l’amministratore dell’unità) ha scaricato il firmware e l’ha installato. Cinque minuti dopo l’unità era nuovamente online, con l’ultima versione del firmware.

Da Mac non c’è bisogno di fare nulla di complesso, il companion software ha già rilevato il My Book Live e l’ha mappato: potete usarlo direttamente dal Finder per copiare nelle apposite cartelle video, audio e foto. Tutto quello che andrete a mettere in queste cartelle Pubbliche sarà accessibile a chiunque nella rete e… e sarà trasmesso, tramite il server DLNA incorporato ed attivo per default, sulla rete, a disposizione di tutti i dispositivi compatibili (TV connesse, lettori Blue Ray, Xbox 360, Playstation 3 ecc).

La mia TV (una LG 47LM660S) l’ha rilevato immediatamente, permettendomi di navigare fra i file audio/video che avevo copiato sul capiente disco dell’unità. La riproduzione avviene in streaming ed è perfetta anche in caso di file video Full HD.

Allo stesso modo, il server iTunes incorporato (ed attivo per default) rendeva disponibili sulla rete tutti i file audio, permettendone lo streaming sui PC-Mac con iTunes.

Già con solo queste caratteristiche (unite ad un bel design) il prodotto sarebbe interessante, ma ovviamente il My Book Live dispone di molto di più. Come ho già detto, è immediatamente disponibile come unità di backup per Time Machine di Apple (potendo anche scegliere, dal pannello di controllo dell’unità, accessibile da browser web, quanto spazio disco dedicare a questa funzione). Gli utenti Windows possono usare Windows Backup, l’utility WD Smartware o altri software di backup per assolvere la stessa funzione.
E’ possibile creare diversi utenti sull’unità e definire capillarmente a quali condivisioni permettergli l’accesso (eventualmente dandogli anche una condivisione riservata, in cui conservare propri documenti).
Inoltre, è possibile configurare l’unità per fare il backup automatico di se stessa con altre unità simili presenti nella rete, rendendo la soluzione molto più sicura.

WD 2goInfine (e dulcis in fundo) la caratteristica principale di questa unità sta proprio nel suffisso LIVE: permette di creare una personal cloud, accessibile da qualunque computer connesso ad Internet tramite un semplice browser (ed un apposito sito, che funge da bridge fra voi ed il vostro My Book Live: https://www.wd2go.com/) o tramite apposite app per dispositivi mobile (iOS, Android, Blackberry e Windows Phone). In questo modo i vostri file saranno sempre con voi, senza dover ricorrere a soluzioni di terze parti (Dropbox, SkyDrive, Box.net ecc.).

mobileapps_08

Allo stesso modo, e tramite un’altra app mobile, è possibile accedere alle foto immagazzinate sul vostro My Book Live, per avere il vostro portfolio sempre con voi (ed arricchirlo con i vostri scatti realizzati in mobilità, che possono essere caricati sul My Book Live direttamente dall’app.

In definitiva: il WD My Book Live è davvero un bel prodotto, sotto ogni punto di vista: design, funzionalità, facilità di configurazione ed utilizzo. Il plus di creare la propria personal cloud (con spazio virtualmente illimitato, difficile aver bisogno di più di 3 TB di file in mobilità) permette di abbandonare servizi di cloud storage a pagamento.

May 192011
 

Ultimamente ha fatto parecchio scalpore “l’affaire Dropbox” (mirabilmente riassunto da Ernesto in questo post).
Partendo dal presupposto che archiviare nella nuvola (il tanto discusso “Cloud”) file riservati è spesso una cattiva idea (per motivi di privacy, sicurezza ecc.) e passando per le recenti vicissitudini di Dropbox, ho pensato di condividere con voi come mi sono regolato IO per quanto riguarda i miei files (beh, del resto in passato ho parlato spesso e volentieri di storage e backup online ecc.).

Vi confesso sinceramente che ho abbandonato Dropbox come storage dei miei files da diversi mesi, un po’ perchè troppo “limitato” rispetto alle mie esigenze, un po’ perchè sono sempre alla ricerca della soluzione migliore, che faccia quello che voglio io e come voglio io.

Piccola premessa: la soluzione che vi propongo oggi NON è a costo zero; il servizio in se ha un costo davvero modesto (3 dollari al mese), a cui vanno però aggiunti i costi di storage su Amazon S3 (che dipendono da quanto spazio utilizzate). Inoltre, richiede un minimo di dimestichezza informatica (ovvero: NON è come Dropbox, che basta installarlo per vederlo funzionare al meglio).  I vantaggi di utilizzare una soluzione del genere, però, sono diversi:

  1. Persistenza del dato: i file sono conservati su Amazon S3 (anche Dropbox usa questa piattaforma per lo storage) ed al netto di catastrofi in Amazon (tutto può succedere, eh…), difficilmente perderete dei dati
  2. Sicurezza del dato: i file possono essere crittografati (AES a 256 bit) prima che vengano inviati su Amazon S3; questo fa si che solo voi possiate leggere i vosti files
  3. Sicurezza nella trasmissione: la trasmissione dei files è SEMPRE crittografata, indipendentemente dalla vostra decisione di crittografare o meno gli stessi

Vediamo quindi nel dettaglio di cosa si sta parlando: Jungle Disk Desktop Edition.

Benchè esista anche una versione di Jungle Disk che offre solo la funzione di backup (Jungle Disk Simply Backup, costo 2 dollari al mese) io vi parlerò della versione Desktop perchè è quella che offre maggiori servizi per un prezzo leggermente più alto (3 dollari al mese). Cosa offre quindi Jungle Disk Desktop Edition (anche rispetto alla versione Simply Backup):

  • client per Windows, Mac OS X e Linux
  • possibilità di effettuare il backup (con relativo restore in caso di problemi) continuo dei vostri files (feature presente anche per la soluzione Simply Backup)
  • possibilità di mappare lo storage online come se fosse un drive di rete
  • possibilità di sincronizzare una o più cartelle fra i vostri diversi computer (esattamente come Dropbox)
  • supporto per il versioning dei file
  • accesso tramite interfaccia web (come in Dropbox)
  • possibilità di condividere files e cartelle (come in Dropbox)

Perchè Jungle Disk Desktop possa funzionare, è necessario che abbiate già disponibile uno storage online a scelta fra i due supportati: Amazon S3 e Rackspace Cloud Files.
Io sono un utente Amazon S3 da quasi due anni (e ne ho parlato diffusamente in questo post) e non conosco nello specifico la soluzione di Rackspace, ma vedendo le caratteristiche mi sembrano molto simili. Tenete presente che il pricing di questi servizi dipende da quanta roba ci mettete su: se avete necessità di backuppare decine di GB, probabilmente ci sono servizi più adatti (per una scelta ponderata, potete dare un’occhiata a quest’articolo che ne mette a paragone alcuni).

Come funziona “tecnicamente” Jungle Disk Desktop?
E’ semplice: appena installato il client e configurato per l’accesso al vostro storage (che dovrete già avere, eh!), avrete la possibilità di impostare sia il backup, che il mapping come unità disco locale, che la sincronizzazione di una o più cartelle. Queste scelte potete effettuarle sia sui dischi online già presenti nel vostro storage, sia creandone uno ex novo dal client  di Jungle Disk. Creando un disco apposito per l’utilizzo di Jungle Disk avrete la possibilità di utilizzare TUTTE le feature a vostra disposizione (rinunciando alla compatibilità con altri client), mentre usando un disco già presente alcune feature (come la sincronizzazione o la crittografia) non saranno disponibili. Va da se che è possibile effettuare scelte multiple, come ho fatto io:

  • i backup vanno su un bucket di Amazon S3 già esistente (backup.giovannibarbieri), configurato in modalità COMPATIBILE: questo significa che i file salvati dal client di Jungle Disk saranno immagazzinati utilizzando le caratteristiche di Amazon S3 e saranno accessibili anche da altri client (come S3 Browser e CloudBerry Explorer per Windows e 3Hub per Mac OS X)
  • per la sincronizzazione fra i miei vari computer e l’hosting dei miei file, c’è un bucket apposito (jungleclients), configurato in modalità Jungle Disk 2.0: questo significa che i file salvati da Jungle Disk in quel bucket sono immagazzinati secondo un protocollo proprietario. NON sono accessibili da client di terze parti, ma sono sincronizzati fra i miei computer e sopratutto sono criptati (AES a 256 Bit). Questo significa che nè Amazon nè Jungle Disk hanno modo di accedere al contenuto dei files (a differenza di Dropbox, che criptava i file ma con chiavi proprie, riservandosi quindi la possibilità di accedervi a proprio piacimento). Si perde un po’ di compatibilità ma si guadagna senza dubbio in sicurezza (è comunque possibile accedere a quei files da qualunque computer nel mondo usando l’interfaccia web o il client usb portable di Jungle Disk).

Ovviamente Jungle Disk ha anche un client per iPhone, quindi posso accedere ai miei files (a TUTTI i files, sia quelli presenti nei vari bucket  di Amazon S3 sia a quelli criptati presenti nel disco dedicato) anche in mobilità.

Una nota sulla Privacy Policy di Jungle Disk: “Jungle Disk will never view the files that you upload, download or store using our service. We also do not monitor or disclose any information regarding your specific files and data without your permission, except in accordance with this policy and our terms of service”.

Giudizio di Giovy: se le recenti implicazioni sulla privacy di Dropbox vi hanno turbato (e vi capirei benissimo, hanno dato fastidio anche a me) e state cercando qualcosa di altrettanto funzionale, Jungle Disk potrebbe essere l’alternativa da prendere in considerazione. Come avrete notato, richiede una minima dimestichezza con il mondo dello storage online (e questo potrebbe limitarne l’adozione) e sopratutto non è gratuito ma… dategli un’occhiata. 🙂

Jan 092010
 

Gmail. Facebook. Twitter. FriendFeed. Flickr… e chissà quanti altri servizi web utilizzate quotidianamente.
Su ognuno di questi servizi, sono presenti vostri contenuti (testo, audio, video, foto….) e molto probabilmente vorreste evitarne la perdita, accidentale o meno. Beh… ora avete una possibilità in più per salvaguardare i dati della vostra vita online.

backupify_logoBackupify è un interessante servizio web che  si occupa di effettuare automaticamente il backup della vostra “vita online”, ovvero dei vari servizi che possono contenere vostri dati.

Ovviamente non sono supportati al momento tutti i servizi del mondo, ma alcuni fra i più noti (Facebook, Twitter, FriendFeed, Flickr, Gmail, Hotmail, Delicious, Photobucket, Zoho, WordPress, Blogger… per fare qualche esempio).

Il backup dei vostri dati viene effettuato con cadenza a vostra scelta (giornaliera o settimanale) e lo storage viene effettuato su Amazon S3 (di cui vi ho parlato poco tempo fa). Molto interessante è la possibilità di utilizzare un proprio account Amazon S3, cosa che vi permette di avere il pieno possesso anche dei vostri dati (ed opportunità di cui ho subito approfittato, ovviamente); in tal modo potrete definire un bucket che riceverà i vostri backup (suddivisi in cartelle singole, una per ogni servizio).

L’utilizzo è semplicissimo: ci si registra, si autorizzano i vari servizi di cui si vuole effettuare il backup (con procedure diverse a seconda del servizio) e… si aspetta che Backupify faccia il suo lavoro! 🙂
Successivamente sarà possibile accedere ai file backuppati dalla propria area utente sul sito di Backupify, se si vuole controllarli/salvarli in locale; se avete scelto di ospitare i vostri backup sul vostro Amazon S3, beh… li avete già lì! 🙂

backupify_s3

ATTENZIONE: se ospitate sul vostro S3 i vostri dati, tenete sempre presente che andrete a pagare di tasca vostra la “comodità” di avere questi dati (mentre se scegliete di affidarvi totalmente a Backupify, non dovrete sostenere alcun costo).

Backupify ha in programma di supportare altri servizi in futuro (YouTube, Tumblr ecc).

Il servizio è gratuito (e resterà gratuito) per tutti quelli che si registrano fino al 31 gennaio, quindi se vi interessa, approfittatene subito!

Giudizio di Giovy: molto interessante ed utile, senza dubbio. Con il crescente aumento della propria “presenza online”, avere la possibilità di salvaguardare tali dati è essenziale, non solo per una questione di sicurezza derivante da possibili perdite di dati, ma anche per mettersi al sicuro da eventuali “chiusure” di tali servizi (ok, è improbabile che Facebook o Flickr chiudano, ma un giorno potrebbero cambiare le proprie policy di utilizzo e voi potreste decidere di non voler più utilizzare questi servizi; beh… almeno avreste i vostri dati già esportati ed al sicuro).

Feb 272009
 

Alcune volte si ha “quasi” da subito l’impressione che un servizio con grosse potenzialità sarà destinato al fallimento.
E’ il caso di HP Upline, servizio di storage/backup/sharing  online lanciato in pompa magna quasi un anno fa, poi vergognosamente castrato dell’utenza estera (e lì mi era sorto il dubbio che, in realtà, il servizio fosse “nato morto” per concezione) ed infine…

HP continually evaluates product lines and has decided to discontinue the HP Upline service on March 31, 2009.

HP will no longer be backing up your files to the HP Upline servers as of Feb 26, 2009 at 8 am Pacific time. HP will keep the file restore feature of the Upline service operational through March 31, 2009 Pacific time in order for you to download any files you have backed up to Upline.

Questo è il tono della mail che ho ricevuto ieri (nonostante non sia più cliente HP Upline da quasi un anno). Così come scrissero “scusate, ci siamo sbagliati, non potete usare il nostro servizio dall’Italia” ieri hanno scritto: “Scusate, riprendetevi i vostri files che stiamo chiudendo la baracca”.

Simpatico, no? Dalla serie: “Vatti a fidare di un big dell’informatica come HP“.

P.S. Chiaramente i competitor di questo settore si sono buttati a pesce sugli utenti orfani: Backblaze offre il 20% di sconto ai desaparecidos di Upline, utilizzando il codice sconto “upline2backblaze” 😉

Oct 082008
 

Sembra una sciocchezza, ma… se provate a cercare su Google avrete solo qualche risultato (frammentato su diversi siti) e mai una bella lista completa ed omnicomprensiva di siti ottimizzati per l’iPhone.

Quindi… urge porre rimedio. 🙂

Di seguito vi offro una lista di siti ottimizzati per l’iPhone (divisi per categorie), scoperti personalmente o trovati su altri siti; se ne conoscete altri, segnalatemeli nei commenti ed aggiornerò volentieri la lista con le vostre segnalazioni.

Banking online:

Blog:

Informazione:

Instant Messaging:

News:

Podcast:

Posta:

  • Gmail: https:/mail.google.com

Produttività:

Ricerca:

Shopping:

Social Network:

Start Page

Storage online

TV, Radio e Cinema

Viaggi:

Video:

May 282008
 

Viviamo in un mondo perennemente connesso. Per molti la posta elettronica è ormai uno strumento fondamentale, al punto da averla sempre con se anche in mobilità (con smartphone, BlackBerry, palmari ecc). Alla posta elettronica vanno aggiunti gli instanti messaging come MSN, Google Talk, Skype, Yahoo ecc.
Diversi account, diversi strumenti per utilizzarli, più "complicazioni" per farlo.

orgoo_logo_new__aay.pngOrgoo, invece, cerca di risolvere il problema alla radice, raggruppando in un singolo posto tutti i vostri account di e-mail e chat.
Al momento è in fase di test ad invito… ma… leggete sotto… 😉

Partiamo dalla mail: Orgoo supporta le maggiori webmail esistenti in modo nativo (Gmail, AIM/AOL, Yahoo, Hotmail Plus, .Mac, USC Mail) più ogni altra casella che fornisca accesso POP3 o IMAP (quindi, virtualmente, ogni casella e-mail del mondo). Offre 3 GB di storage per la posta, rich text editor, possibilità di impostare dei filtri per la posta in arrivo, importare la propria contact list dalle webmail o da servizi come LinkedIn o Plaxo (funzione molto utile, questa, per chi come me usa Plaxo come gestore unico dei propri contatti). La webmail di Orgoo è molto piacevole da usare, caratterizzata da un’interfaccia in AJAX con un layout di lettura simila a quello di Outlook (quindi diviso in due, con una parte superiore con tutte le mail ricevute ed una inferiore che funge da preview).

Instant Messaging: Orgoo può essere utilizzato per raggruppare, in una singola interfaccia web accessibile da ogni computer connesso ad Internet, i vostri contatti IM, senza dover installare alcun software sul pc che state utilizzano (perchè, magari, siete in viaggio e state utilizzando un pc in un Internet point, ad esempio). Gli IM supportati sono: AOL/AIM, Google Talk, MSN, Yahoo ed ICQ (ed ovviamente il proprio IM,  accessibile solo agli utenti Orgoo). Numerose sono le preferenze impostabili per le chat (come la possibilità di aprire le chat in un tab piuttosto che in una finesta fluttuante), così come è possibile impostare dei filtri anche per le chat. Orgoo offre inoltre la possibilità di conservare online (in un’apposita cartella del proprio account) i log delle chat, un po’ come fa Gmail per la chat di Google Talk… ma per tutti gli account che avete registrato su Orgoo.

Videochat: la possibilità di avere inoltre delle video chat room (sia private che pubbliche) è estremamente interessante. Non è necessario installare alcun software (funziona in Flash, come molti altri sistemi di questi tipo, ad esempio Yahoo Live) nè è necessario che tutti i partecipanti siano iscritti ad Orgoo, per entrare in videochat. Inoltre, sempre utilizzando la webcam, è possibile inviare videomail in modo semplice.

Giudizio di Giovy: Orgoo è sicuramente un servizio interessante, molto utile per chi è in viaggio ed è costretto ad utilizzare computer non propri. Personalmente NON ne trovo l’utilità, perchè tutte le mie caselle di posta forwardano su Gmail e Pidgin fa egregiamente il suo compito, connettendomi con tutto il mondo senza avere diversi software. Ciò non toglie che possa essere molto utile per aggregare in un singolo posto tutta quella che può essere la propria comunicazione "primaria". Trovate ulteriori info e screenshot nella FAQ.

P.S. Se volete provarlo, ho a disposizione sei inviti per i primi che me li chiedono con un commento. 😉