Apr 272009
 

FacebookSu Facebook ho tanti “amici”. Molti sono amici che incontro quasi quotidianamente, moltissimi altri sono persone che ho conosciuto in giro per l’Italia, tanti altri sono amici incontrati in altri social network, pochissimi sono quelli che non conosco del tutto. Discrimino con attenzione le richieste di contatto (al momento ne ho 19 in attesa, che prima o poi accetterò o rifiuterò a seconda dei casi), ma ricordo più o meno tutti i miei contatti.

Stamattina ricevo la richiesta di “add” da parte di un’amica che ero sicuro aver già aggiunto in passato; vado a verificare se compare fra i miei amici e no, non c’è. Ok, avrà creato un nuovo account per qualche motivo (oltretutto invertendo nome e cognome, complimenti!). Accetto questa richiesta e le mando un messaggio, chiedendo cosa era successo da richiedere la creazione di una nuova identità digitale (e dicendole di correggere nome e cognome, che si fa una figura migliore).

Risposta: “Mi serve questo account solo per sponsorizzare eventi e mi serve una lista enorme di persone da invitare, anche se non le conosco, dato che sto facendo PR”.
Mmm… vuoi vedere che…
Provo a cercarla su Facebook e vedo che il vecchio account è sempre presente, ma io non sono più fra gli amici.

In pratica: una “PR” (nella sua concezione la PR è quella persona che rompe le balle agli altri con inviti per questa o quella serata in un localino della zona) prima smette di considerami come amico e poi mi vuole come “amico” per rompermi le balle con improbabili inviti ad eventi a cui non parteciperò mai.

La mia riflessione, quindi, non è sull’essere “amici” o meno su Facebook, quanto nell’errata scelta comunicativa di questa persona. Se tu, cara la mia “PR”, vuoi che io prenda in considerazione i tuoi inviti, non avresti fatto meglio a mandarmeli dal tuo account personale, che già seguivo? Vuoi tenere separati “vita privata” e “lavoro”? Fai bene… ma dal momento che ormai (per tua scelta) faccio già parte della vita privata (perchè, oltretutto, ti conosco di persona da almeno un paio d’anni), non pensi che darmi l’impressione di essere solo “uno da spammare” possa produrre l’effetto opposto a quello che ti sei prefissata?

Questo è quello che succede quando ci si improvvisa “PR” sui social network, senza conoscerne le dinamiche sociali.

In tal caso, ovviamente, la cosa da fare è una sola: “Remove from friends”. Amen.

Apr 062009
 

ubuntulogo_smallHo da poco (beh, in realtà con Linux ci gioco da parecchio tempo) installato l’ultima versione disponibile di Ubuntu (la 8.10 “Intrepid Ibex”) ed ho pensato di appuntarmi qui alcune problematiche (e relative soluzioni) a cui sono andato incontro, in modo da facilitare me in una successiva installazione (e tutti quelli che hanno incontrato lo stesso problema).

1. Installare Flash Player 10
Semplice: basta scaricare questo pacchetto ed installarlo con un normale doppio click, come se fosse un’applicazione Windows.

2. Assegnazione IP statico ad un’interfaccia di rete
Questa è stata un po’ più dura: ho provato ad assegnare un IP statico alla scheda di rete tramite Network Manager, ma al riavvio la configurazione era tornata su Automatico (DHCP). Cercando in rete ho scoperto che è un bug riconosciuto del Network Manager, e quindi dopo aver provato ad assegnare un IP statico ad una nuova connessione (con lo stesso MAC Address della vecchia, workaround comunque funzionante), per evitare ulteriori problemi ho disinstallato Network Manager:

sudo apt-get remove network-manager network-manager-gnome

Ho riavviato la macchina, e successivamente ho configurato manualmente l’interfaccia di rete:

sudo gedit /etc/networks/interfaces

auto eth0
iface eth0 inet static
address xxx.xxx.xxx.xxx
netmask xxx.xxx.xxx.xxx
gateway xxx.xxx.xxx.xxx

Quindi ho modificato il file di configurazione dei DNS:

sudo gedit /etc/resolv.conf

nameserver xxx.xxx.xxx.xxx

Riavviato il networking per rendere effettive le modifica:

sudo /etc/init.d/networking restart

… e come per magia, tutto ha iniziato a funzionare come volevo io… 😉

3. Abilitare driver proprietari per la scheda video
Semplice: il sistema rileverà se esistono driver proprietari per la scheda video in uso, e vi chiederà se avete problemi “etici” nell’usarli (magari siete maniaci dell’Open Source e tutto quello che è proprietario vi fa schifo); io personalmente li ho attivati subito… 😛

4. Aggiornare OpenOffice da 2.4 a 3.0
La versione di OpenOffice installata di default con Ubuntu 8.10 è la 2.4, mentre è disponibile la 3.0. Per installarla facilmente, sovrascrivendo la versione precedente, fate così:

Aggiornate il file sources.list aggiungendo i repository di Launchpad:

sudo gedit /etc/apt/sources.list ed inserite dove volete queste due righe:

deb http://ppa.launchpad.net/openoffice-pkgs/ubuntu intrepid main
deb-src http://ppa.launchpad.net/openoffice-pkgs/ubuntu intrepid main

aggiornate la lista dei pacchetti disponibili con

sudo apt-get update
sudo apt-get upgrade

andate in Synaptic e marcate per l’aggiornamento OpenOffice. Fatto! 😉

5. Installare codec Divx/XviD
Semplice: cercate di aprire un file video codificato in DivX o XviD: Totem (player predefinito) cercherà i codec adatti (Gstreamer plugin) e vi chiederà di installarli. Fatelo… e potrete godervi i vostri video in Ubuntu.

6. Mostrare sul desktop le icone Cestino, Home, Computer e Rete
Vecchio retaggio del mondo Windows, quelle icone sono le uniche che voglio avere sul desktop (beh, sul desktop Windows ho anche le icone per l’accesso RDP ai vari server).
Aprite una finestra di terminale e digitate:

gconf-editor

Nell’editor di configurazione, navigate l’albero fino a raggiungere la posizione apps\nautilus\desktop e spuntate le voci che volete visualizzare sul desktop (computer_icon_visible, home_icon_visible, network_icon_visible, trash_icon_visible).

7. Installare Skype
Ci sono due strade disponibili per installare Skype: la prima è scaricare il pacchetto apposito dal sito di Skype (e che probabilmente richiederà il download di diverse altre librerie), la seconda è di aggiugnere il repository dove c’è Skype ed installarlo da riga di comando. Ho scelto questa seconda strada… 😛

Aggiungete il repository di Skype:

sudo gedit /etc/apt/sources.list ed inserite dove volete questa riga:

deb http://download.skype.com/linux/repos/debian/ stable non-free

Diamo una rinfrescata:

sudo apt-get update

ed infine installiamo Skype:

sudo apt-get install skype

Done! 😉

8. Installare Gnome Network Manager
Ubuntu 8.10 non installa di default l’applet di gestione network (in cui potete modificare graficamente l’hostname, il gruppo di lavoro, gli indirizzi IP ecc).
Per installarla, digitare da terminale:

sudo apt-get install gnome-network-admin

9. Elevare i privilegi di un utente
Dopo aver “penato” un po’ per riuscire a far joinare la mia macchina Ubuntu ad un dominio Active Directory (niente di trascendentale, per carità… ma sarà oggetto di un post separato) mi si è presentato il problema che l’utente in questione NON poteva utilizzare sudo o gestire alcunchè. Fatto le dovute ricerche in rete, mi è bastato aggiungere l’utente in questione al gruppo ADMIN (loggandomi come utente locale e non di dominio), con:

sudo adduser utente@dominio admin

L’utente del dominio Active Directory è immediatamente diventato capace di usare sudo e lanciare operazioni amministrative.

Mar 282009
 

TUTTI gli utilizzatori di computer hanno uno o più pen-drive, da quando fortunatamente i floppy disk da 1.44MB sono spariti da notebook e desktop. Purtroppo i virus writer hanno colto la palla al balzo, e quasi tutti i nuovi worm prevedono, fra le modalità di infezione, anche quella tramite esecuzione automatica da memoria removibile (il vostro simpatico pen-drive).

Quotidianamente vedo, dai log dell’antivirus aziendale, qualche macchina che ha rischiato di infettarsi grazie ad un pen-drive infetto (infezione non riuscita fortunatamente, perchè l’antivirus fa il suo dovere). Conficker (in tutte le sue varianti) è uno dei worm che sfrutta questo meccanismo di infezione (oltre alle share di rete)

La soluzione per limitare i danni (oltre a quella di avere SEMPRE un antivirus aggiornato, ovviamente) è disabilitare l’esecuzione del file “autorun.inf” (solitamente nascosto)  sui pen-drive. L’enorme vantaggio di questa pratica è che, a meno che l’utente non vada deliberatamente a cliccare sul file eseguibile infetto (solitamente nascosto anche questo), l’infezione automatica diventa impossibile. Il piccolo svantaggio è che alcuni pen-drive, che contengono applicativi ad hoc per crittografia, backup ecc. smetteranno di funzionare automaticamente. Anche le pennine UMTS (tanto in voga ultimamente) subiranno la stessa sorte e smetteranno di partire automaticamente (le penne UMTS dispongono di memoria, e come tali possono essere veicolo d’infezione).

Veniamo a come procedere; ci sono due strade percorribili, con diversi livelli di complessità (se tale si può definire, eh…)

1) Computer stand-alone, modifica manuale del registro di configurazione di Windows

ATTENZIONE: ogni modifica al registro di configurazione è potenzialmente distruttiva, se non si sa bene cosa fare. Se non avete dimestichezza con tali procedure, andate al punto 2.

Aprite il registro di configurazione (START\Esegui… \regedit), sfogliate il registro fino a raggiungere la chiave HKEY_LOCAL_MACHINE\SOFTWARE\Microsoft\Windows NT\CurrentVersion\IniFileMapping ed aggiungete una nuova chiave chiamata Autorun.inf. Modificate il valore (predefinito) facendo doppio click e dandogli valore “@SYS:DoesNotExist” (senza virgolette). Chiudete, riavviate… ed avete disabilitato per sempre l’autorun.inf 🙂
Se decideste di voler abilitare nuovamente l’autorun.inf, basta cancellare la chiave precedentemente creata.

regedit_noautorun

2) Computer stand-alone, chiavi di registro già pronte

Se non volete correre rischi modificando manualmente il registro, potete usare le chiavi già pronte.
Vi basta scaricare i file di seguito, decomprimerli, fare doppio click sul file contenuto nell’archivio e confermare alla richiesta di aggiunta della chiave nel registro. Tranquilli, le chiavi sono sicure (controllate personalmente) e sono ospitate sul MIO MegaUpload (ovvero: non sono link pescati a caso in rete).

Disabilitare autorun.inf: http://www.megaupload.com/?d=TVYAPG36
Abilitare autorun.inf: http://www.megaupload.com/?d=AY3E6Q00

3) Computer in rete, gestito tramite Active Directory (Windows Server 2003/2008)

Se gestite una rete Windows con un dominio basato su Active Directory, potete disabilitare l’autorun.inf a livello globale (o per singole unità organizzative, la scelta è vostra), usando uno script di accesso in VBS che non fa altro che andare ad inserire la chiave vista sopra nel registro del client che sta accedendo.

Ovviamente do per scontato che sappiate utilizzare l’Editor Gestione Criteri di Gruppo per l’OU o l’intero dominio a cui volete applicare lo script 😉

editor_gestione_criteri_gruppo

Lo script VBS (creato  personalmente ed ospitato sul MIO MegaUpload) è qui: http://www.megaupload.com/?d=PIWM6TS2

Non scordate però un antivirus sempre attivo e costantemente aggiornato!!! 🙂

[method credit: Nick Brown]

Feb 272009
 

Alcune volte si ha “quasi” da subito l’impressione che un servizio con grosse potenzialità sarà destinato al fallimento.
E’ il caso di HP Upline, servizio di storage/backup/sharing  online lanciato in pompa magna quasi un anno fa, poi vergognosamente castrato dell’utenza estera (e lì mi era sorto il dubbio che, in realtà, il servizio fosse “nato morto” per concezione) ed infine…

HP continually evaluates product lines and has decided to discontinue the HP Upline service on March 31, 2009.

HP will no longer be backing up your files to the HP Upline servers as of Feb 26, 2009 at 8 am Pacific time. HP will keep the file restore feature of the Upline service operational through March 31, 2009 Pacific time in order for you to download any files you have backed up to Upline.

Questo è il tono della mail che ho ricevuto ieri (nonostante non sia più cliente HP Upline da quasi un anno). Così come scrissero “scusate, ci siamo sbagliati, non potete usare il nostro servizio dall’Italia” ieri hanno scritto: “Scusate, riprendetevi i vostri files che stiamo chiudendo la baracca”.

Simpatico, no? Dalla serie: “Vatti a fidare di un big dell’informatica come HP“.

P.S. Chiaramente i competitor di questo settore si sono buttati a pesce sugli utenti orfani: Backblaze offre il 20% di sconto ai desaparecidos di Upline, utilizzando il codice sconto “upline2backblaze” 😉

Feb 262009
 

Terzo post dedicato al Philips Consumer Lifestyle Customer Event 2009 (ricordo che la mia partecipazione all’evento è stata sponsorizzata da Philips), dove vi racconterò quanto di interessante ho visto circa il settore Video (in questo post invece trovate quello riguardante l’Audio).

Se nel settore Audio un po’ tutto quello che ho visto è stato una sorpresa (ignoravo l’esistenza dei diversi prodotti della linea Streamium), per quanto riguarda il video conoscevo bene invece i vari LCD perchè… beh… vederli in azione nei vari Mediaworld, Euronics ecc. mi ha sempre fatto desiderare di averne uno.

Ma… benchè i televisori della varie serie siano interessanti, i prodotti che mi hanno colpito maggiormente sono stati tre.

In ordine di interesse, i Flat TV della serie Aurea sono quelli che, rispetto agli altri, mi hanno lasciato a bocca aperta.

philps_aurea

A parte la caratteristiche tecniche, di Aurea ho letteralmente adorato l’Ambilight Spectra abbinato alla cornice attiva (Active Frame). Per i non addetti ai lavori, l’Ambilight è quella tecnologia Philips che proietta intorno alla cornice dello schermo delle luci con colori coerenti a quelle mostrate nell’immagine. E’ una tecnologia capace di “espandere” la scena visiva ed arricchirla in maniera incredibile… dovete vederla all’opera per capirla in pieno. Non a caso ne sono rimasto così affascinato da aver fatto diverse foto di LCD Philips con Ambilight attivo.

IMG_5714 IMG_5717 IMG_5718 IMG_5720

Bene… gli LCD della serie Aurea sono ancora più belli perchè la cornice è bianca ed attiva, e non interrompe la scena visiva. Peccato non aver fatto una foto ad uno di questi prodotti (ma potete capire bene cosa intendo vedendo l’immagine superiore).
Ci è stata fatta anche una prova comparativa (per quanto riguarda l’audio) fra tre prodotti: un Philips, un Samsung ed un Sony; beh, ovviamente il Philips aveva un audio di gran lunga migliore rispetto agli altri (ma prendete queste prove con le pinze, i fattori da valutare sono diversi, non ultime le regolazioni fatte), ma quello che mi ha sorpreso è stato il notare che il Samsung (prodotto “low cost” se paragonato ai Philips) aveva un audio MOLTO superiore rispetto al Sony Bravia in esame.

Altra novità (di cui però ignoravo l’esistenza) è la feature Net TV: non una linea di prodotti a parte ma la possibilità (per i prodotti della serie 8000, 9000 e Cinema 21:9) di interfacciarsi direttamente con la Rete per visualizzare contenuti offerti da partner che hanno stretto collaborazioni con Philips. Potrete visualizzare filmati di YouTube, seguire la aste di eBay o i vostri social network preferiti (perchè non ho dubbi che arriveranno anche loro, su questa piattaforma). Inoltre, grazie ad una tastiera virtuale su schermo (ed un browser incorporato) potrete navigare in rete direttamente dal televisore (con un buon rendering della pagina, a dir la verità… anche se resto dell’idea che un computer sia insostituibile, per queste cose) 🙂

nettv_screenshot_sites-on-9700-series

Inoltre, avendo una connessione di rete, possono accedere ai contenuti immagazzinati sul vostro PC e visualizzarli senza problemi (video, foto, musica). Molto interessante.

E come si suol dire: “dulcis in fundo”: il Cinema 21:9!!! 🙂

219_front_without-stand_with-screen-fill_2

Una parola sola: pazzesco.
Vederlo acceso ed in funzione (benchè suppongo fosse un prodotto ancora non definitivo dal momento che non aveva Ambilight attivo, mentre nel prodotto finale ci sarà), di fianco ad un “normale” 16:9 ha fatto “scomparire” il 16:9.
Il rapporto 21:9 potrebbe spaesare, ad un primo impatto… ma vedere un video così come lo si vede al cinema (senza le bande orizzontale) è incredibile. Ok, non pensiate che io regali aggettivi del genere… ma davvero, è un’esperienza vederlo in azione. Grazie a Paolo di myTechnology, potete dare un’occhiata in anteprima alla presentazione del 21:9, quasi come l’abbiamo potuta vedere noi (beh, più o meno, eh!) 😉

Il Cinema 21:9 sarà disponibile probabilmente da settembre (voci lo davano disponibile da questa primavera, ma… un uccellino in casa Philips mi ha detto che ci sarà ancora da attendere un po’) ad un costo… beh… sui 4000 euro (il che significa che non potrò averlo in questa vita… amen) 😛

Conclusioni: bei prodotti per quanto riguarda gli LCD, spettacolari gli Aurea (oh, mi sono innamorato, che vi devo dire!) ed incredibile il Cinema 21:9 (anche se è un prodotto inarrivabile per le tasche di moltissime persone, specie in questo periodo di crisi).

Con il gioiello di casa Philips termina questo piccolo excursus sul versante Video dell’experience fatta a Sintra. Ho solo un prodotto da farvi conoscere, ma ci sto ancora giocando… 😉

Feb 242009
 

Secondo post dedicato al Philips Consumer Lifestyle Customer Event 2009, dove vi racconterò alcune interessanti novità che ho scoperto durante questa trasferta (che, ripeto, è stata sponsorizzata da Philips).
Ad esser sincero, ignoravo che Philips producesse una gamma di prodotti così vasta (si va da audio e video, passando per periferiche varie, cura dentale, haircare, cookery ecc).

Io vi parlerò delle ultime novità in ambito audio e video, dal momento che gli altri settori sono per me totalmente nuovi ed inesplorati (e del resto, un Giovy che vi parla di spazzolini elettrici, senza nulla togliere a chi lo fa o  l’ha fatto, non ha granchè senso… :D)

La prima parte dell’experience fatta riguarda i prodotti audio.

np1100_product_high_resIl primo prodotto visto (molto interessante sopratutto per caratteristiche  e prezzo) è stato lo Streamium Network Music Player NP1100.
Collegando l’NP1100 ad un impianto audio preesistente, avrete la possibilità di ascoltare la musica preesistente su un PC (via UPnP) in maniera totalmente wireless. In parole povere: prendete l’NP1100, lo collegate al vostro stereo, gli fate cercare la vostra collezione audio presente sul PC (o Mac, ovviamente… mentre per Linux è necessario un server UPnP sulla macchina) e… fate partire la musica. Se non avete una collezione audio adeguata, l’NP1100 vi offre la possibilità di ascoltare migliaia di stazioni radio via Internet.
Per facilitare la selezione e l’accesso alla vostra musica e/o alle stazioni radio Internet, dispone di un display in bianco e nero e di un telecomando.
Il prezzo dell’NP1100 è 149 euro (interessante, no?) 🙂

np2900_high_resSalendo di gamma, si incontra il Network Music Player NP2500, che differisce dall’NP1100 per un display a colori (capace di mostrarvi le copertine degli album presenti nella vostra collezione musicale), delle dimensioni leggermente maggiori ed un audio dotato della funzione FullSound (capace di migliorare l’esperienza di ascolto).

Terzo ed ultimo prodotto della serie è il Network Music Player NP2900, che a differenza dei due modelli precedenti, include anche quattro speaker (per un totale di 30W) capaci di generare un audio davvero molto buono (l’ho ascoltato e vi posso assicurare che si sente fantasticamente, anche grazie alla funzione LivingSound, che amplia il campo sonoro e vi permette di ascoltare al meglio anche da una posizione laterale). Non sarà quindi necessario collegarlo ad un impianto stereo esistente, per goderne le funzioni.

Non tutti i prodotti della serie Network Music Player saranno commercializzati in Italia; nello specifico, l’NP2500 per il momento non raggiungerà il nostro paese.

Se per la musica invece nutrite una vera passione e volete ascoltarla in ogni stanza della vostra casa, i prodotti che fanno per voi sono quelli della famiglia Wireless Music Center and Station WACS7500.

wacs7500

Sulla parte “Center” del WACS7500 è presente un hard disk da 80 GB, in cui memorizzare la vostra musica, che potrete ascoltare direttamente sul pezzo centrale del sistema (il Center, appunto). Se vi spostate in un’altra stanza (dove è presente la “Station”), vi basta premere il pulsante “Music Follow Me” e la Station si sincronizzerà con il Center, riprendendo la riproduzione da dove l’avevate interrotta. In una parola: spettacolare. Se poi siete soliti dare delle feste in casa vostra, premete il pulsante Music Broadcast e la musica verrà sincronizzata e riprodotta in modo wireless fra tutte le station di casa (fino a 6). Il costo del sistema completo (Center and Station) è di 1000 euro, mentre eventuali altre Station aggiuntive hanno un costo di 350 euro (si, lo so… non è un prezzo popolare, ma la qualità si paga).

Non tutti, però, hanno bisogno di essere seguiti dalla musica ovunque si trovino.

mci500h_product_front_cut

Per questi casi Philips ha creato l’MCi500H, un sistema stereo compatto che racchiude un hard disk da 160 GB, capace di contenere oltre 2000 album codificati in MP3 a 320KBit/s.
Dotato di un display a colori per visualizzare tutte le informazioni utili (nonchè le copertine degli album), vi permette di trasferire in modalità wireless la musica presente su un computer in rete, nonchè di ripparla direttamente da un cd per immagazzinarla sull’hard disk incorporato (sia mentre la state ascoltando, sia in modalità “rip” a 4x). Molto carino.

Vi tralascio la presentazione dei lettori mp3  (carini, molto piccoli e con un display Oled) e video GoGear (serie Ariaz e Opus), perchè non ho avuto modo di approfondirli dettagliatamente (e perchè sono profondamente innamorato del mio iPhone, che non cambierei mai con nessun altro lettore mp3 portatile).

Per concludere voglio parlarvi infine di un interessante accessorio, gli auricolari stereo bluetooth Tapster.

philips_tapster_product_ftl_hires_cut

Particolarità di questi auricolari (che altrimenti sarebbero dei banali auricolari BT) è l’essere totalmente “touch” e gesture driven. Volete rispondere ad una chiamata sul vostro cellulare? “Tappate” una volta l’auricolare. Volete chiudere la chiamata? Tappate due volte. Volete aumentare il volume? Sfioratelo facendo scorrere il dito avanti sulla superficie (e viceversa per diminuire). Dopo 10 minuti di utilizzo, li troverete incredibilmente immediati.
Unico “neo” (e su questo ci scherzavamo su con gli altri blogger, dato che non è realmente un neo): chiunque, semplicemente sfiorandolo, potrebbe farvi diventare sordi in qualche secondo (beh, in realtà è necessario più di un movimento per alzare così tanto il volume… e proprio per questo si scherzava al riguardo) 🙂

Conclusioni: conoscevo già alcuni prodotti Philips (specie nel settore Streamium, in passato sono stato prossimo ad acquistarne uno dei primi modelli per il video) ma ho avuto modo di conoscerne tanti altri che ignoravo.
Alcuni di questi mi hanno davvero impressionato (specie il WACS7500, che vorrei tanto potermi permettere), altri mi hanno lasciato indifferente (i lettori video/mp3).

Ovviamente alcuni prodotti non sono per tutte le tasche (e questo l’avevo detto anche parlando degli auricolari SHE9850) ma… ci sono, e se avete soldi da spendere in questo ambito, la scelta è interessante.

Nota: come sempre, quando scrivo, “ci metto del mio”. NON sono un ripetitore di comunicati stampa nè tantomeno “mi faccio abbagliare” da un bell’albergo. Se ho scritto che alcuni prodotti sono molto interessanti è perchè li ritengo davvero tali. Ma del resto… chi mi conosce sa bene come vedo la cosa, ed è quindi perfettamente inutile rispondere a polemiche sterili. A buon intenditor… 😉

Feb 232009
 

Grazie all’invito di Philips ho avuto la possibilità di partecipare, la settimana scorsa, al Philips Consumer Lifestyle Event 2009, organizzato per presentare ad un gruppo internazionale di blogger (di vari settori, dalla tecnologia al lifestyle) le ultime novità Philips.

Quello che segue NON è un post sponsorizzato (benchè la mia partecipazione all’evento sia stata interamente sponsorizzata da Philips), ma il riassunto di tre giorni fantastici, in un posto fantastico, scoprendo prodotti fantastici (e chi mi conosce sa bene quanto sia obbiettivo in quello che dico).

Le persone
All’evento hanno partecipato 58 blogger provenienti da tutto il mondo (Austria, Belgio, Brasile, Francia, Germania, Italia, Olanda, Polonia, Russia, Svezia, Svizzera, Inghilterra, Ucraina e Stati Uniti); l’Italia era rappresentata da Roberto Colombo di Hardware Upgrade, da Paolo Colombo di myTechnology, Andrea Ferrario di Tom’s Hardware e dal sottoscritto. Madrina per la delegazione italiana (nonchè amica e valida guida nel mondo Philips) la fantastica Caterina Galietti. Un grazie anche ad Amelia Marino di Text100 per aver fatto da tramite tra Philips e noi.

La location
Il Philips Consumer Lifestyle Customer Event 2009 è stato organizzato nella splendida Sintra, una cittadina situata a 17 km circa da Lisbona, in Portogallo. La sede dell’evento è stato il bellissimo Penhalonga Hotel & Golf Resort, a circa 10 minuti di auto da Sintra. Sul set di Flickr trovate un po’ di foto del posto.
La “particolarità” della location è che tutte le stanze sono accessoriate con oggetti Philips; a partire dalla lampada sul comodino (una Wake-up Light, che ho usato per svegliarmi la mattina), passando per il TV LCD della stanza, fino al dock per iPod/iPhone con cui ho ascoltato la musica mentre mi preparavo. Persino la luce neon nell’armadio era Philips… 😀

L’arrivo
Arrivato a Sintra nel pomeriggio di mercoledì, le prime ore sono state di relax e decompressione. Fra un aperitivo, uno stuzzichino e tante chiacchiere, si è arrivati ad ora di cena, consumata in uno dei ristoranti del complesso, l’Arola (dello chef Sergi Arola) un posto decisamente fashion, con una cucina particolare che… beh… andava provata, per curiosità.
Nel set di Flickr potete trovare alcune foto dei piatti che abbiamo assaggiato… anche se, sinceramente… beh, non ci mangerei tutte le sere… 😛
Dopo un bicchiere di Porto degustato nel bar dell’hotel, siamo andati a letto, per affrontare nella miglior forma possibile l’impegnativo giorno successivo.

L’evento
Dopo la colazione, si è entrati nel vivo del Philips Consumer Lifestyle Customer Event 2009. In programma c’era la sessione plenaria, dove si è parlato di digital media, design, lifestyle e quanto Philips ritenga importante l’interazione di tutti questi elementi. Divertente la presentazione di Andy Uffels, uno degli hair stylist più famosi del mondo nonchè Ambasciatore di Philips Haircare, sulle nuove tendenze della modo nel suo settore (con una demo dei prodotti Philips dedicati all’haircare, ovviamente). Dopo un break di mezz’ora (che ha consentito ai presenti di prendere un po’ d’aria e visitare lo stand con i prodotti Philips), si è andati avanti con l’interessante e coinvolgente talk di Juan Senor su blog, UGC e web 2.0. Terminata il talk di Senor, è giunta l’ora di pranzo… e con esso la piccola “festa” per il compleanno di Paolo… 🙂
Il pomeriggio, invece, sarà dedicato interamente alle varie “experience” sui diversi prodotti di casa Philips; divisi in gruppi, siamo stati guidati in un percorso conoscitivo degli ultimi prodotti in campo Audio, Video e Casa (che saranno oggetto di un post separato). Interessante notare che le experience sono state diverse a seconda dei settori (e delle nazioni) dei blogger partecipanti. A noi italiani, ad esempio, è stata fatta fare un’esperienza più “tecnologica” (eccezione fatta per l’ambito Kitchen, direi), mentre altri blogger europei hanno fatto un’experience più “lifestyle”.
Una cosa mi ha lasciato perplesso (e la “colpa” non è di Philips, quanto del mercato italiano): Philips produce una serie di prodotti dedicati al Relationship Care, disponibili solo su alcuni mercati (come quello inglese). In Italia questi prodotti (che potrebbero anche essere interessanti, dal mio punto di vista) non verranno introdotti perchè, dalle analisi di mercato effettuate, pare che gli italiani certe cose “le facciano” ma non le dicano… e quindi, sulla carta, risultano un mercato non interessato. Mah…

Turismo
Terminato il pomeriggio dedicato alle varie experience, ho avuto anche un paio d’ore di tempo per fare il turista e visitare, insieme a Caterina, il Palacio de Pena (bellissimo… peccato non si potesse fare foto all’interno) e Sintra (in cui abbiamo fatto un giro velocissimo causa temperatura troppo bassa per come eravamo abbigliati).
Rientrati in albergo (grazie alla gentilezza di una negoziante, che ci ha indicato in inglese dove andare a prendere un taxi, dal momento che è stato impossibile chiamarlo per telefono), siamo stati invitati dal gruppo ucraino ad andare a cena con loro a Cascais, e quindi… di nuovo taxi, cena in un bel ristorante (dove ho verificato che la gentilezza e la disponibilità dei portoghesi è insita nel loro carattere) scoprendo un po’ di cose sull’Ucraina che ignoravo (tipo che si sposano giovanissimi), rientro in albergo, due chiacchiere con i nuovi amici ucraini e con i giornalisti italiani arrivati quel giorno per fare un’esperienza simile alla nostra.

Il viaggio
L’andata è stata ottima, fare Bari-Roma e Roma-Lisbona è stato piacevole e veloce. Il ritorno invece è stato alquanto stressante, perchè il volo Roma-Bari ha portato due ore di ritardo a causa di un problema ad una gomma (che è stata cambiata); questo ritardo ha sballato l’orario della navetta da Palese a Bari e del treno da Bari a Foggia. Risultato: viaggio di ritorno allungato di 5 ore, in totale. Pazienza.

Conclusione: questo è il veloce resoconto “di cronaca” dell’evento a cui ho partecipato. Seguirà un post dedicato ai prodotti presentati (ed alcuni di questi mi hanno davvero lasciato molto impressionato) ed infine una test-review di un prodotto molto, molto interessante avuto in anteprima da Philips.