Dec 182008
 

Firenze. Città bellissima e che ho avuto modo di riscoprire qualche giorno fa, in occasione di un recente viaggio.
Malgrado il tempo inclemente (senza esagerare, per fortuna), abbiamo avuto modo di visitare, oltre alle bellezze storiche della città, anche due interessanti realtà enogastronomiche fiorentine che oggi voglio condividere con voi.

Trattoria “Da Burde”, Via Pistoiese 6/R – Firenze (occhio al numero civico!)

Vi dicevo “occhio al numero civico” perchè è legato ad una curiosità che non sapevo; “6/R” sta per “6 Rosso”, dove i numeri “rossi” sono quelli legati alle attività commerciali. Inutile quindi impostare sul vostro navigatore “via Pistoiese, 6” (come ho fatto erroneamente io) perchè vi troverete ad un paio di chilometri dalla destinazione. Impostate il numero “146” o proseguite lungo via Pistoiese fino a quando non incontrerete un Conad (dove potrete anche parcheggiare facilmente)… “Da Burde” è proprio di fronte. 🙂

A parte le indicazioni stradali, la Trattoria “Da Burde” è un locale storico, perchè dal 1901 (e dal 1927 nella sede attuale) porta avanti la tradizione della cucina tipica toscana. Non ci sono capitato “a caso”, ma sono andato a trovare l’amico sommelier Andrea Gori, uno dei migliori sommelier italiani (nonchè Miglior Sommelier Toscana 2006 e Vice Campione Europeo 2008). All’ingresso del locale c’è la gastronomia, dove si possono acquistare prodotti tipici (ed ottimi vini, ovviamente), mentre “dietro” c’è il ristorante. Arrivati “un po’ tardi” (vi ho detto dell’inghippo con il “6 Rosso”), siamo stati calorosamente accolti da Andrea, che nonostante fosse impegnato con il lavoro, ha trovato anche il tempo di raccontarci un po’ di storia del locale (e darci qualche consiglio su cosa mangiare). Diciamo che nella nostra menta c’era solo una parola: FIORENTINA… ma seguendo il suggerimento di Andrea, ci siamo fatti tentare prima da una fantastica Ribollita. A seguire è arrivata LEI, una monumentale Fiorentina che ha soddisfatto la voglia di “ciccia” toscana. Per accompagnare cotanta succulenta bistecca, un ottimo Chianti Classico Riserva 2003 di Bucciarelli (in questo video Andrea stesso ne degusta l’annata 2005).

Piccola nota aggiuntiva: Trattoria “Da Burde” è un locale storico, ma Andrea è un vero sommelier informatico 2.0. Oltre al sito del locale ha un blog, un account Twitter ed un canale YouTube (con i video delle degustazioni effettuate)

NON-giudizio di Giovy: non sono un gastronomo, ma mi piace mangiare bene… e da Burde ho mangiato (e bevuto) benissimo. Un plauso ad Andrea, a Giuliano, Mario e Fabrizio (i “re” della cucina) e la mia raccomandazione a fermarvi da Burde… ne vale davvero la pena. 🙂

Gastronomia “Accademia dei Palati”, via Valdinievole 12-23 – Firenze

Dopo il fantastico pranzo da Burde, si parlava con Andrea di panettoni artigianali e del desiderio di comprarne uno. Sensa esitazione Andrea dice: “Ho il posto dove potrete trovare il meglio disponibile in Italia”, mi fa appuntare un indirizzo e prende il telefono per avvisare del nostro arrivo (erano le 16, orario di chiusura). 10 minuti in auto ed arriviamo alla Gastronomia “Accademia dei Palati”, dove il gentilissimo Maurizio Zanolla (anche lui collega sommelier) ci accoglie a braccia aperte in quello che mi è sembrato subito il paese della cuccagna; ogni genere di leccornia immaginabile (nonchè una selezione di vini e champagne da togliere il fiato) e… i panettoni Loison, motivo principale della nostra visita. Dopo averci spiegato tutto sulla preparazione di un VERO panettone artigianale, ci ha consigliato i prodotti migliori (e noi ne abbiamo approfittato). Oltre ad i panettoni, mi sono fatto tentare anche da degli ottimi Cantucci (niente a che vedere con i cantucci che vendono nei supermercati, eh!). Dopo gli acquisti è stato un piacere fermarsi a fare due chiacchiere dopo un ottimo caffè. Attenzione, perchè L’Accademia dei Palati non è solo enoteca-gastronomia, ma anche macelleria… e se cercate la Fiorentina (ma non solo) potete fermarvi senza problemi.

Piccola nota aggiuntiva: oltre al sito, anche l’Accademia ha un suo canale su YouTube (con i video delle ricette).

NON-giudizio di Giovy: a parte la gentilezza e la disponibilità di Maurizio (grazie ancora!), in posti come l’Accademia dei Palati sarei capace di spendere migliaia di euro fra vini e gastronomia. Il posto è davvero bello e come se non bastasse, è anche bistrot (per colazione, pranzo, aperitivo e cena il venerdì). La sosta, anche in questo caso, è più che consigliata.

Sep 232008
 

Sono un sommelier dell’A.I.S. Ho studiato per due anni, fatto tre corsi, fatto un esame e preso un attestato di abilitazione professionale. Questo non significa che io sia all’altezza di colleghi come l’amico Andrea (uno dei migliori sommelier d’Italia) quanto che, quando si parla di vino, “qualcosa” la capisca rispetto a tanti altri.

Da due giorni sto seguendo la questione relativa alle tabelle ministeriali da affiggere nei locali pubblici (pena sanzioni salate) per “incrementare i livelli di sicurezza delle circolazione”. Beh… posso essere sincero? Sono una colossale ed inutile cazzata, e vi spiego anche perchè.

Premessa: come sommelier DA SEMPRE promuovo la cultura del bere. “Bere poco, ma bere bene” è il leit-motiv che cerco di portare avanti in ogni occasione. Proprio per questo mi trovo assolutamente d’accordo (in linea di principio) con il fissare limiti stringenti per chi guida in stato d’ebbrezza, con sanzioni anche molto più severe di quelle attuali.

Detto questo, NON mi trovo d’accordo in alcun modo con la trovata di obbligare i gestori dei locali pubblici a pubblicare delle inutili tabelle che nessuno andrà a vedere. Eh già… perchè sarà proprio questa la realtà dei fatti. Quante persone perderanno anche solo 1 minuto del loro sabato sera per fermarsi a leggere una tabella che nel migliore dei casi è incomprensibile e nel peggiore dei casi è davvero ridicola per le sciocchezze che ci sono scritte?

Volete un esempio banale? Ok.

Nella tabella linkata qui è indicato, come limite teorico indicativo per raggiungere i fatidici 0.50g/l di alcool, il bere 125 cc. di vino (pari a circa mezzo bicchiere). Subito sotto è possibile leggere, invece, che per raggiungere la stessa soglia bevendo champagne/spumante sono necessari 100 cc. di liquido. Peccato che normalmente uno spumante/champagne difficilmente superi i 12° alcolici, mentre un bel rosso (pensate ad un Nero d’Avola siciliano, ad esempio) raggiunge e supera senza problemi i 14° alcolici. Ergo… indicativamente puoi bere 125 cc. di vino rosso a 14° alcolici, mentre puoi berne solo 100 di spumante ad 11° alcolici. Mah…

Altro esempio banale?

I “ready to drink” (per capici: Bacardi Breezer, Campari Mixx, Smirnoff Ice ecc) portano al limite dopo 150 cc.; peccato che NESSUNO berrà meno della metà di una bottiglia di questi drink (sono bottiglie da 330 cl.) dopo averla pagata 4 euro (anzi, ne prenderà almeno un paio).

Chiaramente questi sono limiti teorici, influenzati dal sesso (gli uomini “reggono” meglio l’alcool rispetto alle donne), dal peso corporeo o dall’assunzione di cibo insieme all’alcool (consiglio: mangiate SEMPRE qualcosa quando bevete, fossero anche solo gli stuzzichini che vi portano con la birra). Ciò non toglie che NESSUNO perderà neanche un minuto, all’uscita dal locale e prima di mettersi alla guida, per fare complicati calcoli basati su sesso/peso/cibo/quantità di liquidi bevuti.

Utilità di queste tabelle? NESSUNA.
Incremento della sicurezza stradale portato dalle misure introdotte? NESSUNO.
Scopo di questo decreto? Mettere a posto la coscienza dei politici ma NON diminuire le stragi del sabato sera.

Alternative?
Semplice: invece delle tabelle (o meglio: INSIEME alle tabelle), fate installare un etilometro subito fuori dal locale (come ha fatto il caro Arcadi nel suo locale), lo potete avere anche in comodato d’uso gratuito. Promuovere la figura dell’autista designato (indicato da un braccialetto, magari) che NON berrà affatto per riportare sani e salvi tutti a casa. Fare informazione (vera, non con stupide tabelle) sugli effetti dell’alcool e della guida sotto l’effetto di alcool e/o stupefacenti. E se “pizzicate” qualcuno che guida in stato di ebbrezza (quella vera, non 0.51 g./litro) gli ritirate la patente e gliela strappate sotto i suoi occhi. La rivuoi? Aspetta un paio d’anni, va… che magari riesci a mettere un po’ di sale in zucca.

Feb 162008
 

Con il termine "frangino" gli addetti ai lavori (tipicamente: sommelier e personale di servizio ai vini) intendono un’apposita tovaglietta, normalmente in cotone bianco, che usano durante il servizio per asciugare eventuali gocce di vino sul collo della bottiglia, per pulirla dalla polvere di cantina, per poggiarci su la stessa bottiglia e presentarla al commensale ecc. Nell’uso comune, però, il frangino è stato sostituito da dei normali tovaglioli, perchè non sempre si ha la possibilità di averne a disposizione qualcuno (a meno che non faccia parte del "corredo"del sommelier).

Un po’ di tempo fa, trovandomi a valutare Vinix (un wine & food social network tutto italiano), vidi un prodotto che mi colpì molto ed in quell’articolo scrissi:

"Ah… proprio mentre stavo scrivendo questa recensione e grazie ad una ricerca effettuata tra gli annunci, mi sono imbattuto in un prodotto spettacolare (per me) che spero un giorno di poter recensire qui sul mio blog."

Scrissi al produttore di questo prodotto, chiedendo informazioni su come poterlo acquistare e dove ma… per MOLTO tempo non ottenni risposta.
Un bel giorno di qualche settimana fa venni contattato dal loro responsabile commerciale che, scusandosi per il lungo silenzio, si offrì di inviarmi in omaggio il "prodotto dei miei sogni" per farsi perdonare.

ATTENZIONE: io mi presentai come SOMMELIER, e la persona che mi scrisse ignorava del tutto che fossi un blogger e/o che ne avrei potuto parlare; lo preciso per correttezza nei confronti di chi mi legge.

torciolo01.jpgIl prodotto di cui sto parlando è Il Torciòlo, prodotto dalla Torciolo S.r.l. su idea del collega sommelier Luciano Modenini.

Cos’è "Il Torciòlo"?
Il Torciòlo è la versione "hi tech", riveduta e corretta, del vecchio frangino di cui vi parlavo in apertura di questo post. Mentre il frangino è di normale cotone, il Torciòlo è fatto di un particolare tessuto antimacchina che… beh… non riuscirei a definire diversamente da "stupendo".

Stupendo sia per la bellezza del tessuto (sembra lucido), sia per la piacevole sensazione che si ha al tatto (liscio ma non scivoloso). Durante tutti i servizi che ho fatto come sommelier (e sono stati tanti, comprese alcune occasioni ufficiali) uno dei "problemi" più comuni è quello del tovagliolo di servizio che in breve tempo diventa inguardabile/inutilizzabile e deve essere sostituito con uno pulito. Il Torciòlo NON ha questo problema… e l’ho potuto sperimentare in occasione del pranzo per il mio compleanno, dove ho aperto una delle bottiglie della mia cantina ed ho inaugurato il Torciòlo.

Diviso in due parti (una bianca più larga, una rossa più piccola), vi permette di adagiare il vino sulla parte bianca (facendo risaltare la bottiglia e rendendo la presentazione più elegante) mentre con la parte rossa andrete ad asciugare eventuali gocce o pulire il collo della bottiglia prima di servirla (polvere, eventuale muffa ecc). Va da sè che sulla parte rossa le gocce di vino sono quasi invisibili, merito sia del colore che del particolare tessuto di cui è fatto il Torciòlo.

Ma… se fosse solo un "tovagliolo" di due colori, sarebbe poco innovativo (anche se tecnologicamente avanzato). Il Torciòlo presente inoltre un’asola (visibile nell’immagine a fianco) in cui inserire il collo della bottiglia, e che permette al Torciòlo di essere sempre a posto e di non scivolare via dalla bottiglia (facendovi rischiare di perdere la presa, con risultati disastrosi per la bottiglia stessa e per la vostra professionalità) 😛

Inoltre, asciuga velocemente e vi evita di avere in mano uno "straccio" bagnato di vino (o acqua, per bottiglie immerse nel ghiaccio). Sul loro sito è presente una bella fotogallery che vi mostra il Torciòlo nel dettaglio e ve ne illustra tutti gli utilizzi possibili.

Tutte queste particolarità (tessuto, concezione a due colori per differenti impieghi, asola per il collo) ne fanno un prodotto DAVVERO particolare ed espressamente dedicato ai sommelier (ma non solo… chiunque serva vino in maniera professionale ne guadagnerebbe in eleganza e funzionalità, ovviamente). Chiaramente non è un prodotto indispensabile "per le masse", così come anche un tovagliolo potrebbe andare bene.
… ma se siete dei professionisti del settore (o anche dei semplici appassionati come me, che non sono un sommelier professionista ma lo faccio solo per passione), sicuramente avrete modo di apprezzare il Torciòlo (come l’ho apprezzato molto io).

Ringrazio ancora Simone Patti in persona per la gentilezza dimostrata, e tutto lo staff che c’è dietro il Torciòlo.

Jun 202007
 

Chi mi segue da un po’ saprà che fra le mie passioni c’è quella per l’enogastronomia.
Sono un sommelier (per passione, appunto) da diversi anni, ho avuto la fortuna di avere degli ottimi "maestri" (alcuni fra i migliori sommelier italiani) e dei colleghi con i quali ci siamo confrontati ed organizzato più di una volta fantastiche manifestazioni e degustazioni.

Non per niente, infatti, ai BarCamp in cui ho portato presentazioni, erano sempre incentrate sul "mondo vino & web", presentando applicazioni Web 2.0 dedicate agli appassionati di vino. Oggi, invece vi presenterò un nuovo servizio Web 2.0 dedicata non solo al vino, ma anche alla gastronomia. Ed è un servizio ITALIANO, cosa più unica che rara in questo campo!

vinix_logo.gifVinix (emanazione diretta di Tigullio Vino, uno dei portali italiani più importanti in ambito vino) si definisce "Wine & Food Social Network", dichiarazione assolutamente calzante alla realtà, in questo caso.
Infatti, mentre Tigullio Vino è un grande database enogastronomico, Vinix associa a vini e cibi anche "le persone" che ci gravitano intorno in qualche modo.

Lo scopo dichiarato di Vinix è appunto creare un social network che metta in contatto addetti del settore ed appassionati.
L’iscrizione a Vinix è gratuita (benchè esista un piano PRO, con feature aggiuntive, a pagamento) e permette di effettuare ricerche ed entrare in contatto con:

  • Aziende vinicole/olivicole
  • Enoteche
  • Ristoranti
  • Agenti, distributori, importatori
  • Fornitori di accessori e servizi legati al vino
  • Giornalisti/Blogger
  • Consumatori/Appassionati

Sono queste infatti le macrocategorie che raggruppano gli utenti iscritti a Vinix; mi preme specificare che la ricerca all’interno di tali categorie è aperta a tutti, anche ai non iscritti a Vinix. E’ necessario iscriversi per utilizzare le funzioni "sociali" del network, che vedremo più avanti.

Clicca sulle immagini per ingrandirle 

vinix_screen01.jpg

Come potete vedere dalla screenshot sopra, l’interfaccia di Vinix è chiara e piacevole, ben realizzata e con una buona scelta cromatica (magari avrei scurito un po’ il grigio del menù superiore).
L’accesso a tutte le funzioni sociali avviene per mezzo dei grandi bottoni superiori; a tal riguardo l’help disponibile online (cosa che vi consiglio caldamente di leggere e che vi viene presentato nella pagina successiva alla registrazione) è chiaro e ricco di consigli utili per fruire al meglio di Vinix.
Ma… rimandare all’help per spiegare come funziona non è cosa da me, e quindi… vi darò io qualche breve indicazione integrata dai miei commenti e da qualche suggerimento per lo staff di Vinix (che comunque ho avuto modo di contattare direttamente, e che sta già lavorando a qualche modifica volta a migliorare l’usabilità).

bt_home.gifIl bottone "Home" è autodescrittivo, e porta all’homepage del sito; è interessante notare che da ogni sezione è possibile effettuare ricerche in Vinix ed accedere alle funzioni avanzate di condivisione e pubblicazione annunci. In homepage sono presenti gli ultimi utenti registrati affiancati dalle ultime degustazioni/recensioni/annunci. Aggiungere un contatto dalla home (o dai risultati della ricerca) è semplicissimo: basta cliccare sull’apposita icona affianco al nome. Qualora il contatto in questione abbia scelto di approvare personalmente i propri contatti, potrebbe essere necessario un po’ di tempo.

bt_contatti.gifCon il bottone "Rubrica" accedete alla vostra lista dei contatti, disposti in ordine alfabetico. Cliccando su un singolo contatto, si apre la scheda dettaglio dello stesso, dove potrete vedere tutti i dati inseriti e resi pubblici dal contatto selezionato ed eventualmente interagire con lui, utilizzando l’apposito menù che apparirà sotto la lista contatti (e che vi permette di inviare messaggi ed accedere a tutti i contenuti creati dal contatto stesso in Vinix). Personalmente avrei preferito, nell’aggiungere un contatto, che non si lasciasse la finestra nella quale ci si trova per essere trasportati nella propria rubrica.

bt_relazioni.gifIl bottone "Relazioni" è quello che, personalmente, ho usato di più (beh, trattandosi di un social network, mi piace molto socializzare); cliccandolo si accede ad una pagina da cui potete vedere in che modo si sviluppano le vostre relazioni nel network di Vinix. Oltre a vedere quindi quali contatti hanno aggiunto il vostro nominativo alla loro rubrica e da quali contatti siete ancora in attesa di autorizzazione (a proposito, caro Antonio Tombolini… quando ti decidi? 😀 )
La pagina Relazioni funge anche da centro messaggi (ricevuti, inviati, salvati, eliminati) e centro inviti (da cui potrete invitare altre persone di cui conoscete l’indirizzo email a raggiungervi su Vinix.

bt_annunci.gifUtilizzando il bottone "Annunci", avrete la possibilità di effettuare ricerche full text nel database annunci di Vinix; potete effettuare ricerche precise filtrandole per offerte o richieste, oppure per settore di interesse, per regione, per contenuto e per data. In questo modo si ha a disposizione un potente strumento per conoscere e far conoscere i propri servizi. Infatti, dalla stessa pagina è possibile inserire gratuitamente i propri annunci, che andranno ad aggiungersi agli altri presenti nel database. Sempre dalla stessa finestra è possibile gestire i propri annunci già pubblicato (ed eventualmente modificarli/cancellarli, perchè magari scaduti). Inutile dirvi di utilizzare la possibilità messa a disposizione da Vinix in maniera corretta. Ah… proprio mentre stavo scrivendo questa recensione e grazie ad una ricerca effettuata tra gli annunci, mi sono imbattuto in un prodotto spettacolare (per me) che spero un giorno di poter recensire qui sul mio blog.

bt_condividi.gifIl bottone "Condividi" porta a quello che Vinix definisce "il cuore pulsante" del social network stesso. Da qui potrete infatti pubblicare e condividere con il "mondo Vinix" fotografie, degustazioni, recensioni di ristoranti e post. A seconda di cosa si vorrà condividere, si potrà accedere a pagine personalizzate in cui rendere pubbliche le proprie esperienze. Si possono creare quindi veri e propri album fotografici (impostando, eventualmente, diversi livelli di accesso a seconda delle foto), degustazioni di vini complete in ogni dettaglio (compresa la possibilità di assegnare dei tag al vino, che poi saranno resi disponibili in fase di ricerca), recensioni di ristoranti (con possibilità di valutare i diversi aspetti in modo separato, come cucina – servizio – carta dei vini) o post del proprio "blog" su Vinix (con categorie ed editor visuale per la scrittura). In definitiva, è realmente "il cuore" di Vinix ma… alcuni (come me) potrebbero voler delegare queste funzioni a servizi specifici (le foto, ad esempio, potrei volerle mettere su Flickr).

bt_dati.gifPer modificare il proprio "Profilo" presente su Vinix si usa l’apposito bottone che porta alla pagina dove, a seconda del tipo di categoria in cui si è scelto di apparire, si potranno inserire i dati che appaiono su Vinix. I membri con account PRO hanno la possibilità di avere un profilo esteso e godono di maggior visibilità dello stesso all’interno del network. Il mio consiglio è quello di accedere subito dopo la registrazione alla propria pagina profilo e da qui alle "preferenze", dove potrete decidere il livello di privacy del vostro account (se permettere a tutti di aggiungervi indiscriminatamente ai propri contatti, o richiedere la vostra conferma per farlo), che notifiche ricevere via mail da Vinix ecc.

Giudizio e considerazioni di Giovy: Vinix è il primo social network enogastronomico italiano che ha come preciso target le persone che gravitano intorno a questi mondi (dagli "addetti ai lavori" ai semplici appassionati). Sia che siate un’azienda del settore, un ristoratore, un sommelier (come me) o un appassionato, potrete trovare MOLTO utile Vinix, per la grossa possibilità che offre di accrescere i propri contatti professionali (pensate ad esempio ad un enotecario che sta cercando dei distributori o agenti, così come nuove cantine da proporre nella sua enoteca).
E’ stato lanciato con l’interfaccia attuale da poco ed alcune cose sono perfettibili (sono sicuro che lo staff approfitterà delle indicazioni che gli ho fornito), ma l’applicazione resta comunque molto semplice da utilizzare anche per chi non ha grossa esperienza di social network (a differenza di applicazioni come Facebook, ad esempio, sicuramente più grosse e complesse). Il mio consiglio per gli interessati è quello di iscriversi gratuitamente e cominciare a "smanettare" con le funzioni sociali presenti; sarà sempre possibile, poi, upgradare il proprio account qualora abbiate bisogno della visibilità e delle feature aggiuntive dell’iscrizione PRO.

NOTA: nell’ottica della trasparenza che mi ha sempre contraddistinto, rendo noto che il mio account PRO su Vinix mi è stato gentilmente offerto da Filippo Ronco (CEO di Vinix) per poter testare TUTTE le feature che offre la piattaforma (e lo ringrazio per questo).

Aug 172006
 

La Compagnia del CavatappiEstate… tempo di ferie, mare (o montagna, de gustibus), escursioni e… gastronomia!
Quasi tutti (specie le donzelle) fanno il proposito di dimagrire, prima e durante l’estate ma… inevitabilmente si finisce per trascurare la linea e dedicarsi a sagre, manifestazioni, eventi e via dicendo.
Diciamolo… l’estate NON è il periodo migliore per mettersi a dieta… 😛

In quest’ottica di "non dieta", oggi vorrei parlarvi de "La Compagnia del Cavatappi" (e per un sommelier, parlare di un’azienda con un nome del genere non può essere che un piacere). 😛
Aggiungete pure al conto il fatto che sono "delle mie parti" (la Basilicata è la nostra "vicina" più prossima, insieme a Molise e Campania)… 😛

Ma non di solo "nome" e "localizzazione" vive la Compagnia del Cavatappi.
Vive sopratutto di prodotti tipici, vini, gastronomia e golosità del genere. 🙂

Ma andiamo con ordine.

Situati in quel di Lauria (PZ), "La Compagnia del Cavatappi" non è solo un nome, ma sono quattro persone (Giovanni, Francesco, Giuseppina e Maria Domenica) che ci mettono il cuore in quello che fanno (e mi fa davvero piacere vedere un’azienda del sud portare avanti un discorso del genere).
Sull’omonimo sito vendono in prevalenza prodotti enogastronomici della "nostra terra" (il sud Italia), con alcune "puntate" sul nord Italia (per i vini, in particolare) e l’estero.

Il sito (molto ben fatto, chiaro e pulito, nello stile che il sottoscritto apprezza maggiormente) è organizzato in categorie (che trovate sulla sinistra della pagina), in modo da permettere di raggiungere velocemente il prodotto che si sta cercando.
In home page, inoltre, sono presentati i nuovi prodotti e le promozioni che spesso vengono lanciate (come quella valida nei mesi di luglio e agosto, che premia con dei buoni acquisto di diverso valore chi effettua acquisti in questo periodo).

La disponibilità di prodotti della gastronomia locale è vastissima, e c’è davvero il rischio di non sapere cosa comprare, tante sono le "cose buone" da provare… 😛

Personalmente ho intenzione di acquistare un po’ di prodotti a breve (in verità avrei tanto voluto farmi una passeggiata personalmente, ma… Lauria NON è proprio sotto casa mia) e da buon sommelier mi permetto di suggerirvi qualche prodotto che mi fa gola… 😛

Se amate la birra, io vi suggerirei di provare la Menabrea 150° Anniversario, che ho degustato in un locale molto carino sabato scorso. E’ una birra  bionda prodotta in Italia, molto profumata e con un piacevole sentore di lieviti di fermentazione.
Ricorda un po’ le birre trappiste belghe, specie se provate ad assaggiare la versione ambrata.

Se siete appassionati di vino il discorso potrebbe essere molto lungo, ragion per cui mi limiterò a suggerirvi qualche vino "davvero valido" (e rigorosamente del sud Italia, niente Chianti, Brunello o Valpolicella).
Come cantina degna di nota vi suggerirei "Cantine del Notaio", che producono solo Aglianico del Vulture DOC.
Per i "palati fini" non posso che indicarvi "La Firma", un Aglianico molto morbido ed elegante, affinato in barriques. Certo… non tutti possono permettersi di spendere oltre 30 euro per una bottiglia di vino, però… 😛
Se volete qualcosa di valido, ma non così costoso, potete ripiegare per Il Rogito o Il Repertorio.

Per quanto riguarda i generi alimentari… beh, non avete che l’imbarazzo della scelta… 😛

Chiudo questa piccola "recensione" (in attesa di fornirvene poi una dei prodotti che acquisterò) puntando l’attenzione sull’aspetto "comunicativo" de La Compagnia del Cavatappi: hanno fatto la scelta (a mio parere vincente) di avere un contatto diretto con i loro clienti, e di puntare molto sulla comunicazione aziendale. Hanno un blog e possono essere contattati via Skype… cosa volere di più? 😉

Feb 212005
 

… ovvero cronaca di una bellissima domenica!

Come anticipato sabato sera, ieri non mi sono potuto dedicare alla mia attività preferita della domenica (l’ozio totale) in favore di una visita in cantina, e nello specifico all’ Azienda Agricola Valle Reale, a Popoli (PE).
Lì abbiamo visitato i vigneti dell’azienda, l’impianto di trasformazione, la cantina e la bottaia (decine di bellissime barrique di legno francese).
Subito dopo abbiamo avuto modo di degustare la produzione aziendale (al momento solo vini rossi), ovvero:
– Vigne Nuove: un Montepulciano d’Abruzzo in purezza, vinificato interamente in acciaio. Di questo vino abbiamo avuto un’eccezionale (per il tempo in cui è avvenuta) “anteprima”, in quanto abbiamo degustato l’annata 2004, che verrà messa in commercio ufficialmente dal 1° marzo, e presentata al Vinitaly in aprile.
– Valle Reale: anche questo è un Montepulciano d’Abruzzo, ma passato in barrique. Abbiamo degustato l’annata 2002, eccezionale… notevoli sentori di vaniglia e speziato… Un ottimo prodotto.
– San Calisto: questo vino è la “selezione” dell’azienda, il più pregiato (e costoso). Montepulciano d’Abruzzo in purezza, affinato in barrique nuove per oltre un’anno. Molto morbido, anche se non intenso come il Valle Reale.
Ovvia la visita anche allo spaccio aziendale, dove ho preso qualche bottiglia per degustarmela con tranquillità a casa 😉

Per pranzo ci siamo spostati a Pacentro, un piccolo paese ad una decina di chilometri da Sulmona, dove ci attendevano al ristorante Taverna de li Caldora (siamo arrivati un po’ in ritardo, per la verità) 😀
Non vi dico cosa abbiamo mangiato per non suscitare invidia allo stato puro, vi basti sapere che è stato tutto assolutamente eccezionale, ed ovviamente accompagnato dagli ottimi vini della cantina che avevamo visitato poco prima.
Divertentissima è stata la battaglia a palle di neve che abbiamo intrapreso prima e dopo pranzo, dato che a Pacentro c’era una montagna di neve (vi direi circa mezzo metro) e dalle nostre parti così tanta neve non la vedremo MAI.
Qualche vittima (Angela… non sai niente?) probabilmente oggi sarà moooolto raffreddata… 😀
Nel pomeriggio visita a sorpresa a Sulmona (dovevamo visitare un’altra cantina, ma un contrattempo gli ha impedito di “ospitarci”), dove abbiamo avuto modo di comprare i famosi confetti e dove ho rivisto con estremo piacere una carissima amica che non vedevo da alcuni anni (e che Arcadi e Inverno conoscono bene).
Il viaggio di ritorno è stato caratterizzato dalla “sagra della barzelletta”, e siamo arrivati a casa con il mal di pancia per il ridere, e le mascelle slogate… 🙂

In conclusione: una giornata bellissima, grandi vini, ottimo cibo e tanto divertimento.
… e chissenefrega se non mi sono potuto riposare, meglio una giornata da leone che cento da “pisolone”. 😉

Feb 192005
 

… che domattina non posso restare, come al solito, a dormire fino a mezzogiorno, per poi pranzare e dedicarmi all’ozio più assoluto.
Domani io e la mia ragazza siamo prima a S. Teresa di Spoltore (PE), e poi a San Calisto a Popoli (PE).
– A fare cosa? – vi chiederete!
Semplice: un piccolo “viaggio-studio” in giro per cantine, organizzato da una delegazione pugliese dell’ Associazione Italiana Sommelier.
Mattina dedicata quindi a visite guidate e degustazioni varie, pranzo, pomeriggio ancora degustazioni (povere le mie papille, e povero il mio stomaco!), e rientro in serata 😉
Piccolo inconveniente di tutto ciò: il dover essere a Foggia per le 8.30, il che significa svegliarsi almeno alle 7.15 per partire alle 7.45 ed andare con tutta calma (e speriamo senza sonno) 😛
Quindi… eccomi qui, già a casa, dopo una serata passata in un pub con gli amici.
Ragion per cui non sentite la mia mancanza domani, divertitevi o riposatevi più che potete, e pensate a me con un bel calice di ottimo vino in mano… 😉