Jan 232007
 

Succede sempre così, basta assentarsi un attimo ed il mondo continua vorticosamente a correre senza di noi… ma non in questo caso, dato che il rilascio della nuova versione della nota piattaforma di blogging WordPress era stato annunciato qualche giorno fa.

WordPress 2.1
Puntuale come il freddo che pare stia arrivando (stando a quello che dicono i metereologi), è stato rilasciato WordPress 2.1, che include numerose nuove funzioni e moltissime migliorie rispetto alla versione precedente. Vediamo insieme cosa introduce questo nuovo upgrade.

  1. Autosave: finalmente i post vengono salvate automaticamente, evitando all’utente di perdere tutto il testo inserito fino a quel momento a causa di un crash del browser o della chiusura improvvisa della finestra di composizione
  2. Nuovo tabbed editor: è possibile passare velocmente dall’editor WYSIWYG all’editor HTML, per modificare in tempo reale il codice del proprio post
  3. Import ed export XML migliorato: potete importare ed esportare velocemente contenuto fra diversi blog basati su WordPress
  4. Nuove opzioni per la privacy: è adesso possibile impostare il proprio blog per non essere indicizzato dai motori di ricerca, o non inviare ping agli stessi motori
  5. Nuovo editor di testo: ridisegnato per includere nuove funzioni, adesso incorpora anche il correttore ortografico
  6. Nuova gestione della front-page: adesso ogni pagina o post può essere impostata come pagina iniziale, rendendo più semplice la vita a quelli che usano WordPress come CMS
  7. Nuove funzioni in AJAX: la gestione dei commenti, quella dei campi opzionali ed altre funzioni di backend sono state "ajaxizzate", rendendone più fluido e veloce l’utilizzo
  8. Nuovo upload manager: adesso gestisce anche file audio e video
  9. Nuova versione di Akismet incorporata

Al momento è disponibile in lingua inglese, e nei prossimi giorni verrà sicuramente rilasciata la versione italiana a cura di WordPress Italy, ma…
… c’è un grosso "ma": questo NON è un minor upgrade, di quelli che si possono fare a cuor leggero sostituendo i file ed avendo la certezza che tutto funzioni come prima.

E’ stato fatto un grosso lavoro sul codice, per renderlo più sicuro e performante. Tutto ciò ha portato, però, modifiche sostanziali nel modo in cui WP interagisce con i plugin (con l’aggiunta di nuovi hook per le API), ed è molto probabile che dopo l’aggiornamento alcuni di questi non funzionino a dovere (o non funzionino del tutto).
Proprio per questo vi consiglio di procedere con i piedi di piombo, prima di effettuare questo aggiornamento (anche perchè la versione 2.0.7, ultima disponibile, continuerà ad essere supportata ancora per diversi anni).
Verificate bene la compatibilità dei plugin che siete soliti utilizzare, prima di aggiornare, utilizzando la plugin compatibility list che trovate qui.

Akismet 2.0
Contestualmente al rilascio di WordPress 2.1, è stata rilasciata la nuova versione di Akismet, la 2.0.
Oltre ad introdurre migliorie nella gestione degli spam-comment, permette la ricerca nella propria coda di spam, un aumentato timeout delle connessioni (che dovrebbe ridurre il numero di spam fatto passare quando il carico sui server è particolarmente elevato), e la possibilità di eliminare automaticamente lo spam che viene da post più vecchi di un mese (opzione particolamente utile, dato che è molto più probabile che tale spam arrivi su vecchi post).
Ovviamente Akismet 2.0 funziona benissimo anche su WordPress 2.0.x, lo potete scaricare da qui ed installare semplicemente sostituendolo a quello presente (disattivandolo prima dell’aggiornamento e riattivandolo subito dopo).

Share This 1.3.1
Questo plugin per WordPress "viene" da Alex King, uno dei guru di WP, e l’ho trovato semplicemente "geniale" nella sua semplicità e nella funzione che si propone: sostituire la marea di icone che moltissimi (me compreso) usano per permettere ai propri lettori di segnalare i post ai vari servizi di social bookmark, raggruppandole sotto un’unica icona (il suo progetto "Share Icon").
L’installazione è semplicissima e molto ben documentata nel documento allegato al pacchetto di installazione.
Così facendo, in fondo ai vostri blog non compariranno più decine di icone ma una sola. questa:
Cliccandola i vostri lettori avranno la possibilità di segnalarvi ai più noti servizi di social bookmark, o inviare la segnalazione via email a qualcun’altro (possibilità NON offerta dalle "vecchie icone").
Ovviamente ne ho subito approfittato, e potete vederla in funzione su questo blog.

Buon divertimento! 😉

Jan 222007
 

barcamp_rome.jpgEccomi qui, di ritorno dal BarCamp Rome 2007.
In realtà sono tornato ieri sera, ma dopo aver passato un po’ di tempo a leggere quanto scritto dagli altri, è arrivato il momento di dire la mia sulla manifestazione di cui tutta la blogosfera sta parlando: il RomeCamp 2007. Parto dal principio, scusandomi per quello che sarà un post probabilmente lungo e "linkoso".

Partito da casa dell’amico che ci ospitava alle 9:15, ho raggiunto (grazie al fido navigatore installato sul mio cellulare) il Linux Club di Via Libetta alle 9.50. Fortunatamente ho trovato subito parcheggio nei pressi della sede scelta per il BarCamp e sceso dalla macchina mi sono subito imbattuto in Luca e Tommaso (vecchie conoscenze senigalliesi) che stavano andando a prendere un caffè; dopo i saluti di rito mi sono unito a loro ed abbiamo raggiunto il bar più vicino, dove siamo stati raggiunti da Antonio. Il tempo di fare due chiacchiere e siamo tornati alla sede del Linux, dove era ancora in corso l’allestimento delle sale. Appena entrato mi sono imbattuto immediatamente in Samuele, che era già con la sua macchina fotografica in mano; intorno a me tante facce, note e meno note. Un gruppetto sta amabilmente chiacchierando, ed è proprio lì che conosco Andrea, Teo, Gaspar; il piacere di associare un volto a quello che finora era soltanto un template o delle righe testuali è immenso. Antonio tira fuori i propri ebook reader  e subito si forma un capannello di persone intorno a lui, intente ad ammirare ed a chiedere spiegazioni sui suoi giocattoli. Inizio a girare per la sala (manca un guardaroba, le giacche stanno formando delle montagne) del Linux Club, piena di computer su cui gira Linux e monitor appesi a lunghi bracci snodati. Le persone cominciano ad attaccare i post-it con i loro talk sul grande tabellone suddiviso per sale (sono tre: la sala Torvalds, quella Tim Berners Lee e quella Page & Brin); io scelgo "a simpatia" la sala Page & Brin, scelta "sbagliata" perchè l’unica non attrezzata per presentazioni… ma poco male, avevo tre-slide-tre… 😛
Apre il "banco-registrazioni", e fortuntamente in poco meno di 10 minuti riesco a registrarmi e ritirare il "badge" artigianale (che ho sostituito immediatamente con un mio biglietto da visita) e la maglietta del BarCamp. 😛
Moltissimi sono alle prese con i computer presenti in sala e liberamente disponibili per chiunque ne avesse bisogno, per riportare in diretta le loro impressioni sul BarCamp (il più "continuo" è stato Teo); io ho fatto invece la scelta opposta: NIENTE computer per tutta la giornata (nonostante avessi il mio portatile dietro, e la connessione WIFI del Linux Club fosse abbastanza stabile, a detta di quelli che la stavano utilizzando), mi sarei dedicato SOLO alle persone ed agli interventi. Nel frattempo, alla lista delle conoscenze si aggiungono anche Stefano, Antonio, Marco, Antonella, Diego, Marina, Luca e Davide, mentre rivedo con molto piacere Stefano e Carlo, conosciuti in occasione della cena blogger a Roma)

Fra una chiacchiera e l’altra cominciano i talk, nella sala 3 (la Page & Brin) prima di me c’è Stefano, poi Claudio; gli interventi vanno avanti con scioltezza, anche se si accumula un leggero ritardo che fa cominciare la mia "presentazione" alle 12.45 invece delle 12.
Annuncio una presentazione NON convenzionale, ed infatti comincio parlando di web 2.0 dedicato al mondo del vino e termino con un mini-corso sulla degustazione dei vini, con tanto di mescita e "brindisi" finale… 😛

 Clicca sull’immagine per andare alla foto originale su Flickr
(thanks to Stefano)

romecamp_mylife_01.jpg 

I presenti (numerosi, la piccola sala era piena) sono interessati, fanno domande e per me è un piacere rispondere; c’è anche il tempo di stringere qualche "contatto", che potrà evolvere in future collaborazioni, chissà… 🙂
Lascio il campo a Simone ed al suo intervento su standard ed accessibilità, non prima di aver scambiato qualche battuta sul nuovo Windows Vista, che entrambi avevano sui nostri portatili… 🙂

Gli interventi sono tanti, io sono uno solo e non posso bilocarmi, purtroppo… 😛
Mentre gli altri approfittano del buffet gentilmente offerto da San Lorenzo, io continuo a girare senza sosta, cercando di ascoltare un po’ tutti gli interventi che si stanno tenendo (e riuscendo, in realtà, a non ascoltarne neanche uno per intero) 😀
Beh… in realtà una sosta la faccio… per aprire una bottiglia di vino (un Corte Barocca di Marco Maci, per Samuele che voleva avere "marca e modello") che è sopravvissuta alla mia "presentazione", a vantaggio di qualche amico che non aveva avuto la possibilità di essere presente al mio talk. 😉
Vittorio (conosciuto una mezz’ora prima) sta tenendo il suo talk sull’autoreferenzialità dei blogger, mentre nel frattempo è arrivato anche Giovanni (altra conoscenza della cena blogger di Roma); ogni tanto mi tocca uscire per andare a "ricaricare" il parcometro (a fine giornata avrò speso almeno 7 euro di parcheggio) ma è un piacere uscire a prendere una boccata d’aria fuori, considerata anche la piacevole temperatura di questa giornata romana.
Robin Good intanto "dà lezione" su come riuscire a vivere bloggando e guadagnando con AdSense (pare che ci si riesca decisamente bene) 😀
Mentre attendo l’intervento di Antonella e Cristian su Twitter (che sta slittando peggio di una Panda su una lastra di ghiaccio in discesa), approfitto per fermarmi ad un tavolo con Davide per fare il punto su una "questione" topsecret, ricevendo molti utili consigli dal guru Andrea (davvero simpaticissimo e bravissimo, una delle persone più disponibili che abbia mai conosciuto); il bello del BarCamp è anche questo: ti fermi e subito arriva qualcuno con cui discutere e confrontarti.

Arriva l’ora dell’atteso talk su Twitter, la sala è piena e subito la discussione diventa interessante e divertente: ne approfitto per "twitterare" in diretta, così come fanno contemporaneamente Luca, Antonio e Gaspar, mentre "dall’altra parte" (quella di chi non poteva essere fisicamente presente) si scatenano eio, catepol e molte altre persone (sorry, siete troppi per nominarvi tutti); intanto Dolmedia ritrasmette tutto in diretta web, a beneficio di tutto il mondo… 😛 Nel frattempo, Antonio girava armato di microfono alla ricerca di persone da intervistare per i suoi podcast.
Lele comincia a parlare di podcast audio e video: la sua presentazione è fantastica, ed attira l’attenzione di tutti i presenti. Il pomeriggio scivola via in un lampo, ed è già l’ora della presentazione di Luca su come "passare" dal blog alla carta stampata, senza essere geek; ho ripreso con la mia videocamera diversi brani del suo intervento (così come altre chicche interessanti, coma una mini-lezione di Robin Good ad Andrea e Davide), che conto di mettere online su YouTube qualcosa quanto prima.

Si è fatta sera, le presentazioni sono finite, ma… il meglio deve ancora arrivare, secondo me.
E’ in questa foto (ed in quello che stava avvenendo) è racchiuso lo "spirito" del BarCamp.

Clicca sull’immagine per andare alla foto originale su Flickr
(thanks to Maurizio)

BarCamp

All’improvviso un gruppetto di persone che per la maggior parte si sono conosciute quel giorno stesso, fanno partire una delle discussioni più interessanti che abbia sentito nella giornata, spaziando dal rapporto fra aziende da una parte e blogger e giornalisti dall’altra, all’organizzazione di un BarCamp su due giorni (Lele, ti sei impegnato a pensarci su…), alle serie TV americane viste in quel momento, a molto altro.
Subito dopo il bravissimo palmasco ha improvvisato, per lo stesso gruppo di persone che stavano seguendo Lele, una piccola lezione su Apple Aperture (che doveva essere il suo talk al BarCamp, ma che non ha più potuto tenere).
Credetemi, è stato davvero molto, molto, molto interessante e "costruttivo".

Chiuso il BarCamp, c’era ancora un’importante pratica da assolvere: la cena post-BarCamp, organizzata da Luca ed Emanuele.
Nel frattempo mi hanno raggiunto Mia e Federico, ed insieme a Stefano, Luca e qualcun’altro ci siamo incamminati verso il Pastarito sull’Ostiense, luogo scelto per la cena.
Dopo 15 minuti siamo tutti a tavola, e siamo 40 persone…
Il posto in sè non è niente di eccezionale, ma la compagnia è fantastica ed il cibo buono ed abbondante. Tra molte chiacchiere, tante risate, foto e qualche videoripresa (anche questa prossimamente su YouTube), si fanno le 23.00, e giunge il momento di salutarsi, come testimoniato da questa foto di Davide (che ha fatto un eccezionale live-blogging fotografico con il suo cellulare).

Le mie riflessioni: penso abbiate capito che per me è stato un evento davvero stupendo, che mi ha dato la possibilità di incontrarmi con PERSONE prima di tutto, e poi con blogger, tecnici ed esperti in svariati campi.
Avrei voluto seguire tutti gli interventi, ma alla fine ho ceduto alla tentazione di farmi travolgere dagli incontri, dalle chiacchiere e dalle "non-conferenze" che nascevano spontaneamente qua e là, finendo per perdermi gran parte dei talk programmati; pazienza, sarà per le prossime edizioni.
Il BarCamp (per me) serve anche a far nascere contatti, e non posso lamentarmi sotto questo punto di vista.
Bello, molto bello… e sicuramente da rifare, in futuro (ci sono già Marche e Matera in lavorazione, ed io sto già vedendo come fare per partecipare).
Personalmente non ho incontrato alcuna "blogstar pseudotecnica del cazzo", ma solo un sacco di persone interessanti, con le quali ho passato un giorno fantastico.

Un saluto ed un "grazie" alle tante persone che ho conosciuto ed un "alla prossima" a quelle che avrei voluto conoscere ma mi sono perso nel mare magnum del RomeCamp. 🙂

Jan 192007
 

Parte con questo post la nuova categoria "Quick Tips", dove appunterò soluzioni a piccoli (ma fastidiosi) problemi in cui mi sono imbattuto, ed a cui ho trovato una soluzione (a volte dettata da esperienza, altre volte da tentativi, altre volte da soluzioni tecniche messe a disposizione dal vendor).
In questo primo post parlerò di un problema che ho verificato ben due volte su due macchine divese e che mi fa sospettare non sia una semplice coincidenza…

Problema: Internet Explorer 7, a seguito di un aggiornamento dalla versione 6, si blocca in modo random.
Soluzione:
a quanto ho avuto modo di verificare, il problema si verifica a causa dei moltissimi add-on che Internet Explorer 7 incorpora nativamente (Google Toolbar, Yahoo Toolbar, Adobe Reader Plugin e via dicendo).
Andate in Strumenti\Gestione componenti aggiuntivi\Attiva o disattiva componenti aggiuntivi, visualizzate i "Componenti aggiuntivi attualmente caricati in Internet Explorer", selezionate uno alla volta i componenti anzidetti e mettete la spunta su "Disattiva" nelle Impostazioni. Potete provare a disattivare, inizialmente, solo le due Toolbar, e verificare funzionamento e stabilità di IE7; se il browser non si blocca più, durante la navigazione, potete provare a riattivare una delle due toolbar. Se non risolvete in questo modo, andate avanti disabilitando altri componenti opzionali, per identificare il "colpevole".
Una volta identificato, lasciatelo disattivato e provate a riattivare gli altri.

Si, lo so… è una rottura di scatole ed andare a tentativi non è il massimo, ma… sempre meglio che disinstallare IE7 e tornare ad IE6 (come mi era stato chiesto di fare da uno dei due utenti) 😛

Jan 182007
 

Circa un mese fa sono stato contattato via e-mail dalla gentile signorina Natascha per conto di ZN, una società belga che si occupa di e-marketing a livello europeo, e che stava partendo con una campagna chiamata "Give voice to blogger" per conto di Nuance, casa produttrice di Dragon NaturallySpeaking, un noto software di riconoscimento vocale. A tal riguardo mi ha chiesto se fossi interessato a provare l’ultima release di questo software, per valutarlo e recensirlo nel mio blog. Mi ha quindi inviato l’ultima versione disponibile di Dragon NaturallySpeaking (la 9, in edizione Standard), che mi è arrivata un paio di giorni fa tramite corriere DHL. Appena ho avuto la possibilità, ho cercato di installarlo sul mio portatile, ma… questo software nella versione attuale è incompatibile con Windows Vista.

Scartata quindi la possibilità di installarlo sul portatile, l’ho installato su un altro computer (che monta Windows XP Pro SP2) senza alcun problema, scaricando direttamente l’aggiornamento alla versione SP1.
L’installazione è stata semplice e veloce, ed anche la fase di addestramento iniziale (svolta leggendo un brano di Beppe Severgnini) è stata rapida ed indolore (basta leggere un brano normalmente, come leggeresti un qualunque libro).
Terminato l’addestramento iniziale, ho seguito il breve tutorial introduttivo per imparare ad utilizzare al meglio le funzioni principali, e quindi…
eccomi qui! Tutto il testo che avete appena letto (e che leggerete) è stato "scritto" utilizzando questo software.

Il mio primo giudizio d’uso del programma è senz’altro positivo; il riconoscimento vocale è veloce e quasi perfetto, destinato a migliorare con l’utilizzo successivo. Bastano soltanto pochi minuti di addestramento (leggendo uno dei diversi testi a disposizione) per riuscire a scrivere velocemente e quasi infallibilmente del testo in una qualunque applicazione. Dragon NaturallySpeaking è stato pensato principalmente per l’inserimento di lunghi testi, e si comporta benissimo con l’editor di testo di WordPress, permettendo la scrittura di un post in un tempo considerevolmente minore. Certo, l’utilizzo di parole specifiche richiede un addestramento aggiuntivo (WordPress ad esempio), ma una volta addestrato anche parole complesse vengono riconosciute senza alcun problema.

Utilizzando Dragon NaturallySpeaking mi sono reso conto dell’evoluzione che hanno subito questi software nel corso degli anni; la prima volta che vidi utilizzare un software di riconoscimento vocale fu da parte di un mio amico, malato di distrofia muscolare, e che a causa della sua malattia non poteva comporre testo su una tastiera. Allora questo programma si chiamava Dragon Dictate, e costava oltre un milione delle vecchie lire; il riconoscimento vocale era lento e macchinoso, e richiedeva un hardware decisamente potente; adesso bastano un processore veloce e 512 MB di RAM per usufruire delle potenzialità di un software di riconoscimento vocale che traduce il parlato continuo in testo scritto.

Powered By Dragon NaturallySpeakingSicuramente utilizzerò questo software anche in futuro per la scrittura di altri post, così come lo utilizzerò per la scrittura di lettere, relazioni e quanto altro richieda l’inserimento di una grossa quantità di testo (oh, ben inteso, sono velocissimo nello scrivere alla tastiera ma ancora più veloce nel parlare). 😉

Ringrazio quindi Nuance e ZN per avermi dato la possibilità di testare in prima persona questa fantastica applicazione.

Jan 172007
 

heywatch_logo.pngCon l’aumento dei siti di video sharing (come YouTube e Google Video), più di una persona si sarà trovata a dover “combattere” contro i differenti formati video esistenti in rete.
Se per “riprodurli” sul proprio computer ci sono player “universali” come VLC o Gomplayer, dover riprodurre tali video su dispositivi diversi (iPod Video, PSP, Wii, Zune e via dicendo).
Ho già fatto, in passato, un confronto fra due media converter ma… oggi vi presento una nuova applicazione Web 2.0 totalmente focalizzata alla conversione di video online (sia archiviati sul vostro computer che presenti in rete): HeyWatch.

Cos’è HeyWatch?
HeyWatch è L’APPLICAZIONE definitiva (imho) per la conversione online di video ed audio in qualcune formato.
Totalmente realizzata in AJAX, H!W (l’abbrevio per comodità) vi permette di trasferire, caricandoli direttamente dal vostro computer o prelevandoli direttamente dal web, file multimediali di qualunque tipo (i file non supportati sono solo RV40 per il video ed AAC 5.1 per l’audio) e convertirli in un altro formato, eventualmente ottimizzato per la riproduzione su uno specifico device.

Il “bello” di HW è che fra i file che è possibile convertire sono compresi quelli presenti su YouTube, Google Video e tutte le altre piattaforme che fanno streaming flash dei propri video (tipicamente in formato .flv); così facendo dovete solo fornire ad H!W l’url al video in questione, scegliendo il formato di output (e credetemi, ne sono tantissimi) ed attendere una mail che vi informi della conclusione del processo di conversione e vi permetta di scaricare il file.
Ovviamente il tempo di conversione dipende dalla lunghezza del file in questione, che per la versione FREE è di massimo 10 minuti.
Io ho convertito, per prova, un filmato presente su YouTube (questo, divertentissimo) in un file DivX, la conversione ha impiegato circa 30 secondi ed ha prodotto in output un file di 13 MB.

Ad ogni modo, potete trovare un help qui, mentre il blog di HW è qui.

Quanto costa usare Hey!Watch?
HW ha due differenti “piani” di utilizzo: uno specchio riassuntivo è disponibile in questa pagina.

Giudizio di Giovy: molto, molto, molto interessante. Il limite di 10 video mensili di massimo 10 minuti può essere forse un po’ restrittivo, ma è davvero un sito eccezionale, sia per la grande quantità di formati gestibili, sia per la chiarezza dell’interfaccia di uploading ed encoding, sia per la velocità di conversione dei file. Dategl un’occhiata, non ve ne pentirete!

Jan 162007
 

infosecurity.jpg
Come ogni anno (da quando è nata, del resto, non mi sono perso un’edizione) la prima settimana di febbraio mi vedrà in trasferta per partecipare ad Infosecurity 2007, la fiera della sicurezza informatica, che si terrà a Milano dal 6 all’8 febbraio 2007.

Gli anni scorsi arrivavo il pomeriggio del primo giorno (perchè il primo giorno non c’era di solito niente di particolarmente interessante), presenziavo interamente il secondo giorno ed andavo via il pomeriggio del terzo giorno. Quest’anno, invece, il programma è particolarmente ricco ed interessante (specie in Area Demo, dove ci saranno diversi talk che seguirò) per tutti e tre i giorni… e di conseguenza la mia trasferta durerà più del solito.
Arriverò infatti a Milano il 5 febbraio nel pomeriggio, sarò in fiera per tutta i tre giorni di durata e ripartirò il 9 febbraio.

Vi segnalo alcuni (dei tanti) talk interessanti in programma:

6 Febbraio

  • Identità digitale: una sfida per il futuro
  • Voice Security & Privacy
  • Snort: ricette d’uso
  • Radio e sicurezza sistemi mobile sotto attacco: bluetooth & wifi pentesting teoria e implementazione
  • Sicurezza Web Lato Client: attacchi a Web 2.0

7 Febbraio

  • Tecnologie, norme e standard per la sicurezza delle informazioni
  • Documenti elettronici e normative
  • La sfida della security
  • Tematiche avanzate di SQL Injection: tool di testing e metodi di difesa

8 Febbraio

  • La sicurezza delle applicazioni web
  • La sicurezza per le PMI: l’importanza di salvaguardare le informazioni aziendali
  • Strumenti OpenSource di security assessment delle infrastrutture VoIP
  • Devianze – Come il malware sovverte le feature avanzate di Windows
  • VoIP insecurity trough reality
  • Il Social Engineering e la sua applicazione nel penetration testing professionale: tecniche di attacco, strategie per difendersi in contesti aziendali, case-study ed esercitazioni pratiche

Ovviamente NON è detto che riesca a seguire tutti questi eventi (anche perchè sarò impegnato in una serie di incontri con vendor e commerciali di diverse aziende), ma sono quelli che personalmente ritengo più interessanti.

Appena ho dato la notizia della fiera e della mia trasferta a Milano via Twitter, ho immediatamente raccolto i "vengo anch’io" di diversi tecnici/sysadmin/infogeek/blogger italiani… e dove ci sono blogger, tecnici ed appassionati… c’è anche una cena!!! 😀

E’ scattata quindi l’organizzazione della Cena Sicura 2007, per dare un minimo di convivialità ad un evento "freddo e tecnico" come Infosecurity… 😛
La cena è ovviamente aperta a tutti (tecnici e non, blogger e non, appassionati e… miiii, se dico tutti significa tutti!), e per dare un minimo di organizzazione si può far riferimento all’apposita pagina.
Eventualmente, potete segnalare a vantaggio di chi sarà presente in fiera alberghi che conoscete (io alloggerò, come per ogni mia trasferta a Milano, all’Hotel Metrò, (in C.so Vercelli, vicino Piazza Piemonte) molto carino e vicinissimo alla Fiera…. ed ha il WIFI in camera per tre euro al giorno!

Più avanti vi ricorderò come raggiungermi quando sono in trasferta… e poi quest’anno c’è Twitter 😀

Jan 152007
 

flying_cart_logo.jpgBuongiorno a tutti, e buon inizio settimana.
La scorsa settimana vi ho parlato di Terapad, una nuova piattaforma di blogging che integrava, fra le tante funzioni disponibili, anche quella per creare uno shop online con pagamento via PayPal.
Qualora il vostro target non sia aprire un blog, ma un vero negozio on line (con la possibilità di pagare via carta di credito), fareste bene a proseguire con la lettura, perchè oggi vi presenterò… Flying Cart!

Cos’è Flying Cart?
Flying Cart è una nuova web application che offre la possibilità di aprire uno shop online in maniera semplice, senza dover conoscere alcunchè di web design, applicativi di gestione magazzino o integrazioni con banche per il pagamento via carta di credito. Registrandosi su Flying Cart (al momento l’applicazione è in beta ed accetta un numero limitato di store presenti; potete provare a chiedere un invito qui) si ha la possibilità di aprire il proprio negozio virtuale, comprensivo di vetrina per i propri articoli, possibilità di inserire un numero illimitato di prodotti, spedizione integrata, pagamento via carta di credito ecc.
E’ possibile scegliere fra diversi "template" professioanli per personalizzare l’aspetto grafico del proprio negozio.
Dal lato "amministrazione", Flying Cart vi offre gli strumenti necessari per gestire i prodotti in vendita, il vostro inventario di magazzino, la gestione degli ordini e dei client, le spedizioni ecc.
E’ possibile inoltre associare il proprio shop su Flying Cart ad un proprio dominio di secondo livello, invece di quello di terzo livello che viene offerto aprendo un shop.
Potete trovare una feature list qui, mentre un tour guidato è disponibile qui.

Quando costa Flying Cart?
Aprire uno shop online su Flying Chart costa ZERO, così zero costa anche la sua manutenzione e l’hosting.
Ovviamente Flying Chart non fa beneficenza, e da qualche parte dovranno anche prendere i soldi per "tirare avanti la baracca", no?
Questi soldi li prendono sulle transazioni che fate, trattenendo 0.30$ per ogni transazione più il 5% del valore della stessa; se vendete ad esempio un oggetto per 100 $, il vostro "guadagno" sarà di 94.7 $.

Considerazioni di Giovy: certamente si trovano in giro soluzioni di ecommerce che NON impongono di dover lasciare una percentuale sul venduto a chi la gestisce, ma normalmente sono tutte soluzioni a pagamento, e che comportano inoltre dei canoni di manutenzione mensili/annui.
Avendone le conoscenze, potete anche creare da soli il vostro shop, utilizzando una delle tante soluzioni open-source o free disponibili in rete, ma dovreste sempre pagare l’hosting.
Di conseguenza, una soluzione semplice da gestire, con nessun costo di implementazione e manutenzione, val bene la percentuale sulle transazioni effettuate che viene richiesta, secondo me (e che comunque NON inciderebbe sulle vostre tasche, dato che la fareste ricadere sul prezzo finale dell’articolo, no?). 🙂