Nov 162009
 

Solo qualche giorno fa vi ho parlato di alcune soluzioni di storage e backup, omettendo deliberatamente quella di cui vi parlerò oggi: Amazon S3 (dove “S3” sta per Simple Storage Service).

Il termine “simple”, però, potrebbe trarre in inganno; Amazon S3 NON è una classica soluzione di storage online come quelle che vi ho presentato e proprio per questo motivo non l’ho inclusa in quella comparativa.

Quali sono quindi le peculiarità che rendono Amazon S3 così “diverso”?

Iniziamo dal pricing model: con Amazon S3 pagate solo quello che consumate (e “come” lo consumate, e “dove” lo consumate”). I vostri files possono risiedere (a vostra scelta) su server negli USA o in Europa. Se decidete di dargli residenza europea, pagate di più (0.150$ per GB negli USA, 0.180$ per GB in Europa).

Si paga anche tutto il data transfer (0.100$ per GB in upload, 0.170 per GB in download).

Inoltre, pagate le richieste di accesso ai vostri file: 0.001$ ogni 1000 PUT, COPY, POST o LIST e 0.01$ ogni 10000 GET; lo so, suona strano… ma proprio perchè Amazon S3 è orientato all’utilizzo integrato a servizi web.

Infine, potete creare ACLs sui vostri file o sui vostri bucket, permettendo l’accesso selettivo.

In parole estremamente povere: create un servizio web e non volete sovraccaricare i vostri server con immagini o media? Usate S3 come deposito di questi file e sarà la vostra applicazione web ad interagire con S3 tramite le interfacce REST o SOAP (standard dei web services).  Ecco perchè si pagano anche tutte le richieste (più spazio/traffico/richieste genera la vostra applicazione, più pagate).

E’ però possibile utilizzare Amazon S3 “anche” come storage personale, a patto di aver compreso bene il meccanismo di pricing di cui sopra onde evitare spiacevoli conseguenze economiche; per farlo esistono dei client appositi (ne cito alcuni, probabilmente ce ne saranno anche altri che non conosco o non ho testato):

  • S3 Browser: disponibile per Windows, esiste una versione Free ed una PRO a pagamento (29.95$) con feature aggiuntive riguardanti la gestione delle ACLs. Interfaccia chiara e lineare, vi permette di utilizzare tutte le funzionalità di S3 in modo semplice, come se fosse un “normale” storage online.

s3_browser_main_window

  • CloudBerry S3 Explorer: disponibile per Windows, esiste una versione Free ed una PRO a pagamento (39.99$) con feature aggiuntive.  Una feature interessante della versione PRO di CloudBerry Explorer è la possibilità di criptare i files (che però poi dovranno essere scaricati/gestiti solo via CloudBerry Explorer PRO).

cloudberry_explorer_1

Se la vostra esigenza fosse quella di fare backup su Amazon S3, potete utilizzare:

  • CloudBerry Backup: disponibile per Windows esclusivamente a pagamento (29.99$), offre tutte le funzioni di backup/restore automatiche che un buon client dedicato dovrebbe avere, compreso versioning ed encryption dei file.
  • JungleDisk: disponibile per Windows, Mac e Linux esclusivamente a pagamento (2$ al mese), affianca al backup/restore automatico dei files (anche qui con supporto per versioning ed encryption) la possibilità di mappare il proprio spazio S3 come drive virtuale di rete.

jungledisk

Ma… come fare se si è in giro e non è possibile usare il client installato sul proprio computer? Utilizzando S3fm (gratuito) è possibile accedere al proprio account Amazon S3 da interfaccia web (Ajax-based), compiendo tutte le operazioni effettuabili da client (compresa la gestione delle ACLs).

E se ho solo con me il mio iPhone? Niente paura: con iS3Manager (è possibile accedere ai vostri bucket su S3 in lettura (scaricando e riproducendo audio e video, nei formati supportati dall’iPhone), creare bucket e gestirne le ACLs, inviare link ai file immagazzinati e… caricare direttamente dall’iPhone immagini e video (per i possessori di iPhone 3Gs).

ATTENZIONE: considerate che i client illustrati finora rendono solo “immediato” l’utilizzo di Amazon S3 ma restano validi i pricing illustrati finora. Se (per esempio) lanciate il vostro client e questo vi fa vedere una lista dei file contenuti nel vostro bucket, avrete effettuato una richiesta LIST. Se cambiate bucket e ne visualizzate il contenuto, effettuerete un’altra richiesta LIST. Se scaricate un file effettuerete una richiesta GET  e così via.

Quindi… se caricate 1000 files da uno dei client illustrati sopra, pagherete:

  • lo spazio occupato dai 1000 files
  • la banda occupata per caricare questi 1000 files
  • le 1000 richieste PUT
  • le eventuali richieste LIST

Tenetelo presente.

Considerazioni di Giovy: Amazon S3 è un’ottimo servizio dalle avanzate funzionalità; NON è destinato principalmente all’utente “casalingo” (che dovrebbe invece dare un’occhiata ai software illustrati qui o utilizzare JungleDisk, se proprio vuole avere i propri files su S3) ma se avete bisogno di caratteristiche avanzate (ed ANCHE di storage personale o di backup) è una soluzione da prendere in seria considerazione.

Ah, qualora ve lo chiedeste: SI, io utilizzo anche S3 come storage… e nell’articolo precedente, il pdf con la tabella comparativa è ospitato proprio su S3: http://blog.giovannibarbieri.s3.amazonaws.com/comparativa_storage_backup_online.pdf

Nov 142009
 

2012_PosterCi siamo. Se ne è parlato tanto, è stato tanto atteso (anche da me, fan dei film catastrofici) e finalmente ieri è arrivato nelle sale di tutto il mondo 2012, il film di Roland Emmerich (regista anche di altre “perle” del genere come Indipendence Day e The Day After Tomorrow). Proprio per questo ieri mattina ho prenotato due biglietti (per me ed un amico) per ieri sera, armato di una sana e “catastrofica” aspettativa… 🙂
Già in mattinata metà dei posti per lo spettacolo delle 21 erano stati prenotati, mentre per quello delle 22 era praticamente al completo. Tutti impazienti di vedere quello che i Maya hanno detto succederà alla Terra? 🙂

AVVISO SPOILER

Benchè cercherò (ovviamente) di evitare di fornire anticipazioni o informazioni chiave circa la trama, va da se che per parlarne qualche riferimento dovrò farlo per forza. Se ci tenete a vederlo e non volete correre rischi, evitate di cliccare sul tasto “Continua a leggere…” ed interrompete la lettura. Ora.

Potete anche decidere saltare le mie opinioni sul film e passare direttamente a leggere quelle spicciole considerazioni sul tema “2012”, che ho lasciato alla fine. Ma non venitevi poi a lamentare di quello che potreste leggere, eh.

Continue reading »

Nov 122009
 

Mi è capitato diverse volte di parlare, in questo blog, di storage online e backup online; proprio per questo ricevo spesso richieste di consigli al riguardo, che assolvo sempre volentieri, forte dell’esperienza accumulata negli anni. Per rendere più agevole la scelta di una soluzione piuttosto che un’altra in base alle proprie esigenze, ho pensato di riepilogare in questo post quelle che sono AL MOMENTO le migliori soluzioni di storage online e backup online.

Per facilitare la comparazione, ho creato un documento in PDF che potete scaricare qui. Vi invito a fare riferimento a questo post per il dettaglio delle caratteristiche indicate con l’asterisco.

ATTENZIONE: storage online E’ DIVERSO da backup online!

Storage Online

Dropbox: www.dropbox.com

Spazio gratuito: SI (2 GB + altri 3 GB tramite referral)
Spazio a pagamento: SI (Pro 50: 9.99$ al mese per 50GB, Pro 100: 19.99$ al mese per 100 GB)
Limite dimensione file: NO via client (300 MB per file via Web upload)
Client installabile: SI (per Windows, Mac OS X e Linux)
Sincronizzazione cartelle su disco: SI
Mapping spazio disco come unità di rete: NO
Revision history: SI (30 giorni, con opzione a pagamento per undo illimitato)
File sharing: SI
Web access: SI
Mobile web access: SI
WebDAV: NO
FTP: NO
iPhone App: SI

DivShare: www.divshare.com

Spazio gratuito: SI (5 GB)
Spazio a pagamento: SI (Personal: 25 GB per 19.99$ l’anno, Professional: 100 GB per 71.40$ l’anno, ProfessionalPlus: 100 GB con limiti maggiori in download per 179.40$ l’anno)
Limite dimensione file: SI, 200 MB (2 GB per piani a pagamento)
Client installabile: NO
Sincronizzazione cartelle su disco: NO
Mapping spazio disco come unità di rete: NO
Revision history: NO
File sharing: SI
Web access: SI
Mobile web access: NO
WebDAV: NO
FTP: NO (Si per i piani a pagamento)
iPhone App: NO

SkyDrive: skydrive.live.com

Spazio gratuito: SI (25 GB)
Spazio a pagamento: NO
Limite dimensione file: SI, 50 MB
Client installabile: SI (per Windows)
Sincronizzazione cartelle su disco: SI
Mapping spazio disco come unità di rete: NO
Revision history: NO
File sharing: SI
Web access: SI
Mobile web access: NO
WebDAV: NO
FTP: NO
iPhone App: NO

Box.net: www.box.net

Spazio gratuito: SI (1 GB)
Spazio a pagamento: SI (Individual: 9.95$ al mese per 5GB, Business: 15$ utente/mese per 10 GB)
Limite dimensione file: SI, 25 MB (1 GB per i piani a pagamento)
Client installabile: NO
Sincronizzazione cartelle su disco: NO
Mapping spazio disco come unità di rete: NO
Version history: NO (5 versioni per il piano a pagamento Individual)
File sharing: SI
Web access: SI
Mobile web access: SI
WebDAV: NO
FTP: NO
iPhone App: SI

LiveDrive: www.livedrive.com

Spazio gratuito: NO
Spazio a pagamento: SI (Standard: 44.95 euro l’anno per 100 GB, PRO: 99.95 euro l’anno per spazio illimitato)
Limite dimensione file: NO
Client installabile: SI (per Windows)
Sincronizzazione cartelle su disco: NO (SI solo nella versione PRO)
Mapping spazio disco come unità di rete: SI
Revision history: SI (30 giorni, con opzione a pagamento per undo illimitato)
File sharing: SI
Web access: SI
Mobile web access: SI
WebDAV: NO
FTP: SI
iPhone App: NO

ZumoDrive: www.zumodrive.com

Spazio gratuito: SI (1 GB)
Spazio a pagamento: SI (10 GB per 2.99$ al mese, 25 GB per 6.99$ al mese, 50 GB per 11.99$ al mese, 100 GB per 19.99$ al mese, 200 GB per 37.99$ al mese, 500 GB per 79.99$ al mese)
Limite dimensione file: NO
Client installabile: SI (per Windows, Mac OS X e Linux)
Sincronizzazione cartelle su disco: NO
Mapping spazio disco come unità di rete: SI
Revision history: SI
File sharing: SI
Web access: SI
Mobile web access: SI
WebDAV: NO
FTP: NO
iPhone App: SI

ADrive: www.adrive.com

Spazio gratuito: SI (50 GB)
Spazio a pagamento: SI (Signature: 50 GB per 69.50$ l’anno, Premium da 100 GB a 1 TB, a partire da 139.50$ l’anno)
Limite dimensione file: NO
Client installabile: NO (SI per piani Signature e Premium a pagamento, per Windows)
Sincronizzazione cartelle su disco: NO
Mapping spazio disco come unità di rete: NO
Revision history:NO (SI per piani Signature e Premium a pagamento)
File sharing: SI
Web access: SI
Mobile web access: NO
WebDAV: NO (SI per piani Signature e Premium a pagamento
FTP: NO (SI per piani Signature e Premium a pagamento
iPhone App: NO

Botte di Ferro: www.bottediferro.com

Spazio gratuito: SI (1 GB)
Spazio a pagamento: SI (Business, 199,50 € per 15 GB)
Limite dimensione file: SI  (500 MB via client)
Client installabile: SI (per Windows)
Sincronizzazione cartelle su disco: NO
Mapping spazio disco come unità di rete: NO
Revision history: NO
File sharing: SI
Web access: SI
Mobile web access: NO
WebDAV: NO
FTP: NO
iPhone App: NO

MegaUpload: www.megaupload.com

Spazio gratuito: SI (200 GB)
Spazio a pagamento: SI (Premium con spazio illimitato: 59.99 € per 1 anno, 79.99 € per 2 anni, 199.99 € a vita)
Limite dimensione file: SI, 2 GB (Premium illimitato)
Client installabile: SI (per Windows)
Sincronizzazione cartelle su disco: NO
Mapping spazio disco come unità di rete: NO
Revision history: NO
File sharing: SI
Web access: SI
Mobile web access: NO
WebDAV: NO
FTP: NO
iPhone App: NO

Backup Online

Mozy: mozy.com

Spazio gratuito: SI (2 GB)
Spazio a pagamento: SI (Home: 54.95$ l’anno per spazio illimitato)
Limite dimensione file: NO
Client installabile: SI (per Windows)
Sicurezza file: SI (criptati 448bit Blowfish)
Mapping Virtual Drive: SI
Backup automatico: SI
Backup file bloccati: NO
Backup drive di rete: NO
Backup drive esterni: SI
Revision history: SI
Point in time restore: SI
Web access: SI
Mobile web access: NO

Carbonite: www.carbonite.com

Spazio gratuito: NO
Spazio a pagamento: SI (54.95$ l’anno per spazio illimitato)
Limite dimensione file: NO
Client installabile: SI (per Windows e Mac OS X)
Sicurezza file: SI (448bit Blowfish e Triple DES)
Mapping Virtual Drive: SI
Backup automatico: SI
Backup file bloccati: NO
Backup drive di rete: NO
Backup drive esterni: NO
Revision history: SI (90 giorni)
Point in time restore: SI
Web access: SI
Mobile web access: NO

IDrive: www.idrive.com

Spazio gratuito: SI (2 GB)
Spazio a pagamento: SI (Pro: 49.50$ all’anno per 150GB)
Limite dimensione file: NO
Client installabile: SI (per Windows e Mac OS X)
Sicurezza file: SI (criptati 256bit AES)
Mapping Virtual Drive: SI
Backup automatico: SI
Backup file bloccati: SI
Backup drive di rete: SI
Backup drive esterni: SI
Revision history: SI (30 versioni)
Point in time restore: SI
Web access: SI
Mobile web access: NO

Considerazioni di Giovy: come potete vedere, l’offerta è vasta ed ogni servizio ha caratteristiche diverse, valide per diversi scopi. Se avete bisogno di un servizio che vi sincronizzi i dati fra i vari computer, il mio consiglio è indubbiamente Dropbox. Se avete bisogno di tanto spazio per archiviare musica e video, sicuramente la soluzione migliore è MegaUpload (che, nella versione premium a vita, diventa particolarmente interessante come investimento “una tantum”). Per il backup la soluzione migliore è senza dubbio Mozy, seguita da IDrive (anche se quest’ultima ha caratteristiche più avanzate, l’infrastruttura di Mozy è migliore).

Nov 092009
 

Mi ricorderò, la prossima volta, di non chiedere consigli tecnici ad una PR Philips… 😛
Scherzo, ovviamente… ed anzi, ringrazio Caterina per avermi dato la possibilità (inaspettata) di provare questa nuova Wake-Up Light di Philips con dock per iPhone.

Tutto è nato quando le ho scritto per avere un consiglio “da esperta” (ovviamente, è il suo lavoro) su un prodotto Philips che volevo acquistare (un dock per iPhone). La risposta è stata negativa: “No, purtroppo l’iPhone non è supportato, solo iPod” e, vista la mia delusione, mi ha proposto di provare invece un prodotto che era da poco in commercio: la Wake-Up Light HF3490 con dock per iPhone. Beh, io cercavo un dock che mi permettesse di ascoltare la musica del mio iPhone, ricaricarlo mentre dormivo… quindi, ben venga questa Wake-Up Light (che, del resto, ha sempre esercitato su di me un discreto fascino).

Ma… cos’è la Wake-Up Light?

In estrema sintesi si potrebbe definire la Wake-Up Light come “il sole che vi sveglia al mattino”, anche se magari il sole vero e proprio deve ancora sorgere o c’è un cielo grigio e minaccioso; se programmate la sveglia alle 7.00 del mattino, laWake-Up Light inizierà ad illuminarsi gradualmente mezz’ora prima, arrivando a splendere alla massima luminosità (che potrete impostare facilmente) all’ora della sveglia, quando affiancherà alla luce la “suoneria” vera e propria, a scelta fra vari suoni della natura (io ho gli uccellini che cinguettano, davvero un risveglio piacevole), la vostra stazione radio preferita (la Wake-Up Light dispone di un sintonizzatore FM digitale incorporato) o la musica del vostro iPod/iPhone.

Pare infatti che svegliarsi con la luce del sole (anche simulata, come in questo caso) favorisca un risveglio più piacevole e meno “traumatico”; sarà vero? Beh, sono qui anche (e sopratutto, direi) per raccontarvi la mia esperienza del tutto personale a proposito. Proprio per chiarire meglio come funziona la Wake-Up Light, vi faccio vedere questo divertente video

Prima però soddisferò gli appassionati di tecnologia con qualche aspetto “tecnico”; la Wake-Up Light ha in dotazione una lampada (a risparmio energetico, mi preme ricordarlo) con un’intensita luminosa massima di 300 lux, che potete utilizzare anche come una classica “lampada da comodino”. L’intensità luminosa è regolabile e viene memorizzata ed usata anche per il vostro risveglio. Come già detto dispone di un sintonizzatore FM digitale integrato (con antenna a filo), un dock per iPod/iPhone (e vengono forniti anche tutti gli adattatori, in modo da alloggiare comodamente anche iPod nano o iPod Classic) ed un sistema audio integrato (che “suona” davvero bene, per essere una sveglia.. ma non è chiaramente un HI-FI!)

La mia “prova risveglio”

Premessa: ognuno ha caratteristiche del sonno e del risveglio proprie, quello che “va bene” per me potrebbe non andare bene per gli altri; conosco persone che ci mettono mezz’ora per svegliarsi, abusando diverse volte della funzione “snooze” della propria sveglia. Io invece sono l’esatto contrario: mi sveglio nel momento esatto in cui suona la sveglia e dopo 10 secondi circa mi alzo dal letto e sono all’80% del ritmo normale. Ah… sono un vampiro, e questo significa che la luce mi sveglia immediatamente.

Ad ogni modo, partendo dal giorno “infame” per eccellenza (il lunedì), ho messo alla prova la Wake-Up Light, intenzionato a sfruttare proprio la simulazione dell’alba ed i suoi benefici effetti.

Giorno 1: normalmente mi sveglio alle 6.45 circa, ed imposto la Wake-Up Light a quest’ora (con luce impostata per la massima luminosità). Alle 6.15 la Wake-Up Light inizia ad illuminarsi, ed io mi sveglio immediatamente. Mmm… no, è presto per svegliarmi, spengo la luce e attendo che suoni alle 6.45.
Giorno 2: alle 6.15 la Wake-Up Light inizia ad illuminarsi, alle 6.25 mi sveglio per la luce (ero girato dall’altra parte rispetto alla luce). No, è presto, spengo la luce ed attendo che suoni.
Giorno 3: provo a ridurre la luminosità massima alla metà, ottengo qualche risultato ma continuo a svegliarmi inesorabilmente prima dell’ora in cui dovrei svegliarmi realmente. Spengo la luce ed attengo il cinguettio degli uccellini.

Ho un “risveglio maledetto”, a volte basta un passo nel corridoio per svegliarmi… o il mio gatto che reclama la pappa alla mattina. Ma non demordo… riuscirò ad utilizzare la Wake-Up Light al meglio!

Giorno 4: imposto la sveglia alle 7.00, in modo che inizi ad illuminarsi alle 6.30. Alle 6.35 mi sveglio con la luce. Mmm… ci siamo quasi, direi.
Giorno 5: sveglia impostata alle 7.00, luminosità massima ridotta del 50%… sveglia alle 6.42. Gotcha, ce l’ho fatta! 🙂
Giorno 6: ok, trovata la regolazione perfetta… ora è la luce a svegliarmi… ma se non dovesse riuscirci, ci sono sempre gli uccellini pronti a cantare per me.
Giorno 7: sveglia disattivata, è domenica!!! 🙂

Va da se che, in una persona con un risveglio  “normale”, la Wake-Up Light funzionerebbe al meglio, svegliandola con il dolce suono degli uccellini (o della natura africana, o dei pan-flute… o con il giornale radio, anche se non penso sia il massimo) e facendogli aprire gli occhi con la luce alla luminosità impostata; solo così gli effetti della simulazione dell’alba sarebbero massimi. Beh, io ho dovuto “lavorarci su”, per coordinare la Wake-Up Light al mio risveglio… ma la possibilità di regolarne la luminosità serve proprio a questo.

Cosa mi piace della Wake-Up Light

Il design è moderno ma piacevole, e si adatta bene più o meno in ogni stanza da letto (beh, a meno che non abbiate una stanza da letto basata su mobili d’antiquariato, è ovvio!) 😛 La qualità audio è buona per una sveglia, è semplicissima da regolare (ci metterete circa un minuto d’orologio a farlo) ed utilizzare, adoro la possibilità di regolare la luminosità della luce: quando si deve leggere la si può tenere al massimo o quasi, tenendola al minimo invece diventa molto buona per smorzare il buio quando si guarda la televisione.

Cosa migliorerei della Wake-Up Light

Sono pignolo, ma un paio di cose le migliorerei (o meglio, mi piacerebbe che funzionassero diversamente da come sono attualmente):

  • inserendo l’iPhone nel dock, parte immediatamente la riproduzione della musica: perchè questa scelta??? Se inserisco l’iPhone nel dock, potrei volerlo solo ricaricare. Se voglio sentire la musica, la faccio partire manualmente! Attualmente invece ogni volta che inserisco l’iPhone nel dock, mi tocca aspettare che parta la musica e spegnerla manualmente.  No, non mi piace così.
  • volume separato per riproduzione audio e sveglia: attualmente il volume audio è unico. Questo significa che, se la sera prima avete ascoltato i Metallica a tutto volume, la mattina vi sveglierete con la musica (o i suoni della natura, o la radio) a tutto volume. Ok, il volume si alza gradualmente (per fortuna), ma spero che in questo caso abbiate un risveglio veloce, altrimenti sveglierete tutto il palazzo (che potrebbe non essere felice di ciò)
  • luminosità regolabile separatamente per luce da comodino e sveglia: come per l’audio, anche la luce ha un livello unico di luminosità impostabile. Questo significa che se la sera l’avete utilizzata a livello 5 (su 20) per guardare la televisione, la mattina vi sveglierete con un la luce a livello 5, perdendo quindi i benefici effetti della simulazione dell’alba.

Giudizio di Giovy: mi piace la Wake-Up Light, senza dubbio. E’ comoda come luce sul comodino, è comoda come sveglia (anzi, è ottima come sveglia, se si pensa a tutte le radiosveglie gracidanti che si trovano sui comodini degli italiani), è buona come riproduttore audio, è ottima come dock per iPhone. Se correggessero quelle due o tre cose che ho segnalato sopra (e che farò presenti direttamente a Philips) sarebbe perfetta.

Il prezzo: oscilla a seconda dei negozi da 140 a 160 euro. Se considerate tutto quello che fa non è un prezzo alto, ma… potrebbe scoraggiare più di qualcuno. Chiaramente se vi serve solo una radiosveglia (o un dock), non avrebbe senso… ma per godere degli effetti benefici della simulazione dell’alba beh… può starci anche una spesa di questo tipo.

Nov 042009
 

Alcuni anni fa (eh, come passa veloce il tempo) scrissi un veloce howto su come implementare un help desk in azienda, utilizzando una soluzione Open Source ma “poggiandola” su tecnologia Microsoft (IIS + SQL Server).

Oggi invece vi presento un’ottima soluzione Open Source che vi permetterà di implementare facilmente un helpdesk web based  “avanzato” in azienda, con funzioni di asset management, knowledge base e gestione amministrativa. E tutto su tecnologia WAMP (Windows, Apache, MySQL, Php) o LAMP (Linux, Apache, MySQL, Php).

Chiaramente la scelta della base su cui installare l’help desk dipende dalle vostre conoscenze tecnologiche:

  • Windows: ottime soluzioni WAMP sono WampserverXAMPP, che richiedono poca conoscenza sistemistica e vi permettono in pochi minuti di avere tutto funzionante
  • Linux: a seconda della distribuzione utilizzata, potreste già avere tutto integrato (es: installando Ubuntu Server è possibile scegliere di includere il pacchetto LAMP o installarlo a posteriori da apt) o doverlo installare a mano da repository o pacchetti precompilati. Ad ogni modo, XAMPP è disponibile anche per Linux.

Scelte ed installata la soluzione più adatta, potrete scaricare glpi, (Open Source, attualmente alla versione 0.72.3) che vi permetterà di avere in pochi minuti il vostro helpdesk.

Installazione

Semplicissima: dopo aver scaricato il pacchetto compresso, lo decomprimete e lo copiate nella directory del vostro webserver (che sia la root o una sottodirectory è ininfluente). Digitate nel browser web l’indirizzo del server/cartella dove è presente glpi ed il processo di installazione guidata partirà automaticamente. Verrà effettuato un controllo dei requisiti del server web e vi verranno chiesti i dati di login al database MySQL; se non avete ancora creato un database, verrà creato automaticamente  e dopo pochi secondi potrete loggarvi (user: glpi, password: glpi – ricordatevi di cambiarla) nella vostra installazione perfettamente funzionante.

Configurazione di base

La configurazione di base è semplice ma… a seconda delle vostre necessità, potrebbe richiedere un tempo abbastanza lungo per adattarla alla vostra realtà aziendale; glpi è una soluzione molto versatile che integra, insieme all’helpdesk, una soluzione di asset management con cui potrete gestire l’inventario hardware/software sia dal lato tecnico che amministrativo; proprio per questo potreste dover passare del tempo ad inserire le configurazioni delle vostre macchine, dei software utilizzati ecc.

Se avete un parco macchine particolarmente consistente e volete evitare di inserire tutto a mano, glpi si integra in modo nativo con OCS Inventory, soluzione Open Source  dedicata all’asset inventory and management.

Clicca sulle immagini per ingrandirle

inventory

Per la gestione degli utenti  glpi offre la possibilità di interfacciarsi con server LDAP/Active Directory (oltre che usare un proprio database interno, utile solo quando si ha a che fare con pochi utenti); personalmente l’ho configurato per accedere all’Active Directory aziendale (su Windows Server 2008) e sincronizzare in pochi secondi gli utenti, seguendo le istruzioni presenti sul Wiki di glpi; in seguito sarà possibile definire quelli che saranno gli utilizzatori (abilitati ad aprire ticket) ed i tecnici (abilitati a gestirli, smistarli e sopratutto lavorarli) 😉

Ricordatevi inoltre di definire anche uno o più ulteriori utenti “super-admin”, capaci di gestire e configurare glpi (non sarete mica sempre presenti voi in azienda, no?).

Inutile dirvi che svolge egregiamente le funzioni di helpdesk (perchè, in caso contrario, non ve l’avrei presentato), complete di possibilità di aggiungere commenti ai ticket via email, gestione agenda e prenotazione degli interventi, rubrica interna, gestione documenti e contratti…  insomma, tutto quello che potrebbe essere utile… e che mi obbligherà a dedicare a glpi diverse ore di lavoro nelle prossime settimane, spostandola su una macchina Linux e mettendola in produzione a livello aziendale 🙂

tracking

Utili anche le funzioni di reportistica integrate anche se, ad onor del vero, un po’ scarne e limitate ad aspetti che non tutti potrebbero trovare utili e/o interessanti.

Giudizio di Giovy: glpi è una soluzione stabile ed affidabile (e finalmente totalmente compatibile con Active Directory, in passato ho avuto diversi problemi a farla dialogare con server Windows 2003 o Windows 2008). Semplice da installare e gestire, richiede un po’ di tempo per la configurazione iniziale relativa alla propria realtà aziendale (che però viene fatta una tantum).