Feb 212007
 

Stamattina DEVO esprimere un pensiero che mi frulla per la mente da un po’, alla luce di un po’ di cose che sto vedendo in giro per la blogosfera ultimamente.
Un paio di mesi fa si è tanto parlato (e si continua a farlo tutt’ora) della fantastica "autoreferenzialità" dei blogger, al punto che si organizzarono addirittura delle autoreferenziali presentazioni barcampistiche al riguardo (tanto di cappello, se la discussione viene trattata in modo costruttivo).
All’autoreferenzialità dei blogger si arrivò dopo un lungo "il blog che linka un altro blog, che a sua volta viene linkato da quell’altro blog, che regala un link al blog suo amico" e via dicendo.

Conclusione di questa prima fase: tanti "circoli" di amici autoreferenziali che ogni tanto "accettano" qualche nuovo amico.
Non c’è da scandalizzarsi, per carità, è normale e succede anche nella vita reale, dove nuovi amici vengono introdotti in "comitiva" da membri già appartenenti, e dopo un po’ ne entrano a far parte in pianta stabile acquisendo il diritto di invitare altre persone a farne parte.
Nella blogosfera sono stati individuati tanti "circoli": i blog tecnici (di cui penso di far parte anch’io), i blog politici (che ruotano tutti, a quanto pare, intorno ad un paio di comunità abbastanza forti), i blog letterari (che sono, a mio modesto parere, i più autoreferenziali), i blog "cazzeggiologici" e via dicendo…
Ogni tanto esponenti dei diversi "circoli" si incontrano ai BarCamp, discutono, parlano, si relazionano e… rimescolano un po’ le carte.
Tornati a casa, forti dei nuovi acquisti all’interno dei propri circoli, cosa fanno?
Partono con la seconda fase: lanciano un "meme", coinvolgendo prima i blogger che conoscono direttamente (autoreferenziandosi), in modo che questi estendano a loro volta il meme a chi conoscono in maniera virtutale.
Risultato: decine, centinaia di persone che si mettono contemporaneamente a parlare della stessa cosa.

Ok… a volta da un meme ben congegnato si riescono a trarre interessanti spunti di discussione e partorire anche idee che poi finiscono sui giornali (su cui ovviamente scrivono moltii blogger di cui sopra, ca va sans dire), fornendo una splendida visione del "collaborare online".
Ma… questi meme sono sempre "a fin di bene"?

Non amo fare la parte di quello che "vede il marcio anche quando non c’è" ma cosa pensereste se vi dicessi che un meme, partorito da un blogger e passato "via link" ad altri blogger, ha come effetto principale (involontario?) quello di innalzare il proprio rank (su Technorati o nelle varie classifiche che considerano i backlink fra i blog), la propria popolarità (link di primo, secondo, terzo, quarto livello… man mano che il meme va avanti) e… il proprio "ritorno" economico (più visitatori = più impression pubblicitarie = più click potenziali sulle stesse)?

Fantascienza? Esagerazione? Mah….
Badate bene: non sto parlando delle "catene", che normalmente si passano a 4-5 persone e che di solito generano un ritorno di traffico relativo; il meme favorisce sopratutto chi lo lancia… 😛
E non sto neanche parlando di quei meme "utili" che aiutano a comprendere meglio certe dinamiche.

Non a caso in questo post NON ci sono link ad alcuni dei meme che sono passati per la blogosfera ultimamente (e che stanno ancora girando), ma se siete blogger "attivi" (e leggete e commentate la blogosfera) sicuramente ne avrete letto o partecipato a più d’uno.

Pensate mi stia sbagliando? 😛

  51 Responses to “Lanciare un “meme”: interesse reale o…”

  1. Aggiungo una considerazione: i meme e le varie catene comportano una forzatura (mi “obbligo” a scrivere su un determinato argomento), il che non è mai un buon punto di partenza.

    Ad essere sinceri alcune volte vengono lanciati degli spunti interessanti (ad esempio l’idea di segnalare ai miei lettori dei blog semi-sconosciuti che seguo personalmente), ma non ha senso infarcire il post di link e contro-link secondo uno schema prestabilito.

    Esempio: oggi ho scoperto un blog (unozero.net) con un articolo interessante e l’ho inserito tra i link del mio ultimo post. Chi vorrà potrà visitarlo e valutare se vale qualcosa, io per il momento l’ho inserito tra i feed da seguire. Non ho forse ottenuto lo stesso effetto senza meme?

  2. Condivido la tua opinione…
    ma è possibile che tutti siamo a caccia di link? smettiamola e blogghiamo senza essere maniaci di un link su PR alti.

  3. Il meme, in quanto tale, si propaga se il contenuto da diffondere è “valido (in senso memetico), a prescindere delle persone che lo veicolano.

    Questa è la definizione di meme (almeno di Wikipedia).

    Per ciò che mi riguarda partecipo alle discussioni quando le reputo importanti e quando ho tempo. Se manca o uno o l’altro, le lascio cadere.

    Il fenomeno, ad ogni modo, per quel che mi risulta, è internazionale e non prettamente italiano.

  4. Condivido appieno la tua analisi sui meme.

    Per quanto riguarda i “circoli” dei blog, anche qui hai ragione. E’ nella natura umana organizzarsi in clan e gruppi. La rete aiuta a mettere in contatto persone che sono accumunate da interessi comuni e che in altri contesti magari non si sarebbero mai potuti incontrare.

    Ti porto ad esempio l’esperienza di mia moglie (una Food Blogger). Appena aperto il suo blog ha partecipato e vinto un meme http://apemaia.wordpress.com/2006/11/06/lape-maia-commossa-ringrazia/).
    Nel mondo dei Food Blogger ho scoperto che i meme sono molto diffusi e sono un ottimo sistema di scambio ricette. Spesso mettono su dei concorsi con premi gastronomici.

    Il meme vinto da mia moglie le ha permesso di farsi conoscere e le e’ servito per conoscere altri blogger con la sua stessa passione e i suoi stessi gusti.

    Quindi ben vengano i meme, purche’ servano a far “girare” le informazioni giuste e a far ampliare il “circolo”.

  5. La maggior parte provengono dall’estero, però. Molti si ripresentano ciclicamente (cosa hai nella borsa, n cose di me, come/cosa cucino, ecc ecc).
    Secondo me vale tutto. Nel senso che lo si fa per sentirsi coinvolti, per noia, carenza di idee,iteresse ecc ecc ecc.
    Io partecipo a volte se la cosa mi diverte e/o mi interessa.

  6. il nocciolo della questione credo sia più l’autorefernzialità dei blogger che l’uso dei meme.
    se anzichè avere dei circoli (e ricircoli) chiusi di notizie o discussioni ci fossero dei “flussi aperti” probabilmente sarebbe diverso e usare i meme sarebbe solo uno strumento per lanciare uno spunto quando c’è un interesse reale (come poi dovrebbe essere) e non per incidere su PR e affini..

    questo post ad esempio potrebbe essere un meme (un meme sui meme per l’esattezza 😀 ) se chiunque fosse interessato parlasse dell’argomento magari citandoti. se invece sei tu ad invitare quatro o cinque blogger che conosci a parlare della cosa, è diverso.

    spero di essere stato vagamene chiaro 😛

  7. Giovy condivido la tua visione, sarò malpensante ma spesso dietro certe catene vedo solo l’interesse di guadagnar qualcosa e non l’attenzione verso il tema trattato.
    Personalmente ho sempre evitato di partecipare a queste catene (sebbene chiamato in causa) e continuerò così. D’altronde parlo già di tutto *a random* sul mio blog. Perché dovrei iniziare a farlo solo quando interpellato?! 🙂
    I meme sono restrittivi per il mio modo di vivere il blog! 😛
    Ciao,
    P|xeL

  8. Il tuo ragionamento non fa una grinza.
    Se conosci tuttavia un solo essere umano che non abbia alcuna inclinazione a tirare acqua al proprio mulino, presentamelo!!! I più noti uomini politici e condottieri della storia umana hanno curato prima la propria gloria personale, quindi (nel tempo libero :mrgreen:) tutto il resto e, nonostante i mezzi per conseguire fama, potere e notorietà non siano sempre stati etici ed ortodossi, vengono tuttora ricordati ed osannati e le loro sepolture sono collocate in tombe fastose e costosissime.

  9. condivido: un conto è la catena con 4 o 5 link, che non amo ma a volte raccolgo e diffondo (e 4 o 5 link capirai che vantaggio ti danno…), un conto è un meme. un meme non dovrebbe avere bisogno di link, di chiedere ad altri di raccoglierlo, dovrebbe camminare sulle proprie gambe.

  10. ma il meme è di per sé un virus, che si alimenta dalla bontà stessa del meme, quindi è destinato a sopravvivere se valido no?

  11. Il meme (vengo solo ora a conoscienza di cosa sia) deve essere propagato solo se ne vale la pena e se è di interesse per chi lo propaga.
    Condivido quello che scrivre Andrea Richetta

  12. [un po’ OT] Scusa la fissazione linguistica ma non potevi usare “collaborazione” invece di “collaborazionismo” (che è un’altra cosa)?
    No, perchè, rileggendo, mi è venuto il dubbio che intendessi davvero usare “collaborazionismo”? Nel qual caso, non ho capito bene la metafora! 🙂

  13. in realtà tutto dipende dal tipo di approccio che si ha con il blog: c’è gente che aspira a scalare le classifiche facendolo con i mezzi più disparati e originali, mezzi che io non avrei nemmeno il tempo, la voglia e, presumibilmente, le capacità di scoprire; che si dedica ad uno scambio link forsennato facendo perdere al c.d. blogroll la sua funzione originaria che è quella di permettere un veloce collegamento al blog che si legge e commenta di più… c’è poi gente che, invece, bada ai contenuti e che non appartiene a nessun gruppo nel senso che commenterà i post altrui per sincero e personale interesse e non per un qualche tornaconto (che poi mi chiedo realmente quale possa essere).

    Detto questo ti invito ufficialmente ad entrare nel mio gruppo molto chiuso ed elitario di 6 lettori. :mrgreen:

  14. Se un meme è interessante, magari il “ritorno” pubblicitario può anche essere meritato. Piuttosto il problema è che, diffondendosi questa storia del meme, poi nasce una moda. E magari blogger in cerca di pubblicità o di click iniziano a scervellarsi e a non dormire la notte per inventarsene uno originale… In ogni caso, io non ho adsense nè pubblicità, quindi quasi adesso ne lancio uno. Anzi, facciamo la gara a chi sputa il meme più lontano… Muahahahah. Potrebbe essere una buona alternativa alla gara di rutti in occasione del PubCamp. 😛

  15. Pensate mi stia sbagliando?

    assolutamente no.

  16. Analisi impeccabile, ma… ti arrabbi se ti dico che hai scoperto l’acqua calda ? 😛

    Non ho altro da dire: non avevo dubbi che lo scopo collaterale del meme fosse quello.

  17. D’accordissimo sul post. Tra le tante possiamo ricordare la recente “5 cose che non sapete di me”, tanto quanto la neonata “Vicini di 2000 blogger” o quella di stamattina lanciata sul blog di Andrea! In fin dei conti ci sono blog che lo fanno senza secondo fine (vedi Andrea) e altri che lo fanno per gioco senza pensare alle dirette conseguenze (buone o cattive che siano).

    Alcuni, certamente, lo fanno per un ritorno di immagine 🙁

  18. La cosa non mi riguarda perchè…magari li commento ma non aderisco praticamente mai ai meme non amo molto le cose standard

  19. Pensate mi stia sbagliando?

    Si, di molto.

    Il meme si diffonde o non si diffonde per meriti suoi propri, indipendenti dalla “intenzione recondita” di chi lo lancia.

    E quindi, qual’è il problema? Metti che tu lanci un bel meme, e tutti ti linkano, e le tue visite salgono. E allora? Io sono felice per te.

    Il tuo successo non mi toglie niente, e nessuno mi impedisce di fare un meme ancora più bello, e di guadagnarmi ancora più accessi del tuo, se voglio e se sono capace.

  20. mmm ho come l’impressione di sapere cosa potrebbe aver ispirato questo post…

    A mio modo di vedere bisogna saper discernere e valutare ogni iniziativa per quello che è, senza fare di tutta l’erba un fascio perchè si sbaglierebbe. Poi non è che ci siano delle regole precise, ferree ed universalmente riconosciute per questo genere di “conversazioni”: se uno vuole lanciare una discussione la lancia, se uno vuole parteciparvi vi partecipa nel modo e nei tempi che più preferisce.

    Alcuni è vero non sono molto seri, ma ogni tanto bisogna spezzare dalla solita serietà quotidiana e non ci trovo nulla di male nell’intavolare una discussione del genere.

  21. fondamentalmente il tuo post no fa una grinza e concordo con te…
    a volte questi meme sono un bel gioco, a volte sono fatti tanto per fare (a volte avranno anche un piano ben architettato per avere un ble riscontro in termini di linkaggio)
    per quanto mi riguarda partecipo se interessante e se ho qualcosa da dire
    a volte partecipo per puro cazzeggio avendo tempo di cazzeggiare
    a volte partecipo perchè particolarmente ispirata (vedi ieri sul perchè leggere un blog) ma comunque perchè ho qualcosa da dire
    quando non partecipo è perchè, nell’ordine, non mi va, non so che dire, non direi meglio quanto altri hanno già detto, non ho tempo di fare dire e seguire l’evoluzione del meme stesso, non lo ritengo rilevante per il carattere del mio blog (che rispecchia il carattere mio dopotutto)…

    mi spaventa il tornaconto che uno ne può avere…se il meme è pensato proprio per averne un tornaconto…va contro la mia idea di blog che fondamentalmente è divertirsi in qualche modo con altri attraverso la rete

  22. Visitate interno18.blog.com per svagarvi un po’ e farvi quattro risate.
    Ridere fa bene.

  23. questi meme sono sempre “a fin di bene”?

    Io non ci vedo nulla di male. Saranno -alcuni- inutili, poco originali ma proprio non riesco a vederci nulla di male.

  24. @ PseudoTecnico: infatti è così, alcuni meme sono molto interessanti, ma altri sono davvero “ridicoli”, a voler essere buoni…
    … e se potessi fare qualche esempio, salterebbe agli occhi… ma è meglio di no… 😛

    @ Luca Moretto: parole sante… 😛

    @ Luca Conti: è chiaro che non sto parlando del “meme per definizione”, che si propaga spontaneamente e per meriti suoi; io sto parlando dei meme “creati ad arte” che un tizio X lancia e dice: “Vorrei che Tizio, Caio, Sempronio, Zuzzurro, Baldassarre ecc mi dicessero cosa ne pensano”. 😉
    Al che i personaggi suddetti si sentiranno quasi in obbligo di continuare il meme, propagandolo ad altri, e via dicendo.
    Se un meme è spontaneo, non fa mai male… ma NON è di quello che sto parlando… 😉

    @ Antonio Furno: ma “quei meme” sono positivi ed utili, e ben vengano… 🙂

    @ Andrea: che vengano dall’estero poco conta…
    Come ho già detto a Luca, se sono spontanei ed “arrivano” qui in Italia, poco male.
    Se vengono creati apposta… beh, è diverso… 😛

    @ juzdongivaphuck: beh, questo post NON potrebbe essere un meme solo perchè non l’ho pensato in quanto tale, nè l’ho passato ad altri (per fortuna!) 😀
    Ad ogni modo, se fossero davvero fatti come un flusso aperto di informazioni, sarebbero molto utili (veri quanto detto da Antonio Furno)

    @ P|xel: come si suol dire… “A pensar male si fa peccato, ma raramente si sbaglia” 😀

    @ Linker: eheheh…. vero… ma non volevo mica scomodare i Faraoni… 😛

    @ Tambu: bravissimo, il punto centrale della discussione è proprio che “i meme non dovrebbero aver bisogno di link“. Peccato che non sia così, e solo contro questi mi sono rivolto, non contro i meme in se…

    @ Andrea Richetta e Daniele Salamina: il “meme da definizione” si… ma il “meme da link” no… 😛

    @ svaroschi: LOL! NOOO, assolutamente non era un riferimento (nè esplicito nè sottointeso) a quel genere di collaborazionismo.
    In realtà anche il termine “collaborazione” mi sembrava improprio… al fine l’ho cambiato con “collaborare online”. 😉

    @ Pepenero: infatti io NON ho generalizzato, ed ho distinto chi lo fa animato da “spirito buono” da chi lo fa animato da un proprio tornaconto (di qualunque tipo).
    Ah… grazie per l’invito ad entrare nel tuo circolo esclusivo, accetto volentieri… 😛

    @ Maxime: LOL! Prima o poi si farà la gara a “chi ha il meme più lungo” 😀

    @ Marco: assolutamente no, figurati… sono certo (leggendo anche i commenti) di non essere nè il primo nè l’unico a pensare una cosa del genere.
    Ma finora non l’ho letto da nessun’altra parte… 😛

    @ Gioxx: i miei vicini nella 2000 blogger sono più “famosi” di me, quindi non avrebbero nessun vantaggio se io partecipassi… 😀

    @ Gaspar: come ho scritto (e mi ripeto volentieri, no problem) il “vero” meme è quello che dici tu e vive di vita propria, indipendentemente da chi lo lancia; il meme “da link” (quello che ho stigmatizzato io) no, e vive di link “autoreferenziali”.
    Qual’è il problema? Nessuno… se non fosse che personalmente non apprezzo questo tipo di giochetti (per di più spacciati per cose “belle e utili”) e quando mi accorgo che vengono lanciati apposta per “fare risultato” mi fanno calare la considerazione che nutro per chi fa queste cose. 🙂

    @ Davide: perchè, hai lanciato un meme “solo per aumentare le tue quotazioni”? 😀
    E’ vero, non bisogna fare d’ogni erba un fascio, ed io sono stato chiaro su questo punto.
    E poi… come altri hanno detto… si partecipa liberamente e nessuno costringe nessuno a partecipare, no? (anche se a volte diventa difficile dire “no”, specie se chi lancia il meme è un amico) 😛

    @ catepol: se si tratta di meme seri, partecipo volentieri.
    Se si tratta di meme divertenti partecipo volentieri e mi diverto pure.
    Se qualcuno invece vuole “usarmi” per qualche scopo… no, non mi diverto più.

    @ Vester: ehm… non apprezzo particolarmente, oltre ai meme, lo spam nei commenti…
    Questo passi, ma solo perchè è divertente.

  25. Io mi chiedo solo perchè sia ragionevole cassare le catene di s.antonio quando si presentano come catene di s.antono e invitano alla partecipazione di 5 blogger alla volta al massimo mentre se uno propone un elegante “meme” invitando 20 blogger diventa automaticamente un idolo delle folle.

  26. Esatto nessuno è costretto a partecipare al meme anche se chiamato in causa.

    Il mio non era un meme ma semplicemente una domanda rivolta a chi mi legge e ad alcuni amici in particolare e mi faceva piacere sapere cosa ne pensavano a riguardo di un dubbio che mi attanagliava in quel momento. Quindi si poteva rispondere o no e farlo nel modo più disparato possibile: mandandomi un sms o una mail, lasciando un commento, scrivendo un post oppure dicendomelo in università la prima volta che ci si incontrava.

    Avevo da farti una domanda da tempo, forse, anzi sicuramente mi sono perso qualcosa in passato: ma perchè nei tuoi feed e nel blog talune volte è tutto pieno di loghi con manine rosse stampate qua e là, poi quando faccio il refresh scompaiono? E’ una cosa voluta fatta con qualche plugin o un’effetto che vedo solo io?
    Scusa per l’OT

  27. Alcune domande:

    Se il rank di technorati sale, ci si guadagna qualcosa?
    Se la propria “popolarità” sale ci si guadagna qualcosa?
    Per “ritorno economico” intendiamo 2 euro al mese dei google ads (o 20, fa lo stesso)? Se aumentano le impression possono diventare 3 euro al mese? L’altra sera Gianluca mi diceva che Macchianera farà si e no 300-400 Euro al mese di pubblicità, e nemmeno ci si paga il server – credo di non rivelare segreti di stato dicendolo.

    Ma di cosa stiamo (state) parlando, di una maniera per arrotondare la paghetta? Mettetevi in testa che, tranne rari casi, con i blog non si fa – e non si farà – una lira, almeno in Italia. Certo, qualcuno magari scriverà un libro, altri scriveranno qualche articolo, i professionisti dell’ICT magari troveranno la maniera per stringere qualche utile contatto professionale, ma morta lì. O immaginiamo che qualcuno possa campare col blog oppure la sera si mangi i link di technorati?

    (ma a lavorare non ci vuole andare più nessuno? Quella rimane ancora la maniera migliore per “guadagnare” qualcosa.)

  28. Condivido la tua analisi. Credo ci sia ormai troppo desiderio di emergere, di conquistare un posto al sole.
    Allora il blog a cosa servono, ad apparire nella top ten di Technorati? Tutto qui?
    Spero di no. Credo di no.

  29. […] Giovy scrive un rant sulla recente moda di lanciare memi su praticamente qualsiasi argomento, sospettando, tra l’altro, secondi fini volti ad aumentare il pagerank. […]

  30. Io evito di mettere ad e blogroll proprio per evitare che il mio pensiero venga sospettato d’avere secondi fini. Per ora, credo di stare benissimo così.

    Poi, che memi vogliamo lanciare? Io avevo provato a lanciarne uno per il BarCamp Roma, non avendo potuto partecipare, con la conseguenza che nessuno l’ha ripreso.
    E si che erano solo due domande. 🙂
    Evidentemente non era un meme, d’accordo. 🙂

    Cmq, io credo che ci siano soltanto tante, tante, tante parole – senza rancore, cerco solo di essere sincero – incluso questo post. Parlare di rank e parlare male del rank (e annessi) che vantaggio da?
    Sensibilizza qualcuno, mettere il sospetto che ci siano persone che cercano di convincere le persone ad arrivare sul proprio blog?
    A me sembra solo un additare.

    Uhhh guarda, un cattivo!

    Uhhh guarda, un buono!

    Adesso che sappiamo che anche i memi possono essere manipolati, cosa ci cambia? Ma soprattutto, concetto dell’acqua calda, dimmi cosa NON può essere manipolato. Perché partendo io dal presupposto che tutto possa venire manipolato, dire genericamente “anche i memi possono essere manipolati”, mi sembra soltanto una gran perdita di tempo.

    Un po’ come lo schiaffo che ho tentato di tirare nel mio piccolo con la presentazione di Psicologia Sociale che ho fatto al BzaarCafé sull’autorferenzialità e la blogosfera (e no, non lo linko se no mi accusate di tentare di portare visite sul mio blog :P).

    Ti prego di non prenderla come una accusa a te, o al fatto che tu abbia “perso tempo” a scrivere questo, anzi. Se tu non l’avessi fatto, io non ci avrei pensato su, non sarei qui e non avrei potuto portare avanti questo brandello di discussione, interessante. 🙂
    Mi interessa al contrario sapere cosa ne pensate di questa mia critica… sempre se venga reputata interessante. 🙂

  31. Io ho avuto il medesimo sospetto di fronte al meme “Z-list” recentemente lanciato da Pandemia, tanto per fare un esempio. Nulla di male (al limite opinabile) non foss’altro che per quella frase malandrina: “includi nella lista il blog da cui hai avuto notizia dell’iniziativa*”, con tanto di asterisco che rimanda ad un PS che sa di depistaggio e invece fa luce piena sulla magagna. A voler pensare male spesso ci si azzecca; ma così è una roba spudorata, Luca, dai. O meglio, posso anche ammettere che l’effetto sfugga alle tue intenzioni, ma da fuori l’effetto è che sembri affamato di link

  32. meme_nto mori

    e non è un link che porta traffico a me…
    e non aggiungo altro :mrgreen:

  33. @Catepol: se un mito, bellissima citazione. 😉

  34. @ Davide

    Se avessi letto il post originale, avresti visto che mi son limitato a riprenderlo integralmente. I francesi invece hanno adottato altre tecniche. Basta leggere.

    A dimostrazione che era senza fine di lucro ho messo l’asterisco.

    Se poi la trasparenza viene interpretata all’opposto, forse è l’occhio di chi guarda ad essere prevenuto?

    Ognuno libero di interpretare come vuole. Un po’ di oggettività non guasta, a volte.

    Detto questo poi, non temo le critiche, comprese quelle pretestuose. Alla prossima analisi del sangue chiederò al medico se ho mangiato troppi link 🙂

  35. “tecnicamente” i risultati di un meme sono la salita nei diversi ranking e penso che effettivamente qualche blogger che lo fa con fini “rampanti” ci sia ….

    Tutti questi meme a gioco lungo sono una discreta noia
    Gli unici accettabili quelli con un po’ di ironia

    http://www.pasteris.it/blog/2007/02/22/lancio-e-rilancio-del-meme-pageviews-e-ironia/

  36. E io che volevo proprio lanciare un meme dedicato al sesso… mi toccherà rimandare… 😉

    Comunque hai ragione ma anche il pensiero di Gaspar non è niente male…

  37. A fin di bene o no, se mi interessano partecipo, ma non linko nessuno, tiè! 😛

  38. @ Matteo: infatti hai perfettamente ragione, anche se bisognerebbe sempre valutare se il meme in questione merita o meno di essere diffuso… 🙂

    @ Davide: non capisco perchè ne stai facendo una questione personale…
    Ho fatto forse riferimenti al tuo (o a quello di Luca, o a quello di altri) meme? Non mi pare…
    Ed infatti al tuo meme io personalmente ho risposto commentando.
    Domanda “mani rosse”: è un problema di IE e dei referrer che a volte si dimentica di inviare, scatenando il blocco dell’hotlinking delle immagini tramite .htaccess, con FF non succede…
    … perchè usi IE, vero? 🙂

    @ Carlo: alcune risposte
    – se il rank di TR sale, o la propria popolarità sale… SI, ci si guadagna qualcosa.
    Sicuramente non io (dato che non raggiungo quei livelli di popolarità), ma per una persona che guadagna qualcosa da pubblicità, link, sponsorizzazioni o altro… un aumento della popolarità significa un aumento delle entrate monetarie, sicuramente.
    E se per un Gianluca Neri guadagnare 400 euro al mese in ads non significa niente, per una persona “qualunque” sono soldi, credimi… e personalmente (che purtroppo NON guadagno assolutamente quelle somme dalla pubblicità e non ci vado neanche lontanamente vicino) non ci sputerei sopra come fai tu, se avessi la possibilità di incamerarli.
    Io ho uno stipendio (così come moltissimi altri blogger) e non ho la pretesa di vivere di pubblicità o di blogging (anche perchè sono chiuso in ufficio dalle 7.30 alle 19.30 per portare a casa poco più di 1200 euro al mese).
    Ma gli spiccioli che prendo in ads mi permettono di gestire diversi domini, diversi hosting e diversi progetti in cui credo (tipo Barcamp Italia, che pago io di tasca mia senza chiedere a nessuno alcun contributo, e mai lo farò).

    @ Marco: i blog NON servono solo ad apparire in Technorati, almeno spero…
    Che poi alcuni li usino così… beh, è un “problema” loro, no?

    @ Folletto Malefico: sai… io scrivo questo blog da tanto tempo (ad aprire saranno tre anni) e mi sono sempre “bullato” del fatto di scrivere quello che voglio, e che mi piace.
    Questo per rispondere al fatto che questo post sono “solo parole”; è ovvio… se non fossero parole a cosa scriverei a fare? Mi potrei buttare sui podcast…
    Inoltre, stai confondendo una cosa importante: che un meme “possa” essere manipolato è vero, ma che LO SI CREI APPOSTA per manipolarlo è un altro conto, no?
    E tranquillo… io “perdo tempo” spesso, qui sul mio blog… minuto più, minuto meno… cambia poco… 😛

    @ Davide: sinceramente (e lo dico davvero in modo sincero) quando ho scritto questo post NON pensavo al meme di Luca sulla Z-list, anche perchè il proposito di questo meme è buono (ovvero far conoscere altri blogger meno in vista).
    Personalmente non amo le categorizzazioni e definire qualcuno “di serie Z” o di “seria A” la ritengo un’idiozia, ma è solo una mia idea che non mette in discussione la bontà dell’iniziativa. Se poi il meme è “sfuggito” dalle intenzioni… beh, non c’ho fatto caso.. 😛

    @ catepol: LOL! La tua citazione mi ha fatto venire in mente Benigni e Troisi in “Non ci resta che piangere”: “Ricordati che devi morire…” – Si, mo’ me lo segno…. – 😀

    @ Luca: fatti fare l’analisi dei link, dato che ci sono i link “buoni” e quelli “cattivi”, come il colesterolo… 😀

    @ Vittorio: è vero… il troppo stroppia, ma… dovrebbe essere SEMPRE così, no?

    @ Samu: ma no, dai!!! Lancialo pure, un meme sul sesso non ancora si è visto in giro, e se è interessante… ben venga! 😛

    @ Napolux: guarda che prima o poi scriverò qualcosa anche su quelli che indicono concorsi a premi o cose del genere… quindi inizia a preoccuparti… 😀

  39. La ricerca del link è e sarà sempre normale fin quando i criteri di ranking si baseranno sul backlink.

    Il criterio, per forza di cose, deve essere quantitativo. Vero è che il PR pesa la quantità di link, ponderandola adeguatamente. Ciò non toglie che spesso è possibile falsare il risultato delle varie classifiche, perchè agire su quantità è meglio, molto meglio, che dover agire su elementi qualitativi.

    D’altra parte è impossibile pensare che le varie classifiche non si rifacciano ad elementi del genere. Entrerebbe in gioco un carattere soggettivo che farebbe perdere di credibilità io tutto.

    Ma tutto questo, alla fine per dire cosa? E’ tutto in mano nostra. Se usiamo bene il mezzo che abbiamo in mano, tutti ne trarremo giovamento, se lo usiamo male ci perdiamo tutti.
    Siti con ranking molto alto, risultato di una forzatura dei criteri di valutazione, al lungo termine renderanno sempre più difficile la ricerca delle informazioni. Questo mina l’affidabilità della rete ed un suo progressivo abbandono…

    Ovviamente, ora non è così. Ma se il 50% dei bloggers cercasse di forzare il proprio ranking (riuscendoci), la credibilità della ricerca nella blogsfera sarebbe uguale a zero.
    Paradossalmente sarebbe meglio lo facessero tutti. In questo modo le forzature si compenserebbero fra loro, annullandosi 🙂

  40. Mi spiace, ti sei concentrato sulla parte (non) rivolta a te. Ripeto, non era un accusa, speravo fosse chiaro. 🙂

  41. Giovanni, credo che la tua sia un’analisi corretta, ma su cui non mi scalderei. Probabilmente certi meme vengono usati per essere più popolari, ma la “Long Tail” ci insegna che alla fine emergono i bloggher più validi e non certamente quelli che cercano di forzare il sistema per arrivare in cima.
    (Non penso per esempio che tu sia arrivato dove sei grazie a maniopolazioni di nessun tipo).

    Se poi quello che ti dà fastidio è la manipolazione è sufficiente non partecipare.

    Hai comunque fatto bene ad aprire l’argomento è di grande interesse e potrebbe aprire gli occhi a molti.

  42. Secondo me hai colpito nel segno. Il meme fine a se stesso non porta a molto. Le conversazioni anche se utili spesso si perdono. Quando io ho lanciato il meme sulla pubblicità mi sono anche preso l’incarico di raccogliere i diversi contributi in un documento che ho pubblicato in rete, in questo modo mi sono posto l’obiettivo di “fissare” i pensieri che altrimenti sarebbero andati persi. Questo è il modo in cui io vorrei usare il concetto del meme divulgativo, che ha così ben spiegato Luca De Biase.

  43. Il problema delle mani rosse capita quando vengo dal google reader al blog, ma io uso solo firefox. Poi appena faccio il refresh della pagina va a posto. Credo che le manine compaiano a la posto degli smiles

  44. arrivo ora datemi mezzìoretta per rimettermi al passo che altrimenti non vi seguo e non capisco LOL

  45. vero.. però credo che in questo modo si limiti l’interconnessione dei blog.. dal momento che siamo in periodo “social” è normale che i link girino e la gente si aggreghi.. è a conti fatti lo scopo del “social” no?

    Saluti
    Filippo

  46. Questa discussione è interessantissima (oltre che lunga 😉 ).
    Ti dico la mia. Da blogger sconosciuto (con il blog personale) non capisco la motivazione del ritorno economico. Francamente a parte qualche “eletto” dubito che il blogger medio guadagni qualcosa di apprezzabile con gli adsense. Quindi il lancio del meme e i ritorni in termini di PR, secondo me, hanno un effetto limitatamente incrementale in termini economici.
    Da blogger che ha anche un blog “professionale” (che tu conosci) ho recentemente partecipato ad un meme che reputavo molto interessante e ne è venuto fuori un bel documento prodotto da chi ha lanciato il meme e molto utile in termini di spunti di riflessione alla micro-community di blogger che ha partecipato.
    Ovviamente i ritorni economici erano l’ultimo dei pensieri di chiunque.
    Probabilmente è più una questione di orgoglio o egocentrismo (se proprio dobbiamo vedere il lato “egoistico” della cosa).
    Comunque anche secondo me il vero meme è !quello che cammina con le proprie gambe”.
    Ciao bello

  47. io ne ho lanciato uno due settimane fa per divertimento, per un’idea che mi è venuta una sera, e mi sono molto divertito. ieri, andando in giro di risposta in risposta, ho visto che continua, non a gran ritmo ma continua. in generale mi sembra che quelli che hanno risposto si siano divertiti come me.
    non solo mi sono divertito, ma ho osservato le diverse reazioni, gli stili delle risposte, e ho imparato qualcosa di più su come funzionano le relazioni tra i blog. penso che un meme sia un buon modo di creare nuove relazioni con blog diversi dai soliti. poiché sono convinto che la “relazione” tra blog sia costitutiva per un blog (so che non tutti sono d’accordo con questa opinione, ma pazienza) vedo nel meme più aspetti positivi che negativi.
    vedo che molti sono infastiditi dall’essere chiamati a rispondere. i meme sui blog forse da alcuni sono percepiti come quelle catene che arrivano per mail e che contengono messaggi più o meno scioccamente ricattatori. io non mi sento obbligato a rispondere. rispondo quasi sempre perché mi diverte e perché credo che sia un buon modo di coltivare la relazione con un blogger amico.
    non so se qualcuno lo faccia per aumentare il rank o la posizione in classifica. ma anche se fosse, cosa c’è di male? sono d’accordo con filippo: in questo periodo sta venendo fuori l’aspetto “social” del blogging ed è naturale che si tenda ad aumentare le connessioni tra i blog. il meme non è un espediente, è un modo come un altro per farlo. riesco a suscitare interesse negli altri, con meme o senza? faccio conversazione?

  48. a tal proposito avresti dovuto lanciare un ‘meme’ superautoreferenziale. Cosa ne pensano gli altri blogger dei meme. 🙂

  49. […] Sinceramente Alcuni blog sono gia abbastanza famosi, avrei dovuto controllare con blogbabel, ma non ne avevo voglia. Diciamo piuttosto che sono i blog che ritengo più interessanti. Invece volevo “lanciare” un piccolo meme, vedendo tutte queste liste di link campeggiare tra i blog mi è venuta una piccola idea: “Ma perchè non condividere la lista dei propri feed con un file OPML cosi da aggiungere nuovi blog al buio,senza sapere chi sia l’autore?” Io vi metto il mio file OPML da importare nel vostro feed reader, occhio che sono tantini… Vibes Feeds vi consiglio di scaricare il file sul picci o sul mac perchè essendo un file XML molti browser riescono a leggerli. Io lancio questo piccolo meme (alla faccia di giovy :D) nella speranza che qualcuno lo accolga e lo riproponga. […]

  50. […] consiglio di leggere questo bel post di Giovy che partendo dal solito tema dell’ autoreferenzialità arriva a disegnare uno […]

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