Nov 092009
 

Mi ricorderò, la prossima volta, di non chiedere consigli tecnici ad una PR Philips… 😛
Scherzo, ovviamente… ed anzi, ringrazio Caterina per avermi dato la possibilità (inaspettata) di provare questa nuova Wake-Up Light di Philips con dock per iPhone.

Tutto è nato quando le ho scritto per avere un consiglio “da esperta” (ovviamente, è il suo lavoro) su un prodotto Philips che volevo acquistare (un dock per iPhone). La risposta è stata negativa: “No, purtroppo l’iPhone non è supportato, solo iPod” e, vista la mia delusione, mi ha proposto di provare invece un prodotto che era da poco in commercio: la Wake-Up Light HF3490 con dock per iPhone. Beh, io cercavo un dock che mi permettesse di ascoltare la musica del mio iPhone, ricaricarlo mentre dormivo… quindi, ben venga questa Wake-Up Light (che, del resto, ha sempre esercitato su di me un discreto fascino).

Ma… cos’è la Wake-Up Light?

In estrema sintesi si potrebbe definire la Wake-Up Light come “il sole che vi sveglia al mattino”, anche se magari il sole vero e proprio deve ancora sorgere o c’è un cielo grigio e minaccioso; se programmate la sveglia alle 7.00 del mattino, laWake-Up Light inizierà ad illuminarsi gradualmente mezz’ora prima, arrivando a splendere alla massima luminosità (che potrete impostare facilmente) all’ora della sveglia, quando affiancherà alla luce la “suoneria” vera e propria, a scelta fra vari suoni della natura (io ho gli uccellini che cinguettano, davvero un risveglio piacevole), la vostra stazione radio preferita (la Wake-Up Light dispone di un sintonizzatore FM digitale incorporato) o la musica del vostro iPod/iPhone.

Pare infatti che svegliarsi con la luce del sole (anche simulata, come in questo caso) favorisca un risveglio più piacevole e meno “traumatico”; sarà vero? Beh, sono qui anche (e sopratutto, direi) per raccontarvi la mia esperienza del tutto personale a proposito. Proprio per chiarire meglio come funziona la Wake-Up Light, vi faccio vedere questo divertente video

Prima però soddisferò gli appassionati di tecnologia con qualche aspetto “tecnico”; la Wake-Up Light ha in dotazione una lampada (a risparmio energetico, mi preme ricordarlo) con un’intensita luminosa massima di 300 lux, che potete utilizzare anche come una classica “lampada da comodino”. L’intensità luminosa è regolabile e viene memorizzata ed usata anche per il vostro risveglio. Come già detto dispone di un sintonizzatore FM digitale integrato (con antenna a filo), un dock per iPod/iPhone (e vengono forniti anche tutti gli adattatori, in modo da alloggiare comodamente anche iPod nano o iPod Classic) ed un sistema audio integrato (che “suona” davvero bene, per essere una sveglia.. ma non è chiaramente un HI-FI!)

La mia “prova risveglio”

Premessa: ognuno ha caratteristiche del sonno e del risveglio proprie, quello che “va bene” per me potrebbe non andare bene per gli altri; conosco persone che ci mettono mezz’ora per svegliarsi, abusando diverse volte della funzione “snooze” della propria sveglia. Io invece sono l’esatto contrario: mi sveglio nel momento esatto in cui suona la sveglia e dopo 10 secondi circa mi alzo dal letto e sono all’80% del ritmo normale. Ah… sono un vampiro, e questo significa che la luce mi sveglia immediatamente.

Ad ogni modo, partendo dal giorno “infame” per eccellenza (il lunedì), ho messo alla prova la Wake-Up Light, intenzionato a sfruttare proprio la simulazione dell’alba ed i suoi benefici effetti.

Giorno 1: normalmente mi sveglio alle 6.45 circa, ed imposto la Wake-Up Light a quest’ora (con luce impostata per la massima luminosità). Alle 6.15 la Wake-Up Light inizia ad illuminarsi, ed io mi sveglio immediatamente. Mmm… no, è presto per svegliarmi, spengo la luce e attendo che suoni alle 6.45.
Giorno 2: alle 6.15 la Wake-Up Light inizia ad illuminarsi, alle 6.25 mi sveglio per la luce (ero girato dall’altra parte rispetto alla luce). No, è presto, spengo la luce ed attendo che suoni.
Giorno 3: provo a ridurre la luminosità massima alla metà, ottengo qualche risultato ma continuo a svegliarmi inesorabilmente prima dell’ora in cui dovrei svegliarmi realmente. Spengo la luce ed attengo il cinguettio degli uccellini.

Ho un “risveglio maledetto”, a volte basta un passo nel corridoio per svegliarmi… o il mio gatto che reclama la pappa alla mattina. Ma non demordo… riuscirò ad utilizzare la Wake-Up Light al meglio!

Giorno 4: imposto la sveglia alle 7.00, in modo che inizi ad illuminarsi alle 6.30. Alle 6.35 mi sveglio con la luce. Mmm… ci siamo quasi, direi.
Giorno 5: sveglia impostata alle 7.00, luminosità massima ridotta del 50%… sveglia alle 6.42. Gotcha, ce l’ho fatta! 🙂
Giorno 6: ok, trovata la regolazione perfetta… ora è la luce a svegliarmi… ma se non dovesse riuscirci, ci sono sempre gli uccellini pronti a cantare per me.
Giorno 7: sveglia disattivata, è domenica!!! 🙂

Va da se che, in una persona con un risveglio  “normale”, la Wake-Up Light funzionerebbe al meglio, svegliandola con il dolce suono degli uccellini (o della natura africana, o dei pan-flute… o con il giornale radio, anche se non penso sia il massimo) e facendogli aprire gli occhi con la luce alla luminosità impostata; solo così gli effetti della simulazione dell’alba sarebbero massimi. Beh, io ho dovuto “lavorarci su”, per coordinare la Wake-Up Light al mio risveglio… ma la possibilità di regolarne la luminosità serve proprio a questo.

Cosa mi piace della Wake-Up Light

Il design è moderno ma piacevole, e si adatta bene più o meno in ogni stanza da letto (beh, a meno che non abbiate una stanza da letto basata su mobili d’antiquariato, è ovvio!) 😛 La qualità audio è buona per una sveglia, è semplicissima da regolare (ci metterete circa un minuto d’orologio a farlo) ed utilizzare, adoro la possibilità di regolare la luminosità della luce: quando si deve leggere la si può tenere al massimo o quasi, tenendola al minimo invece diventa molto buona per smorzare il buio quando si guarda la televisione.

Cosa migliorerei della Wake-Up Light

Sono pignolo, ma un paio di cose le migliorerei (o meglio, mi piacerebbe che funzionassero diversamente da come sono attualmente):

  • inserendo l’iPhone nel dock, parte immediatamente la riproduzione della musica: perchè questa scelta??? Se inserisco l’iPhone nel dock, potrei volerlo solo ricaricare. Se voglio sentire la musica, la faccio partire manualmente! Attualmente invece ogni volta che inserisco l’iPhone nel dock, mi tocca aspettare che parta la musica e spegnerla manualmente.  No, non mi piace così.
  • volume separato per riproduzione audio e sveglia: attualmente il volume audio è unico. Questo significa che, se la sera prima avete ascoltato i Metallica a tutto volume, la mattina vi sveglierete con la musica (o i suoni della natura, o la radio) a tutto volume. Ok, il volume si alza gradualmente (per fortuna), ma spero che in questo caso abbiate un risveglio veloce, altrimenti sveglierete tutto il palazzo (che potrebbe non essere felice di ciò)
  • luminosità regolabile separatamente per luce da comodino e sveglia: come per l’audio, anche la luce ha un livello unico di luminosità impostabile. Questo significa che se la sera l’avete utilizzata a livello 5 (su 20) per guardare la televisione, la mattina vi sveglierete con un la luce a livello 5, perdendo quindi i benefici effetti della simulazione dell’alba.

Giudizio di Giovy: mi piace la Wake-Up Light, senza dubbio. E’ comoda come luce sul comodino, è comoda come sveglia (anzi, è ottima come sveglia, se si pensa a tutte le radiosveglie gracidanti che si trovano sui comodini degli italiani), è buona come riproduttore audio, è ottima come dock per iPhone. Se correggessero quelle due o tre cose che ho segnalato sopra (e che farò presenti direttamente a Philips) sarebbe perfetta.

Il prezzo: oscilla a seconda dei negozi da 140 a 160 euro. Se considerate tutto quello che fa non è un prezzo alto, ma… potrebbe scoraggiare più di qualcuno. Chiaramente se vi serve solo una radiosveglia (o un dock), non avrebbe senso… ma per godere degli effetti benefici della simulazione dell’alba beh… può starci anche una spesa di questo tipo.

Aug 312009
 

Che io sia innamorato del mio iPhone non è un mistero: è facile sentirmene parlare in toni entusiastici,  e come ho detto in passato penso di non cambiarlo mai più (se non per un altro iPhone tecnologicamente più avanzato, dove però tale differenza sia maggiore di quella che passa fra il mio 3G e l’attuale 3GS.

Una delle “lacune” di cui a volte sento la mancanza sull’iPhone è l’impossibilità di avere la mia posta su Gmail in modalità Push; chi ha necessità di raggiungermi velocemente via email ha il mio indirizzo di posta su MobileMe, che ovviamente proprio la modalità Push per la consegna, giungendo immediatamente sul mio iPhone. In teoria avrei potuto anche inoltrare tutta la posta di Gmail su questa casella per usufruire dello stesso sistema, ma gli svantaggi sono superiori ai vantaggi:

  • eventuali risposte arriverebbero dal mio indirizzo MobileMe, che invece non voglio rendere pubblico
  • Gmail è indubbiamente anni luce più avanzata della casella di posta offerta da Apple
  • avrei la posta desincronizzata fra i due account (ovvero: marcata come letta su MobileMe, mi resterebbe “unread” su Gmail)

Ci sono già applicazioni per iPhone che simulano il meccanismo di Push, inoltrando la posta su server di terze parti (soluzione questa che espone anche a dubbi sulla privacy), ma finalmente è da poco disponibile un’applicazione che rende disponibile in maniera quasi perfetta la posta di Gmail in modalità Push sull’iPhone…

gpushmail_logoG-Push Mail è un’applicazione per iPhone disponibile da pochissimo sull’AppStore (a 2.39 €, somma che include anche 1 mese di sottoscrizione al servizio) che, grazie alle Push Notification di Apple, permette di ricevere una notifica in tempo quasi reale delle email presenti nella vostra casella di posta Gmail.

Vediamo però nel dettaglio il semplice funzionamento di G-Push Mail.

Acquistata ed installata l’applicazione, alla prima esecuzione vi chiederà il login per la vostra casella Gmail: questi dati verranno criptati e conservati sui server che forniscono il servizio, hostati dalla piattaforma Amazon CloudFront; fornito il login, si riceverà la solita richiesta per abilitare l’applicazione ad utilizzare le Push Notification, che bisognerà (ovviamente) accettare. Da quel momento il server di G-Push Mail (e NON il vostro iPhone) stabilisce una connessione IMAP permanente in IDLE mode con la vostra mailbox (che dovrà avere l’accesso IMAP abilitato, chiaramente), permettendo di ricevere in tempo quasi reale una segnalazione  visiva ed acustica della presenza di nuove email); cliccando sull’icona del programma, si accederà alla versione ottimizzata di Gmail per iPhone racchiusa nell’applicazione G-Push Mail. In questo modo, la vostra posta resterà solo sui server di Gmail e non avrete bisogno di scaricarla tramite l’applicazione Mail dell’iPhone (opportunità comunque sempre disponibile).

Le screenshot sottostanti sono autoesplicative del funzionamento di G-Push Mail… ma le commenterò comunque per voi 😉

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In  questa screenshot è visibile l’icona di G-Push Mail con il badge che mostra il numero di email non lette presenti nella vostra Gmailbox; all’arrivo di una nuova mail, verrà riprodotto un suono a scelta (da impostare nelle preferenze del programma) ed apparirà il badge.

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La finestra principale di G-Push Mail altro non è che un wrapper della versione ottimizzata per iPhone di Gmail, a cui accederete direttamente, senza bisogno di loggarsi ulteriormente.

Il grosso vantaggio di questa soluzione è che si avranno sempre disponibile tutte le funzioni avanzata di Gmail come label, ricerca all’interno della propria mailbox ed accesso alla contact list, salvata sui server di Google.

ATTENZIONE: il sistema di Push Notification offerto da G-Push Mail non è gratuito; acquistando l’applicazione si riceve anche un mese di servizio incluso, alla scadenza del quale potrà essere rinnovato tramite l’acquisto InApp al costo di 1.59 € per tre mesi. Un anno di notifiche push viene a costare quindi 6.36 euro (un prezzo ridicolo, considerando l’utilità del servizio).

Giudizio di Giovy: sto usando da un paio di giorni G-Push Mail e ne sono pienamente soddisfatto: la notifica Push arriva nell’arco di tre o quattro secondi dalla ricezione della mail (a volte addirittura prima che appaia nella inbox sul web) ed ovviamente viene azzerata appena tutta la posta presente nella inbox viene letta. Il sistema al momento mi sembra molto stabile ed affidabile, e spero si mantenga tale anche quando il carico crescerà (appena l’applicazione diventerà più diffusa).

E’ un sistema “diverso” dalla vera e propria posta Push offerta (a pagamento) da Apple nel pacchetto MobileMe, ma è altrettanto funzionale. Il costo è accessibile a tutte le tasche e riuscendo a mantenere lo standard di servizio attuale, non c’è dubbio che continuerò ad utilizzarlo.

Inoltre, fra le funzioni previste per le prossime versioni c’è anche quella di anteprima del mittente/oggetto (attualmente non presente), possibilità prevista dagli avvisi dei servizi Push Notification di Apple e del tutto simile all’anteprima dei messaggi SMS che ricevete quotidianamente (e che incrementerà ulteriormente il valore del prodotto che vi ho presentato).

Jul 172009
 

Ok, magari lo sapete tutti ed io sto scoprendo l’acqua calda (anche se ho provato a fare una ricerca in giro e non ho trovato nulla al riguardo).

Ieri ho notato che utilizzando cuffie differenti, il mio iPhone 3G con firmware 3.0 memorizza ed associa un volume audio differente per ogni cuffia.

Il fatto: sul mio iPhone utilizzo gli ottimi auricolari in-ear Philips SHE9850; a volte, però, uso anche i normali auricolari stereo Apple per iPhone, quelli con il microfono ed il comando sul cavo (quando, ad esempio, è pericoloso isolarsi dai rumori ambientali). Ieri ho iniziato ad ascoltare della musica proprio con questi auricolari, ma a causa del rumore elevato (ero in autobus), ho pensato di cambiarli “on the fly” con i Philips. A causa della diversa risposta audio, il volume degli auricolari Apple è tenuto decisamente più alto dei Philips (pur percependo un volume simile a livello uditivo). Nel tempo intercorso fra l’inserimento degli auricolari Philips e la pressione del pulsante Play sull’iPhone, ho pensato: “Cacchio, il volume è troppo alto! Sto per diventare sordo!”. Ed invece… nulla, il volume era giusto ed era quello che avevo lasciato impostato quando ho utilizzato quegli auricolari.

La prova del nove l’ho fatta questa mattina (e l’ho illustrata, ca va sans dire): stesso brano, senza toccare in alcun modo il cursore del volume:

Auricolari in-ear Philips SHE9850

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Auricolari Apple con microfono e comandi audio sul cavo

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Come potete vedere, i volumi sono differenti e cambiano automaticamente a seconda dell’auricolare inserito.

Lo sapevate già?

May 152009
 

Da alcune settimane ho acquistato una bici (vedi post precedente) ed appena ho l’occasione, ci salgo in sella e ne approfitto per fare un po’ di chilometri. Che vada da solo o con un amico, ho sempre “tenuto il conto” dei chilometri percorsi, anche grazie (ed ovviamente) al contachilometri della bici. Ma si sa… l’appetito vien mangiando, ed oltre a far sapere a tutti (via Facebook, e da lì ripreso su FriendFeed e rilanciato su Twitter), ho scoperto un simpatico servizio Web 2.0 (già lanciato da diverso tempo e diffuso fra gli appassionati) che ho iniziato ad usare… 🙂

everytrail-logoEveryTrail è una comunità di appassionati di GPS e percorsi, dove è possibile (in vari modi, come vedremo in seguito) creare il proprio percorso e condividerlo con il mondo (non è obbligatorio, è anche possibile tenerlo privato).

Avendo scoperto EveryTrail solo dopo le prime uscite, ho creato i miei primi percorsi “a mano”, tracciandoli su una Google Maps incorporata nell’applicazione, in modo molto semplice. Ma… se si possiede un GPS capace di esportare file GPX (il formato di interscambio generato da quasi tutti i GPS dedicati a questo genere di attività e NON i vari TomTom, Destinator ecc), creare il proprio percorso diventa ancora più semplice, dal momento che basta caricare sul sito il file generato ed il percorso appare nell’area “My trips”.

Sfortunatamente (si fa per dire) non ho un GPS dedicato a questo genere di attività… ma ho MOLTO meglio! 🙂
L’iPhone 3G, infatti, è semplicemente perfetto per questo genere di attività, dal momento che dispone di un GPS sufficientemente preciso E di connettività ad Internet (non necessaria durante la creazione del percorso); basta infatti scaricare l’apposita applicazione (gratuita) EveryTrail, e lanciarla: immediatamente farà il fix della propria posizione, e comincerà a raccogliere dati sulla propria posizione ogni due secondi, tracciando il percorso che si sta facendo. Terminato il viaggio, è possibile caricare immediatamente il proprio percorso o salvarlo per poi caricarlo in un secondo momento (opzione utile se il percorso è stato lungo ed il file generato è presumibilmente grosso). La cosa interessante è che i dati raccolti includono altitudine, velocità, durata del tragitto, dislivello ecc, cosa molto interessante per una successiva “analisi” del percorso. Proprio utilizzando EveryTrail ieri ho tracciato il percorso della mia passeggiata, che trovate qui: http://www.everytrail.com/view_trip.php?trip_id=207354 .

iphone_app

Il chilometraggio è leggermente disallineato rispetto a quello del contachilometri (che è sicuramente più preciso), ma in linea di massima ci siamo. Inoltre, dalla pagina del percorso è possibile scaricare il file GPX (per farlo importare ad altri GPS) o un file KML da dare in pasto a Google Earth.
L’applicazione per iPhone, inoltre, permette di scattare foto georeferenziate, che potranno essere caricate immediatamente su EveryTrail, arricchendo di dettagli il proprio viaggio.

Essendo EveryTrail una community, è possibile cercare o navigare fra i percorsi creati da altri (al momento sono disponibili 95188 percorsi, in decine di nazioni del mondo); in Italia sono stati creati 3278 percorsi, alcuni dei quali molto interessanti.
Volendo ripetere un viaggio già fatto da qualcun’altro, è possibile scaricare sul proprio iPhone un’altra applicazione, chiamata Trails (sempre gratuita, sempre prodotta da EveryTrail) che rispetto alla precedente applicazione vi permette anche di importare percorsi creati da altri e visualizzarli su una mappa (con tanto di profilo altimetrico in bella evidenza, giusto per non rischiare di trovarsi a scalare il Monte Bianco) 🙂

trails_app

Se siete appassionati di bici (ma non necessariamente: su EveryTrail si radunano appassionati di podismo, running, motociclismo, geocaching, treno… insomma, tutto quello che ha a che fare con un percorso) e volete condividere con il mondo i percorsi che fate, EveryTrail è la vostra community! 🙂

Feb 102009
 

Uso da un alcuni mesi (e con molta soddisfazione, a dir la verità) la soluzione integrata di Apple per quanto riguarda push mail, contatti e calendario: MobileMe.
Non la uso molto per la posta elettronica (uso Gmail come casella principale, quella @me.com mi serve solo per essere raggiunto in tempo reale da alcune persone), ma la uso TANTISSIMO per la gestione dei contatti e del calendario; avere la certezza di poter contare SEMPRE sui propri contatti sia online che sull’iPhone è impagabile (o meglio: è pagabile e costa 79 euro l’anno). In caso di problemi all’iPhone (un ripristino), sono necessari alcuni minuti e come per magia riappaiono tutti i contatti e gli impegni. In definitiva: il push sync è eccezionale.

Notizia di ieri sera è l’apparizione sulla scena di Google Sync, la soluzione di contatti e calendario push made in Google (già disponibile in passato per Blackberry, ora anche per iPhone, Windows Mobile, Nokia e Sony Ericsson).
Utilizzando diverse tecnologie (ActiveSync per Exchange su iPhone e Windows Mobile, SyncML su Nokia e Sony Ericsson), vi permette di sincronizzare i contatti di Gmail e gli eventi di Google Calendar con quelli dei vostri smartphone.

E’ una soluzione molto interessante ed utile, ma… personalmente dovrei provarla prima, perchè per quanto riguarda i contatti, quelli che ho su Gmail sono “ingestibili” (molti sono senza nome e cognome, quasi tutti non hanno numeri di telefono ecc.), mentre quelli che ho su MobileMe sono perfetti (una rubrica di 1833 contatti, TUTTI con nome e cognome,  quasi tutti con un indirizzo e-mail). Sostituire il calendario sarebbe semplice… ma i contatti no.

Certo… se Google Sync includesse in futuro la push email, un modo di mettere tutto in ordine lo troverei… 😛

Per il momento, quindi, resto con MobileMe ed attendo eventuali sviluppi, felice che anche Google abbia una sua soluzione push che verrà migliorata e resa più stabile nei prossimi mesi.

Jan 032009
 

Così come mi è successo in passato per quanto riguarda i software desktop, sono sempre alla ricerca di un client Twitter “valido” per l’iPhone. Fino ad ora ho usato l’ottimo Tweetie, dotato (a parer mio, ovviamente) della miglior interfaccia e delle feature che cercavo.
Ieri però c’è stato l’ingresso in campo di webfeedr, che ha colmato una grossa lacuna: la mancanza di un client per FriendFeed. Peccato che webfeedr sia lontano dall’essere perfetto, dal momento che non è possibile visualizzare commenti e likes su FriendFeed se non lanciando una finestre del browser interno all’applicazione.

Oggi, però, le cose sono cambiate… e decisamente in meglio: è stato rilasciato Nambu!

NambuCos’è Nambu?
E’ il primo client per Twitter/FriendFeed/Identi.ca/Ping.fm per iPhone!

Esatto… con Nambu potrete interagire con tutti i social network supportati contemporaneamente, e… in maniera “ottimale”, dal momento che sono supportate TUTTE le feature dei diversi social network.

Su Twitter, ad esempio, potete postare i vostri messaggi, leggere la vostra timeline, aggiungere o rimuovere amici, ricevere e mandare replies e messaggi diretti. Le risposte, inoltre, sono evidenziate nella timeline da un diverso colore di fondo.

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Cliccando sull’icona FriendFeed, si accede alla timeline di FriendFeed, da cui è possibile seguire tutti gli aggiornamenti, comprensivi di commenti/likes per ogni post. Ovviamente potete interagire a vostra volta, lasciando commenti e likes…

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L’interfaccia di Nambu è chiara, pulita ed essenziale, in pieno stile iPhone (e potete personalizzare i pulsanti della toolbar, in modo da avere quelli per i social network che usate più di frequente).
Il costo di Nambu per iPhone è di 3.99 euro, ed è possibile acquistarlo sull’AppStore.

Inoltre, “qualcosa” bolle dietro le quinte, dal momento che andando sul sito di Nambu, si può leggere che sono al lavoro su un software che, aggiungendo un nuovo livello di integrazione, porterà qualcosa di molto interessante nel mondo dei social sofware.

Giudizio di Giovy: double thumbs up!!! Nambu è il migliore (nonchè unico, al momento) client “globale” per i social network supportati. Mi dispiace per webfeedr, ma… se non migliora, il suo futuro è segnato in partenza dalla nascita di Nambu… 😉

Oct 082008
 

Sembra una sciocchezza, ma… se provate a cercare su Google avrete solo qualche risultato (frammentato su diversi siti) e mai una bella lista completa ed omnicomprensiva di siti ottimizzati per l’iPhone.

Quindi… urge porre rimedio. 🙂

Di seguito vi offro una lista di siti ottimizzati per l’iPhone (divisi per categorie), scoperti personalmente o trovati su altri siti; se ne conoscete altri, segnalatemeli nei commenti ed aggiornerò volentieri la lista con le vostre segnalazioni.

Banking online:

Blog:

Informazione:

Instant Messaging:

News:

Podcast:

Posta:

  • Gmail: https:/mail.google.com

Produttività:

Ricerca:

Shopping:

Social Network:

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