Sep 132006
 

eDonkeyEhehehee…. titolo inconsueto per il post di oggi, ma la spiegazione è presto data: il noto software di file sharing eDonkey2000, creato e distribuito dalla software house MetaMachine, ha cessato di esistere.

MetaMachine, da tempo in causa con la RIAA, ha ceduto ed ha smesso di distribuire tutti i software creati per utilizzare il network eDonkey (quindi eDonkey2000 ed OverNet).
Inoltre, pare che alcuni utenti di eDonkey2000 stiano ricevendo messaggi dal network (che appaiono come dei popup) che, qualora si acconsenta cliccando su OK, forzino la disinstallazione del client (probabilmente una sorta di "backdoor" inserita da MetaMachine nelle ultime versioni, in previsione di quello che sarebbe potuto succedere).

Facile prevedere le scene di panico degli utenti di questi software, abbandonati a loro stessi con dei programmi divenuti di colpo inservibili.
Altrettanto facile, quindi, prevedere lo spostamento in massa su altri software che utilizzano lo stesso network (eMule in primis) o su altre piattaforme P2P (come BitTorrent).

eMuleProprio eMule pare il "candidato ideale" per questa successione forzata.
E del resto le carte giocano a favore del mulo, perchè:

1) E’ un software Open Source (chiunque, scaricando i sorgenti, può compilarsi il programma e modificarlo nel rispetto della licenza GPL che accompagna il software)
2) E’ privo di qualunque spyware/adware
3) E’ in continuo sviluppo, ed è supportato da un forum ufficiale (in inglese) e dalla più grande comunità italiana dedicata a questo software (Emuleitalia.net, in cui il sottoscritto è moderatore di tutte le sezioni di assistenza tecnica ad eMule)
4) Utilizza anche un protocollo serverless (Kademlia), risultando di fatto "invulnerabile" ad eventuali shutdown dei server del network eDonkey
5) E’ facilmente configurabile ed ha un’ottima guida in italiano (Emule.it, di cui creai io stesso il primo layout quasi due anni fa)
6) Ha un repository dedicato di software freeware e/o Open Source assolutamente legale (eMule Content Database)
7) E’ possibile trovare versioni modificate da altri sviluppatori, con utili funzioni aggiuntive (il luogo migliore dove trovarle è la sezione eMule: Versioni Modificate in Emuleitalia.net)

Se tutte queste motivazioni non vi sembrano sufficienti… 😉

Sep 122006
 

Live DocumentsChi lavora in un’azienda (o in un team) sa quanto importante sia la possibilità di condividere in modo sicuro i documenti.
“In modo sicuro” NON significa semplicemente inviarli via mail al collega, e lasciargli la possibilità di fare quello che desidera, per poi rimandarci il documento modificato.
E’ anche vero che, in grosse aziende, ci sono server deputati a tale scopo, con software che si occupano della gestione documentale e della condivisione dei documenti fra work team (un nome su tutti: SharePoint Portal Server di Microsoft).

Ma… come fare se NON si lavora in una grande azienda, o non ancora si è avuta la possibilità di integrare una soluzione di collaboration aziendale?
Semplice: con Live Documents.

Cos’è Live Documents?
Live Documents è un software che rende “web enabled” i documenti di Microsoft Office (al momento solo file di Word ed Excel, ma è in programma l’espansione agli altri formati della suite Microsoft).
Funzionando da “layer” che si sovrappone all’applicativo, Live Documents permette una gestione capillare dei diritti di accesso al file “protetto”, ed al contempo ne abilita funzioni avanzate come l’integrità del contenuto, la history sicura delle revisioni, un controllo di accesso per i file riservati e via dicendo.
Inoltre, il sistema permette di conoscere quando un documento viene modificato e da chi, garantendo comunque il pieno controllo al creatore originario del documento.
La sicurezza è garantita dalla crittografia applicata al documento e dal fatto che tale documento NON passerà mai per i server di InstaColl (l’azienda creatrice di Live Documents).

Come funziona Live Documents?
Cercherò di illustrarvelo in modo chiaro (come spero di fare sempre :D) con l’aiuto di qualche screenshot…

Come prima cosa di deve installare il client Live Documents (che trovate qui), che va ad integrarsi con i prodotti Office, creando una nuova toolbar.
Dopo aver preparato il documento da “rendere sicuro” e condividere, non dovete far altro che cliccare su “Secure this document” nella toolbar, ed assegnare i diritti di accesso al documento nella finestra che si aprirà.

Clicca sulle immagini per ingrandirle

Live Documents 01

Terminata la fase di impostazione dei diritti di accesso (come vedete nella finestra sopra, ho assegnato al primo utente solo la possibilità di visualizzare il documento, mentre il secondo potrà anche modificarlo e stamparlo), basta confermare cliccando su OK.
Automaticamente verrà creato il documento “sicuro”, con le istruzioni necessarie per potervi accedere.

Live Documents 02

Subito dopo il documento verrà automaticamente inserito come allegato in un nuovo messaggio di posta elettronica, dove i destinatari saranno gli utenti che avete definito prima, con le istruzioni per scaricare ed installare il client Live Documents, necessario per aprire ed utilizzare in modo sicuro il documento.

Live Documents 03

I destinatari, dopo aver scaricato ed installato il client (unico piccolo fastidio necessario perchè si possa utilizzare il sistema) potranno accedere al documento (secondo i diritti che VOI avete stabilito) e collaborare con voi (mentre voi avrete sempre la possibilità di tenere traccia di ogni modifica effettuata, ed eventualmente riportare il documento allo stato precedente).

Tutto questo per l’incredibile somma di… 0 euro/dollari, dato che Live Documents è gratuito (essendo ancora in beta).
Ah… ovviamente, è disponibile anche il blog aziendale (su WordPress.com!). 😉

Considerazioni di Giovy: un software dalle enormi possibilità che mette in condizione di collaborare in maniera efficace e sicura anche i piccolo team di lavoro, senza doversi sobbarcare il costo, l’installazione, la configurazione e la manutenzione di una suite di collaborazione documentale.

Sep 112006
 

Con l’articolo dal titolo "Giocare in salsa Web 2.0" comincio la mia collaborazione con la webzine Apogeonline, emanazione web della casa editrice Apogeo.
Per i lettori di questo blog alcune applicazioni presentate non saranno nuove, mentre altre sono state presentate in anteprima per questo articolo.
Voglio ringraziare in questa sede Sergio Maistrello, coordinatore editoriale della rivista e guru della blogosfera italiana, per avermi dato la possibilità di fare quello che amo (scrivere) per una VERA rivista.

A fianco a tante applicazioni serie e utili, inizia a farsi largo l’aspetto ludico del Web 2.0, spinto dall’uso ormai dilagante di Ajax (Asynchronous JavaScript and Xml) per la creazione di interfacce dinamiche e interattive, che non richiedendo il reload della pagina per l’invio dei dati permettono una nuova e più piacevole esperienza web. Mi piacerebbe quindi cominciare queste carrellata sul nuovo gaming online pensando al primo gioco di carte che tutti avrete lanciato appena messi di fronte a un computer. Il Web 2.0 ha portato questo gioco dal desktop di un computer a Internet, con Solitaire Craving.

Prosegui la lettura dell’articolo su Apogeonline.

Sep 112006
 

Buongiorno a tutti, e buon inizio settimana.
11 settembre 2006, cinque anni dopo “quel” tragico giorno. Ho pensato a lungo se parlarne o meno, ed alla fine ho deciso di NON parlarne.
Non dobbiamo mai dimenticare quello che è successo (anche perchè penso sia impossibile farlo, a distanza di cinque anni ho ancora davanti agli occhi il momento esatto in cui sono venuto a sapere quello che stava succedendo), ma non dobbiamo permettere che il terrore (scopo principale dei terroristi) prevalga.

Box.netDetto questo, passiamo alla presentazione di Box.net, un servizio di online storage che sto provando da un po’, e che ho trovato davvero interessante 😉
A tutti sarà capitato di aver bisogno di accedere a propri file, che però erano conservati su un altro computer. Soluzioni:
1) Foldershare (che però necessita di installazione, e vuole che i diversi computer siano dello stesso proprietario. Ma potreste essere in un Internet cafè…
2) Zapr (la soluzione più adatta, ma che richiede che ogni file ed ogni cartella venga preventivamente “condivisa”)
3) Gmail (potete inviare i file che vi servono via posta come allegati, o utilizzare la Gmail Drive Shell Extension, ma… dovete installarla, e successivamente dovete disinstallarla se il computer è condiviso)
4) Un servizio di storage online (che rende i vostri file disponibili sempre, da qualunque computer, senza installare niente).

Proprio il punto 4 è la soluzione migliore per avere i propri file importanti sempre disponibili.
Ci sono diverse soluzione di online storage (alcuni nomi: Xdrive, Streamload, FilesAnywhere… quest’ultima molto interessante, e che ha hostato i miei files per due anni, a pagamento), ma… bisogna fare i conti con diversi fattori che possono influenzare la scelta:
1) costo: ci sono soluzioni completamente gratuite, altre sia gratuite che a pagamento, altre solo a pagamento
2) spazio a dispozione: alcune mettono a dispozione gratuitamente pochissimo spazio, assolutamente insufficiente per un uso “serio”
3) tecnologia: alcune offrono interfacce in AJAX, accesso FTP, WebDav, Java… altre invece hanno un’interfaccia spartana ed alcune volte anche ostica.
4) condivisione: alcune soluzioni permettono di condividere i files fra più utenti o team di lavoro, altre sono strettamente personali
5) tools: alcuni fornitori mettono a disposizione client per l’upload o per il backup, altre lo richiedono espressamente per funzionare

Per me lo “stato dell’arte” nel campo dell’online storage, dovebbe avere almeno queste caratteristiche:
1) servizio gratuito (opzionalmente a pagamento, con uno spazio maggiore)
2) almeno 500 MB (anche se 1 GB è meglio)
3) interfaccia chiara, semplice e funzionale (meglio se AJAX-powered)
4) possibilità di condividere i files con alcuni utenti o con il mondo, se necessario
5) nessuna necessità di tools esterni per l’upload, ma possibilità di avere programmi che facciano backup o sincronizzazione

Beh… Box.net ha tutte le caratteristiche che vi ho elencato, ed anche di più… 😛
Innanzitutto, è possibile attivare un account gratuito con 1 GB di storage, dove potete conservare file di ogni tipo e di ogni dimensione (ma NON pensate di conservarci la vostra musica per condividerla con il mondo, ci sono dei limiti di download per gli account gratuiti).
L’interfaccia è molto chiara ed intuitiva (con un largo uso di AJAX), così come è semplicissimo caricare dei file nel proprio account.
E’ possibile organizzare il proprio spazio in cartelle, ed assegnare tag a cartelle e files (cosa utilissima per trovare immediatamente file simili sparsi in cartelle diverse).
Naturalmente i files presenti su Box.net possono essere condivisi (con utenti selezionati nella versione FREE, o con tutto il mondo in quella PREMIUM e PRO) e prossimamente sarà possibile effettuare la sincronizzazione con cartelle presente sul proprio computer.
Inoltre… ha funzioni specifiche per postare i propri file sul proprio blog ed è possibile avere un feed RSS dei propri file.
Quelle sopra sono solo ALCUNE delle features disponibili, in questa pagina è possibile trovare la lista completa

A pagamento (opzionalmente) è possibile avere più spazio (5 GB), creare fino a tre sottoutenti che potranno usare il vostro spazio per i propri file ed usuruire di feature aggiuntive (trovate una tabella comparativa con i vari pricing QUI).

Box.net ha anche un blog, ovviamente… 😉

Giudizio di Giovy: un OTTIMO servizio, sotto tutti i punti di vista; io ne ho provati diversi (ho necessità di avere molti files a cui devo accedere, da ogni computer che abbia un accesso alla Rete) ed ho anche pagato “abbastanza” per avere solo due GB di spazio.
Con l’account Premium (a pagamento) ho 5 GB di spazio ad un costo pari alla metà di quanto spendevo prima.
Thumbs UP, indubbiamente.

Sep 092006
 

CellTitolo: Cell
Autore: Stephen King
Casa editrice: Sperling & Kupfer
Anno: 2006
ISBN: 8820040646
Pagine: 544

Disponibile online su BOL a 18.00 €.

E’ un po’ di tempo che non leggevo un libro di Stephen King (uno dei miei autori preferiti, penso di aver letto quasi tutti i suoi libri e visto tutti i film tratti da sue opere), e trovandolo fra i libri disponibili in un negozio a Montecampione, ho deciso di approfittarne per acquistarlo.

La trama, in estrema sintesi (tranquilli, non vi svelo niente di interessante, potete leggere senza paura di eventuali spoiler) è questa: un bel giorno, tutte le persone che si trovano a parlare al cellulare, ricevono un “impulso” che le trasforma improvvisamente in individuo pazzi ed assetati di sangue, senza nessuna coscienza. Salvo poi sviluppare una coscienza collettiva che li guiderà ad evolversi e combattere quei pochi che si sono salvati dall’Impulso.

Le “creature” create dall’Impulso sono molto simili agli zombie che tutti avrete visto in decine di film, partendo da “La terra dei morti viventi” di Romero e finendo ai vari “Zombie” (il primo sempre di Romero, il secondo del compianto e mitico Lucio Fulci), cambia il metodo di “zombificazione” (dalle radiazioni e sostanze chimiche ad un impulso irradiato via cellulare, molto più “adatto” ai giorni nostri).

Cell di Stephen King disegna un futuro torvo, dove il cellulare (ormai di uso comune) rischia di diventare causa di estinzione della specie umana… altro che meteore o glaciazioni!

Il giudizio di Giovy: se dovessi dirvi che non mi è piaciuto, direi una bugia. Ma se dovessi dirvi che mi è piaciuto, mentirei ugualmente.
Mi ha lasciato interdetto, abituato a lavori di ben altro spessore (e qui mi viene in mente opere come “IT”, “Cose Preziose” o “Misery”.
Il libro si fa leggere, è molto scorrevole e non è necessario nessun impegno mentale per seguirlo (provate a leggere IT senza concentrarvi, invece!).
Forse per questo ci sono rimasto “male”, mi aspettavo qualcosa di più… sembra quasi il classico “libro estivo” (e come tale l’ho divorato, in due o tre giorni, nonostante le oltre 500 pagine).
Se dovessi consigliarvelo, mi sentirei in colpa per avervi fatto spendere più euro di quello che vale. Se lo trovate fra qualche mese in edizione economica… beh, prendetelo e leggetelo.

Sep 082006
 

Google Labs
Finalmente una novità da Google (che ultimamente mi stava trascurando, non permettendomi di scrivere circa nuove feature o nuove incredibili applicazioni).
Metto subito "le mani avanti": Google Related Links NON è una nuova applicazione fantascientifica, o una feature di quelle che cambieranno la vita; è una "cazzatina" (mi dispiace definirla così, ma tant’è…) destinata ad incasinare alcuni siti o blog probabilmente già molto incasinati… 😀

Cos’è REALMENTE Google Related Links?
Avete presente gli AdSense di Google (la pubblicità contestuale racchiusa in blocchi rettangolari)? Beh… Google Related Links è più o meno la stessa cosa, ma senza guadagni… 😀
In pratica sono dei blocchi dinamici in cui verrano visualizzati:

  • link a ricerche di Google
  • news
  • video
  • pagine web correlate

In pratica vedrete un box come questo:

Google Related Content 

Come vedete, non è niente di fondamentale ma solo un "contenitore" di materiale proveniente da Google, e su questo blog (buon per voi e la vostra connessione) NON vedrete mai dei Google Related Links piazzati da qualche parte, a meno che non servano in qualche articolo.
Alcuni layout particolarmente "poveri" potrebbero anche beneficiarne, ma… su molti layout sarà la definitiva "mazzata", appesantendoli ed incasinandoli ulteriormente.

Sep 072006
 

site24x7 Chi gestisce un sito internet commerciale sa bene quanto sia importante la “disponibilità” 24 ore su 24 della propria presenza sul web, perchè se un sito non è raggiungibile, non si guadagna.
Alcuni hosting (normalmente quelli “professionali”, con costi nell’ordine di alcune centinaia di euro l’anno) garantiscono da contratto un certo uptime medio, normalmente superiore ad almeno il 99.9% (attenzione, perchè anche uno 0.01% significa un’ora di indisponibilità annua).
Pagare un hosting professionale con uptime garantito ci assicura anche servizi di disaster recovery in tempi brevisissimi, ed un monitoraggio costante del server con avvisi vari in caso di malfunzionamento.
Ma… chi assicura all’utente finale che ogni down gli sia davvero segnalato tempestivamente?

Inoltre… non tutti (me compreso) possono permettersi un hosting professionale con uptime garantito, e di conseguenza (a meno di down davvero importanti) è difficile sapere quando il proprio sito “va giù”.
In rete ci sono però diversi servizi di website monitoring, alcuni molto funzionali, altri meno.
Oggi voglio parlarvi dell’ultimo servizio di questo tipo che ho scoperto: Site24x7.

Site24x7 è un servizio di website monitoring GRATUITO (per il momento, dato che è in beta aperta al pubblico; in futuro verrà fornito anche un servizio a pagamento, ma sarà sempre disponibile un servizio gratuito anche se con alcune limitazioni) che offre:

  • monitoraggio della disponibilità del proprio sito (o blog)
  • monitoraggio delle performance del sito
  • monitoraggio contro eventuali (e sempre spiacevoli) defacement
  • alert via email o sms (quest’ultima disponibile solo per alcuni paesi)
  • grafici e report (anche storici)

La lista completa delle feature è disponibile qui.

E’ possibile impostare l’intervallo di monitoraggio da un minimo di 5 minuti ad un massimo di 1440 minuti (1 volta al giorno), ed eventualmente monitorare anche delle transazioni web tramite un’apposito strumento (il Transaction Recorder).
I report prodotti (e che possono essere ricevuti via mail, con cadenza giornaliera o settimanale) avranno l’aspetto che vedete sotto.

Clicca sull’immagine per ingrandirla

site24x7 stats

In definitiva: un servizio molto utile per chi vuole essere sempre informato su eventuali down del proprio sito (per avvisare l’assistenza, o risolvere un eventuale problema), senza doversi affidare a costosi hosting o servizi di website monitoring a pagamento.