Dec 162008
 

Sinceramente: mi sono scocciato dei social network. Non di tutti e non per tutti allo stesso modo. Ma la “socialità” che più volte ho promosso inizia a lasciarmi “freddo”.

Twitter: 1 twit al giorno (e neanche tutti i giorni), di solito per augurare il buon giorno. Più per abitudine che per altro.
Flickr: seguo la “vita” di un unico gruppo (quello che conta gli amici con cui esco a fare foto) e null’altro. Non ho tempo per vedere le foto dei miei contatti.
FriendFeed: non lo apro da settimane
Facebook: è l’unico social network che seguo con costanza, anche se potete immaginare che seguire il lifestream di 1076 persona è molto difficile.

BarCamp: non vado ad un BarCamp da tanto tempo (maggio 2008), sarei andato volentieri al RomeCamp ma il matrimonio di Rossella aveva la precedenza.
Eventi sociali “blogger”: calma piatta anche su questo versante, la PlurkBeer di giugno 2008 finora non è stata superata.

Blog: leggo (quando ci riesco) pochissimi blog, non commento praticamente mai (non è cattiveria, ma mancanza di tempo) e scrivo solo quando riesco (vedi sopra, tempo poco e lavoro tanto). Ma anche la voglia è molto diminuita.

In definitiva: ultimamente mi sento molto Asociale, in questo Web Sociale. C’è sempre un grosso piacere nel rivedere gli amici (come è successo ad Orta San Giulio), ma mi riesce sempre più difficile provare una “vera gioia” nel desiderare di partecipare a questo Camp o a quella cena. Sarà che gli ultimi eventi (come la BlogFest) o cene/incontri/aperitivi si sono portati dietro una coda di polemiche inutile e decisamente nauseante (per me, sia chiaro). Sarà che sono cambiato io? Who knows…

Ad ogni modo… Natale si avvicina, siamo tutti più buoni… e non vogliatemene se non vi sto dando tanto da leggere… arriveranno tempi migliori, spero. 🙂

Nov 052008
 

Questo deve essere stato il pensiero della signorina che, dopo aver ascoltato il bel discorso dello sconfitto Mc Cain, ha dichiarato di “aver paura di Obama”.
Mi dispiace per lei (neanche tanto, eh!), ma gli americani si sono espressi in tutt’altro modo, ed hanno dimostrato non solo di non aver paura dell’uomo nero, ma di avere anche il coraggio di eleggere Barack Obama come 44° Presidente degli Stati Uniti.

Un cambiamento epocale, senza alcun dubbio. Un cambiamento su cui ha pesato tanto la politica di Bush (si è parlato di un 20%, sbaglio?) e che ha invogliato gli americani a “puntare sul nuovo”, ed il nuovo ha la faccia di Obama.

Welcome, mr President… e per favore… io in lei ci credo, se fossi stato americano l’avrei votato di sicuro… e spero di non vederla mai a braccetto con “loschi figuri” italiani bassi e pelati, come faceva il suo predecessore

Oct 022008
 

L’interrogativo mi gira in testa da un po’, ma questa mattina (stimolato dal questionario di ricerca del LaRiCa, che vi invito a compilare se avete un po’ di tempo) mi piacerebbe sapere come e quanto dei “fatti vostri” finisca online.

La molla che ha fatto scattare questa curiosità è uno “strano fenomeno” (neanche tanto strano, a dir la verità) collegato al cambio di relationship status su Facebook; da un po’ di tempo a questa parte, infatti, noto sempre più spesso che ogni volta un mio contatto cambia questo stato (ovvero: trova o molla un partner, si fidanza o rompe il fidanzamento, si sposa o si separa), una o più persone saranno portate ad esprimere la propria solidarietà o fare gli auguri per tale circostanza.

Non sempre succede qualcosa: Facebook, per motivi imperscrutabili (beh, diciamo anche: per povertà di implementazione), a volte crea cambi di status anche quando non ci sono; se siete fidanzati ma decidete di nascondere il vostro status, Facebook se ne uscirà con un laconico “is no longer listed as in a relationship“. Oh cavoli… panico fra i vostri amici, che correranno ad informarsi su cosa possa essere successo (facendo spesso figure barbine, perchè non è successo alcunchè).

Ecco quindi che la voglia di NON far sapere i “fatti propri” online ci si ritorce contro, costringendo a dover pubblicamente dare spiegazioni sul proprio status.

Altro fenomeno che ho notato e che riguarda questa volta FriendFeed: qualunque azione voi compiate su uno dei social network che confluisce in FriendFeed, questa verrà ovviamente riproposta agli amici che seguono il vostro lifestream. Aggiungete una foto su Flickr ai vostri preferiti? Bene… sappiate che nel giro di qualche minuto tutto il mondo (o almeno quella parte di mondo che vi segue) saprà che c’è una ragazza/ragazzo carina/o che avete “favorito” su Flickr… ed inizierà a commentarci su (e siate sinceri… ho letto di persone che piuttosto che favorire una foto su Flickr  se la salvano in locale sul proprio computer) 😀
E’ solo un esempio, sia chiaro… ma si può applicare ad ogni vostra “azione privata divenuta pubblica”, commentata e discussa da tutti.

Per mia scelta (ed anche perchè ormai il mio nome e cognome è conosciuto da praticamente tutti quelli che mi seguono in rete) tutto quello che faccio è visibile a chi mi conosce e mi segue; su Facebook tutti i miei amici hanno accesso ai miei “dati personali”, compreso il mio numero di cellulare o il mio indirizzo email); se dovessi cambiare il mio status su Facebook, tutti ne verrebbero immediatamente a conoscenza e sono sicuro che più di uno/a commenterebbe al riguardo.

Il mio interrogativo è, appunto, questo: “quanto (ed in che modo) vi preoccupate della vostra vita che finisce nei vari social network?