Mar 292013
 

Western Digital My Book LiveUn recente acquisto di cui sono molto soddisfatto, e di cui vorrei parlarvi oggi. Sto parlando dei simpatico giocattolo che vedete qui a fianco, ovvero il Western Digital My Book Live, in versione da 3 TB.

Motivo dell’acquisto è stato il voler spostare in una posizione più “solida” tutti i file audio e video che al momento avevo su un disco esterno portatile (sempre WD) da 1 TB.

Ma non di solo spazio vive l’uomo…
… perchè se ha anche una TV con wi-fi incorporato, un Macbook con Time Machine e una ricca libreria di iTunes… 😉

Andiamo con ordine, però.
Mettere all’opera il My Book Live è semplicissimo: dopo averlo connesso all’alimentazione ed alla rete cablata (ha una presa Gigabit Ethernet, nel mio caso collegata direttamente al router Fastweb) basta installare il companion software (disponibile per Windows e Mac, manca una versione Linux ma ovviamente non è indispensabile per far funzionare correttamente l’unità nè per configurarla) e seguire i semplici passi guidati. Tempo tre minuti (giusto il necessario perchè il disco faccia il boot) ed il disco è online.

Accedendo al pannello di controllo, la prima cosa che ha fatto è stata notificarmi che c’era un aggiornamento del firmware; dopo aver raccolto il mio consenso all’aggiornamento (si può anche impostare perchè si aggiorni automaticamente, senza notificare l’amministratore dell’unità) ha scaricato il firmware e l’ha installato. Cinque minuti dopo l’unità era nuovamente online, con l’ultima versione del firmware.

Da Mac non c’è bisogno di fare nulla di complesso, il companion software ha già rilevato il My Book Live e l’ha mappato: potete usarlo direttamente dal Finder per copiare nelle apposite cartelle video, audio e foto. Tutto quello che andrete a mettere in queste cartelle Pubbliche sarà accessibile a chiunque nella rete e… e sarà trasmesso, tramite il server DLNA incorporato ed attivo per default, sulla rete, a disposizione di tutti i dispositivi compatibili (TV connesse, lettori Blue Ray, Xbox 360, Playstation 3 ecc).

La mia TV (una LG 47LM660S) l’ha rilevato immediatamente, permettendomi di navigare fra i file audio/video che avevo copiato sul capiente disco dell’unità. La riproduzione avviene in streaming ed è perfetta anche in caso di file video Full HD.

Allo stesso modo, il server iTunes incorporato (ed attivo per default) rendeva disponibili sulla rete tutti i file audio, permettendone lo streaming sui PC-Mac con iTunes.

Già con solo queste caratteristiche (unite ad un bel design) il prodotto sarebbe interessante, ma ovviamente il My Book Live dispone di molto di più. Come ho già detto, è immediatamente disponibile come unità di backup per Time Machine di Apple (potendo anche scegliere, dal pannello di controllo dell’unità, accessibile da browser web, quanto spazio disco dedicare a questa funzione). Gli utenti Windows possono usare Windows Backup, l’utility WD Smartware o altri software di backup per assolvere la stessa funzione.
E’ possibile creare diversi utenti sull’unità e definire capillarmente a quali condivisioni permettergli l’accesso (eventualmente dandogli anche una condivisione riservata, in cui conservare propri documenti).
Inoltre, è possibile configurare l’unità per fare il backup automatico di se stessa con altre unità simili presenti nella rete, rendendo la soluzione molto più sicura.

WD 2goInfine (e dulcis in fundo) la caratteristica principale di questa unità sta proprio nel suffisso LIVE: permette di creare una personal cloud, accessibile da qualunque computer connesso ad Internet tramite un semplice browser (ed un apposito sito, che funge da bridge fra voi ed il vostro My Book Live: https://www.wd2go.com/) o tramite apposite app per dispositivi mobile (iOS, Android, Blackberry e Windows Phone). In questo modo i vostri file saranno sempre con voi, senza dover ricorrere a soluzioni di terze parti (Dropbox, SkyDrive, Box.net ecc.).

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Allo stesso modo, e tramite un’altra app mobile, è possibile accedere alle foto immagazzinate sul vostro My Book Live, per avere il vostro portfolio sempre con voi (ed arricchirlo con i vostri scatti realizzati in mobilità, che possono essere caricati sul My Book Live direttamente dall’app.

In definitiva: il WD My Book Live è davvero un bel prodotto, sotto ogni punto di vista: design, funzionalità, facilità di configurazione ed utilizzo. Il plus di creare la propria personal cloud (con spazio virtualmente illimitato, difficile aver bisogno di più di 3 TB di file in mobilità) permette di abbandonare servizi di cloud storage a pagamento.

Jun 152011
 

(Trasparenza per un mondo migliore: le cuffie oggetto della recensione mi sono state inviate in prova da Rita di First Class P.R., che ringrazio. Come sempre, ciò non ha influito sull’oggettività di quello che scriverò. Al riguardo, vedi anche le mie Blog Policy).

Il mio mondo, senza musica, non avrebbe senso di esistere. La musica mi accompagna durante quasi tutta la mia giornata (dai tragitti in bus da e verso il lavoro, a quando sono in ufficio, all’attesa durante i miei frequenti voli ecc.). Nel corso degli anni sono diventato abbastanza esigente per quanto riguarda l’audio (non mi considero un purista, per carità… ma solo l’idea di dover ASCOLTARE musica con le cuffie di serie dell’iPhone mi fa venire i brividi) e questo mi ha portato via via a testare vari auricolari e cuffie.
Proprio per questo, quando mi è stata proposto di provare un nuovo modello di cuffie, ho accettato con entusiasmo, ben conscio della dura sfida a cui andavano incontro (utilizzo normalmente un paio di cuffie di alto livello ed altissimo costo, che mi sono state regalate a Natale) 🙂

Le cuffie di cui vi parlerò sono le Pioneer SE-MJ151 (che vedete nella foto sotto). Quelle che mi sono state inviate sono esattamente di quel colore, benchè siano disponibili anche nere/rosse e completamente bianche.

Alcuni dati tecnici, su cui non mi soffermerò molto, perchè a me preme parlarvi di “come suonano” (e poi… i dati tecnici li trovate dappertutto) 🙂

Risposta in frequenza: 10 – 25,000 Hz
Impedenza: 32 Ω
Massima potenza d’ingresso: 1000 mW
Unità Driver: 40 mm
Spina: spinotto mini da 3,5 mm (placcato oro)
Lunghezza del cavo: 1,2 m
Unità driver da 40 mm
Magnete di terre rare
Bobina voice coil CCAW
Peso netto (senza cavo): 135 g

Sono confezionate in una pratica scatola blister in plastica, il prezzo al pubblico è di 59.90 €.

Il look è molto piacevole, hanno uno stile retrò che personalmente apprezzo e che farà felici anche i nostri padri, molto probabilmente. Nonostante questo look retrò, il blue elettrico dei padiglioni le rendono molto giovanili (e se siete amanti del mondo Apple, troverete nel modello all white la realizzazione del vostro sogno) 🙂

Ok… sono belle… ma… se compriamo delle cuffie è per ascoltare musica e non guardarle, quindi… come suonano?

La risposta breve a questa domanda è: incredibilmente bene per quello che costano. La risposta lunga è quella che leggerete in seguito.

Come vi ho detto, per avere un termine di paragone, ho usato un altro paio di cuffie dello stesso tipo (completamente chiuse), ma di gamma più alta (e che costano più di tre volte queste Pioneer).
Non è stato un confronto nè era questa la mia intenzione,  considerando che stiamo parlando di prodotti con target differenti.
Ma… considerando le caratteristiche ed il costo dell’altra cuffia, mi sarei aspettato una forbice maggiore nella resa (cosa che invece non si è verificata).

Per rendermi conto di come le varie frequenze venissero riprodotte, ho utilizzato una vasta scelta di brani, spaziando dalla “classica” (Beethoven, Ludovico Einaudi), alla musica elettronica (Moby e Chemical Brothers), al rock (AC/DC, Metallica), al pop (Lady Gaga et similia).
Non pago, sono andato a pescare brani che estremizzassero il concetto che volevo testare; un esempio su tutti: Pale Horses [Apparat Dub Mix] di Moby, presente nel singolo Pale Horses: ci sono tonalità così basse e profonde, che ascoltarle con gli auricolari standard dell’Iphone fa morire dal ridere (dal momento che non sono riproducibili ed ascoltabili) 🙂

Di contro, la riproduzione delle tonalità basse su queste SE-MJ151 è spettacolare; i bassi sono pieni e profondi ma NON esageratamente enfatizzati come nelle altre cuffie (che dei bassi così bassi ne fanno motivo di orgoglio) 😛 Ma non di soli bassi vive la musica… ed infatti un aspetto che mi è piaciuto molto di queste cuffie è l’ottimo bilanciamento: anche le tonalità medie ed alte sono riprodotte in maniera chiara ed efficace, senza far prevalere le une sulle altre (cosa che invece non accade con le altre cuffie, in cui i bassi spiccano su tutto il resto, opprimendo un po’ la scena sonora). In virtù di ciò, è possibile godere pienamente anche musica leggera, classica o brani vocali, senza distorsioni anche a volumi di ascolto elevati (cosa che vi sconsiglio fortemente, perchè l’isolamento dei padiglioni è molto buono e vi permette di tenere fuori gran parte dei rumori ambientali.

A proposito dei padiglioni: quelli di queste cuffie Pioneer sono comodissimi! A differenze delle altre cuffie, questi padiglioni non sono incavati ma aderiscono interamente al padiglione auricolare; sono molto morbidi, non premono e non “scaldano” troppo (chiunque abbia utilizzato cuffie chiuse per delle ore sa benissimo di cosa parlo).  Regolarla in modo che calzi perfettamente sulla vostra testa è un’operazione semplicissima e “one time” (ovvero: la fate una volta e non la fate più, perchè è difficile che si sposti la regolazione che le avete dato).

Quindi questa cuffia è caratterizzata solo da aspetti positivi? No… ovviamente ci sono anche alcuni aspetti negativi.

E’ una cuffia “rigida”, nel senso che è così come esce dalla scatola, non è possibile piegarla o chiuderla ed utilizzarla in mobilità diventa abbastanza scomodo (a meno di non dedicarle una larga fetta del vostro zaino o borsa, o di uscire di casa con la cuffia sul collo, a mo’ di dj/rapper). Proprio per questo la vedo meglio come cuffia da casa (anche se nel bus mi farebbe comodo l’ottimo isolamento che la caratterizza). Inoltre, il cavo è fisso (e nella malaugurata ipotesi che vi si rompa o che ve lo mastichi il gatto, dovrete buttare la cuffia).

Giudizio di Giovy: il mio giudizio su queste Pioneer SE-MJ151 è estremamente positivo; il rapporto qualità/prezzo è ottimo e mi sento di consigliarne l’acquisto senza problemi. Io stesso, avendole provate, le comprerei per me se non avessi già un paio di cuffie altrettanto performanti (ma per le quali molto probabilmente non avrei mai speso i 200 euro del loro costo, mentre i 60 euro delle Pioneer sono più che buoni per una cuffia con queste prestazioni).

Nov 142009
 

2012_PosterCi siamo. Se ne è parlato tanto, è stato tanto atteso (anche da me, fan dei film catastrofici) e finalmente ieri è arrivato nelle sale di tutto il mondo 2012, il film di Roland Emmerich (regista anche di altre “perle” del genere come Indipendence Day e The Day After Tomorrow). Proprio per questo ieri mattina ho prenotato due biglietti (per me ed un amico) per ieri sera, armato di una sana e “catastrofica” aspettativa… 🙂
Già in mattinata metà dei posti per lo spettacolo delle 21 erano stati prenotati, mentre per quello delle 22 era praticamente al completo. Tutti impazienti di vedere quello che i Maya hanno detto succederà alla Terra? 🙂

AVVISO SPOILER

Benchè cercherò (ovviamente) di evitare di fornire anticipazioni o informazioni chiave circa la trama, va da se che per parlarne qualche riferimento dovrò farlo per forza. Se ci tenete a vederlo e non volete correre rischi, evitate di cliccare sul tasto “Continua a leggere…” ed interrompete la lettura. Ora.

Potete anche decidere saltare le mie opinioni sul film e passare direttamente a leggere quelle spicciole considerazioni sul tema “2012”, che ho lasciato alla fine. Ma non venitevi poi a lamentare di quello che potreste leggere, eh.

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Jul 172009
 

Ok, magari lo sapete tutti ed io sto scoprendo l’acqua calda (anche se ho provato a fare una ricerca in giro e non ho trovato nulla al riguardo).

Ieri ho notato che utilizzando cuffie differenti, il mio iPhone 3G con firmware 3.0 memorizza ed associa un volume audio differente per ogni cuffia.

Il fatto: sul mio iPhone utilizzo gli ottimi auricolari in-ear Philips SHE9850; a volte, però, uso anche i normali auricolari stereo Apple per iPhone, quelli con il microfono ed il comando sul cavo (quando, ad esempio, è pericoloso isolarsi dai rumori ambientali). Ieri ho iniziato ad ascoltare della musica proprio con questi auricolari, ma a causa del rumore elevato (ero in autobus), ho pensato di cambiarli “on the fly” con i Philips. A causa della diversa risposta audio, il volume degli auricolari Apple è tenuto decisamente più alto dei Philips (pur percependo un volume simile a livello uditivo). Nel tempo intercorso fra l’inserimento degli auricolari Philips e la pressione del pulsante Play sull’iPhone, ho pensato: “Cacchio, il volume è troppo alto! Sto per diventare sordo!”. Ed invece… nulla, il volume era giusto ed era quello che avevo lasciato impostato quando ho utilizzato quegli auricolari.

La prova del nove l’ho fatta questa mattina (e l’ho illustrata, ca va sans dire): stesso brano, senza toccare in alcun modo il cursore del volume:

Auricolari in-ear Philips SHE9850

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Auricolari Apple con microfono e comandi audio sul cavo

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Come potete vedere, i volumi sono differenti e cambiano automaticamente a seconda dell’auricolare inserito.

Lo sapevate già?

Jun 162009
 

Solo qualche mese fa mi è capitato di parlare dei TV LCD di Philips, visti in occasione del Philips CLCE 2009. Oggi, grazie a Francesca di Business Press che mi ha dato modo di testare il prodotto in questione, avrò modo di parlarvi di uno degli ultimi “nati” in casa LG per quanto riguarda i TV LCD: l’LG 42LH5000. In realtà avrei voluto proporvi una VERA comparativa con un prodotto Philips della stessa fascia, ma problemi logistici di quest’ultima hanno impedito che il loro LCD mi arrivasse in tempo utile e quindi… beh, per il momento la scena è tutta dell’LG, sperando in futuro di poter comunque concludere questo confronto 🙂

Specifiche tecniche

L’LG 42LH5000 è un TV LCD dotato di uno schermo da 42 pollici in formato 16:9 (è disponibile anche nelle versioni 32, 37 e 47 pollici), Full HD (1920x1080p), dynamic contrast ratio maggiore di 80.000:1, luminosità (cd/m2) pari a 500, tempo di risposta pari a 2 ms ed angolo di campo di 178 gradi. Dispone di un decoder per il digitale terrestre incorporato con slot CI per la pay tv. Ha 4 porte HDMI 1.3, ingressi SCART, composito, VGA e varie uscite analogiche/digitali per collegarlo ad impianti home theater. Sul versante audio dispone di un decoder integrato Dolby Digital. Permette il collegamento di dispositivi Simplink (possibilità di comandarli tutti utilizzando un solo telecomando) ed infine… dispone di una porta USB (di cui vi parlerò poi nelle caratteristiche avanzate)… 😉

Design

Il design è semplice e minimalista: una cornice nera lucida, con un sottile bordo trasparente/azzurrato. Il pulsante di accensione è evidenziato da una luce rossa, che diventa blu a TV acceso. E’ possibile montarlo a parete (con delle staffe opzionali) o sul piedistallo incluso, che andrà fissato con una vite al mobile (quindi preparatevi psicologicamente a doverlo bucare o trovare un modo alternativo per assicurarlo, onde evitarne il ribaltamento nel caso qualcuno ci si appoggi).

Clicca sulle immagini per ingrandirle

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Qualità video

Prima di parlarvi della qualità video, vorrei spendere due parole sulla tecnologia che c’è dietro. Ormai tutti gli LCD regalano immagini nitide, ultradefinite e brillanti. Il 42LH5000 ha dalla sua, però, una tecnologia chiamata TrueMotion 200Hz che rende il movimento dei soggetti molto più stabile e preciso, eliminando sfuocature e tremolii: spiegarlo a parole non è semplice, credetemi, ma vederlo rende benissimo l’idea della differenza. Le prime volte l’effetto potrebbe sembrare innaturale, ma… dopo un minuto inizierete a pensare che “è spettacolare” (espressione usata da un amico che ha visto con me il film “Contact” su questo TV). Ovviamente potete decidere se attivare o meno il TrueMotion e con che livello di intervento (alto o basso). Ne consegue che l’esperienza visiva è davvero piacevole: immagini nitide, stabili e contrastate… la differenza con un CRT di fascia media è enorme (al punto da far pensare a mia sorella che stessi vedendo programmi realizzati con una tecnologia particolare in ripresa, tanto erano nitidi e “tridimensionali”). A volte è possibile, però, notare degli artefatti nelle scene molto veloci (i classici “pixeloni” intorno alle immagini in rapido movimento); disattivando la modalità TrueMotion (o impostandola al livello basso) si riduce/elimina il fenomeno. Sono disponibili diversi profili video preimpostati (AV Mode), adatti a varie tipologie di programmi/utilizzo, come Cinema, Sport e Game; ognuno di essi attiva/disattiva caratteristiche specifiche (ad esempio: il modo Sport enfatizza i colori e la luminosità, attivando automaticamente il Truemotion per ottenere un movimento più naturale dell’azione). Chiaramente è possibile utilizzare anche un profilo Standard (quello che ho utilizzato per il mio test) o un profilo totalmente personalizzato (ne sono disponibili due, memorizzabili separatamente). Le impostazioni dei profili video possono andare oltre la semplice memorizzazione di contrasto, luminosità e bilanciamento del bianco; è possibile memorizzare una serie di parametri video tali da rendere l’esperienza visiva confacente ai propri desideri. Chiaramente c’è da “smanettare” un bel po’, prima di trovare la giusta combinazione visiva. Infine: è disponibile un profilo particolare, chiamato Smart Energy Saving che, con la pressione di un solo tasto, ottimizza automaticamente la visione regolando la retroilluminazione del display, tenendo presente la luce ambientale (grazie ad un apposito sensore) e riducendo fino al 70% i consumi elettrici. Nella mia esperienza ho trovato questo profilo particolarmente utile di sera, dove il profilo standard era un po’ troppo luminoso per una stanza totalmente buia (ed un profilo come lo Sport era inguardabile, se non da molto lontano o con gli occhiali da sole) 😀

Qualità audio

Senza un buon audio, anche il miglior video possibile avrebbe poco senso. Fortunatamente l’audio del 42LH5000 è in grado di supportare benissimo l’esperienza visiva. Piccolo retroscena: dopo averlo spacchettato, l’ho esaminato accuratamente per cercare di capire dove fossero le casse: non le ho trovate. Normalmente ci sono due elementi laterali (destro e sinistro) capaci di dare una sensazione di stereofonia più o meno ampia; il 42LH5000 supera questo concetto introducendo gli Invisible Speaker: non più due elementi separati ma una serie di elementi audio disposti intorno e sotto la cornice del display. Il risultato? Un’audio avvolgente in cui non riuscirete ad avere la sensazione di “separazione” tipica dei due canali stereo. Inoltre, attivando il TruSurround, l’audio verrà ulteriormente “spaziato” (in maniera digitale, ovviamente) arricchendo l’esperienza auditiva. Sono disponibili cinque preset audio per venire incontro a diverse situazioni di visione (un po’ come i modi video). Ulteriore tecnologia esclusiva riservata all’audio è quella chiamata Clear Voice II: attivandola durante la visione di un film vi permette di ridurre il livello audio del “contorno” (rumori di scena, suoni ambiente) ed ascoltare meglio le parole pronunciate dagli attori. Personalmente non ho mai utilizzato questa funzione se non per testarla brevemente, ma non mi ha convinto molto: si percepisce meglio l’audio, è vero… ma l’abbassamento della scena sonora la rende innaturale.

Esperienza d’uso

La tecnologia è bella, ma a volte può essere un po’ “ostica” per l’utente comune. Il 42LH5000 cerca di venire incontro a chi non ha tanta dimestichezza con opzioni, menù e configurazioni con una serie di wizard interattivi. Alla prima accensione verrà richiesta la lingua da utilizzare e verrà avviata una scansione/sintonizzazione automatica dei canali, siano essi analogici o digitali. Nel mio caso ha riconosciuto e sintonizzato senza problemi tutti i canali analogici ricevibili nella zona e quei pochi canali del digitale terrestre (video e audio) ricevibili con l’attuale impianto d’antenna (nota a beneficio di tutti: per ricevere il digitale terrestre in teoria dovrebbe essere sufficiente l’attuale impianto aereo, ma in pratica molto spesso è necessaria una nuova antenna o la sistemazione della stessa). Terminata la sintonizzazione, si può avviare il Picture Wizard che, tramite una semplicissima procedura guidata, permetterà di calibrare al meglio il video, tenendo conto dei gusti dell’utente per quanto riguarda luminosità, colori, contrasto ecc. Da quel momento in poi la tv è utilizzabile per vedere i canali tv o le fonti esterne (tv satellitare, dvd, lettori Blue Ray, console di gioco ecc). Il generoso telecomando in dotazione permette di gestire facilmente tutti i menù e le funzioni disponibili, ed inoltre permette la gestione di altri dispositivi Simplink eventualmente collegati. Eventualmente, le varie sorgenti esterne possono essere rinominate per essere più facilmente riconducibili al dispositivo collegato (es: AV1 può diventare Satellite, AV2 può diventare Lettore DVD, HDM1 può diventare Lettore Blue Ray ecc).

Caratteristiche avanzate

Oh… eccoci arrivati a quelle cose “da geek” che tanto mi piacciono… 🙂
Ok, il 42LH5000 si vede bene, si sente bene, ha il Truemotion e l’audio surround ma… oltre questo? Ha anche una porta USB a cui potrete collegare sia dei pen drive che degli hard disk esterni; un’interfaccia di navigazione ottimizzata dei contenuti presenti sul disco vi permetterà quindi di visualizzare foto, ascoltare audio e (cosa estremamente interessante) riprodurre video DivX anche in alta definizione. Che significa? Semplice: non dovrete più masterizzare le vostre serie TV preferite ma semplicemente collegare il vostro hd portatile e guardarle direttamente. I formati video supportati sono: DivX (da 3.11 a 6.x), MPEG (1-2-4), XviD e H.264 (Apple QuickTime, quindi tutti i video disponibili presso l’iTunes Store, quando anche in Italia sarà possibile acquistarne). Avere la possibilità di accedere ai propri contenuti digitali direttamente da un disco esterno è un plus irrinunciabile, una volta provato (così come è spettacolare vedere le proprie foto su un display da 42 pollici… altro che stampa 20×30) 🙂

Giudizio di Giovy

Il mio giudizio non può essere che positivo: la qualità audio/video è ottima, l’utilizzo è semplice (anche per gli utenti meno smaliziati) e la giusta dose di tecnologia permette di usufruire di contenuti digitali presenti su supporti esterni (ormai praticamente tutti hanno un pen drive). Non avendo a disposizione un lettore Blue Ray non ho avuto modo di poter vedere film in alta definzione, ma… se già i DVD normali hanno una qualità eccezionale… 🙂

Aspetti “negativi” (ma non difetti, sia chiaro): un LCD 42 pollici richiede TANTO spazio e non è semplice inserirlo in un arredamento già presente. Inoltre, il dover fissare il supporto con una vite sul mobile che lo ospiterà mi ha lasciato perplesso: difficilmente un TV LCD ha una vita superiore a qualche anno… e quindi vi troverete a doverlo cambiare prima del mobile, che a questo punto sarà irrimediabilmente danneggiato. Avrei preferito qualche sistema alternativo di fissaggio (delle ventose? Alla fine non servono come sostegno ma solo per impedire un ribaltamento in caso di urto accidentale/lieve terremoto).

Il prezzo del 42LH5000 oscilla fra i 1000 e 1100 euro, rendendolo un prodotto di fascia media (è possibile trovare anche degli LCD con la stessa dimensione di fascia bassa a prezzi intorno ai 700 euro e di fascia alta a prezzi intorno a 2000 euro). Il rapporto qualità/prezzo, in questo caso, è molto buono (anche se  è possibile risparmiare qualcosa “accontentandosi” del modello da 37 pollici).

Se Philips riuscirà a farmi arrivare il loro 42PFL7404H (il modello con caratteristiche simili a questo LG 42LH5000), sarà un piacere parlarne e confrontarlo (tenendo presente che non voglio fare una gara al prodotto migliore) 🙂

Mar 022009
 

Oggi è il “grande giorno”: il nuovo album degli U2 “No Line On The Horizon” ha raggiunto i negozi europei (e domani quelli americani). Ma… su iTunes Music Store è già disponibile da un paio di giorni, io l’ho acquistato il 28/02/09 (rilasciato il giorno prima). L’ho ascoltato e…  vi dico cosa ne penso. 😉

200px-nolineu2promoArtista: U2
Titolo: No Line On The Horizon
Produttori: Brian Eno, Daniel Lanois, Steve Lillywhite

Tracklist:
1. No Line on the Horizon
2. Magnificent
3. Moment of Surrender
4. Unknown Caller
5. I’ll Go Crazy If I Don’t Go Crazy Tonight
6. Get on Your Boots
7. Stand Up Comedy
8. Fez – Being Born
9. White as Snow
10. Breathe
11. Cedars of Lebanon

Parere (puramente personale) di Giovy: atteso da parecchio (se pensate che il 22 novembre 2004 parlavo dell’album precedente), personalmente non vedevo l’ora uscisse… ed appena ho avuto un po’ di tempo per mettermi “seduto” con calma, l’ho comprato ed ascoltato. Il primo ascolto è stato rigorosamente in cuffia (auricolari, a dir la verità), sdraiato sul letto, con l’iPhone in modalità offline (per evitare interruzioni con chiamate o sms) ed un’equalizzazione “rock”. Sono tentato dal farvi un mega-spoiler dell’ascolto canzone per canzone, ma vi lascerò il piacere di ascoltarlo, e sarò generico (soprattutto perchè NON sono un critico musicale e parlo esclusivamente per gusto personale). Ascoltare No Line on The Horizon è come fare un viaggio verso sonorità passate ma splendidamente attuali. In più di una canzone ci sono dei FORTI richiami ai Pink Floyd, sonorità new-age (colpa/merito di avere Brian Eno fra i produttori, sicuramente) ed atmosfere che mi hanno riportato ai tempi di Zooropa. La title track (No Line On The Horizon) è una delle mie preferite, insieme all’onirica “Moment of Surrender”, alla zooropiana “Fez – Being Born” ed alla ballad “White As Snow”. Questo non significa che gli altri brani non siano degni di nota, ovviamente… solo che mi hanno “colpito” di meno, anche se pareri incrociati mi hanno sorpreso, circa il gradimento di un brano come “Get On Your Boots”, che io trovo molto ruffiano (e non a caso è stato il primo singolo) ma non eccezionale.  Quando vi parlai, anni fa, di “How To Dismantle An Atomic Bomb” non ne fui entusiasta… ed a mente fredda, dopo averlo ascoltato decine di volte, posso confermare che a parte qualche episodio degno di nota, non è stato un album entusiasmante. Questo No Line On The Horizon, invece, ad un primo ascolto “mi ha preso” subito… e continua ad affascinarmi ascolto dopo ascolto (il sesto, finora).  Ve lo consiglio? Si, direi di si. Ma se siete dei fan, probabilmente l’avrete già comprato, lo starete ascoltando e scriverete qualcosa di più sensato di queste quattro righe… 😉

Sep 052008
 

E’ da un po’ che la domanda mi frulla in testa, e l’aver “messo mano” alla musica che ascolto (causa passaggio dal mio vecchio iPod nano all’iPhone) ha fatto si che questa curiosità malsana prendesse corpo nell’interrogativo: “Cosa c’è nel vostro iPod?
Ovviamente la domanda va letta come “Quali album completi avete nel vostro lettore mp3?“, perchè da queste parti non si è mica razzisti e si accettano tutti i lettori mp3, non solo quelli con una Mela su… 😛
Ho scelto inoltre di chiedervi solo degli album completi perchè fare una lista dei singoli mp3 sarebbe una pazzia (beh, potrebbe essere una pazzia anche la lista degli album completi se avete un iPod Classic da 160 GB) 😀

Naturalmente, come portatore sano di curiosità, vi propongo la mia personale playlist… e NON BARATE, se avete qualche album di Nino D’Angelo o Gigi d’Alessio, non fate finta di scordarvelo… che di “fighi” che si fingono fini conoscitori di musica colta su Muxtape ce n’erano già troppi… 😛

iPhone di Giovy (lista per ALBUM in ordine alfabetico):

  1. … And Justice For All – Metallica
  2. Demon Box – Motorpsycho
  3. Devils & Dust – Bruce Springsteen
  4. Disease – GGFH
  5. Divenire – Ludovico Einaudi
  6. Garage, Inc – Metallica
  7. Go, The Very Best of Moby – Moby
  8. Greatest Hits – Red Hot Chili Peppers
  9. Hotel – Moby
  10. How To Dismantle An Atomic Bomb – U2
  11. ll Volo a Colazione – AA.VV. selezionati da Fabio Volo
  12. In Time: The Best of R.E.M. – R.E.M.
  13. Individual Thought Patterns – Death
  14. Into The Wild – Eddie Vedder
  15. Jar Of Flies – Alice In Chains
  16. Load – Metallica
  17. Master of Puppets – Metallica
  18. Maxinquaye – Tricky
  19. Metallica – Metallica
  20. Mezzanine – Massive Attack
  21. Nome e Cognome – Ligabue
  22. Notte della Taranta 2003 – AA.VV.
  23. Ovunque Proteggi – Vinicio Capossela
  24. Psalm 69 – Moby
  25. Remanufacture – Fear Factory
  26. Sehnsucht – Rammstein
  27. Stars: The Best of 1992-2002 – The Cranberries
  28. Studentessi – Elio E Le Storie Tese
  29. Ten – Pearl Jam
  30. The Best of 1980-1990 & B-Sides – U2
  31. The Best of 1990-2000 – U2
  32. The Best of Deicide – Deicide
  33. The Burning World – Swans
  34. The Crow O.S.T. – AA.VV.
  35. The Ethereal Mirror – Cathedral
  36. The Fat of The Land – Prodigy
  37. The Ghost of Tom Joad – Bruce Springsteen
  38. The Key – Nocturnus
  39. The Magic Of – Enya
  40. Troublegum – Therapy?
  41. Vivere in Italia (single) – Nino Moroni
  42. Vs. – Pearl Jam
  43. Wop – Raiz

Come potete vedere è una raccolta decisamente eterogenea, con un po’ di musica italiana (Ligabue, Capossela, Einaud, iil simpatico Nino Moroni gentilmente regalato e promozionato da Zeno), un po’ di rock ed un po’ di pop estero, una spruzzata di musica elettronica ed una di thrash/death metal (amori di gioventù mai abbandonati come l’album dei Nocturnus, il primo album death metal che ascoltai in cassetta nel 1992).

Se avete voglia di perdere qualche minuto a trascrivere la lista dei vostri album (e magari far conoscere il vostro lato nascosto, così come un po’ di musica interessante), siete i benvenuti… 🙂
Inutile dire che sarei molto curioso di ascoltare le playlist di noti esperti del settore come Enrico, lo stesso Zeno, Matteo o Federico, fra i tanti… 🙂