Aug 312009
 

Che io sia innamorato del mio iPhone non è un mistero: è facile sentirmene parlare in toni entusiastici,  e come ho detto in passato penso di non cambiarlo mai più (se non per un altro iPhone tecnologicamente più avanzato, dove però tale differenza sia maggiore di quella che passa fra il mio 3G e l’attuale 3GS.

Una delle “lacune” di cui a volte sento la mancanza sull’iPhone è l’impossibilità di avere la mia posta su Gmail in modalità Push; chi ha necessità di raggiungermi velocemente via email ha il mio indirizzo di posta su MobileMe, che ovviamente proprio la modalità Push per la consegna, giungendo immediatamente sul mio iPhone. In teoria avrei potuto anche inoltrare tutta la posta di Gmail su questa casella per usufruire dello stesso sistema, ma gli svantaggi sono superiori ai vantaggi:

  • eventuali risposte arriverebbero dal mio indirizzo MobileMe, che invece non voglio rendere pubblico
  • Gmail è indubbiamente anni luce più avanzata della casella di posta offerta da Apple
  • avrei la posta desincronizzata fra i due account (ovvero: marcata come letta su MobileMe, mi resterebbe “unread” su Gmail)

Ci sono già applicazioni per iPhone che simulano il meccanismo di Push, inoltrando la posta su server di terze parti (soluzione questa che espone anche a dubbi sulla privacy), ma finalmente è da poco disponibile un’applicazione che rende disponibile in maniera quasi perfetta la posta di Gmail in modalità Push sull’iPhone…

gpushmail_logoG-Push Mail è un’applicazione per iPhone disponibile da pochissimo sull’AppStore (a 2.39 €, somma che include anche 1 mese di sottoscrizione al servizio) che, grazie alle Push Notification di Apple, permette di ricevere una notifica in tempo quasi reale delle email presenti nella vostra casella di posta Gmail.

Vediamo però nel dettaglio il semplice funzionamento di G-Push Mail.

Acquistata ed installata l’applicazione, alla prima esecuzione vi chiederà il login per la vostra casella Gmail: questi dati verranno criptati e conservati sui server che forniscono il servizio, hostati dalla piattaforma Amazon CloudFront; fornito il login, si riceverà la solita richiesta per abilitare l’applicazione ad utilizzare le Push Notification, che bisognerà (ovviamente) accettare. Da quel momento il server di G-Push Mail (e NON il vostro iPhone) stabilisce una connessione IMAP permanente in IDLE mode con la vostra mailbox (che dovrà avere l’accesso IMAP abilitato, chiaramente), permettendo di ricevere in tempo quasi reale una segnalazione  visiva ed acustica della presenza di nuove email); cliccando sull’icona del programma, si accederà alla versione ottimizzata di Gmail per iPhone racchiusa nell’applicazione G-Push Mail. In questo modo, la vostra posta resterà solo sui server di Gmail e non avrete bisogno di scaricarla tramite l’applicazione Mail dell’iPhone (opportunità comunque sempre disponibile).

Le screenshot sottostanti sono autoesplicative del funzionamento di G-Push Mail… ma le commenterò comunque per voi 😉

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In  questa screenshot è visibile l’icona di G-Push Mail con il badge che mostra il numero di email non lette presenti nella vostra Gmailbox; all’arrivo di una nuova mail, verrà riprodotto un suono a scelta (da impostare nelle preferenze del programma) ed apparirà il badge.

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La finestra principale di G-Push Mail altro non è che un wrapper della versione ottimizzata per iPhone di Gmail, a cui accederete direttamente, senza bisogno di loggarsi ulteriormente.

Il grosso vantaggio di questa soluzione è che si avranno sempre disponibile tutte le funzioni avanzata di Gmail come label, ricerca all’interno della propria mailbox ed accesso alla contact list, salvata sui server di Google.

ATTENZIONE: il sistema di Push Notification offerto da G-Push Mail non è gratuito; acquistando l’applicazione si riceve anche un mese di servizio incluso, alla scadenza del quale potrà essere rinnovato tramite l’acquisto InApp al costo di 1.59 € per tre mesi. Un anno di notifiche push viene a costare quindi 6.36 euro (un prezzo ridicolo, considerando l’utilità del servizio).

Giudizio di Giovy: sto usando da un paio di giorni G-Push Mail e ne sono pienamente soddisfatto: la notifica Push arriva nell’arco di tre o quattro secondi dalla ricezione della mail (a volte addirittura prima che appaia nella inbox sul web) ed ovviamente viene azzerata appena tutta la posta presente nella inbox viene letta. Il sistema al momento mi sembra molto stabile ed affidabile, e spero si mantenga tale anche quando il carico crescerà (appena l’applicazione diventerà più diffusa).

E’ un sistema “diverso” dalla vera e propria posta Push offerta (a pagamento) da Apple nel pacchetto MobileMe, ma è altrettanto funzionale. Il costo è accessibile a tutte le tasche e riuscendo a mantenere lo standard di servizio attuale, non c’è dubbio che continuerò ad utilizzarlo.

Inoltre, fra le funzioni previste per le prossime versioni c’è anche quella di anteprima del mittente/oggetto (attualmente non presente), possibilità prevista dagli avvisi dei servizi Push Notification di Apple e del tutto simile all’anteprima dei messaggi SMS che ricevete quotidianamente (e che incrementerà ulteriormente il valore del prodotto che vi ho presentato).

Aug 112009
 

Un paio di mesi fa scrissi un post su una simpatica applicazione per iPhone che, sfruttando il GPS integrato di quest’ultimo, permetteva di tracciare i percorsi effettuati e poi riportarli sul sito web EveryTrail. Utilizzandola in modo “massiccio”, però, i limiti dell’applicazione per iPhone sono venuti al pettine: la scarsa precisione del GPS integrato non permetteva letture corrette dei percorsi e sopratutto dell’altimetria, ad ogni chiamata o sms l’applicazione smetteva di registrare ecc.

Per ovviare quindi a questi problemi, ho acquistato un Garmin EDGE 205, ottimo ciclocomputer con GPS prodotto dalla nota azienda Garmin; una precisione molto maggiore sotto ogni punto di vista, possibilità di creare allenamenti virtuali e percorsi, integrazione con software stand-alone e servizi web… un gioiellino di cui sono contentissimo.

L’utilizzo immediato che ne ho fatto è stato quello di registrare i miei percorsi per:

  1. tracciarli su EveryTrail: grazie al Garmin Communicator Plugin, il sito web interagisce direttamente con l’Edge 205, permettendo di scaricare i percorsi senza dover utilizzare software di terze parti o passaggi intermedi; collegate l’Edge 205, andate in Crea Percorso ed il GPS verrà immediatamente riconosciuto ed utilizzato. Semplice ed immediato.
  2. analizzarli con SportTracks: usando questo software (gratuito) è possibile importare in modo nativo i dati dall’Edge 205 per tenere uno storico dei percorsi effettuati; così facendo potrete comparare, ad esempio, le vostre prestazioni in quel dato tratto in salita rispetto a sessioni precedenti, piuttosto che le medie di un percorso. Le potenzialità per chi si allena in modo “serio” sono infinite.

Scopo di questo post, però, è “andare oltre” e permettervi di utilizzare il Garmin Edge 205 come un vero e proprio navigatore satellitare per ciclisti, tenendo presente che NON stiamo parlando di un GPS grafico e cartografico come il TomTom che tutti conoscete; i percorsi creati per l’Edge 205 non sono altro che una “traccia”, una linea guida che dovrete seguire per compiere il percorso che avete creato; così facendo potrete disegnare a tavolino la “vostra” strada, scegliere dove passare e cosa vedere ed avere la certezza di non perdervi mai. 🙂

NOTA BENE: la procedura che segue può essere adattata (con qualche modifica) anche per tutti quei ciclocomputer dotati di GPS che permettano di caricare file in formato GPX; funziona invece senza modifiche per tutti i GPS Garmin appartenenti alle famiglie Edge e Forerunner.

Passi preliminari: cosa serve?
L’unico software necessario è TCX Converter (gratuito e disponibile per Windows, Mac OS X e Linux), oltre ad un browser web. Prima di iniziare, aggiungete al vostro browser web la bookmarklet che trovate in questa pagina: GMapToGPS; vi servirà per creare il file GPX da dare in pasto a TCX Converter. Se non l’avete ancora fatto, inoltre, dovrete installare il Garmin Communicator Plugin (Windows e Mac OS X only, purtroppo). Il non aver disponibile il Communicator Plugin per Linux vi renderà impossibile usare la funzione di upload diretto in TCX Converter.

Come procedere?
In realtà creare  percorsi per il vostro EDGE 205 (e trasferirli sullo stesso) è decisamente semplice, seguendo questi tre passi.

  • Andate su Gmaps Pedometer, impostate il sistema metrico, cliccate su Start Recording ed iniziate a disegnare il vostro percorso, facendo doppio click sui punti da marcare (il mio consiglio è di marcare almeno ogni incrocio). Quando sarete soddisfatti della distanza percorsa, cliccate sulla bookmarklet creata in precedenza e presente nella barra dei segnalibri del vostro browser. Si aprirà una schermata (vedi screenshot sotto) dove dovrete selezionare il codice XML presente, copiarlo negli appunti ed incollarlo in un normale file di testo, che però dovrà avere estensione .gpx (invece di .txt).

gmapstogpx

  • Lanciate TCX Converter (installato in precedenza) e fategli importare il file GPX appena creato tramite la funzione File Import. Successivamente andate in Garmin Comm dove, grazie al Communicator Plugin, potrete caricare il file gpx appena elaborato tramite la funzione di Upload.
  • Se tutto è andato per il meglio, fra le Corse presenti nel vostro dispositivo, ci sarà quella che avete appena caricato (consiglio: date al file .gpx un nome breve e che inizi con il numero dei chilometri del percorso, del tipo: 25 Mass. Fortuna.gpx; così facendo, potrete scegliere velocemente un percorso in base a quanti chilometri vi sentite di fare) 🙂
  • Per cominciare a navigare la corsa, non dovrete far altro che scegliere Segui corsa del menù che apparirà premendo il tasto Mode. P.S. Dovete anche premere il pulsante Start, eh! 🙂

In questo modo, il vostro ciclocomputer diventa anche un ottimo navigatore satellitare, che vi guiderà lungo strade che non conoscete, alla scoperta di splendidi posti (e con quel pizzico di brivido dettato dal trovarsi, ad esempio, la strada improvvisamente interrotta da un ponte crollato, come è successo a me) 🙂

Aug 032009
 

Non avevo mai partecipato ad una caccia al tesoro di questo tipo, nè tantomeno in una città come Venezia… ed invece, complici le ferie, un incontro veneziano di alcuni membri di aNobii e la mia amicizia con una di loro, mi sono trovato catapultato a Venezia in una calda serata estiva, dopo una splendida cena indiana in un bel ristorante (unico neo: SENZA aria condizionata… ARGH!), a gironzolare fra calli, campielli e sotoporteghi, a cercare indizi come un novello Indiana Jones (senza sahariana e cappello, però). 😛

Ma andiamo con ordine, anche perchè quella che segue è (anche) la recensione di un bel servizio che ho scoperto proprio in quest’occasione.

The Ruyi – Venezia è il nome del gioco appartenente al format whaiwhai, piattaforma creata dalla società LOG607.
In pratica (ed estrema sintesi) è una sorta di caccia al tesoro guidata che si svolge in diverse città (al momento è possibile giocare a Venezia, Roma, Firenze e Verona), con lo scopo unico non di trovare un “vero” premio, quanto di permettere al turista singolo (o gruppo di amici come nel nostro caso) di conoscere meglio la città in questione, divertendosi (tanto).

La logica del gioco è semplice e non richiede conoscenze tecnologiche diverse dal saper inviare (e ricevere) sms con il proprio cellulare.

Si comincia acquistando (online o in uno dei negozi autorizzati) il quaderno di gioco relativo alla città in cui si intende giocare, al costo di 27 euro (e che può essere utilizzato per tre sessioni di gioco); se si è in gruppo, la spesa viene facilmente suddivisa… 🙂

Per iniziare a giocare si manda un sms ad un numero indicato nel quaderno di gioco, indicando (opzionalmente) quante ore si intende giocare (da 2 a 9), il livello di gioco e se si gioca in modalità semplice o sfida (fra più gruppi di amici, ognuno con un quaderno di gioco). Per la nostra caccia al tesoro notturna abbiamo scelto di giocare per due ore (per fortuna, perchè in realtà le ore di gioco sono diventate quasi quattro, fra tempo necessario per gli spostamenti e pause relax); il mio consiglio è quello di non esagerare (a meno che non siate dei robusti camminatori), perchè la strada da fare anche solo scegliendo due ore di gioco è tanta (in questo caso sono previste 6 tappe).

Dato il via al gioco con il primo sms, il sistema di gioco risponderà con una “chiave di lettura” che permetterà di decifrare il quaderno; ogni pagina è infatti divisa in tre parti e non è possibile decifrarla senza il codice fornito via sms. Con tale codice si inizia a leggere la storia, che unisce ad interessanti spunti storico-geografici alcuni indizi per raggiungere la prima tappa… e mentre leggete la storia, arriverà un secondo sms con una domanda, a cui potrete rispondere solo dopo aver risolto l’enigma proposto nella storia e raggiunto il luogo in questione.

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In realtà il game play è abbastanza semplice e non è mai “bloccante” (se rispondete male al quesito per tre volte, avrete comunque la possibilità di andare avanti ugualmente), e probabilmente è molto più semplice giocarlo che spiegarlo… 🙂
Opzionalmente è possibile scegliere anche un livello “avanzato”, con quesiti più complessi (magari potete provare a giocare al livello avanzato nella seconda delle tre sessioni disponibili).

Esaurite le tre sessioni di gioco NON è necessario acquistare un nuovo quaderno di gioco ma si potrà acquistare solo un nuovo codice numerico (al costo di 12 euro) che abiliterà altre tre sessioni di gioco.

Terminato il gioco (giungendo all’ultima tappa e rispondendo all’ultimo enigma), si riceve un codice per accedere al “riassunto” della propria partita sul sito di whaiwhai (anche se il sistema deve essere perfezionato, dal momento che le indicazioni temporali sono sballate).

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Giudizio di Giovy: dopo aver passato un’intera nottata a giocare a The Ruyi, non posso che esserne entusiasta! Le storie (basate sui libri di Alberto Toso Fei, giornalista ed esperto conoscitore di Venezia) sono ben scritte ed avvincenti, la modalità di gioco via sms lo rende immediato e facilmente giocabile anche da chi non ha esperienze avanzate con la rete. E’ un ottimo modo di conoscere meglio una città (ed i suoi angoli nascosti, in cui probabilmente non saremmo mai capitati); sono stato alcuni anni fa a Venezia per quasi una settimana, l’ho girata in lungo ed in largo ma NON conoscevo i posti bellissimi che invece il gioco mi ha dato la possibilità di scoprire. Uno di questi, poi (il sotoportego di Corte Nova), mi ha lasciato davvero senza parole…. si poteva respirare davvero la storia di Venezia, unita a magia e misticismo… davvero splendido.

In definitiva: non posso che consigliarlo a tutti i turisti come alternativa al classico “vagare senza meta”, perchè vi divertirete scoprendo tanto di più di quanto le guide turistiche potranno mai dirvi (e che comunque potrete usare per integrare quanto scoperto giocando) 🙂