Mar 172006
 

Caro il nostro Giorgio Dabliu…
Sta finendo il suo mandato… la popolarità è in calo… cosa fare?
Ma organizziamo un bel bombardamento, no?

Repubblica online: Iraq, offensiva aerea USA – la più intensa dal 2003
Corriere della Sera: Iraq, il più vasto attacco aereo USA dal 2003
Il Giornale: Maxi offensiva americana in Iraq, terroristi sotto assedio a Samarra
L’Unità: Iraq, il più grande attacco aereo mentre si insedia il Parlamento

Per cercare di risollevarsi dal calo di popolarità dell’ultimo periodo, ha pensato bene di rispolverare uno dei suo “cavalli di battaglia”, ovvero “la sicurezza” degli americani.
Al che mi chiedo: “Come fanno gli americani a sentirsi più sicuri, mentre gli USA bombardano una nazione distante migliaia di chilometri?”
Si limitasse a pensare di bombardare solo l’Iraq, sarebbe poco male…
La cosa che mi preoccupa MOLTO, invece, è quando lo sento parlare di “attacco preventivo contro l’Iran“.
Ora: l’Iran è giù al centro del mirino per la presunta produzione di uranio a scopo bellico. Immaginiamo per un secondo che sia realmente così, e che non solo l’uranio sia stato prodotto, ma già utilizzato per realizzare uno o più ordigni nucleari.
Credete che l’Iran resterebbe indifferente ad un “attacco preventivo” americano? O più plausibilmente comincerebbe a paventare presunte ritorsioni sui paesi limitrofi o contro gli USA stessi?
Interessante, a questo proposito, l’editoriale di Zucconi su Repubblica proprio su questo argomento.

Non voglio parlare sempre e comunque male degli USA, per carità… ma personalmente NON vedo proprio il motivo di attaccare preventivamente l’Iran.
Speriamo che la diplomazia (o il semplice uso del cervello) prevalga, ed eviti l’ennesima guerra inutile.