Jan 192008
 

Mi è stato chiesto, per un gruppo Flickr a cui appartengo, di scegliere la mia foto "più bella".
Non sono un fotografo professionista… scatto per passione ed in maniera molto fotogiornalistica… e le "foto belle" mi escono quasi per caso (SE mi escono, ovviamente).

Ho rivisto le mie foto… e pur tentato da un paio di ritratti "carini", alla fine ho scelto la foto che vedete qui sotto.

Terra, non coprire il mio sangue

E’ una foto scattata nel Ghetto Ebraico di Venezia, durante un viaggio di lavoro. Non è una foto "tecnicamente bella", nè tantomeno un paesaggio mozzafiato o un ritratto bellissimo. Ma per me "è bella" per quello che rappresenta.

"Furono tutti assassinati nei lager, assieme a milioni di loro fratelli di ogni parte d’Europa".
Una frase forte, che con la parola "assassinati" ricorda brutalmente quello che fu un vero e proprio genocidio… l’assassinio brutale e sistematico di un intero popolo, in nome di una "purezza della razza" che purtroppo anche di recente si sente nominare (qualcuno ricorda Umberto Bossi che definiva il suo popolo "razza padana, razza pura, razza eletta"?).

Le sbarre in primo piano simboleggiano per me la prigionia nei campi di concentramento… e qualcuno arriva anche (e non riesco ad immaginare con che coraggio) ad affermare che "non è esistito alcuno olocausto".

Per finire, la frasa che dà anche il titolo a questo post: "Terra, non coprire il mio sangue" (Giobbe, 16:18).
Non coprire il sangue significa non dimenticare quello che è stato… avere sempre presente che, su questa terra, siamo tutti uguali…. siamo tutti "umani", con le nostre differenze e le nostre similitudini… ma tutti… inequivocabilmente… umani.
Significa, per me, che i conflitti basati su differenze (religione, nazionalità, etnia) sono SEMPRE sbagliati… da entrambe le parti.

Siamo tutti uguali… sempre.

Jan 042008
 

kiva_logo Colpevolmente, non ne avevo mai sentito parlare prima di ieri (o se l’avevo fatto, non lo ricordavo).
Poi, grazie a Luca prima e Sergio poi… ho avuto modo di scoprire Kiva e…

Kiva è un servizio Web 2.0 che permette a singoli individui di prestare piccole somme di denaro (tramite aziende locali che si occupano di gestire il microcredito locale) ad imprenditori (generalmente di paesi in via di sviluppo) che useranno tali somme per migliorare/espandere la propria attività… e ripagare il prestito ricevuto in piccole rate.

Ovviamente la somma richiesta dall’imprenditore è ripartita fra tutte le persone che scelgono di "investire" in quella persona. Normalmente è necessario qualche giorno per raggiungere la somma richiesta ma… ultimamente, grazie ad un forte passaparola amplificato anche da media tradizionali e da alcuni personaggi famosi, sono necessarie solo alcune ore per recuperare i fondi necessari ad ogni singolo imprenditore.

Come funziona Kiva?
Il funzionamento è semplice: dopo essersi registrati, si aggiungono al proprio account dei fondi tramite PayPal. Sono sufficienti anche 25$ per cominciare, e dopo averli aggiunti al proprio account si passa a scegliere gli imprenditori/attività da finanziare (con possibilità di filtrarle in base a diversi fattori geografici e/o sociali)
Per ogni persona è presente una scheda che illustra nel dettaglio chi è quella persona, la sua storia, la storia dell’attività, come pensa di investire i soldi richiesti ed in quanto tempo pensa di restituirli, avendo un immediato feedback visivo della somma richiesta e di quanto manca a raggiungerla.
Scelte le attività da finanziare, le si aggiunge al proprio cestino in modo del tutto simile a quando si fa shopping e… si fa checkout, destinando le somme richieste ad ogni singola attività.
Quando verrà raggiunta la somma richiesta, il prestito verrà erogato dall’associazione/ente locale che si occupa materialmente del microcredito, e che riceverà poi i fondi direttamente da Kiva. Appena l’imprenditore restituirà il prestito ricevuto, potremo decidere se reinvestire tale somma in altre attività o riavere indietro il denaro.

NON si guadagna alcunchè, a prestare del denaro in Kiva… se non nella soddisfazione di aver dato la possibilità di avere una vita migliore a qualcuno che, altrimenti, non avrebbe potuto recuperare MAI somme del genere.

Personalmente non sono riuscito a restare indifferente (e spero, nel mio piccolo, di convincere qualcuno a fare altrettanto) e ieri ho trasferito 50 dollari dal mio conto PayPal in Kiva, ed ho scelto di prestarne 25 a testa a:

  • Bakhriddin Eshonov, che li userà per incrementare la sua attività di commerciante a Mastchoh, in Tajikistan
  • Mahsudjon Mulloijonov, che li userà per acquistare nuove merci da vendere a Gafurov, in Tajikistan

Nei prossimi mesi potrò seguire dalla mia pagina in Kiva come stanno evolvendo le loro attività, ed eventualmente ricevendo gli aggiornamenti anche via mail o feed RSS. Ho scelto di indicare "blogger" come mia attività perchè ho intenzione di investire in Kiva parte dei (pochi) soldi che recupero dagli AdSense e dai link sponsorizzati; in fin dei conti scrivere sul mio blog è una cosa che faccio per piacere e non certo per guadagno e… dato che non voglio guadagnarci, mi fa piacere dare ad altri la possibilità di mettere a frutto quei soldi che a me permetterebbero poco (o nulla) ma che per altri sono somme considerevoli.

Consiglio di Giovy: niente giudizi ma solo un consiglio, questa volta (anche perchè non è possibile dare un giudizio negativo ad un’iniziativa del genere): se avete nel vostro account PayPal delle somme che non utilizzate… perchè non pensate di investirli in Kiva? Bastano 25 dollari per aiutare chi ne ha bisogno… ed alla fine quei soldi restano sempre e comunque vostri, e li riavrete alla fine del prestito, se ne avrete bisogno… quindi… investite! 😉

Jan 022008
 

Sicuramente qualche amico/a particolarmente spiritoso/a, in occasione della notte di San Silvestro,  se ne sarà uscito con la frase: "Chi fa sesso a Capodanno, fa sesso tutto l’anno" (frase ripulita, magari ve l’avranno detta in altri termini). 😛

Se rientrate nella schiera di persone che possono permettersi di cambiare spesso partner o avere incontri sessuali occasionali, sicuramente l’applicazione web che vi presenterò oggi potrà interessarvi…

myblackbook_logo MyBlackBook è la versione digitale del "libriccino nero" che alcuni (pare) tengano per tener traccia dei propri incontri (si, proprio quello che tenevate da giovani, mettendo le stelline alle ragazze che conoscevate).

Scherzi a parte, MyBlackBook è un’applicazione interessante che NON vi servirà a valutare le ragazze/i conosciuti, ma a tener traccia in maniera sicura (perchè la sicurezza e la riservatezza sono uno dei punti principali di cui si cura MBB) di ogni "incontro sessuale" avvenuto.
A prima vista, il tener traccia della propria vita sessuale può sembrare una cosa superflua, ma…. per chi ha una vita sessuale attiva e non è legato da rapporti stabili, ricordare CHI, COME e QUANDO può essere molto importante.

Le malattie sessualmente trasmissibili, infatti, sono sempre in agguato e… ovviamente… avere partner occasionali aumenta di molto le probabilità di incorrere in rischi del genere (penso sia inutile raccomandarvi di usare/fare usare il preservativo, no?).

Vediamo però nel dettaglio cosa permette di fare MyBlackBook.
Dopo esservi registrati (vi verranno chiesti alcuni dati personali a scopo statistico, usando una privacy policy abbastanza stringente) e loggati, avrete la possibilità di inserire i partner con i quali avete avuto rapporti e tener traccia di ogni rapporto successivo (eventualmente anche con partner multipli).
Tutte le informazioni inserite sono criptate con algoritmi forti a chiave multipla; questo significa che sui server di MBB tutti i dati sono criptati e quelli "personali" (che non verranno utilizzati a scopo statistico) sono indecifrabili da MyBlackBook perchè solo voi ne conoscerete la chiave.  Tutto il traffico da/verso il sito viaggia criptato utilizzando SSL.

Inoltre, MBB mette a disposizione un tool chiamato VDNote che, utilizzando un algoritmo brevettato e basandosi sui dati da voi inseriti (quelli NON privati, chiaramente) vi fornirà un indice di rischio per l’esposizione a malattie sessualmente trasmissibili.
Naturalmente è un dato puramente statistico, nessuno potrà mai "predire" realmente se avrete la sfortuna di contrarre malattie di questo tipo.
Guardando le statische del sito, pare che la malattia sessualmente trasmissibile più probabile sia l’Herpes Simplex, seguita dalla Virus del Papilloma Umano.

Giudizio di Giovy: parlarvi di MyBlackBook mi ha dato l’occasione di ricordarvi quanto sia importante la propria salute e quanto poco ci voglia per esporsi a rischi seri, tenendo comportamenti "leggeri" come il non utilizzare precauzioni nei rapporti occasionali. Nonostante non se ne parli più molto, l’AIDS esiste ancora ed è ancora un pericolo mortale da cui non esiste cura. Sicuramente non sarà l’uso di un servizio web come MBB a darvi sicurezza ma… se avete più partner, ricordarvi quelli che avete avuto in passato potrebbe fare la differenza in caso di (eventuali) problemi.

Jan 012008
 

Ogni anno, durante il classico pranzo di Capodanno (che in teoria dovrebbe chiudere la settimana di "vacche grasse" aperta dal Natale), è possibile ascoltare il bilancio dei feriti e/o dei morti che ogni anno inaugurano l’anno nuovo decidendo (ed in alcuni casi subendo, purtroppo) di passarlo al pronto soccorso e/o al cimitero.

Stanotte, accompagnando delle amiche a casa, mi sono imbattuto (in mezzo alla strada, eh!) in quello che "doveva essere" un cassonetto dell’immondizia. Doveva essere perchè ormai del cassonetto era rimasto solo il fondo e le ruote; il resto (immondizia compresa) era sparpagliato in un raggio di 10 metri.
Stamattina, parlando con mio padre che era appena uscito per buttare l’immondizia della festa di ieri sera, ho saputo che anche i cassonetti vicino casa avevano subito un trattamento simile.

cassonetti_01    cassonetti_02

Ora mi (e VI) chiedo: cosa può passare nel cervello bacato (se un cervello fosse presente, è ovvio) di una persona che per divertimento distrugge un bene di tutti con una bomba carta?

Divertimento? Mah…
Voglia di trasgressione? Mah..

Sta di fatto che fino a ieri sera io (e anche questi emeriti idioti) potevo usare il cassonetto normalmente; adesso non potrò più farlo o lo potrò fare dovendomi respirare gli effluvi dell’immondizia, dato che come potete vedere il coperchio non esiste più. Inoltre, fino a che non verranno sostituiti (a spese MIE, NOSTRE, DELLA COLLETTIVITA’ che paga le tasse) è improbabile che possano venire svuotati normalmente (andrebbero in pezzi al secondo, terzo tentativo).

Al che poi uno deve pensare: ma se quella bomba carta gli fosse scoppiata "vicino", non sarebbe stato meglio? Non dico in mano (mali di questo tipo non si augurano a nessuno) ma "vicino", al punto da farlo… chessò… diventare temporaneamente sordo per qualche giorno. In tal modo sicuramente non avrebbe potuto sentire i vaffan**** che gli sto mandando… perchè se poi aumenta la TARSU, lo voglio proprio vedere a protestare contro il comune.

Complimenti… cari vandali idioti… complimenti vivissimi.
E se il buongiorno si vede dal mattino… anche questo sarà un anno di merda, per la società italiana.

Dec 132007
 

NON è un contest. NON ci sono premi. Ma solo la voglia di divertirsi e far divertire gli altri… 🙂

Un paio di anni fa (in occasione del Natale 2005) vi parlai di quella che ritenevo una brutta moda che stava prendendo piede, ovvero dei Babbo Natale arrampicatori, e prima di allora di un balcone davvero trash
Da allora le cose sono peggiorate di molto (ed al cattivo gusto non c’è mai fine) ed è per questo che mi è balzata per la testa l’idea di lanciare il Safari Fotografico "Natale Trash 2007", abbinato ad un apposito gruppo su Flickr.

L’idea è semplice: armatevi della vostra macchina fotografica digitale, di un bel teleobiettivo (ok, se non avete il cannone di PseudoTecnico, vanno bene tutti gli obiettivi e tutte le macchine fotografiche) e fatevi una bella passeggiata per la città dove abitate (o se siete in giro per vacanza, tanto meglio). Se posate gli occhi su qualche addobbo/decorazione trash, su qualche Babbo Natale che si sta arrampicando nei posti più impensati, in luminarie degne del Rockfeller Center di New York… fotografatele!!!

Poi, tornati a casa, caricatele sul vostro Flickr e postatele nel gruppo (ingresso libero, foto soggette a moderazione per evitare posting inopportuni). Prima di postare, quindi… qualche semplice regola:

  1. SOLO foto vostre ed originali
  2. SOLO foto nuove, scattate da oggi (13/12/07) in poi

Se possibile, cercate di geotaggare tutte le foto, in modo da sapere dove sono state scattate. Non ci sono limiti al numero di foto che potete postare, anzi…

Per rendere la cosa più divertente, ho pensato di dedicare un post ad hoc (con frizzi, lazzi e cotillons natalizi) a chi emergerà nelle seguenti categorie:

  • miglior cacciatore (ovvero: maggior numero di foto diverse caricate)
  • addobbo più trash (ovvero: chi scoverà il peggio del peggio del peggio)
  • luminaria più trash (ovvero: se vedete un Babbo Natale che cammina, a chilometri di distanza, forse è lei…)
  • Babbo Natale arrampicatore nel posto più assurdo (ovvero: se lo vedete che si arrampica su un’antenna televisiva, non fatevelo scappare!)

Quindi… se la giornata lo permette… approfittate per fare due passi e scattare qualche foto… 😉
Buon divertimento! 😛

Dec 032007
 

Quante e-mail ricevete al giorno?
E’ questa la domanda principale che mi sento di farvi oggi… e la risposta a questo interrogativo potrebbe influenzare anche quella all’interrogativo successivo: che rapporto avete con la posta elettronica?

Ricevo qualche decina di mail al giorno (tranne quando invito un po’ di amici a provare qualche nuovo social network, ed allora le decine diventano centinaia) e se mi allontano di casa per qualche giorno e non posso controllare la posta, al ritorno inevitabilmente devo impiegare tanto tempo per venirne fuori.

Quando sono davanti al computer, però, la posta elettronica è una delle cose che accompagna lo scorrere della mia giornata; la ricevo in tempo reale, la leggo in tempo reale (se non sono impegnato, of course) e se è necessaria una risposta, la mando appena il tempo me lo consente.
Da un po’ di tempo la posta elettronica mi accompagna anche quando sono fuori casa, grazie a Vodafone Mail che mi permette di riceverla in tempo reale.

Tutto ciò grazie anche a Gmail, che rende l’utilizzo della posta elettronica veloce e produttivo; se avessi dovuto utilizzare le vecchie webmail (per capirci: Alice, Libero ecc) probabilmente avrei continuato ad utilizzare la posta elettronica da un client, mentre adesso la utilizzo quasi solo online.
Del resto, viviamo in un’epoca di connettività pervasiva, e restare attaccati al web è come restare attaccati ad un cordone ombelicale che diventa difficile staccare.

Attendo con ansia (e pare che il momento si stia avvicinando velocemente) il momento in cui Gmail sarà disponibile anche in modalità offline, grazie a Google Gears; avere le proprie mail con sè (beh, non tutte chiaramente, ma almeno quelle ricevute negli ultimi giorni), poter rispondere e prepararne altre da inviare poi appena stabilita una connessione con la rete.

Definendo quindi in linea di massima alcune categorie, mi piacerebbe sapere voi che rapporto avete con la posta elettronica:

  1. La scaricate una volta ogni tanto, quando vi ricordate di farlo
  2. La scaricate con un client o la controllate via web alcune volte al giorno
  3. La ricevete in tempo reale quando siete al computer, ma se non ne avete la possibilità non avete problemi ad abbandonarla
  4. La ricevete in tempo reale sempre ed ovunque, usando smartphone, palmari o BlackBerry
  5. Se non ricevete e-mail ogni minuto quando siete svegli (ed a volte anche quando dormite) non riuscite a vivere

Io appartengo ad una categoria intermedia fra le 3 e la 4… più verso la 4, specie quando sono in giro. E voi? 😉

Nov 302007
 

Ogni giorno nuovi social network vengono creati e resi disponibili al pubblico (inizialmente in beta, molte volte per consuetudine più che per reale necessità), e molte volte assistiamo solo alla messa in opera dell’ennesimo clone (personalmente non tengo più il conto dei cloni di Twitter, ad esempio). Onore al merito, quindi, a chi ha deciso di lanciare una community (concetto forse più vicino agli italiani, rispetto al termine "social network") dedicata alla cucina in Italia, patria di grandissimi cuochi.

labrigata_logo La Brigata si definisce "community della cucina d’autore" ed infatti il suo target sono proprio coloro che gravitano intorno al mondo della ristorazione (cuochi, ristoratori, insegnanti, pasticcieri, maitre, food blogger, sommelier).
Proprio come "sommelier" mi sono registrato e… sono andato a dare un’occhiata a quello che si dice nel mondo della cucina d’autore… 😉

La Brigata è organizzata per "argomenti", che si trovano chiaramente indicati in homepage:

  • Ingredienti
  • Tecnica e tecnologia
  • Pasticceria
  • Personaggi & Locali
  • Stili & Tendenze
  • Ricette
  • Vino & Co.
  • Le Scienze in Cucina
  • Formazione ed Eventi

Cliccando su un argomento si accede alla sezione dove sono raggruppate le domande poste dagli utenti con le relative risposte date da altri utenti della community. Ogni domanda può essere votata (indicando quindi l’interesse verso la stessa) così come possono essere votate anche le risposte date dagli altri utenti. Non avendo partecipato attivamente alla "vita" de La Brigata, non so che privilegi (eventuali) può avere un utente che un rank più alto perchè valutato "più attendibile" dagli altri utenti (che hanno tutti una propria "pagina profilo", come la mia, che riepiloga l’attività fatta all’interno della community)

Manca (ed è pecca, secondo me) l’aspetto "social": non è possibile stabilire friendship con altri utenti, mentre intelligentemente NON è presente la possibilità di inviare messaggi diretti fra utenti (cosa che avrebbe limitato l’idea stessa di community di condivisione della conoscenza enogastronomica, permettendo a tutti di chiedere consigli privati ad altri).
Sulla sinistra della pagina c’è una tag cloud che mostra gli argomenti più "caldi", gli articoli (tratti da riviste o pubblicazioni del settore, a cura di non si sa chi e con dei criteri di scelta ignoti) e gli utenti più attivi per quell’argomento.

Ma… dal momento che credo sia un buon prodotto ma con dei margini di miglioramento, mi permetto di dare qualche suggerimento (estremamente personale, per carità):

  • introdurre qualche minima componente di social networking (possibilità di aggiungere o rimuovere amici) tenendo comunque preponderante l’aspetto "community"
  • I FEED RSS!!!!! Dotare ogni argomento di un feed RSS permetterebbe a chi fosse interessato di seguire solo l’argomento scelto Ci sono i feed RSS, indicati da una piccola icona in fondo alla pagina. Suggerirei di abilitare l’autodiscovery, altrimenti restano davvero poco visibili
  • disclosure: chi scrive gli articoli? C’è una redazione? Da chi è composta? C’è da fidarsi della competenza di persone che non si conosce?
  • ah… feed RSS anche per gli articoli, ovviamente!
  • disclosure: ci sono dei community manager? O lo diventano gli utenti più "validi"? E come?
  • aiuto: non c’è una pagina con faq, help, supporto, assistenza…. gli utenti hanno bisogno di questi riferimenti per eventuali problemi… 😉

Essendo in "preview" (come viene suggerito dal visualizzare l’indirizzo "http://altacucina.preview.mmm.it/default.aspx" dopo essersi registrati, aspetto anche questo da correggere), spero che si faccia qualcosa in tal senso… 😉

La Brigata è un prodotto di Reed Business Information sotto il coordinamento di Emanuele Quintarelli (che ho avuto modo di conoscere personalmente al RomagnaCamp), realizzato da Marketing Multimedia e con il contributo della svizzera Sketchin dell’amico Luca Mascaro per quanto riguarda lo sviluppo dell’aspetto visuale.