Nov 172005
 

[… precedente]

Professori, alunni, bidelli. Erano loro le persone di cui Sandro aveva paura. La sua classe, la IV^ B di un qualunque Istituto Tecnico Agrario, era una delle migliori dell’istituto. Migliori sotto il profilo didattico, non sotto quello umano. Tutto il corpo docente era concorde nell’affermare che Sandro non sarebbe mai riuscito ad emergere nella vita, che non c’era spazio per “un idiota” come lui nel frenetico mondo esterno. E forse avevano ragione. Ma il loro modo di pensare si rifletteva anche sul loro mondo di comportarsi, cosa non propriamente consona al loro ruolo di “educatori”.

Ma qual è la vera giustizia? Quella di un mondo che non fa altro che deriderti o quella di un mondo che invece ti gira intorno continuando ad ignorarti?

Comunque, la vita di Sandro scorreva lentamente, giorno dopo giorno, in quella classe. Uno dei professori che aveva maggiormente “in simpatia” il povero Sandro era il professore d’italiano. Un signore distinto, dall’aspetto compunto, con quei suoi occhialini tondi ed il suo curioso modo di gesticolare, vestito sempre di grigio, mai una virgola fuori posto. Il suo amore per la filosofia e per le arti letterarie era spropositato, così com’era grande il suo amore per il Liceo, la sua “vera” scuola. Insegnare in un istituto tecnico per lui era sempre stata una cosa di second’ordine, perché non poteva somministrare i suoi dotti insegnamenti come voleva. Ma poco gli importava, era sufficiente che gli studenti fossero seduti nei banchi per immergersi in interminabili soliloqui, che di solito terminavano alla fine dell’ora. Il terrore della sua classe erano però i giorni con le ore doppie, che per fortuna avevano solo due volte a settimana. I ragazzi alla fine sembravano distrutti, svuotati, come se in quelle due ore avessero fatto il lavoro più pesante del mondo (e più d’uno, probabilmente, avrebbe preferito lavorare in un’acciaieria, piuttosto che dover subire ancora un tale supplizio).
Per quanto riguarda invece il modo di insegnare, beh… non ci si poteva lamentare, se al posto di una quarta classe di un istituto tecnico ci fosse stato un corso universitario! Termini desueti e prolissità fuori dal comune erano le sue doti migliori. Immaginatevi le peggiori!
Sta di fatto che non era molto popolare fra quella che era la sua scolaresca, o per usare un’espressione a lui cara, “i suoi discepoli”.

[continua…]

Nov 162005
 

“We don’t need no education
we don’t need no thoughts control.
No dark sarcasm in the classroom
ehi, teacher, leave the kids alone”.

Queste erano le parole che uscivano dalle casse dello stereo di Sandro, ed erano parole che riflettevano in parte il suo stato d’animo e il suo modo di vivere, purtroppo.

Sandro è un ragazzo di 17 anni, un’età difficile, in cui si inizia a rivolgersi con curiosità verso il mondo, ed “il mondo “può essere a volte cinico e crudele, e serbare molte delusioni. Delusioni non sempre facilmente superabili da parte di un ragazzo che ha ancora tanta strada da fare davanti a se.
Considerando poi il fatto che Sandro avesse dei problemi seri, ci si rende conto di quanto questa strada fosse tortuosa e irrimediabilmente in salita. Sandro era ritardato. Aveva difficoltà di apprendimento, anche nelle cose più elementari. Alla fine ci riusciva, ma non senza difficoltà.

Facile immaginarsi quali e quanti problemi ciò avrebbe potuto creargli, soprattutto in una società come quella moderna che sempre più bada solo alle apparenze e non alla vera natura delle cose. I genitori, un padre ingegnere ed una madre casalinga, si erano arresi davanti alla “diversità” del figlio, diversità che loro consideravano una cosa orrenda e della quale non si erano mai fatti capaci.
“Pazienza – si erano detti un giorno, quando ancora Sandro era piccolo ma già il suo “problema” cominciava a manifestarsi – può anche darsi che la sua vita sia breve e non avremo mai il problema dell’istruirlo, o fargli fare amicizia con gli altri”.
Certo, perché per Sandro anche fare amicizia era un problema, e crescendo il problema era diventato serio.
Del resto… doversi far spiegare dieci volte una barzelletta o una qualunque altra cosa non è il miglior biglietto da visita per l’ingresso in una compagnia di ragazzi, dove la “competizione” per apparire più “figo” degli altri è fortissima.

Fortunatamente c’era anche qualcuno che se ne fregava di questa competizione, come il suo caro amico Sergio. Sergio era tre anni più grande di Sandro e questa differenza di età, e forse di maturità rispetto agli altri ragazzi che giravano nel piccolo “mondo” dei teenager della zona, aveva fatto sì che Sergio capisse realmente il problema del suo amico. Ma capirlo non era sufficiente, e Sergio cercava in continuazione di aiutarlo. Ormai diplomato ed ancora senza lavoro, aveva abbastanza tempo libero da dedicare al ripasso insieme a Sandro degli argomenti spiegati il giorno a scuola. Già, la scuola.
Era questa la vera tortura nella vita del suo amico.
Certo… ci sono sempre meno giovani amanti della scuola e seguaci invece del “dio Playstation”, ma Sandro provava per quest’istituzione una vera e propria fobia. E non era per le cose che avrebbe dovuto imparare e che invece non riusciva ad assimilare, ma era per le persone che popolavano quel mondo, per lui così infelice…

[continua…]

Nov 162005
 

‘fanculo i casini…

Sono qui. Deciso a restare. E con tanta voglia di andare avanti.
NON riesco a stare senza scrivere, è più forte di me.

Anzi… stamattina farò una pazzia, e permetterò “al mondo” qualcosa che non avrei mai immaginato di fare.

Leggerete una mia “storia”. La versione “originale” è datata 03/02/1997.
Ragazzi… sono tanti anni…

Per farvela leggere mi è toccato rileggerla (ovviamente), modificarla (leggermente), ritoccarla (leggermente).
Lo stile è quello originale, quello di un ragazzo di 19 anni…
Adesso probabilmente la scriverei in modo diverso, ed i “ritocchi” che le ho dato sono solo “puramente tecnici”.

Solo una persona ha letto queste parole prima di voi… Arcadi, e probabilmente non se ne ricorderà neanche.

NON ha nessuna pretesa. NON sono uno scrittore. NON ambisco ad esserlo. NON leggerete mai questa storia su nessun libro.

Vorrei…. vorrei un giorno riuscire a trovare il coraggio di farvi leggere anche un altro mio racconto.
Qualcosa di diverso… di molto personale… quasi autobiografico.
Qualcosa di incompiuto, al momento…

… ma chissà che non trovi la voglia di completarlo qui, in diretta, per voi (e per me… sopratutto).
Significherebbe mettere la parola “fine” ad un periodo della mia vita che, pur concluso, ha lasciato qualche strascico fino a poco tempo fa.

L’incoraggiamento (inconsapevole) a rendere pubblico il breve racconto che leggerete fra poco viene da una “persona speciale”.
Una persona MOLTO critica (a ragione) sul mio modo di scrivere, e che non mancherà di massacrarmi dopo aver letto anche solo la prima parte della storia.
Pazienza… fa parte del gioco… e del resto, pubblicando la storia mi metto in gioco e sono pronto a sentire critiche, consigli e “rimproveri”.

Siate cattivi…
… ma non troppo… 😉

Nov 152005
 

LOL!
Naaaa…. probabilmente il titolo potrà trarvi in inganno, e farvi pensare a chissà cosa… 😀
In realtà (e molto più banalmente) mi assento per un po’.
I motivi sono semplici: sono incasinato, in tutti i sensi.

Alcune cose ultimamente mi hanno “assorbito” molto, a livello mentale, e magari mi hanno destabilizzato un po’ (ed il post di sabato NON è casuale, nonostante possa passare per una semplice canzone…)

Per il lavoro, poi, è un periodo incasinato: ho un progetto (l’implementazione di una rete VOIP a livello enterprise) da concludere, e contemporaneamente devo assistere i miei utenti come al solito (ed ultimamente i casini sono tanti… troppi, forse).
Aggiungete il fatto che un upgrade dell’antivirus centralizzato (gestito da Telecom) mi sta causando un po’ di problemi (alcune macchine vanno in loop, il processo dell’antivirus sale al 100% ed il computer diventa inutilizzabile) e costringendo ad una serie di reinstallazioni.

Da qualche giorno (probabilmente sabato) non leggo più un blog (ed ovviamente non riesco a commentare niente e nessuno), e ‘sta cosa mi da fastidio, mi sento un po’ “isolato dal mondo”. Se non fosse per i vostri commenti, mi sentirei solo. Non va bene.

Per diversi giorni ho addirittura avuto Google Talk chiuso, al lavoro, perchè preso da mille cose ho dimenticato di farlo partire. 🙁

Inoltre (ed ormai penso non sia più un segreto) sto migrando questo blog su piattaforma WordPress, e non avendo la possibilità di farlo in maniera automatica, mi tocca farlo a mano post per post (e credetemi: è una cosa snervante!).
Vorrei terminare quanto prima, ma da un paio di giorni riesco a migrare 10 post al giorno, forse… e di questo passo ci metterò almeno altri 20 giorni (quando in realtà dovrei mettercene due o tre).

NON sono sparito… NON sparirò… NON riuscirei mai a farlo.
Ho solo bisogno di un po’ di tempo per “riorganizzarmi” e rivedere la gestione dei miei tempi/vita/priorità.
Non posso dire quanto tempo ci vorrà… magari un’ora, magari un giorno, magari una settimana.

… o forse mi troverete qui fra 10 minuti a scrivere il post più bello che abbiate mai letto… 😉

Arrivederci, goodbye, asta la vista, auf Wiedersehen, ikus arte, veloma, wênd na taase, dovidenja, na shledanou, sholem, tot siens… 🙂

Nov 142005
 

Buongiorno a tutti e buon inizio settimana. 🙂

Probabilmente il titolo di questo mio post odierno è “criptico”, ma in realtà si riferisce ad un “dissidio” interno che sto vivendo.
Stamattina avrei tanto voluto scrivere qualcosa di “mediamente tecnico” e parlare del nuovo servizio di Google (Google Analytics, via Motoricerca), ma… oggi me ne fregherò di Google, della tecnologia e di tutto il resto.
Oggi vi parlerò (più o meno) di me…

Una news (grossa):
un paio di giorni fa ho prenotato aereo ed albergo… dal 7 al 10 dicembre me ne vado in Irlanda, a Dublino.
E’ un viaggio nato “per scherzo” davanti ad una pinta di birra irlandese in un locale, ed “organizzato” in un solo giorno (anche grazie ai preziosi consigli del mitico Invernomuto, che è di casa in Irlanda).
Non vedo l’ora arrivi dicembre, così come non vedo l’ora di partire… ed arrivare! 🙂

Altra news (grossa):
sono felice… tanto felice… molto felice… immensamente felice… 😀

Altra news (grossa):
ho passato un week-end stupendo.

Cavoli… tre news, e non sono riuscito a “categorizzarle” in base alla dimensione.
E’ vero… non sono molto obiettivo in questo periodo… o forse le tre “news” sono tutte ugualmente “importanti”… ma chissenefrega! 😀

Let’s go… al lavoro, ora! 😉

Nov 122005
 

Looking for a different space
Searching for my inner place
Out of patience out of balance out of time
Out of breath out of focus these shapes in my mind

Who is this face I see
Why is this happening to me
Out of patience out of balance out of time
Out of breath out of focus these shapes in my mind

Things are changing
So much arranging of my life
I must take hold
I’ll keep on spinning until I find myself again

So I woke up and there’s the moon
Seems to have risen just a little soon
But who’s calling out my name anyway?

I’m disorientated
I’m trying not to be jaded
When it’s all so complicated
’cause I’m a little disorientated

Walking in a different space
Looking back just incase
Out of patience out of balance out of time
Out of breath out of focus these shapes in my mind

Love is forever
Hate was in the never
Out of patience out of balance out of time
Out of breath out of focus these shapes in my mind

Things are changing
So much arranging of my life
I must take hold
I’ll keep on spinning until I find myself again

So I woke up and there’s the clock
It was ticking backwards had I forgot
But what day is it anyway

I’m disorientated
I’m trying not to be jaded
When it’s all so complicated
‘Cause I’m a little disorientated

Things are changing
So much arranging of my life
I must take hold
I’ll keep on spinning until I find myself again

So I woke up and saw the sun
Seems like my life has just begun
How ’bout I start it today anyway

Non è un testo scelto a caso…

Nov 112005
 

Titano FilmsHo ricevuto da Luca De Nardo di ICTBlog.it una mail circa l’ultima iniziativa presa riguardo la vicenda TitanoFilms, che ICTBlog sta seguendo da diverso tempo.

L’iniziativa in questione è l’Ultimo Atto – Gita a Padova, volta a mettere la parola FINE ad una vicenda controversa che ha portato gli amici di ICTBlog.it a Mi Manda Rai Tre.

L’invito di ICTBlog è esplicito:

IctBlog invita tutti coloro che volessero far valere le proprie ragioni a partecipare ad una gita spontanea di fronte agli uffici della TitanoFilms e chiedere a gran voce la restituzione dei soldi per un importo pari al lettore DVD in Omaggio mancato, magari attingendo dal fondo garanzia depositato presso il Ministero delle Attività produttive, prima che venga ritirato.

Un’iniziativa “forte”, ma che dimostra a tutti come da un “semplice” blog possano nascere movimenti destinati a farsi sentire in modo deciso (e speriamo risolutivo).

Un plauso quindi agli amici di ICTBlog.it, e la richiesta a tutti gli amici/lettori/visitatori casuali di pubblicizzare (per quanto possibile) tale iniziativa. 😉

Grazie.