Ok, ora basta…
Mi sono rotto le scatole di sorbirmi tutte le cazzate che stanno sparando i media.
Stamattina tutti i giornali dedicano le prima pagine delle loro edizioni online alla morte di Yasser Arafat con titoli come:
1) Yasser Arafat è morto – Finita una lunga agonia (Repubblica)
2) Arafat è morto a Parigi (Corriere della Sera)
3) Arafat è morto, conferma ufficiale (Ansa)
Io invece, se fossi stato un giornalista freelance (perchè purtroppo quelli stipendiati devono sottostare a regole di redazioni che non sempre sono “etiche”), avrai dato la notizia con il titolo che vedete sopra:
E probabilmente (ma la mia è solo una speculazione) Arafat era morto già da qualche giorno.
Ma la politica, il dio denaro che quella ehm… della moglie ventisettenne voleva assicurarsi e la ragione di stato l’hanno “tenuto in vita” come uno zombie per qualche altro giorno.
Evidentemente stanotte:
1) la moglie Suha sarà riuscita a farsi dare i codici dei conti in banca, dove ci sarebbero milioni di dollari, a quanto pare, tutti per lei
2) saranno riusciti ad accordarsi almeno sulla spartizione dei poteri (non sulla successione di Arafat, a quanto pare)
Quindi, esaurita la sua “funzione”, è stato dato l’annuncio della sua morte…
Non c’è più rispetto neanche per la morte, e per un uomo che ha cercato di fare qualcosa per la pace ma si è trovato contro la barriera di chi della pace non sa che farsene.
Addio, Yasser.