Oct 152008
 

Ieri mi sono trovato con piacere a leggere un post degli amici Googlisti che parlava di “un badge intelligente nel futuro del social networking“; in pratica viene presentato E, un nuovo servizio web che permette di stabilire una relazione reciproca e scambiarsi un identificativo unico che permetta alla persona con cui ci si sta relazionando di accedere alle informazioni contenute nel nostro account E, che sarà a sua volta linkato a tutti (si spera?) i nostri account presenti sui vari social network. Così facendo, non sarà necessario ricreare la propria rete di relazioni sociali su ogni piattaforma, per ogni nuova persona che si conosce (pratica fastidiosa ma con cui prima o poi ci siamo scontrati tutti).
Il vantaggio di usare una soluzione come E è nell’essere platform indipendent (ogni cellulare con un browser web può potenzialmente essere sufficiente allo scopo), lo svantaggio è che ogni contatto avrà accesso a tutte le informazioni contenute nel profilo associato (si possono creare profili diversi e distinti, come personale, professionale ecc).

Leggo stamattina su Techcrunch di un software per iPhone che, molto più banalmente, permette di scambiarsi una business card elettronica quando ci si trova vicini. Nameo utilizza la connessione ad Internet, l’ora della richiesta e “qualcos’altro” (probabilmente anche la posizione GPS, ma non è fondamentale nè obbligatoria, dal momento che funziona anche sugli iPhone senza GPS) per connettere le due persone, che non dovranno far altro che stare vicine e premere entrambe il pulsante “Connect” presente nell’applicazione. A differenza di E, Nameo non crea relazioni e connessioni sui social network, ma scambia solo dati come nome, email e numero di telefono (che poi potranno essere aggiunti in rubrica). Svantaggio: è solo per iPhone (anche se gli sviluppatori stanno già lavorando al porting su altre piattaforme).

Quale delle due applicazioni è più utile? La risposta è: dipende…
Per il tecnogeek, presente su tutti i social network del mondo, probabilmente E è più interessante (e permette di seguire
Per il business man, che ha “il mondo” nella rubrica del suo iPhone, Nameo è un must (e conosco una persona che sarà felicissima di comprarla immediatamente dopo aver letto questo articolo).

Entrambe le applicazioni necessitano di una connessione ad Internet per funzionare, Nameo al momento supporta solo iPhone.
Il mio interrogativo (che è anche l’interrogativo che solleva Jason Kinkaid di Techcrunch) è: si riuscirà mai a definire uno standard che funzioni su tutti i telefoni/piattaforme?

UPDATE: ho provato E “online”, scambiando via Google Talk il pin con Stefano; sono già followers di Stefano su Twitter, ma se non lo fossi stato E avrebbe provveduto a metterci in contatto su questo servizio in comune. Qualche altro betatester vuole provare, avendo cura di togliermi prima dai suoi follower su Twitter? 😉

  5 Responses to “Badge intelligenti e business card elettroniche”

  1. […] l’accesso da Betatester, ho appena fatto un test con Giovy. E ha riconosciuto che entrambi utilizziamo Twitter e, nel caso non fossimo già follwers uno […]

  2. Mi sono segnalato per iscrivermi al progetto E, sperEm!

  3. Se dici proviamo a scambiarci l’ID. Fammi sapere via mail (l’indirizzo ce l’hai :D) che ci mettiamo d’accordo.

  4. […]Il mio interrogativo (che è anche l’interrogativo che solleva Jason Kinkaid di Techcrunch) è: si riuscirà mai a definire uno standard che funzioni su tutti i telefoni/piattaforme?[…]

    credo che presto si arriverà ad uno standard unico….

  5. se "my name is E" utilizza un format proprietario e non aperto (attraverso API o meglio, open source), allora dubito che diventera' standard semplicemente perche' non credo abbia la forza per promuovere ovunque la sua invenzione… a differenza di Google, Facebook & co. Se invece fanno le cose perbene e sanno cavalcare l'onda, chissa'

    Ora offrono anche un gadget tipo Poken, ma non credo che avra' molto futuro perche' se non raggiunge massa critica diventa inutile

    ciao

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