Jun 292009
 

Oggi pare che l’argomenti “principe” delle discussioni su FriendFeed sia la gestione dei propri contatti su Facebook. Beh, dal momento che NON frequento solo Facebook, ho pensato di stilare un piccolo “vademecum” di quelle che sono le policy che applico alla gestione dei contatti sui vari social network, dal momento che non tutti i SN sono uguali e sopratutto non tutti i SN si usano allo stesso modo.

Facebook: NON accetto tutte le richieste di amicizia che mi arrivano, anzi… sono abbastanza selettivo al riguardo. NON accetto richieste d’amicizia da brand/prodotti/persone che si identificano con un nick (a meno che non le conosca bene, ovviamente). Allo stesso modo NON accetto praticamente mai suggerimenti per diventare fan di una pagina o membro di un gruppo. Ah, inutile dire che se mi chiedete l’amicizia e non mi dite almeno chi siete o come mi conoscete, probabilmente resterete in eterno nel limbo delle richieste inevase, fino a che non arriverà “il contatto” (ed in tal caso accetterò la richiesta, sapendo con chi ho a che fare) o deciderò di ignorarla (nella speranza di non riceverne un’altra identica nei successivi cinque minuti). Personalmente chiedo l’amicizia solo a persone che conosco personalmente o che seguo su qualche altro social network/blog. Ho infine definito una serie di “liste” che raggruppano i miei contatti a seconda dell’ambito o del fatto che li conosca personalmente o meno; posso così dedicare, a seconda del tempo disponibile, maggiore attenzione a gruppi ristretti di persone con importanza differente.

Twitter: accetto tutte le richieste dei followers (tranne quelle degli spammer) ma NON ricambio mai in automatico. Su Twitter seguo pochissime persone (che devono scrivere personalmente, se postano in modo automatico vengono defollowate subito), NON seguo brand e blocco solo gli spammer. Inoltre, se una persona posta SOLO su Twitter da FriendFeed, non la seguo per principio (dal momento che potrei seguirla su FriendFeed).

FriendFeed: accetto tutte le richieste dei followers ma NON ricambio mai in automatico. Seguo SOLO le persone che partecipano alla discussione, mentre ignoro quelli che usano FriendFeed solo come “ripetitore” dei propri contenuti (se volessi leggere tutti i twit dell’utente X, lo seguirei su Twitter, no?). Seguo anche qualche brand ma solo se dietro c’è un “umano” intelligente abbastanza da poterci dialogare in maniera interattiva. Per me FriendFeed è discussione, se non volete discutere… 😉 Blocco in rarissimi casi e solo quando la persona in questione è davvero fastidiosa da leggere persino nei commenti agli altri.

LinkedIn: accetto solo le richieste di contatto da persone che conosco personalmente o seguo su qualche altro social network. NON accetto richieste di contatto da persone che hanno come unico scopo quello di accumulare contatti (tipo quelli che hanno il proprio indirizzo email nel nome, o cose tipo: “5000+ contacts”). Non partecipo ai gruppi di LinkedIn per mancanza di tempo, quindi ignoro gli inviti di questo tipo.

Flickr: accetto tutte le richieste di amicizia e di solito le ricambio quasi sempre, tranne quando provengono da profili senza foto e/o con porno, spam o cavolate. Accetto raramente gli inviti ad iscrivermi ad un gruppo, e solo dopo averlo visto e ritenuto interessante.

Dopplr: accetto le richieste di contatto solo di persone che conosco personalmente o seguo su qualche altro social network.

Brightkite: accetto le richieste di contatto solo di persone che conosco personalmente o seguo su qualche altro social network

aNobii: accetto tutte le richieste di amicizia ma aggiungo solo persone che conosco personalmente o seguo su qualche altro social network e che hanno in comune con me qualche libro. Accetto raramente gli inviti ad iscrivermi ad un gruppo, non avendo tempo per seguirli attivamente.

Altri social network: ci sono tanti altri social network a cui sono iscritto ma che non seguo attivamente. Se mi chiedete un contatto, non date per scontato che vi aggiunga ma valuterò comunque ogni singola richiesta. 🙂

Jun 162009
 

Solo qualche mese fa mi è capitato di parlare dei TV LCD di Philips, visti in occasione del Philips CLCE 2009. Oggi, grazie a Francesca di Business Press che mi ha dato modo di testare il prodotto in questione, avrò modo di parlarvi di uno degli ultimi “nati” in casa LG per quanto riguarda i TV LCD: l’LG 42LH5000. In realtà avrei voluto proporvi una VERA comparativa con un prodotto Philips della stessa fascia, ma problemi logistici di quest’ultima hanno impedito che il loro LCD mi arrivasse in tempo utile e quindi… beh, per il momento la scena è tutta dell’LG, sperando in futuro di poter comunque concludere questo confronto 🙂

Specifiche tecniche

L’LG 42LH5000 è un TV LCD dotato di uno schermo da 42 pollici in formato 16:9 (è disponibile anche nelle versioni 32, 37 e 47 pollici), Full HD (1920x1080p), dynamic contrast ratio maggiore di 80.000:1, luminosità (cd/m2) pari a 500, tempo di risposta pari a 2 ms ed angolo di campo di 178 gradi. Dispone di un decoder per il digitale terrestre incorporato con slot CI per la pay tv. Ha 4 porte HDMI 1.3, ingressi SCART, composito, VGA e varie uscite analogiche/digitali per collegarlo ad impianti home theater. Sul versante audio dispone di un decoder integrato Dolby Digital. Permette il collegamento di dispositivi Simplink (possibilità di comandarli tutti utilizzando un solo telecomando) ed infine… dispone di una porta USB (di cui vi parlerò poi nelle caratteristiche avanzate)… 😉

Design

Il design è semplice e minimalista: una cornice nera lucida, con un sottile bordo trasparente/azzurrato. Il pulsante di accensione è evidenziato da una luce rossa, che diventa blu a TV acceso. E’ possibile montarlo a parete (con delle staffe opzionali) o sul piedistallo incluso, che andrà fissato con una vite al mobile (quindi preparatevi psicologicamente a doverlo bucare o trovare un modo alternativo per assicurarlo, onde evitarne il ribaltamento nel caso qualcuno ci si appoggi).

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Qualità video

Prima di parlarvi della qualità video, vorrei spendere due parole sulla tecnologia che c’è dietro. Ormai tutti gli LCD regalano immagini nitide, ultradefinite e brillanti. Il 42LH5000 ha dalla sua, però, una tecnologia chiamata TrueMotion 200Hz che rende il movimento dei soggetti molto più stabile e preciso, eliminando sfuocature e tremolii: spiegarlo a parole non è semplice, credetemi, ma vederlo rende benissimo l’idea della differenza. Le prime volte l’effetto potrebbe sembrare innaturale, ma… dopo un minuto inizierete a pensare che “è spettacolare” (espressione usata da un amico che ha visto con me il film “Contact” su questo TV). Ovviamente potete decidere se attivare o meno il TrueMotion e con che livello di intervento (alto o basso). Ne consegue che l’esperienza visiva è davvero piacevole: immagini nitide, stabili e contrastate… la differenza con un CRT di fascia media è enorme (al punto da far pensare a mia sorella che stessi vedendo programmi realizzati con una tecnologia particolare in ripresa, tanto erano nitidi e “tridimensionali”). A volte è possibile, però, notare degli artefatti nelle scene molto veloci (i classici “pixeloni” intorno alle immagini in rapido movimento); disattivando la modalità TrueMotion (o impostandola al livello basso) si riduce/elimina il fenomeno. Sono disponibili diversi profili video preimpostati (AV Mode), adatti a varie tipologie di programmi/utilizzo, come Cinema, Sport e Game; ognuno di essi attiva/disattiva caratteristiche specifiche (ad esempio: il modo Sport enfatizza i colori e la luminosità, attivando automaticamente il Truemotion per ottenere un movimento più naturale dell’azione). Chiaramente è possibile utilizzare anche un profilo Standard (quello che ho utilizzato per il mio test) o un profilo totalmente personalizzato (ne sono disponibili due, memorizzabili separatamente). Le impostazioni dei profili video possono andare oltre la semplice memorizzazione di contrasto, luminosità e bilanciamento del bianco; è possibile memorizzare una serie di parametri video tali da rendere l’esperienza visiva confacente ai propri desideri. Chiaramente c’è da “smanettare” un bel po’, prima di trovare la giusta combinazione visiva. Infine: è disponibile un profilo particolare, chiamato Smart Energy Saving che, con la pressione di un solo tasto, ottimizza automaticamente la visione regolando la retroilluminazione del display, tenendo presente la luce ambientale (grazie ad un apposito sensore) e riducendo fino al 70% i consumi elettrici. Nella mia esperienza ho trovato questo profilo particolarmente utile di sera, dove il profilo standard era un po’ troppo luminoso per una stanza totalmente buia (ed un profilo come lo Sport era inguardabile, se non da molto lontano o con gli occhiali da sole) 😀

Qualità audio

Senza un buon audio, anche il miglior video possibile avrebbe poco senso. Fortunatamente l’audio del 42LH5000 è in grado di supportare benissimo l’esperienza visiva. Piccolo retroscena: dopo averlo spacchettato, l’ho esaminato accuratamente per cercare di capire dove fossero le casse: non le ho trovate. Normalmente ci sono due elementi laterali (destro e sinistro) capaci di dare una sensazione di stereofonia più o meno ampia; il 42LH5000 supera questo concetto introducendo gli Invisible Speaker: non più due elementi separati ma una serie di elementi audio disposti intorno e sotto la cornice del display. Il risultato? Un’audio avvolgente in cui non riuscirete ad avere la sensazione di “separazione” tipica dei due canali stereo. Inoltre, attivando il TruSurround, l’audio verrà ulteriormente “spaziato” (in maniera digitale, ovviamente) arricchendo l’esperienza auditiva. Sono disponibili cinque preset audio per venire incontro a diverse situazioni di visione (un po’ come i modi video). Ulteriore tecnologia esclusiva riservata all’audio è quella chiamata Clear Voice II: attivandola durante la visione di un film vi permette di ridurre il livello audio del “contorno” (rumori di scena, suoni ambiente) ed ascoltare meglio le parole pronunciate dagli attori. Personalmente non ho mai utilizzato questa funzione se non per testarla brevemente, ma non mi ha convinto molto: si percepisce meglio l’audio, è vero… ma l’abbassamento della scena sonora la rende innaturale.

Esperienza d’uso

La tecnologia è bella, ma a volte può essere un po’ “ostica” per l’utente comune. Il 42LH5000 cerca di venire incontro a chi non ha tanta dimestichezza con opzioni, menù e configurazioni con una serie di wizard interattivi. Alla prima accensione verrà richiesta la lingua da utilizzare e verrà avviata una scansione/sintonizzazione automatica dei canali, siano essi analogici o digitali. Nel mio caso ha riconosciuto e sintonizzato senza problemi tutti i canali analogici ricevibili nella zona e quei pochi canali del digitale terrestre (video e audio) ricevibili con l’attuale impianto d’antenna (nota a beneficio di tutti: per ricevere il digitale terrestre in teoria dovrebbe essere sufficiente l’attuale impianto aereo, ma in pratica molto spesso è necessaria una nuova antenna o la sistemazione della stessa). Terminata la sintonizzazione, si può avviare il Picture Wizard che, tramite una semplicissima procedura guidata, permetterà di calibrare al meglio il video, tenendo conto dei gusti dell’utente per quanto riguarda luminosità, colori, contrasto ecc. Da quel momento in poi la tv è utilizzabile per vedere i canali tv o le fonti esterne (tv satellitare, dvd, lettori Blue Ray, console di gioco ecc). Il generoso telecomando in dotazione permette di gestire facilmente tutti i menù e le funzioni disponibili, ed inoltre permette la gestione di altri dispositivi Simplink eventualmente collegati. Eventualmente, le varie sorgenti esterne possono essere rinominate per essere più facilmente riconducibili al dispositivo collegato (es: AV1 può diventare Satellite, AV2 può diventare Lettore DVD, HDM1 può diventare Lettore Blue Ray ecc).

Caratteristiche avanzate

Oh… eccoci arrivati a quelle cose “da geek” che tanto mi piacciono… 🙂
Ok, il 42LH5000 si vede bene, si sente bene, ha il Truemotion e l’audio surround ma… oltre questo? Ha anche una porta USB a cui potrete collegare sia dei pen drive che degli hard disk esterni; un’interfaccia di navigazione ottimizzata dei contenuti presenti sul disco vi permetterà quindi di visualizzare foto, ascoltare audio e (cosa estremamente interessante) riprodurre video DivX anche in alta definizione. Che significa? Semplice: non dovrete più masterizzare le vostre serie TV preferite ma semplicemente collegare il vostro hd portatile e guardarle direttamente. I formati video supportati sono: DivX (da 3.11 a 6.x), MPEG (1-2-4), XviD e H.264 (Apple QuickTime, quindi tutti i video disponibili presso l’iTunes Store, quando anche in Italia sarà possibile acquistarne). Avere la possibilità di accedere ai propri contenuti digitali direttamente da un disco esterno è un plus irrinunciabile, una volta provato (così come è spettacolare vedere le proprie foto su un display da 42 pollici… altro che stampa 20×30) 🙂

Giudizio di Giovy

Il mio giudizio non può essere che positivo: la qualità audio/video è ottima, l’utilizzo è semplice (anche per gli utenti meno smaliziati) e la giusta dose di tecnologia permette di usufruire di contenuti digitali presenti su supporti esterni (ormai praticamente tutti hanno un pen drive). Non avendo a disposizione un lettore Blue Ray non ho avuto modo di poter vedere film in alta definzione, ma… se già i DVD normali hanno una qualità eccezionale… 🙂

Aspetti “negativi” (ma non difetti, sia chiaro): un LCD 42 pollici richiede TANTO spazio e non è semplice inserirlo in un arredamento già presente. Inoltre, il dover fissare il supporto con una vite sul mobile che lo ospiterà mi ha lasciato perplesso: difficilmente un TV LCD ha una vita superiore a qualche anno… e quindi vi troverete a doverlo cambiare prima del mobile, che a questo punto sarà irrimediabilmente danneggiato. Avrei preferito qualche sistema alternativo di fissaggio (delle ventose? Alla fine non servono come sostegno ma solo per impedire un ribaltamento in caso di urto accidentale/lieve terremoto).

Il prezzo del 42LH5000 oscilla fra i 1000 e 1100 euro, rendendolo un prodotto di fascia media (è possibile trovare anche degli LCD con la stessa dimensione di fascia bassa a prezzi intorno ai 700 euro e di fascia alta a prezzi intorno a 2000 euro). Il rapporto qualità/prezzo, in questo caso, è molto buono (anche se  è possibile risparmiare qualcosa “accontentandosi” del modello da 37 pollici).

Se Philips riuscirà a farmi arrivare il loro 42PFL7404H (il modello con caratteristiche simili a questo LG 42LH5000), sarà un piacere parlarne e confrontarlo (tenendo presente che non voglio fare una gara al prodotto migliore) 🙂

Jun 112009
 

Ebbene si… dopo un paio di anni dall’acquisto del mio ultimo laptop, è giunta l’ora di cambiarlo (anche perchè, nell’ultimo anno, l’ho dovuto usare attaccato ad un lcd esterno causa rottura della lampada del suo display)(e si, lo so che avrei potuto mandarlo in assistenza, ma non potevo stare così tanto tempo senza PC).

Ad ogni modo, dopo averci pensato e ripensato, valutato, visto e letto decine di recensioni varie, la mia scelta è caduta su un Acer Aspire 3810T Timeline, nuovissimo portatile dalle interessanti caratteristiche (qui il sito dedicato).

Innanzitutto mi serviva qualcosa di small, da poter portare agevolmente con me in giro per l’Italia; scartata l’idea di un netbook da 12 pollici per via delle scarse prestazioni (doveva comunque sostituire un laptop vero e proprio), mi sono imbattuto in questo bel portatile con display da 13.3 pollici, ultrasottile (24 mm), ultraleggero (1.6 KG batteria a 6 celle compresa) e con una durata della batteria degna di nota (oltre 8 ore).

Di seguito le specifiche tecniche salienti:

  • Processore: Intel Core 2 Duo SU9400 (a basso consumo)
  • RAM: 4GB DDR3
  • Hard Disk: 320 GB SATA
  • Scheda Video: integrata sulla scheda madre Intel GS45, con processore Intel GMA 4500MHD)
  • Display: LED da 13.3 pollici con risoluzione 1366×768
  • Audio: integrato, Dolby Digital optimized
  • Connettività: wireless 802.11a/b/g/draft-n, Bluetooth
  • Porte: 3 USB 2.0, 1 HDMI, 1 VGA, 1 Ethernet
  • Batteria: 5600 mAh, 6 celle al litio

Non è presente (per contenere peso e dimensioni) un’unità ottica, che dovrà necessariamente essere esterna.

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acer_timeline_1

Impressioni d’uso

La scelta di comprare un notebook ultraportatatile comporta sempre dei compromessi: in questo caso la “mancanza” più evidente è data dal non avere un’unità ottica DVD-RW, ma che per le mie necessità era più che accettabile (possedendo già un masterizzatore DVD esterno USB 2.0). Avere un display “piccolo” è un grosso vantaggio in termini di portabilità e consumi, ma richiede un po’ di sacrificio quando si visualizzano/lavorano foto (ehi, è sempre possibile collegare un megadisplay esterno, eh!) 🙂 Il grosso vantaggio è dato dal bassissimo peso e dall’alta trasportabilità; basta inserirlo in una “bustina” in poliuretano (come ho fatto io) e fatto.

Il design è pulito, funzionale ed ultrasottile, con la cover del display in alluminio ed una bella sensazione di solidità, unità appunto a quella di leggerezza. La tastiera mi ha lasciato perplesso, all’inizio: non ero abituato ai tasti ad isola, ma dopo qualche minuto non ho avuto il minimo problema di adattamento. Unica cosa: probabilmente non li avrei resi lucidi; sono sicuramente più belli a vedersi, ma si “sporcano” velocemente. Nella cornice superiore del display è incassata anche la webcam, ad alta definizione. Sopra la tastiera sono disposti alcuni tasti a sfioramento, per gestire l’accensione/spegnimento del wireless e della modalità ad alto risparmio energetico (che permette al portatile di raggiungere un’autonomia operativa superiore alle 8 ore, diminuendo velocità dal processore, riducendo la luminosità del display ecc.). Il touchpad è grande, molto sensibile e multitouch: è possibile ingrandire foto e sfogliare documenti in modo veloce ed intuitivo. Il display è luminoso e molt

Il sistema operativo è Windows Vista Home Edition, che nel mio portatile è diventato immediatamente secondario ed è stato affiancato da Ubuntu 9.04 come scelta primaria al boot; a proposito di Ubuntu: funziona quasi immediatamente “out of box”, ma è necessario un piccolo workaround per farlo partire senza problemi (a causa del modo AHCI usato per il controller SATA), la procedura è documentata in questo post sul forum di Ubuntu. Sarà necessario sistemare anche i driver della scheda di rete, ma poi avrete un portatile con Ubuntu perfettamente funzionate. Con Windows Vista funziona tutto senza problemi, ma dopo il primo accesso ho dovuto perdere una mezz’ora buona a rimuovere tutto il crapware che era preinstallato (decine di giochi, MS Office 2007 trial, MS Works, McAfee Total Security… brrrr); purtroppo Windows Vista mi serve per i programmi fotografici, non posso piallarlo (altrimenti l’avrei fatto con estremo piacere).

Prestazioni ed autonomia: questo portatile esiste anche in versione Core 2 Solo, ma dovendo smanettare sulle foto ho preferito spendere un po’ di più e comprare quello con processore Core 2 Duo, che ha anche il Bluetooth (non presente nel modello “Solo”). L’autonomia è elevata, ma non ho ancora avuto modo di farci 8 ore filate; tenete presente però che le 8 ore diventano 6 o 7 se tenete attivo il wireless, il bluetooth ecc.

Una caratteristica particolare della serie Timeline riguarda il raffreddamento del notebook: utilizza infatti una tecnologia chiamata Laminar Wall Jet, presa in prestito direttamente dal mondo aereonautico. Trovate una dettagliata spiegazione del suo funzionamento in questo approfondimento su Pc World.

Giudizio di Giovy: al momento sono MOLTO soddisfatto dell’acquisto fatto; il rapporto prestazioni/qualità/prezzo è ottimo, se considerate che ultraportatili di questo tipo hanno normalmente prezzi superiori ai 1000 euro. Il design ultrasottile lo rende un oggetto “bello” da usare e portare in giro. Il poterci installare (ed usare) Ubuntu senza troppo lavoro è un plus non da poco (e funziona TUTTO, compresi i pulsanti funzione, le notifiche, la webcam in Skype ecc). Acquistare nuovamente Acer (dopo la scarsa riuscita del mio laptop precedente) è stata una ennesima prova di fiducia, che spero venga ripagata con anni di funzionamento senza problemi (anche perchè ho fatto l’estensione di garanzia) e non conto di cambiarlo certamente fra qualche mese.

Jun 012009
 

C’è un simpatico (per modo di dire) virus identificato come AutoRun-ADI (identificato da Sophos grazie al sottoscritto, che gliene ha mandato un campione) che mi sta dando un po’ di problemi in azienda; tutti i computer qui in sede sono protetti da un antivirus ed ho disabilitato l’esecuzione dei file autorun.inf ma… abbiamo tante sedi periferiche, non collegate alla rete e ad internet, su cui ci sono macchine senza antivirus o con antivirus non aggiornato. Il vettore principale di questo virus sono le unità rimovibili (pen drive usb, CD Rom) e tramite queste si propaga tra i computer.

Fino a sabato 30 aprile non ha creato particolari problemi, se non quello di diffondersi come sopra. Ma… il codice malevolo porta una sgradevole sorpresa: una volta atttivato (e si è attivato fra il 29 ed il 30 maggio) cancella dai computer tre importanti file situati nella root dell’hard disk:

  • boot.ini
  • ntdetect.com
  • ntldr

Il risultato di questa operazione è il tragico messaggio NTLDR mancante: premere un tasto per continuare (potete premere tutti i tasti che volete, ma il computer non partirà mai; maledire mentalmente Microsoft vi farà star meglio, nel frattempo). 😛

Questo messaggio, normalmente, può essere sinonimo di dischi rigidi danneggiati e/o compromessi in qualche modo; in questo caso, fortunatamente, il problema è dovuto solo alla scomparsa dei tre file in questione.

Come intervenire e far tornare in vita un sistema che presenta questo messaggio? Vi illustro la tecnica che ho usato con successo su un paio di dozzine di sistemi compromessi.

Creazione di un boot cd con tool di gestione

Grazie a Bart’s PE Builder ho creato un cd bootabile che contiene una serie di tool utili per intervenire in tutti quei casi in cui il computer non vuole saperne di partire; oltre al programma (scaricabile gratuitamente) avrete bisogno di un cd funzionante di Windows (XP o Windows Server 2003) da cui far prendere a PE Builder i file per creare il Preinstalled Environment su CD.
Installate il software, dategli in pasto la sorgente con i file di Windows e fategli creare l’immagine ISO (in alternativa si può masterizzare direttamente il cd, io ho preferito creare l’immagine ISO per poterla conservare e rimasterizzare in caso di bisogno).
In questa fase è possibile dire a PE Builder di incorporare presenti in una cartella sul vostro computer: io gli ho detto di includere una cartella contenente i tre file mancanti sopra indicati (presi da un computer funzionante). Volendo è possibile personalizzare ulteriormente i tool inseriti nel CD, ma quelli contenuti di default sono sufficienti allo scopo che vogliamo raggiungere.

Ottenuto il vostro CD bootabile, inseritelo nel lettore CD e fate partire da questo il computer (eventualmente modificando le opzioni di avvio nel bios, impostando l’unità CD come prima sorgente da cui fare il boot).

Una volta caricato l’ambiente operativo, lanciate Programs\A43 File Management Utility; questo software non è altro che un semplice file manager, con cui andremo a cancellare i file infetti:

  • C:\usbdrv.exe
  • C:\acroread.exe
  • C:\Windows\acroread.exe

Se avete incorporato anche i file mancanti (boot.ini, ntldr, ntdetect.com), copiate questi file dalla root dell’unità BartPE (X:) alla root del vostro disco (C:) con un normale copia/incolla; se non avete incorporato questi file su CD, potete copiarli tramite un pen drive (pulito, eh!) da un computer funzionante. Se non avete un computer funzionante… usate i miei: http://www.megaupload.com/?d=MTT7KI7Y.

Riavviate il sistema e… magia, partirà senza problemi… 🙂

Ma non abbiamo finito, un attimo di pazienza! Entrati in Windows, andate in Start\Esegui… e digitate regedit; si aprirà l’editor del registro di configurazione. Andate in HKEY_CURRENT_USER\Software\Microsoft\Windows\CurrentVersion\Run ed eliminate la chiave chiamata Acrobat Reader che punta a C:\Windows\acroread.exe (il file eliminato in precedenza). Dato che siete nel registro, date un’occhiata anche in HKEY_LOCAL_MACHINE\Software\Microsoft\Windows\CurrentVersion\Run (ed eliminate eventuali chiavi sospette, magari facendo una ricerca su Google in caso di dubbio).

Se volete fare una scansione di sicurezza senza dover installare alcun antivirus, fate in questo modo:

1) Scaricate SYSCLEAN dal sito di Trend Micro: http://www.trendmicro.com/ftp/products/tsc/sysclean.com
2) Scaricate l’ultimo pattern antivirus disponibile da qui: http://www.trendmicro.com/download/viruspattern.asp (il file lptxxx.zip) e decomprimetelo nella stessa cartella dove avete salvato il file sysclean.com
3) (opzionale) Scaricate l’ultimo pattern antispyware da qui: http://www.trendmicro.com/download/spywarepattern.asp (il file ssapiptnxxx.zip) e decomprimetelo nella stessa cartella dove avete salvato il file sysclean.com
4) Lanciate sysclean.com e fategli fare piazza pulita di quello che trova 🙂

Opzionalmente (ma io vi consiglio di farlo) potete disabilitare l’esecuzione dei file autorun.inf seguendo le istruzioni che ho lasciato qui.

Ovviamente è fortemente consigliato installare subito un antivirus e tenerlo aggiornato, onde evitare reinfezioni successive.

P.S. Molto probabilmente anche il vostro pen-drive sarà infetto: inseritelo nel computer tenendo premuto il pulsante SHIFT (eviterete che parta automaticamente) ed eliminate dalla radice i file autorun.inf ed usbdrv.exe (sono nascosti e/o con attributo “di sistema”, quindi dovrete impostare Windows per visualizzare i file nascosti/di sistema).

In bocca al lupo… 😉