A volte le novità che Google introduce sui suoi servizi sono molto interessanti… altre volte sono addirittura "fondamentali"… altre volte invece mi lasciano perplesso.
Una di queste è Gmail Labs, di cui è possibile leggere diffusamente in questo post di Techcrunch.
Cos’è Gmail Labs?
In estrema sintesi: è la possibilità, aperta a tutti (anche se io non ancora riesco ad accedere a questa "novità") di provare in anteprima nuove funzioni per Gmail, create dagli ingegneri di Google nel loro "20% libero" (Google lascia a tutti i suoi dipendenti la possibilità di utilizzare il 20% del loro tempo per sviluppare in proprio nuove idee, nuovi servizi, nuove funzionalità).
Date un’occhiata alle due screenshot sotto (ovviamente ingranditele cliccandoci su):
Cosa mi lascia perplesso? E’ semplice: molte di queste funzionalità sono assolutamente INUTILI.
Che utilità potrebbe avere, infatti, attivare la funzione "Old Snakey" per giocare a Snake in Gmail? Mah…
Inoltre: alcune di queste nuove funzionalità sono davvero molto interessanti. Ma come dice Google stessa: "…. queste feature potrebbero modificarsi o sparire in qualunque momento".
Cioè… mi fate giocare con una nuova feature che trovo fantastica… e poi me la togliete di colpo? Eh no, cavoli… potrei incazzarmi, in questo caso!
Quindi… PERSONALMENTE non attiverò nessuna funzione di Gmail Labs, e se vorrò nuove funzioni le aggiungerò con uno degli innumerevoli script di Greasemonkey creati per Gmail (e che NON spariscono all’improvviso)
Ottimo consiglio, grazie. E’ un modo per evitare successive elaborazioni del lutto 😉
(Maddalena)
e con questo Google manda a farsi fottere tutte le teorie dell’Ingegneria del Software. Sai quanti soldi/tempo ci risparmia facendo testare il sw direttamente al consumtore? E dall’altra parte stimola i suoi dipendenti a creare qualcosa di utile nel loro 20%…
Giovy, spesso scrivi articoli interessantissimi, ti seguo sempre, ma a mio parere sei troppo polemico.
E poi non capisco(@vik), se anche fosse che google preferisce far testare le innovazioni ai consumatori che problema c’è.
Siamo noi, i diretti interessati a dover dire se una miglioria ci piace o meno, non chi la inventa.
Buona giornata a tutti
@ ibridamenti: 🙂
@ Vik: beh, il discorso di far testare le applicazioni agli utenti non è affatto sbagliato, lo fanno un po’ tutti, ultimamente… 🙂 Ed anche l’idea di fargli usare il 20% del loro tempo per attività collaterali (ma riconducibili al lavoro, ovviamente… non è che possono vedersi film, in quel tempo) è ottima.
@ antonio: in realtà sono polemico solo quando serve… 🙂
In questo caso ben venga il testare la miglioria (e se mi leggi sai che uno dei miei interessi principale è testare i nuovi servizi) ma… se poi questa miglioria me la togli all’improvviso, mi fai un danno… e non mi va… 😉
@Giovy: su questo hai pienamente ragione ;).
Cmq continua a scrivere articoli importanti, come hai sempre fatto.
ciao
@vik: la Microsoft lo fa, diciamo, da sempre.
Questo è l’ulteriore conferma che quelli di Google sono proprio strani 😐
La Microsoft lo fa, ma con una differenza: te lo fa pagare!!! 😀
E comunque la “random signature” (che molti client di post hanno o avevano) non è un’idea malvagia…
Certo, concordo con Giovy, lo Snake in GMail è una c….
Non so, sai? A mio parere non centri il punto.
Mi spiego. Hai perfettamente ragione sull’inutilità di certe applicazioni e sull’aleatorietà della loro implementazione.
Però io credo che sia proprio da questo humus creativo, fatto anche di inutilities che vengano fuori le innovazioni. E, mi sembra, il coinvolgere l’utente nel processo di testing (che non è vero testing, dai, è più che altro un focus group allargato grazie alla rete) è una novità importante. È vero, va contro molti dettami di ingegneria del software. Ma a volte le regole vanno anche infrante per ottenere innovazione.
E tutto si può dir di Google, ma sull’innovazione, mollali 😛
Bon, i miei due cents.
Giovy, cambia il settaggio della lingua di Gmail 🙂
http://webeconoscenza.blogspot.com/2008/06/gmail-sperimenta-con-tutti-gli-utenti.html
scusa lo [spam] era per farti vedere le funzionalità sul mio account, ne ho fatto una screen.
Comunque……giudizio mio? Tempo perso
Beh acune features sono ludiche.. però alcune sono utili.
Ad esempio è due giorni che usi felicemente le “stelle” e i “segnali” di rilevanza mail per ricordarmi le attività che devo fare…
@ Eugenio: sinceramente non capisco l’utilità di una “random signature”.
Sai… io in firma c’ho sempre messo almeno nome e cognome, l’idea di una citazione che cambia è sicuramente divertente ma… che utilità ha? 😛
@ Federico: … ma guarda che hai perfettamente ragione! Il mio punto non è tanto sul far testare le novità agli utenti (cosa che apprezzo molto), quanto sul fatto che queste novità potrebbero essere tanto utili da diventare indispensabili… e poi sparire! 🙁
Se mi metti una novità, io la testo e la apprezzo… poi lasciamela! Se la random signature (esempio) mi diventa fondamentale, quando poi me la togli perchè gli altri non l’hanno apprezzata… io come faccio? E’ questo il punto…
@ Gigi: grazie, me l’hanno attivata praticamente due minuti dopo aver scritto il post… 😛
… ed io ho SEMPRE avuto Gmail in English (US)… mi piace vedere le novità prima degli “italiani” 😉
@ Enrico: certo, non c’è dubbio che alcune siano molto utili. E che spero restino… 😛
Google fa quello che gli pare, da sempre. Ti sei accorto ad esempio di questo?
http://searchengineland.com/080605-081822.php
@Giovy in effetti capisco il tuo punto di vista. Sono comunque abbastanza ottimista sul fatto che le feature rilevanti possano rimanere (per quel che vale, nemmeno io le ho attivate, nessuna di quelle mi è utile).
@Dario ci mancherebbe che Google non facesse quello che vuole. Dopotutto è un’azienda come un’altra, eh.
Mia impressione iniziale? Piuttosto inutili e soprattutto non innovative.
Come hai scritto tu, con Greasemonkey si riesce a fare già tutto questo ed anche di più; avrei trovato più interessante se all’interno di Gmail Labs fossero comparsi Greasemonkey scripts ed Estensioni per Firefox & Co..
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[…] Al di là delle argomentazioni scientifiche c’è un dato di fatto piuttosto rilevante: la tecnologia che ha rivoluzionato il modo di lavorare e scambiarsi informazioni necessita ora di una attenta revisione per limitare la propria invadenza. Se prima isolamento era sinonimo di poca produttività, ora lo stesso problema si ha per l’iperconnessione. Tant’è che Google ha introdotto ad esempio la possibilità di mettere in stand-by per 15 minuti la propria casella di posta elettronica, nel famoso pacchetto di novità per GMail.. […]