Sep 012008
 

E’ passato più di un anno da quando parlai per l’ultima volta di “tifosi” (che poi non sono neanche tifosi, ma ANIMALI, come ho detto nel titolo di questo post).

E’ cominciato solo ieri il campionato, e già tocca leggere cose del genere:

Ritorna il campionato, e ritorna la violenza. Fazzoletti sul volto, brandendo bastoni e lanciando petardi, mille e cinquento ultrà del Napoli hanno assediato la stazione ferroviaria stamane alle 9. Hanno preso in “ostaggio” un treno e centinaia di passeggeri sono stati costretti ad abbandonare gli scompartimenti spaventati dalle loro violenze. Sotto gli occhi della polizia in assetto antisommossa.
Al rientro dalla capitale, nuovi tafferugli sono scoppiati nella stazione Termini: l’esplosione di un grosso petardo ha provocato un fuggi fuggi tra i passeggeri, mentre scontri con la polizia e il personale delle Ferrovie si sono accesi quando i supporter partenopei sono saliti sul treno senza pagare il biglietto. Un tifoso è rimasto ferito ad una mano. La Polizia ha caricato i tifosi ma la tensione in stazione si è dissolta solo pochi minuti prima delle 23 quando l’ultimo treno per Napoli, con lo scaglione finale dei tifosi partenopei, ha lasciato Termini.
Lungo il viaggio di andata, da Napoli a Roma, i tifosi hanno devastato le carrozze, strappato le tendine; tagliato i sedili; infranti i finestrini e danneggiato i bagni. Alla fine, le Ferrovie hanno contato danni per 500.000 euro su 11 delle 15 vetture occupate dagli ultrà. Il ministro all’Interno Roberto Maroni ha chiesto chiarimenti al questore di Napoli. Martedì convocato il neocomitato di analisi per la sicurezza delle manifestazioni sportive. E si riaccende il dibattito sulla sospensione delle trasferte. Il Sindacato autonomo di polizia Sap chiede una risposta dura: “Stop alle trasferte e punire le società”.

E’ solo la prima giornata, e grazie al cielo non c’è scappato ancora il morto (perchè di morti, in questi casi, ne sono scappati parecchi… ricordiamocelo!); chi ha il potere di prendere le decisioni vuole aspettare che succeda, o pensa di prenderle PRIMA che una famiglia debba piangere il proprio figlio disteso su un tavolo d’acciaio?

Perchè non vietare le trasferte di queste bestie?
Attenzione… vietare le trasferte significa semplicemente: “vietare che branchi di animali travestiti da tifosi salgano senza pagare su un treno, costringendo i passeggeri paganti a scendere e vandalizzando il treno, facendo centinaia di migliaia di euro di danni” (che poi NOI che non andiamo allo stadio, non siamo animali ma ci godiamo una domenica di riposo a casa, dovremo pagare per loro).

Se un tifoso (vero) vuole andare a vedere la sua squadra, si compra il suo bravo biglietto (prenotandosi anche il posto per fare un viaggio comodo e prepararsi alla partita), si siede tranquillamente, magari fa anche due chiacchiere con i vicini di posto ed arriva senza problemi in stazione e poi allo stadio. Perchè un vero tifoso (e NON un animale come quelli di cui sopra) è una persona normale, che come tutte le persone normali ha diritto a viaggiare e divertirsi. Gli animali… invece… magari facciamoli salire su un treno speciale che invece di portarli allo stadio li porti in un bel campo di lavoro (fateli venire qui in Puglia, a raccogliere i pomodori); vediamo se dopo una giornata con la schiena piegata sotto il sole avranno ancora voglia di devastare…

Feb 042007
 

Chi mi legge da un po’ sà bene che per me la domenica è "sacra", e difficilmente mi metto al computer per scrivere un post (benchè al computer ci passi ugualmente un po’ di tempo).
Ma… oggi è domenica e per il sottoscritto è una domenica COME LE ALTRE, anche se per decine di migliaia di persone in Italia è una domenica triste, perchè… sono stati lasciati senza calcio! Sono tristemente noti a tutti i fatti che hanno portato alla decisione di sospendere tutti i campionati di calcio italiani, dalla serie A alle giovanili. I telegiornali hanno dato ampio risalto a persone intorno agli stadi che facevano passeggiate, a persone intorno agli stadi che andavano in bicicletta, a persone intorno agli stadi che portavano i propri bimbi a conoscere gli gli stadi di domenica, luoghi dove nessun genitore sano di mente porterebbe mai il proprio bimbo.

Quello che dovrebbe essere un momento di divertimento per tutti, accomunati dalla passione per uno sport, rischia spesso di diventare l’ultimo giorno della propria vita.
Beh… io sono un "simpatizzante" per una nota squadra di calcio italiana recentemente retrocessa in serie B. NON sono un tifoso.
Quando gioca questa squadra, se vince mi limito a dire: "Brava, ha vinto", se perde dico "Cacchio, ha perso". Non mi strappo i capelli per la disperazione, non esulto come un matto fino a restare senza voce. Sarò anche un "italiano atipico", dato che veniamo considerati un popolo di "santi, navigatori e calciatori", ma personalmente seguo con interesse solo la Nazionale di calcio.
Capirete quindi che "grossa tragedia" sia per me una domenica senza stadio (e senza calcio). Ma… se per me non lo è, per tante persone una domenica senza stadio diventa un buco nero, insidiato da mogli/ragazze/figli che vorrebbero approfittarne.
Il giorno ormai già ribattezzato "Il giorno della Vergogna" passerà in fretta, il campionato ricomincierà e non ci vorrà molto perchè nuovi episodi del genere tornino a rovinare la vita di una nuova famiglia, di un povero cristo che finirà la sua giornata in una bara e… "le domeniche di tanti tifosi".

Sinceramente… se questo (morte e sofferenza) deve essere il prezzo per permettere ad alcune centinaia di migliaia di tifosi (veri tifosi, che vanno allo stadio per supportare la propria squadra) e ad alcune migliaia di animali di uccidere e devastare… beh, io appoggerei già da domani una legge per far che si che TUTTE le partite di calcio si svolgano a porte chiuse. TUTTE. INDISCRIMINATAMENTE.

Siete tifosi e volete vedere la vostra squadra? Fatevi un abbonamento al satellite e guardatevi la partita sul vostro fighissimo LCD 40 pollici ad alta definizione che avete comprato per i Mondiali, tanto i soldi li recupererete dai biglietti risparmiati non andando allo stadio. Restando a casa, anche vostra moglie ed i vostri figli vi ringrazieranno, così come vi ringrazieranno le mogli ed i figli delle migliaia di poliziotti e carabinieri che non vivranno con il cuore in gole le ore di servizio del marito ad uno stadio, sperando di non ricevere mai la telefonata che porti la notizia che il poliziotto/carabiniere Mario Rossi è all’ospedale, o peggio ancora all’obitorio.

Siete "animali travestiti da tifosi" e volete andare allo stadio per non entrare nemmeno, ma spaccare tutto quello che vi passa davanti, compresa qualche testa? Utilizzate la vostra "forza bruta" andando a zappare in campagna o facendovi mettere il giogo e tirando un bel carro, tanto per quello che valete… almeno risparmierete la fatica ad "animali" veri che sono sempre e comunque meglio di voi.

E’ vero… è facile parlare da "non tifoso" e vorrei tanto sentire le opinioni dei tifosi veri ma… dopo quello che è successo.. vorrete (voi tifosi) essere ancora chiamati così, rischiando di essere accomunati agli animali che hanno reso vedova una donna ed orfani due bimbi?