Oct 042007
 

Pensavo di aver visto di tutto, ma questa mi mancava proprio (e ringrazio Stefano Quintarelli per la segnalazione): Vodafone ha lanciato un servizio chiamato Vodafone InsideOut che permette di effettuare chiamate ed inviare messaggi da Second Life a numeri "reali", appartenenti ad altri utenti Second Life.

Come funziona Vodafone InsideOut?
Se avete dimestichezza con Second Life, riuscire a far funzionare Vodafone InsideOut sarà semplice; dovete recarvi nella Vodafone InsideOut Island, scaricare l’HUD (quello che  sarà il vostro "cellulare" in Second Life) che andrà poi indossato, visitare una pagina web dove linkerete il vostro numero di cellulare al vostro avatar in Second Life e… fatto! 😛
Il risultato dell’operazione sarà quello che vedete nello screenshot sotto (e quello è il mio avatar che gioca con Vodafone InsideOut).

Cliccate sull’immagini per ingrandirle

vodafone_sl01

Una volta aggiunti alla contact list di Vodafone InsideOut i nick delle persone che volete contattare con questo innovativo sistema (e che ovviamente devono avere anche loro Vodafone InsideOut attivo), potrete chiamarli ed inviargli sms, che riceveranno sul loro cellulare quando sono offline da Second Life.
Allo stesso modo potete contattare i vostri amici virtuali dal vostro cellulare, inviando chiamate ed sms agli avatar di Second Life.
Il vantaggio di questa soluzione è che permette di mettere in contatto in modo "reale" (utilizzando un cellulare) persone "virtuali", senza dovergli fornire il vostro numero di cellulare (e garantendo quindi la vostra privacy).
Naturalmente non è necessario camminare con l’hud che occupa mezza schermata; lo si può tranquillamente minimizzare fino ad occupare una parte minima (e non invasiva) della vostra schermata di Second Life.

vodafone_sl_02

Se volete, potete "attaccare" al vostro avatar anche un vero e proprio cellulare, che squillerà quando riceverà messaggi e chiamate… 😛
Il servizio è in beta gratuita fino al 30 novembre 2007, dopodichè si pagheranno sia gli sms che le chiamate inviate da Second Life verso numeri reali; se invece volete inviare sms o chiamate ad un avatar in Second Life, considerate che state inviando sms e chiamate ad un numero tedesco (prefisso +49), quindi… tenete presente i costi!

Giudizio di Giovy: Vodafone InsideOut ha un "potenziale" difficilmente valutabile al momento, e che dipende da come verrà recepito questo servizio dagli utenti di Second Life; sicuramente in diversi ci giocheranno fino a che sarà gratuito ma pagare poi 300L$ (1.44 $ americani reali) per ogni sms inviato da SL non so quanto valga la pena (ok che il dollaro è a picco, ma buttarli così…) 😀

Oct 032007
 

Qualche giorno fa parlavo di feed RSS e di come gestirli "meglio" aggregandoli in un’unico feed. Nei commenti a quel post qualcuno mi chiedeva il mio modo di organizzare i feed, e quindi… approfitto di questo post che vi segnala un nuovo servizio Web 2.0 legato ai feed e… ve ne parlo.

In realtà la mia classificazione è abbastanza semplice: divido innanzitutto i blog in italiani ed esteri, poi per ogni nazionalità ho tre differenti livelli di priorità: alta, media e bassa. Poi vengono le Tech News italiane ed estere, dove però solo quelle estere sono divise in priorità, dal momento che le italiane sono solo quattro. Poi ho dei feed "da valutare" dove metto quelli che scopro da poco e devo ancora verificare bene. Infine ho una categoria di feed "vari" dove sono aggregati feed di blog provenienti da servizi che utilizzo (FeedBurner, Flickr, Box.net, DivShare) per essere aggiornato sulle ultime novità introdotte.

Per la lettura, normalmente, procedo così:

  1. Feed esteri alta priorità
  2. Feed italiani alta priorità
  3. Varie
  4. Feed italiani media priorità
  5. Feed esteri media priorità

… e se avanza tempo (che purtroppo normalmente è esaurito già dopo i feed ad alta priorità) vado avanti… 😛

feedeachother_logoFeed Each Other è invece il servizio che volevo presentarvi ed a cui accennavo in apertura; il nome si basa sul gioco di parole tra feed (RSS) e "to feed" (dare da mangiare)… in pratica avete la possibilità di dare in pasto agli altri i vostri feed. Ok , una cosa del genere si potrebbe fare normalmente senza grossi sbattimenti, semplicemente linkando un file OPML con l’elenco dei vostri feed ma… se non siamo "social" anche in queste cose, non ci divertiamo… 😛

In pratica, iscrivendovi a Feed Each Other avrete la possibilità di inserire nel servizio i feed che leggete e dare la possibilità a tutti di scoprirli. Inoltre, c’è l’aspetto "social network", e quindi anche qui avrete la possibilità costruirvi la vostra lista di amici e scoprire i feed che condividete. Allo stesso modo, è Feed Each Other a segnalarvi persone che hanno gusti simili ai vostri, dandovi la possibilità di conoscere feed interessanti anche da perfetti sconosciuti.

In più, FEO è anche feed reader, e potrete utilizzarlo per leggervi direttamente i feed che sottoscrivete. Una feature stupenda che ho scoperto essere integrata e che mi piacerebbe molto vedere anche negli altri feed reader online (come Google Reader, che uso abitualmente) è quella di poter leggere i commenti ai post direttamente dall’interfaccia di FEO; potrete così abbandonare il feed reader solo se avete intenzione di commentare il post che state leggendo.

Infine… ogni post può essere "condiviso" con gli altri finendo in un’apposita sezione "shared" (aggiungendo anche una nota/commento), può essere "clippato" per una lettura successiva o anche archiviato per conservarlo in modo permanente. Allo stesso modo è possibile taggare ogni post, per poi navigare nella tag cloud ottenuta.

Giudizio di Giovy: Feed Each Other è un servizio decisamente interessante, con una serie di feature che non sfigurerebbero affatto in feed reader più blasonati (Google Reader e Bloglines in primis). Interessante l’aspetto social, che NON è obbligatorio usare (I know, ormai partecipiamo tutti a troppi social network) ma che permette una maggiore interazione con gli altri utenti. Da provare… 🙂

Oct 012007
 

La prima frase che voglio dire su questo BarCamp: "E’ stato uno dei BarCamp "più BarCamp" a cui abbia mai partecipato".

bollentispiritcreativecamp.jpg… ma andiamo con ordine.
Reduce da una trasferta romana, sono tornato a casa venerdì alle 14.00, giusto in tempo per mangiare qualcosa ed aspettare che gli amici Googlisti passassero a prendere me e Mia per andare a Bari, dove era in programma il BollentiSpiritiCreativeCamp, primo BarCamp organizzato in terra di Puglia.

Sono sincero: prima di andarci ero un po’ scettico, perchè mi sembrava "presente" il rischio che un evento del genere, patrocinato dalla Regione Puglia, tutto potesse essere tranne che un BarCamp…. ed invece è stato tutto il contrario…

Arrivati alla sede del BarCamp non senza difficoltà (il monastero di Santa Scolastica NON è l’unico palazzo a chiamarsi così a Bari, a quanto pare), ci troviamo di fronte a quella che definire "organizzazione perfetta" mi pare riduttivo; su un tavolo erano presenti delle schede da compilare per la registrazione, che consegnate al desk di accoglienza permettevano di ricevere la "sacca" (che Koolinus chiama "smug") del Camp e di scegliere fra una maglietta o una penna USB, entrambre brandizzate per l’evento.

La sede: si vede chiaramente che NON è un evento improvvisato, così come è altrettanto chiaro che è stato fatto un grosso investimento in denaro (parlando con gli organizzatori ho avuto la conferma che questo BarCamp era un evento "istituzionale" della Regione Puglia).
La sede scelta era stupenda ed allestita in maniera impeccabile, con impianto audio/video in ognuna delle tre sale a disposizione (potete vederla dalle foto che ho scattato), al posto del tabellone in carta per i post-it con gli interventi c’era un plasma dove, grazie ad un software apposito, gli interventi venivano inseriti in una timeline elettronica…  insomma, uno spettacolo… 🙂

Le persone: questa è stata la sorpresa più grande in assoluto! Centinaia di persone, per la stragrande maggioranza giovani. MAI mi sarei aspettato un così grosso successo di pubblico per un evento che in Puglia non era mai stato organizzato. E NON pensiate che fosse così solo perchè era in concomitanza con la Notte dei Ricercatori; al piano di sopra c’era proprio l’evento inaugurale con le istituzioni in pompa magna e… ERA DESERTO.
NON c’erano blogger conosciuti (ad eccezione del sottoscritto, dei Googlisti, di Mia e di Donato aka Markingegno che ho avuto il piacere di conoscere proprio in quest’occasione), NON c’erano tavoloni con decine di laptop e folla bloggante/twittante, non c’era alcuna "autoreferenzialità blogosferica" da nessuna parte. SOLO ed ESCLUSIVAMENTE persone intervenute per partecipare ad un BarCamp sulla creatività giovanile, per sentirne parlare e discutere insieme.
Un particolare degno di nota: la struttura in questione era TOTALMENTE ACCESSIBILE, ed infatti c’erano diversi ragazzi diversamente abili che hanno seguito i talk nelle varie sale, potendo muoversi senza problemi anche con le sedie a rotelle.

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Gli interventi: tantissimi quelli in scaletta, a partire dalle 19.00 e fino all’1 di notte, alcuni molto interessanti ed altri meno (beh, io sono poco creativo e più tecnico, ma ho apprezzato molto gli interventi che ho seguito). Il taglio di alcuni interventi era molto "istituzionale" (si parlava di finanziamenti, leggi et similia) ma… quando ho visto prima un cortometraggio realizzato da Unisco per spiegare la creatività dei giovani nelle aree urbane degradate ed un "intervento" realizzato cantando e suonando la chitarra da Roberto Talamo per discutere di teoria della canzone… beh… ho pensato: "Cavoli, questo è DAVVERO UN BARCAMP", nel vero spirito della parola. Nei talk non c’erano vere e proprie discussioni, ma queste nascevano come sempre in seguito, negli spazi intorno, nei corridoi e nei gruppetti di persone che si incontravano e parlavano di quello che avevano appena ascoltato, spesso vedendo al centro del discorso colui/colei che aveva appena finito di argomentare dietro al microfono.

Le iniziative collaterali: trattandosi di un evento sulla creatività, a "margine" c’erano una serie di iniziative collaterali organizzate o improvvisate, come quella di "pittura collaborativa" (non saprei come definirla altrimenti) fatta nel corridoio fra una sala e l’altra ed una rappresentazione teatrale intitolata "contro’Odissea" dove si ri-elaboravano le "donne di Ulisse".

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Trovate l’intero fotoset dedicato al BollentiSpiritiCreativeCamp su Flickr qui: http://www.flickr.com/photos/giovy/sets/72157602201240284/

Considerazioni personali: come ho già detto (ma mi piace ripetermi, in questo caso) il BollentiSpiritiCreativeCamp è stato un BarCamp ECCEZIONALE, davvero uno dei migliori a cui abbia partecipato (peccato non essere potuto restare oltre le 22.30, causa viaggio di ritorno).
Ho potuto apprezzare la voglia vera di fare, di creare qualcosa insieme e lo spirito collaborativo che si poteva respirare dappertutto. Ho visto partecipanti, dopo un talk, scambiarsi indirizzi per tenersi in contatto, progettare di aprire un blog insieme dove discutere delle tematiche di cui si era appena parlato, essere davvero entusiasti di aver partecipato ad un evento del genere. E sono sicuro che il camp NON si fermerà qui… i Bollenti Spiriti continueranno ad andare avanti e farsi conoscere, perchè ci mettono davvero passione in quello che fanno… e se guardate il wiki del camp, esempio banale, si è già trasformato… ospitando (a mia insaputa ma con estremo piacere) le foto che ho scattato durante il camp e facendole diventare accompagnamento del racconto di quello che è stato un evento SPECIALE.
Non sono solito ad usare superlativi ma… in questo caso… se li meritano e ci sono davvero tutti….