Apr 152008
 

Mmmm…. quando ho letto questa cosa su Techcrunch sono rimasto abbastanza perplesso. Pare infatti che Twitter stia testando (durante uno dei tanti down di manutenzione) la possibilità di inserire pubblicità nel flusso dei twit, così come accade per gli account free di Pownce.
Al momento sembra che alcuni di questi spazi pubblicitari siano apparsi nell’interfaccia web di Twitter (non visualizzati quindi nei client che usano Twitter via API, come Twhirl) di alcuni utenti.

Se Twitter dovesse introdurre la pubblicità nella Twitlist, sareste eventualmente disposti a pagare per un account premium senza pubblicità? O accettereste la pubblicità fra i twit, pur di non pagare nulla?

  19 Responses to “Twitter testa la pubblicità nel flusso dei twit?”

  1. Io sono un utente bastardo e sfruttatore: preferisco la pubblicità salvo poi farla sparire.
    Sto raggiungendo la consapevolezza che il mondo gira grazie all’ignoranza e alla facile influenzabilità della maggior parte della gente.
    Io non appartengo a quella categoria e quindi passo di diritto in quella degli sfruttatori.

    A parte le considerazioni di bastardo-filosofia c’è da dire che avendo clienti che per motivi vari non mi pagano da anni, vivendo con prestiti e regali dei miei genitori e di mia moglie, subendo furti in casa, non ho certo soldi da spendere per una cosa che non sia strettamente essenziale 🙁

  2. Quoto Alberto in tutto e per tutto, salvo il fatto che non mi sento in colpa, non mi sento “sfruttatore”: perché esistano sfruttatori occorrono gli sfruttati. Tradotto: a Twitter non verrebbe mai in mente di mettere la pubblicità (di fare lo “sfruttatore”) se non esistessero gli idioti “sfruttati” (e parlo degli inserzionisti, ovviamente) disponibili a credere ancora alla favoletta della pubblicità. Ben gli sta.

  3. neuter: chiuderei twitter 😉

  4. 3- smetterei di usare twitter.
    il buon principio di gratuità del web dove finisce?

  5. Non pago neppure deviantART e Flickr… figuriamoci Twitter! 🙂 Oddio, un domani può darsi che prenderò un account premium per i primi due… ma sicuramente non per “togliere” la pubblicità dal primo (o, da Twitter): assurdo.

  6. Dipende dalla quantità e dalla qualità di tale pubblicità. Se fosse insopportabile farei come videogirl, credo proprio che sopravviverei anche senza twitter.

  7. E’ chiaro che a priori è difficile capire quanto spazio (ed attenzione) ruberebbe la pubblicità all’interno, tuttavia è una domanda che mi son chiesto più volte.

    Probabilmente alla lunga non farei neanche più caso agli inserti pubblicitari, così come non vedo (non nel senso che non leggo, nel senso che non vedo proprio) gli adsense sui siti.

    Senza contare che Firefox+Greasemonkey danno una grossa mano (per Pownce come per n-altri siti)

  8. io penso che continuerei ad usarlo tranquillamente…come facciamo con tanti servizi che contengono publbicità più o meno palese. Su Twitterific già appaiono e non sono per nulla fastidiosi gli ads. Su Thwirl immagino che se cominciassero ad apparire sarebbero più o meno della stessa portata. Sulla timeline pubblica bè sarebbero un Twit come un altro nel flusso. Flusso che scorriamo, flusso su cui credo nessuno legga twit per twit analizzando parola per parola di quanto in essi contenuto. Saranno riconoscibili gli ads, il nostro occhio imparerà a saltarli da subito.

    Alla fine abbiamo tutti gli adsense sui blog no?
    Su twitter non ce la vogliamo la pubblicità mentre ai nostri lettori la esponiamo in bella mostra?
    Ecco Twitter è un servizio gratuito per noi. E così rimarrà. Qualche annuncio qua e là magari aiuta loro a migliorare il servizio. Ripeto il nostro occhio sono sicura imparerà velocemente a NON VEDERLI proprio. (al di là dei vari script che usciranno subito e che ci permetteranno di non visualizzarli davvero.

  9. Quoto in toto @catepol … anche perchè forse il problema ci tocca da vicino … anche io credo che un’attenta strategia del team di twitter può far si di guadagnare ed offrire migliorie al servizio e agli utenti di non avere “tanto disturbo” dalla pubblicità.

    Noi con meemi abbiamo avuto lo stesso problema, avevamo introdotto gli adsense tra i memi ed alcuni utenti ci hanno detto che era molto fastidioso, ora usciremo con la nuova grafica studiata per utilizzare adsense (ma forse abbandoniamo questa strada) e gli ads in particolare solo nelle pagine più frequentate e non nelle pagine personali.

    Il servizio è gratis ma senza finanze non è che si va avanti ed a meno di essere filantropi non è che ci sia tantissima scelta.

  10. ciao gio,
    io come persona che non lavora accetterei la pubblicità
    ma penso che gli altri..sopratutto quelli che vogliono dare l’immagine di essere importanti…facciano quello a pagamento per avere un account pulito.

  11. Se non invasiva, come credo che sarà (se ci sarà), lo userei tranquillamente.

    @videogirl

    E da quando esiste un “principio di gratuità del web” ?! Direi più che è una tua percezione questa che non corrisponde alla realtà.

    Ste

  12. pagare? Noooooooooo….

  13. Quoto Tommaso ed aggiungo che il business model (ammesso che ci fosse) di Twitter in fondo è il numero di utenti non paragonabile a quello di Pownce (che ha pubblicità). Poi come per molte cose in Rete c’è più libertà ed è possibile anche toglierla la pubblicità.

  14. @stefano mainardi: forse esiste in un migliaio di testi di sociologia del web?
    torna a studiare mio caro…
    o a fare il tuo mestiere…
    e lascia a me il mio 🙂

  15. Il principio della gratuità del web è più una riflessione sociologica che un dato di fatto.
    Chiedi ad un economista e ti farà il calcolo di “quanto ti costa” il blog tenuto a costo zero grazie a qualche servizio di blogging. Potrebbe farti anche il conto di quanto fai guadagnare al fornitore 🙂

    Rimanendo più con i piedi per terra, twitter rischia un po’. Deve saperla mettere la pubblicità, evitando che gli utenti fuggano.
    Per il 90% degli utilizzatori l’alternativa non è “gratis” o “a pagamento”, ma “gratis e usabile” o “uso altro e amabdono il servizio”.

    In ogni caso un account premium per gli utenti che vogliono eliminare la pubblicità (c’è gente che usa twitter a solo scopo di promozione o durante le campagne elettorali…) è cosa necessaria e giusta.

  16. @Videogirl

    Coda di paglia? 😉 Il principio di gratuità del web come ha ben detto Davidonzo è una riflessione puramente sociologica, o anche una percezione della massa critica che utilizza internet ed i suoi servizi. Molto distante dai business model di queste aziende.

    Ora, torno a studiare…

  17. Personalmente visto che si inizia a raggiungere una massa critica rilevante all’interno di twitter, fossi un fondatore di twitter punterei sull’inserimento di servizi plus aggiuntivi legati alla rete di utenti che si segue e che mi segue.
    La pubblicità è un meccanismo perverso sul quale non ci si può basare, seppur tanti strumenti web 2.0 vivano su ciò.

    Ad esempio, il business model di linkedin, che punta su nuovi servizi e nuove funzionalità, incentiva da una parte gli utenti a iscriversi e a costruire la loro relazione online, e dall’altra a non basare il proprio core business sui guadagni pubblicitari.

  18. Personalmente non credo che questo tipo di pubblicità azzecca. E vero che può avere un buon CTR pero dovuto più al sbaglio dell’utente che alla vera volontà di vedere il servizio offerto. Mi pare che i ragazzi di Twitter hanno bisogno di inventare qualcosa ancora più intelligente.

  19. Tra l’altro ho provato a dare un’occhiata ad alcuni profili che sul sito di Adtwitter indicavano come venduti, ma a quanto pare non si può cliccare in nessun luogo.
    Magari se fosse più visibile il funzionamento si potrebbero dare più considerazioni.
    Se i dati pubblicati sono veritieri Twitter non si fa pagare niente male per vendere i suoi spazi…

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