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Mar 282009
 

TUTTI gli utilizzatori di computer hanno uno o più pen-drive, da quando fortunatamente i floppy disk da 1.44MB sono spariti da notebook e desktop. Purtroppo i virus writer hanno colto la palla al balzo, e quasi tutti i nuovi worm prevedono, fra le modalità di infezione, anche quella tramite esecuzione automatica da memoria removibile (il vostro simpatico pen-drive).

Quotidianamente vedo, dai log dell’antivirus aziendale, qualche macchina che ha rischiato di infettarsi grazie ad un pen-drive infetto (infezione non riuscita fortunatamente, perchè l’antivirus fa il suo dovere). Conficker (in tutte le sue varianti) è uno dei worm che sfrutta questo meccanismo di infezione (oltre alle share di rete)

La soluzione per limitare i danni (oltre a quella di avere SEMPRE un antivirus aggiornato, ovviamente) è disabilitare l’esecuzione del file “autorun.inf” (solitamente nascosto)  sui pen-drive. L’enorme vantaggio di questa pratica è che, a meno che l’utente non vada deliberatamente a cliccare sul file eseguibile infetto (solitamente nascosto anche questo), l’infezione automatica diventa impossibile. Il piccolo svantaggio è che alcuni pen-drive, che contengono applicativi ad hoc per crittografia, backup ecc. smetteranno di funzionare automaticamente. Anche le pennine UMTS (tanto in voga ultimamente) subiranno la stessa sorte e smetteranno di partire automaticamente (le penne UMTS dispongono di memoria, e come tali possono essere veicolo d’infezione).

Veniamo a come procedere; ci sono due strade percorribili, con diversi livelli di complessità (se tale si può definire, eh…)

1) Computer stand-alone, modifica manuale del registro di configurazione di Windows

ATTENZIONE: ogni modifica al registro di configurazione è potenzialmente distruttiva, se non si sa bene cosa fare. Se non avete dimestichezza con tali procedure, andate al punto 2.

Aprite il registro di configurazione (START\Esegui… \regedit), sfogliate il registro fino a raggiungere la chiave HKEY_LOCAL_MACHINE\SOFTWARE\Microsoft\Windows NT\CurrentVersion\IniFileMapping ed aggiungete una nuova chiave chiamata Autorun.inf. Modificate il valore (predefinito) facendo doppio click e dandogli valore “@SYS:DoesNotExist” (senza virgolette). Chiudete, riavviate… ed avete disabilitato per sempre l’autorun.inf 🙂
Se decideste di voler abilitare nuovamente l’autorun.inf, basta cancellare la chiave precedentemente creata.

regedit_noautorun

2) Computer stand-alone, chiavi di registro già pronte

Se non volete correre rischi modificando manualmente il registro, potete usare le chiavi già pronte.
Vi basta scaricare i file di seguito, decomprimerli, fare doppio click sul file contenuto nell’archivio e confermare alla richiesta di aggiunta della chiave nel registro. Tranquilli, le chiavi sono sicure (controllate personalmente) e sono ospitate sul MIO MegaUpload (ovvero: non sono link pescati a caso in rete).

Disabilitare autorun.inf: http://www.megaupload.com/?d=TVYAPG36
Abilitare autorun.inf: http://www.megaupload.com/?d=AY3E6Q00

3) Computer in rete, gestito tramite Active Directory (Windows Server 2003/2008)

Se gestite una rete Windows con un dominio basato su Active Directory, potete disabilitare l’autorun.inf a livello globale (o per singole unità organizzative, la scelta è vostra), usando uno script di accesso in VBS che non fa altro che andare ad inserire la chiave vista sopra nel registro del client che sta accedendo.

Ovviamente do per scontato che sappiate utilizzare l’Editor Gestione Criteri di Gruppo per l’OU o l’intero dominio a cui volete applicare lo script 😉

editor_gestione_criteri_gruppo

Lo script VBS (creato  personalmente ed ospitato sul MIO MegaUpload) è qui: http://www.megaupload.com/?d=PIWM6TS2

Non scordate però un antivirus sempre attivo e costantemente aggiornato!!! 🙂

[method credit: Nick Brown]

Sep 272008
 

In un commento ad un mio precedente post sull’iPhone Marco mi chiede di fare una lista delle applicazioni che ho installato, con relativa recensione.
Mmm… c’avevo già pensato, ma… aspettavo uno stimolo a farlo… e quindi, eccola qui.

Premessa: il mio iPhone NON è jailbreakato, semplicemente perchè non ne sento la necessità al momento. Inoltre, sono abbastanza “parco” nell’installare applicazioni, perchè cerco di tenere su solo quelle che uso o che potrebbero servirmi in qualche modo… 🙂
Ve le propongo nell’ordine che hanno sul mio iPhone (e quindi di “importanza” per me, dal momento che nella prima pagina personalizzata ho quelle che uso spesso, mentre nella seconda quelle che uso di meno).
Clicando sul logo, andrete direttamente alla scheda del software sull’AppStore.

Tumblrette (1.59 €): un client per Tumblr molto interessante e ben fatto, permette di utilizzare tutte le funzioni normalmente accessibili dall’interfaccia Web. Supporta inoltre i gruppi, la possibilità di impostare la privacy dei propri post ed un browser interno per visualizzare immediatamente la dashoboard di Tumblr senza dover aprire Safari Mobile. In presenza di una connessione wireless/3G, Tumblrette da il meglio di se, ovviamente, e vi permette di postare velocemente foto, pensieri e quant’altro vi venga in mente.

XpenseIt (3.99 €): se avete necessità di tener traccia delle vostre spese, iXpenseit è il software che fa per voi. Semplice da utilizzare, vi permette di esportare i vostri dati in diversi formati ed inviarli via mail. Inoltre, ha una bella funzione di reportistica con vari tipi di grafici, e vi permette anche di immagazzinare le foto delle vostre ricevute/scontrini, in modo da avere un’immediato feedback visivo della spesa effettuata.

Noteskinery+ (10.49 €): se portate sempre con voi un Moleskine per prendere appunti ma volete fare a meno del suo peso, potete provare Noteskinery+. Quest’applicazione vi permette di prendere note di testo, raggrupparle in cartelle, assegnare icone personalizzate e sopratutto inserire nelle note anche immagini o appunti vocali. E’ questa la differenza principale rispetto alla versione meno costosa (Noteskinery, 3.99 €), che manca appunto di questa possibilità. Il costo non è affatto basso (rispetto a quello medio delle altre applicazioni per iPhone), ma… ne vale la pena (ed un Moleskine costa più o meno quella somma).

Air Sharing (5.49 €): quest’applicazione è una delle più utili che ci siano in giro (e che ho avuto la fortuna di avere a costo zero, dal momento che per due settimane dal lancio è stata gratuita); Air Sharing vi permette di trasferire file in modo wireless (utilizzando la connessione WIFI) sul vostro iPhone, tramite WebDav. Dispone di un visualizzatore interno che supporta molti formati di file (compresi quelli di Microsoft Office) di ogni tipo (audio, video, testi ecc). Davvero utile.

PixUp (gratuita): una semplice applicazione per l’upload delle vostre immagini su vari servizi online (al momento sono supportati Facebook, Flickr e Picasa Web). Vi permette di scattare foto direttamente dalla sua interfaccia o di scegliere il file da caricare direttamente dal Camera Roll dell’iPhone. Ad ogni immagine è possibile assegnare titolo, tag e se avete attivo il GPS interno dell’iPhone, anche di geolocalizzarla.

IM+ (gratuita): un pratico instant messenger multiprotocollo (supporta AIM, Windows Live, Yahoo, ICQ, Jabber, Google Talk e MySpace IM) che vi permette di restare in contatto con i vostri amici anche quando siete in giro e non avete un PC con voi. Interfaccia semplice da utilizzare ed applicazione facile da configurare. Unico svantaggio (comune a tutte le applicazioni per iPhone, del resto) è quella di dover essere sempre in primo piano per funzionare.

AroundMe (1.59 €): un’applicazione semplicemente fantastica: utilizzando il GPS interno dell’iPhone, vi permette di trovare rapidamente una serie di servizi “intorno a voi”; alberghi, bar, banche, ristoranti, supermercati… saprete in tempo reale quanto distano da voi, con una scheda dettagliata dotata di indirizzi e numeri di telefono (presi dalla Pagine Gialle). Inoltre, vi mostra una mappa con la vostra posizione attuale ed il percorso da fare per raggiungere il punto di vostro interesse. Eccezionale.

Twittelator Pro (3.99 €): un ottimo client per Twitter, ricco di funzioni aggiuntive non presenti in client più “blasonati” e conosciuti, come varie skin, funzioni di ricerca, gruppi personalizzabili, followers preferiti ecc.. Ne ho provati diversi, ma Twittelator Pro è secondo me il migliore. Dispone di una versione gratuita con meno feature (Twittelator).

iDicto (0.79 €): un semplice ma funzionale registratore vocale, che vi permette di registrare note o reminder, che potrete successivamente personalizzare con tag, icone. Supporta la sincronizzazione WIFI, il raggruppamento e potete utilizzarlo tranquillamente anche con il microfono incorporato nelle cuffie dell’iPhone (per una maggior privacy).

Brain Challenge (7.99 €): normalmente non uso l’iPhone per giocare, ma… questo è uno dei pochi giochi che ho installato (e l’unico su cui abbia deciso di investire una somma “grossa” per un’applicazione iPhone). Brain Challenge è “L’allena-mente”, un insieme di esercizi e sfide per allenare riflessi, attenzione e migliorare le vostre capacità mentali. Ha una giocabilità lunghissima, un’ottima grafica, vi presenta sempre nuove sfide, dispone di una modalità allenamento e di una anti-stress, vi presenta grafici dei vostri progressi… insomma, davvero un gioco molto valido e divertente. E credetemi: quando fate lunghi viaggi è una manna dal cielo.

Quelli che vi ho presentato sono i software della “prima pagina”, quelli che uso spesso e di cui sentirei la mancanza se non ci fossero. Seguono ora quelli meno importanti ma spesso altrettanto utili.

Facebook (gratuita): è l’applicazione ufficile di Facebook, che vi permette di utilizzare il noto social network senza doverlo fare dal web. Potete effettuare tutte le operazioni che svolgete normalmente (scrivere sul wall, vedere i profili dei vostri amici, le loro foto, caricare le vostre foto, chattare con la Facebook chat ecc). Ovviamente non potrete compiere operazioni “complesse” come la modifica dei box e delle applicazioni sul vostro profilo.

LinkedIn (gratuita): applicazione ufficiale di LinkedIn, vi permette di utilizzare le funzioni “base” di LinkedIn direttamente dal vostro iPhone, come la gestione delle connessioni, del vostro status, effettuare ricerche. Rispetto all’interfaccia web è MOLTO limitata e presenta alcuni bug, ma… se non avete grosse esigenze e non vi va di navigare sul sito via Safari, è un’alternativa veloce da utilizzare.

WordPress (gratuita): applicazione ufficile del team WordPress per creare e modificare contenuti del vostro blog WordPress. Supporta blog multipli e permette di scrivere, editare post, aggiungere categorie e tags e salvare post in bozza. L’interfaccia è semplice e funzionale, ed è un’ottima alternativa alla pubblicazione via e-mail. Inoltre, potete scrivere un post in bozza e salvarlo in locale, per poi inviarlo solo quando l’avrete completato.

Shazam (gratuita): state ascoltando una canzone che non conoscete per radio, e vorreste sapere titolo/autore; prendete il vostro iPhone, avviate Shazam, gli fate ascoltare una decina di secondi di canzone, aspettate che la invii al server per il riconoscimento ed in pochi secondi avrete indietro titolo della canzone, autore, album ed un collegamento all’iTunes Music Store qualora vogliate acquistarla. Sembra una magia (ed ho stupito diverse persone, in questo modo) ma funziona fantasticamente bene.

Shopping List (0.79 €): un programma veloce ed immediato per gestire la “lista della spesa” che tutti facciamo quando dobbiamo andare al supermercato. Certamente anche una nota utilizzando l’applicazione inclusa nell’iPhone poteva andare bene, ma non avreste avuto la possibilità di memorizzare i prodotti che utilizzate di più (con le relative quantità), di “spuntarli” una volta comprati e la bellissima carta quadrettata stropicciata su cui appaiono le note. Un’applicazione simpatica ma non fondamentale.

Seismometer (0.79 €): una simpatica applicazione che usa l’accellerometro dell’iPhone come se fosse un sismometro, tracciando sul classico rullo ogni minimo (ed impercettibile) movimento. E’ così sensibile che, poggiata sul vostro cuore, è capace di tracciarne i battiti. Nota: attualmente l’applicazione costra 0.79 €, ma quando è stata lanciata era gratuita (ed infatti non l’ho pagata). Sinceramente non vi consiglierei di spendere questi soldi, dal momento che è utile solo a stupire gli amici

Converter (0.79  €): quest’applicazione fa esattamente quello che vi suggerisce il nome: converte. Qualsiasi cosa. Pesi, misure, lunghezze, temperature, area, tempo, energia… da un sistema metrico ad un’altro, ma anche all’interno dello stesso sistema. Semplicissima da utilizzare, è una piccola spesa che vale la pena fare (quante volte vi sarete chiesti a quanti km/h equivalgono date miglia/ora?)

MyFootball (1.59 €): se siete appassionati di calcio (ma anche se vi piace solo esserne informati) My Football è l’applicazione che fa per voi; vi offre accesso immediato a partite, classifiche, statistiche di moltissimi campionati nazionali (a livello mondiale), così come delle varie coppe. L’interfaccia è semplice da utilizzare, la disposizione è chiara. Peccato non faccia caching dei dati, cosa che comporta il doverli scaricare nuovamente ad ogni consultazione.

Stanza (gratuita): un’ottimo ebook reader che supporta diversi formati di lettura e che vi offre l’accesso ad un’immensa libreria online gratuita (quella di Lexcycle), oltre che alla possibilità di convertire nel formato proprietario di Stanza diversi altri formati. Supporta inoltre la sincronizzazione dei vostri libri con l’applicazione Desktop (disponibile sia per PC che per Mac). Se vi piace leggere in mobilità… Stanza è un must-have.

eBay Sempre (gratuita): applicazione ufficiale di eBay, vi permette di avere eBay sempre a portata di mano e di gestire le vostre aste senza problemi, vedendo le varie aste, facendo offerte, controllando gli oggetti che state vendendo o avete venduto ecc. L’interfaccia è semplice da utilizzare e vi permetterà di non dover perdere l’asta che state seguendo da settimane semplicemente perchè vi trovate fuori casa e lontani da un pc.

Labyrinth Lite (gratuita): un gioco fantastico (benchè questa sia la versione gratuita con 10 livelli, ne esiste una a pagamento con più di 500 livelli (Labyrinth, 5.49 €). Il gioco è semplice: dovrete far muovere la biglia all’interno di un labirinto, evitando di farla cadere nelle buche presenti sul percorso… tutto questo inclinando l’iPhone nelle varie direzioni. Gli effetti sonori sono fantastici e la sensazione di realismo è davvero molto forte. Se vi piace il genere, potete tranquillamente considerare l’acquisto della versione completa.

Termina qui questa piccola cavalcata sulle applicazioni che sono installate in questo momento sul mio iPhone, anche se ogni giorno ne vengono rilasciate di nuove (o aggiornate quelle esistenti). Se ne avete altre da suggerire, fatelo pure nei commenti (magari scrivendo solo il nome esatto SENZA link all’AppStore, per non incappare nella moderazione del commento).

Apr 252008
 

windows_vista_logo.jpgPoco più di una settimana fa, annunciavo che era disponibile il Service Pack 1 per Windows Vista, tramite aggiornamento manuale via Windows Update.
Ho aspettato un po’ per aggiornare, ma ieri pomeriggio ho deciso di tentare quest’impresa. 🙂

Ho lanciato Windows Update sul mio notebook (dotato di Windows Vista Home Premium), mi ha immediatamente trovato il SP1 e mi ha chiesto se volevo aggiornare; ho acconsentito… e l’installazione è partita. Scaricato il grosso aggiornamento, ha iniziato ad installarlo, mostrandomi l’avanzamento dell’operazione ma… arrivati al 10% circa del primo step (dei tre necessari), mi ha annunciato che era impossibile proseguire nell’aggiornamento e che avrebbe ritentato dopo un riavvio. Mmmm… ok… vediamo che succede.
Si riavvia il notebook, l’installazione riparte… per terminare miseramente dopo una decina di minuti con lo stesso errore, e con un rollback alla situazione precedente al tentativo di installazione (procedura del tutto automatica e che non ha creato il minimo problema).

Mi lamento del problema di installazione su Twitter, e trovo il mio Guru del mondo Windows (che lavora in Microsoft e vive a Redmond, quale migliore garanzia di qualità!) che mi da un consiglio prezioso: Checksur.

Checksur (o System Update Readiness Tool per Windows Vista) è uno strumento (disponibile come update di Windows) che verifica e risolve eventuali problemi bloccanti in fase di installazione di aggiornamenti. In pratica: dopo la mancata installazione del Service Pack 1 per Windows Vista, viene proposto direttamente questo ulteriore aggiornamento (marcato come IMPORTANTE) che cerca di venire a capo di eventuali incongruenze del sistema che impedirebbero l’update.
Ho installato l’aggiornamento da Windows Update (procedura che porta via una decina di minuti) e poi ho riprovato ad installare il SP1.

Questa seconda volta l’installazione è andata più avanti rispetto alla precedente… ma verso l’80% del primo step si è bloccata nuovamente con il solito messaggio… ha riprovato dopo un riavvio… ma niente da fare. Scoraggiato (ma non sconfitto) ho deciso di fare un nuovo tentativo (un po’ diverso dal precedente): sono andato sulla pagina della Knowledge Base italiana indicata da Paperino nel suo post ed ho scaricato l’aggiornamento stand-alone che avevo fatto prima da Windows Update. Ho lanciato l’installazione del pacchetto (che ha impiegato un tempo quasi doppio rispetto alla versione da WinUpdate), ho verificato il log prodotto dal tool alla fine dell’esecuzione e l’ho trovato privo di errori… e forte di questo risultato, ho provato a reinstallare nuovamente il Service Pack 1 da Windows Update.

Questa terza volta l’installazione è filata senza problemi; arrivata tranquillamente al 100% del primo step, ha proseguito spedita con il secondo e poi con il terzo, richiedendo un riavvio. Tutto il processo di installazione del Service Pack per Windows Vista 1 ha richiesto circa 1h e 10min, al termine del quale il sistema ha scaricato tre ulteriori aggiornamenti rilasciati dopo il SP1, in cinque minuti li ha installati, ha chiesto un ulteriore riavvio e… tutto ok! Ora il sistema è perfettamente aggiornato e  funziona senza alcun problema (a volta gli aggiornamenti "importanti" come i Service Pack possono causare problemi di instabilità ad altri software o al sistema operativo stesso)

Consiglio di Giovy: se l’installazione del Service Pack 1 di Windows Vista non dovesse andare per il verso giusto al primo tentativo, non perdetevi d’animo e provate a far girare direttamente la versione stand-alone di Checksur (disponibile anche per sistemi x64). Il tool funziona anche per risolvere eventuali problemi con altri aggiornamenti, NON solo per il SP1, quindi… conservatelo perchè potrebbe esservi molto utile in futuro… 😉

Ringraziamenti: ovviamente il mitico Paperino, che a differenza del nipote di Zio Paperone, è davvero competente su tutto quello che è il mondo Microsoft (ed il suo blog è un’incredibile miniera di informazioni utili)

Apr 162008
 

Ci siamo (e come sempre, questo è uno dei momenti più "temuti" dagli utenti Microsoft); il 18 marzo 2008 Microsoft ha reso disponibile il Service Pack 1 per Windows Vista, in cinque lingue (inglese, francese, tedesco, spagnolo e giapponese). Gli italiani, come sempre, hanno dovuto attendere ancora un po’… fino ad oggi.

Alcune ore fa, infatti, Microsoft ha reso disponibile su Windows Update il Service Pack 1 per Windows Vista in italiano (valido per ogni edizione).
Al momento è disponibile per l’installazione manuale (significa che dovete andare su Windows Update e scegliere personalmente di installarlo), mentre nei prossimi giorni/settimane verrà "inviato" in modalità push su tutti i computer che hanno Windows Vista. Gli amministratori di sistema (o tutti coloro che preferiscono effettuare un’installazione offline) possono scaricare il Service Pack completo a seconda dei sistemi utilizzati (per sistemi x86 o per sistemi x64); occhio che i due "pacchetti" sono abbastanza corposi (544.3 MB per la versione x86, 873 MB per la x64).
Gli utenti professionali (TechNet Plus e MSDN subscribers) potranno scaricare le ISO dei sistemi operativi che incorporano già il SP1 (… e fra poco sarà possibile trovarle anche su "fonti alternative", inutile dirlo).

Ma… come sempre… arrivano le raccomandazioni: l’installazione di un service pack per Windows è sempre un’operazione "da compiere con cautela". Non ho letto report negativi al momento, ma ciò non toglie che alcuni problemi potrebbero sempre verificarsi. Io raccomando sempre di effettuare un backup dei file personali e/o importanti; in teoria dovrebbe essere molto difficile che si verifichino problemi tali da impedire l’accesso ai propri file ma… la prudenza non è mai troppa (e non vorrei che qualcuno arrivasse dopo su questo blog dicendo: "Disgraziato! Mi hai fatto aggiornare ed ho perso i miei file!"

Apr 012008
 

Eh no… tranquilli… non è il solito pesce d’aprile di Google, che invece ne ha propinati due tre, ovvero Project Virgle (colonizzare Marte), gDay (la possibilità di fare ricerche nel futuro, su pagine che dovranno ancora essere create e notizie che dovranno ancora essere scritte) e Gmail Custom Time (la possibilità di inviare email che appaiono "mandate nel passato" nella casella Gmail del ricevente).

googledocs_logo.gifLa VERA novità di oggi è Google Docs Offline, ovvero la possibilità di lavorare in mancanza di una connessione web sui propri documenti di testo presenti su Google Docs (attenzione: vale al momento SOLO per i documenti di testo e non per fogli di calcolo e presentazioni).

Utilizzando Google Gears (che ha già portato la possibilità di avere i propri feed di Google Reader offline) i propri documenti verranno automaticamente "memorizzati" in modalità offline (sul database SQLite di Google Gears) e voi potrete lavorarci anche quando siete lontani dal web; appena verrà rilevata una connessione Internet, i vostri documenti offline verranno sincronizzati con la copia online presente su Google Docs.

Questa feature non è ancora disponibile per tutti, ma verrà distribuita gradualmente nelle prossime settimane.

Per il momento… godetevi il video di presentazione di questa nuova, straordinaria feature (che potrebbe essere la fine dei word processor offline come Microsoft Word o OpenOffice Writer).

Feb 212008
 

pd_logo.gifAhi ahi ahi…. tempi duri per il neonato (sito del) Partito Democratico… e tranquilli, NON mi metterò a parlare di politica (non è il mio campo). 😛

Giusto qualche giorno fa Massimo puntava l’attenzione del web sul fatto che, per visitare il nuovo sito del PD, fosse necessario installare un plugin "non standard" come quello di Silverlight (tecnologia Microsoft). Beh… personalmente non ci vidi niente di strano… sono le nuove tecnologie che avanzano, è normale che vengano utilizzate (specie se il sito è realizzato interamente con tecnologia Microsoft). Ieri invece Matteo faceva notare al web come avessero sostituito Silverlight con Flash (ed infatti il video ero in Flash). Oggi riapro il sito e ti ritrovo Silverlight… mmm… c’è qualcosa che non torna.

Ma… vabbè… a parte questi veniali errori di gioventù, niente di grave.

… se non che ieri pomeriggio mi cade l’occhio su una notizia flash di Punto Informatico dove si "lancia" che il sito del Partito Democratico fosse bucabile. Oibò… sarà mai vero? Vado a visitare il blog di Roberto Scaccia, che ha scoperto il bug, e con due click del mouse riesco a visualizzare nel browser il file web.config (che, in parole povere per i non addetti al settore, è il file di configurazione della web application… in questo caso l’intero sito del Partito Democratico). In questo file è possibile leggere la stringa di connessione al database, che mostra IP del server, user a password in chiaro… (P.S. NON è mai una buona idea usare l’utente di default SA)

Inoltre, il server SQL che contiene il database è raggiungibile dal web (ma per fortuna NON accetta connessioni SQL dall’esterno, altrimenti chiunque avrebbe potuto collegarsi all’istanza del server e fare un backup del database… con eventuali dati degli iscritti al sito, documenti potenzialmente riservati ecc).
Non metto screenshot, url o altro perchè è facilissimo arrivarci… e per non indurre in tentazione chiunque voglia giocarci. 

E’ un buco GROSSO e potenzialmente molto pericoloso, che mostra quanto NON sia stata curata in alcun modo la sicurezza nello sviluppo del sito (e di quanta poca cura sia stata impiegata nella programmazione, purtroppo). Ma… la cosa VERAMENTE GRAVE è che, dopo  quasi 24 ore, non sia ancora stato chiuso. Stanno aspettando che qualche lamer ci si diverta? Mah…

Feb 142008
 

Un po’ di tempo fa vi diedi la prima impressione d’uso dell’Asus eeePC, ricevuto da qualche giorno. Poi ho iniziato a giocarci, e ho installato un po’ di applicazioni "non standard" sulla Xandros di serie, usando Synaptic e vari repository. C’ho installato anche Windows Vista, dovevo vedere se andava (ed andava, senza alcun problema). Nei giorni scorsi c’ho installato anche eeeXubuntu, molto semplice e decisamente più potente della Xandros di serie. Ma… mi mancava ancora Windows XP… ed alla fine c’ho installato anche quello.

Dopo tutti questi smanettamenti (che probabilmente non sono ancora terminati… chissà… la tentazione di metterci Mac OS X è molto forte ma non mi va di metterci una copia pirata, non avendone a disposizione), mi sento di fermarmi un attimo e "fare il riassunto con alcune PERSONALI considerazioni".
Addendum: apprezzo sempre chi interviene in maniera costruttiva, ma ogni volta prego sempre di evitare di essere intolleranti/intransigenti/puristi verso questo o quel sistema operativo.

Xandros (sistema operativo di serie sull’Asus eeePC): velocissimo nel boot, semplice ed immediato da usare, anche un bambino ci si sentirebbe a proprio agio. E proprio per questo, forse, io mi ci sono sentito a disagio. Ci sono un sacco di cose che trovo assolutamente inutili, e mancano un sacco di cose che invece mi servono molto. E’ vero… è possibile installare altro software, è possibile personalizzarlo, è possibile espanderlo ma… a fronte di diverse ore di "lavoro aggiuntivo" mi sono trovato con qualcosa che non funzionava, con alcuni software che non andavano come volevo, con la webcam che non voleva saperne di funzionare via browser web e Flash (gravissima pecca, rende impossibile fare trasmissione live in streaming via browser). Se sostituite la memoria RAM con un banco più grosso (2 GB, ad esempio) il sistema operativo ne vedrà al massimo 1 GB, costringendovi ad un hack per sfruttare tutta la memoria.

In definitiva: ok se volete giocarci un po’ appena l’avete comprato, ma se siete dei power user, dovete sostituirla subito.

Windows Vista: l’ultimo sistema operativo di casa Microsoft gira senza alcun problema sull’Asus eeePC. Ovviamente è necessario ridurlo al minimo usando vLite, altrimenti non avrete neanche la possibilità di installarlo, ma… parlando in termini di prestazioni, non c’è alcun rallentamento nel farlo andare con 504 MB di RAM e l’interfaccia Aero (NON Glass) abilitata. Il VERO problema dell’installazione di Vista sull’eee è la mancanza di spazio. Anche riducendolo al minimo, saltano subito almeno 3 GB di spazio. Se riuscite a spostare la directory \Windows\WinSxs recuperate 1 GB, ma io non ci sono riuscito anche seguendo pedissequamente tutte le guide trovate online. Se abilitate gli aggiornamenti automatici, in due giorni lo spazio è terminato. Se installate anche solo Office su una scheda esterna (impensabile installarlo sul disco SSD) vi giocate metà dello spazio restante.

In definitiva: ok solo se volete stupire i vostri amici, ma inutile nell’uso quotidiano

eeeXubuntu: semplice da installare, sfrutta senza alcun problema eventuali espansioni di memoria ed ha pieno supporto per l’hardware dell’eeePC. E’ molto più potente della Xandros di serie, si possono utilizzare tutti i software che girano su Ubuntu ma… è una distribuzione per smanettoni. Francamente (e guardate che io sono sicuramente uno smanettone) non mi ci vedo la sciura Pina ad installare ucview da terminale, dopo aver aggiunto l’apposito repository, solo per far funzionare la webcam di serie. No… penso di no…
Chiariamoci: io sono sicuro che eeeXubuntu sia il meglio per chi vuole un sistema funzionante, potente e configurabile ma…

In definitiva: NON penso che eeeXubuntu sia il meglio per chi vuole anche la semplicità (facendo venire meno le tre E dell’eeePC: Easy to learn, Easy to play, Easy to work). E’ sicuramente una delle distribuzioni migliori per chi vuole "il massimo" dall’eeePC in termini di versatilità, però.

Windows XP: questo sistema operativo è la "seconda scelta" se non si vuole la Xandros di serie, dal momento che Asus ne fornisce i driver direttamente sul cd di installazione. Utilizzando nLite per ridurre il file di installazione, riuscirete (come me) a far stare TUTTO il sistema operativo in 600 MB (molto meno della Xandros). Installarlo è semplice come ogni installazione di Windows XP, l’installazione dei driver è del tutto automatica utilizzando il cd di Asus e… avrete a vostra disposizione tutto il software che utilizzate giornalmente sulla vostro PC (beh, se usate Mac OS X questa frase non è per voi). Espandendo la memoria dell’eeePC, Windows XP la utilizzerà senza alcun problema, e potrete fare tranquillamente a meno del file di paging (che pare sia "dannoso" a lungo andare per il disco SSD dell’eee, a causa dei continui accessi in lettura e scrittura). Dopo aver installato (su una memoria esterna, eh… non esageriamo!) Office e tutte le applicazioni che uso quotidianamente, mi restano disponibili ancora 3 GB di spazio sul disco.

In definitiva: se non avete problemi morali nell’utilizzare Windows XP su un sistema che nasce con Linux (sto scherzando, un po’ di humour!) e volete mantenere le tre E di cui sopra non rinunciando alla semplicità ed alla versatilità, la scelta migliore è Windows XP.

Tips and tricks: qualunque sia il sistema operativo che andrete a mettere sull’eeePC, vi do qualche consiglio dettato dall’esperienza

  • espandete la memoria: se avete intenzione di usare un sistema operativo diverso dalla Xandros di serie; 1 GB va più che bene, 2 GB sono perfetti (ed il costo di tale espansione è inferiore ai 50 euro)
  • usate schede di memoria SDHC: sicuramente vanno bene anche le comuni SD, ma la velocità delle SDHC vi permetterà di installarci e farci girare su anche applicazioni complesse. E "bigger is better", il taglio minimo che vi consiglio è 4 GB.
  • NON installate sistemi operativi su scheda SDHC: non perchè non sia possibile, ma semplicemente perchè le prestazioni sono davvero scarse. Anche avendo una scheda SDHC di classe 6, fare il boot da scheda di memoria richiede tre o quattro minuti, sia con eeeXubuntu che con Windows XP.
  • seguite le varie guide all’ottimizzazione: installare un nuovo sistema operativo è solo il primo passo. Ottimizzandolo sfrutterete al meglio l’hardware dell’eeePC, lo farete "vivere di più" (vale per il disco SSD) e la vostra esperienza d’uso sarà più piacevole. Per ottimizzare un sistema operativo impiegherete pochi minuti, ma ne vale la pena
  • Windows Vista: NON installate l’aggiornamento facoltativo per la scheda wireless Atheros che vi viene proposto fra i primi aggiornamenti disponibili… ve ne pentirete subito dopo.

Link utili: in rete si trova una miniera di informazioni, howto e FAQ sull’eeePC… potete partire da questi indirizzi