Feb 182006
 

FONSeguendo l’esempio dato da Andrea, Luca Zappa, Luca Conti, Stefano e Giorgio, comunico a tutti che anch’io ho aderito a FON. 🙂

Per chi non sapesse cos’è FON, può trovare moltissime informazioni utili (oltre al sito del movimento) anche in questi post di Luca Conti, uno dei precursori dell’introduzione di FON in Italia (uno, due, tre, quattro), e Luca Zappa (uno, due e tre).

Avevo già letto tutto, e l’avevo trovato molto interessante.
Ma il vero "stimolo" me l’ha dato Andrea, e quindi… mi sono registrato ed ho già richiesto il router di Fon (un ottimo Linksys WRT54GL/GS a soli 25 euro).

Ora non mi resta che aspettare e… poi testare l’accesso.
Infatti in Italia la normativa che regola l’accesso wireless ad Internet (per via anche del Decreto Antiterrorismo) non permette di fornire accesso wireless al pubblico senza sottostare ad una serie di controlli.
Io intanto mi preparo… poi chissà… 😉

Feb 172006
 

Ovunque Proteggi TourPeriodo incasinato al lavoro, causa riconfigurazioni di firewall Telecom e arrivo di un Blade Center IBM (che verrà montato dai prodi tecnici appena approntato il mega-impianto elettrico atto ad alimentarlo).

Lasciando comunque da parte il lavoro, volevo comunicarvi che stasera ce ne andremo (io e Mia) a Bari, al concerto di Vinicio Capossela per il suo "Ovunque Proteggi Tour 2006".

Devo dirmi che sono rimasto letteralmente stregato dal suo ultimo disco (che ho regalato a Mia subito dopo l’uscita nei negozi), che unisce i suoi testi assolutamente "stravaganti" e poetici a sonorità multietniche e decisamente "inconsuete".

Proprio per questo appena sentito di questo concerto fuori-programma al TeatroTeam a Bari. ho subito acquistato un paio di biglietti, ed offerto l’occasione a Mia di vedere uno dei concerti che più desiderava. 🙂

Fra un’oretta circa, quindi, ci metteremo in macchina (con la colonna sonora adatta, ovviamente) e ci andremo a gustare questo concerto… 😉

Un consiglio: se non l’avete fatto (e vi piace l’artista/genere), acquistate Ovunque Proteggi.
Ne vale davvero la pena.

Feb 162006
 

Ho un abbonamento Vodafone da tempo immemore e sono uno di quei clienti che vengono definiti "altospendenti", perchè le mie bollette telefoniche sono "succose", dato che il cellulare a me serve anche per lavoro.
Ovviamente (dato che sono soldi miei) cerco sempre di trovare qualche opzione/promozione che mi permetta di spendere meno.

Proprio per questo, quando ieri ho visto in TV la pubblicità di Vodafone Revolution, ho fatto un salto sulla sedia.
Lo spot diceva: "Con Vodafone Revolution parli gratis con tutti, per sempre, ad un euro al giorno".
Un euro al giorno? OTTIMO!
Di conseguenza, dovrei pagare in bolletta 60 euro ogni due mesi.
Wow! Vuoi vedere che Vodafone finalmente pensa anche ai suoi clienti, tirando fuori una flat degna di questo nome ad un prezzo accessibile?

Decido quindi di verificare sul sito, ed eventualmente attivare la promozione online.

Vado nella pagina dedicata, sul sito di Vodafone, e leggo: "Con 1 euro al giorno puoi parlare con tutti i numeri nazionali, pagando solo il primo minuto di ogni chiamata, fino ad un massimo di 1500 minuti al mese".
Ah… quindi NON è solo 1 euro al giorno, ma si deve pagare anche una quota per ogni singola chiamata.
Il costo di ogni chiamata è quindi di 30 centesimi, pari allo scatto alla risposta (15 centesimi) + un minuto di conversazione (15 centesimi).
Vabbè… vorrà dire che farò poche telefonate, ma lunghissime… 😉
Ma… un attimo… c’è una nota in piccolo (ed in un’altra pagina, che si apre con una popup), dove vedo scritto: "Ogni chiamata può avere una durata massima di 30 minuti, trascorsi i quali sarà applicata la tariffa prevista dal piano tariffario".
Questo significa che, per usufruire di tutti i 1500 minuti "gratuiti" bisogna fare 50 telefonate.
Il costo di queste 50 telefonate di mezz’ora massimo di durata è quindi di 15 euro, che si sommano ai 30 euro mensili necessari per usufruire della promozione. Il costo mensile sale quindi a 45 euro (90 euro in bolletta ogni due mesi).

Vabbè… non sarò proprio "gratuito", ma 45 euro al mese sono accettabili.
Però… 50 chiamate al mese non sono neanche due telefonate al giorno…
Ovviamente, chi attiverà questa promozione lo farà perchè ha un grosso volume di chiamate e vuole risparmiare, e molto probabilmente ne farà almeno altre due al giorno.
Consideriamo quindi altre due telefonate al giorno (anche brevi, magari per dire alla moglie che si è in ritardo, o chiedere un’informazione in ufficio), sempre al costo di 30 centesimi l’una.
Due chiamate al giorno sono 60 chiamate al mese, per un costo aggiuntivo di 18 euro mensili.
Si sale ancora, come vedete… e passiamo tranquillamente a 63 euro mensili (126 euro in bolletta ogni due mesi).
Porca miseria… siamo passati a spendere più del doppio di quanto avevamo pensato (e di quanto ci avevano fatto credere nello spot…)

Ma… questo immaginando che le chiamate durino TUTTE al massimo 30 minuti.
Accade a volte, però, che alcune telefonate si protraggano per un tempo maggiore (assistenza ad un cliente in difficoltà, o semplice telefonata "amorosa" alla propria partner per starle vicino, non potendo essere presenti fisicamente).
Immaginiamo quindi che, solo due volte a settimana, si faccia una telefonata di 1 ora.
Una telefonata così lunga verrebbe a costare: 15 centesimi di scatto alla risposta, 15 centesimi per i primi 30 minuti (in promozione) e 15 centesimi al minuto per la mezz’ora successiva.
Totale: 4.80 euro per una chiamata di un’ora. In un mese, quindi, facendone solo 8, spenderemo 38.40 euro in più.
Si passa quindi ad una spesa di 101.40 euro mensili (202.80 euro in bolletta ogni due mesi).
Pensate sia finita? Ma no!
Non mi dite che non usate gli sms! Penso che almeno un paio di sms al giorno vengano inviati dal vostro cellulare, no?
Aggiungiamo al conto quindi altri 30 centesimi al giorno, ovvero 9 euro al mese.
In totale veniamo a spendere 110.40 euro mensili (220.80 euro in bolletta ogni due mesi)

Porca puttana! Io pensavo di spendere 30 euro, ed invece ne tiro fuori 110.40!!!

Ma… attenzione!!! Io mi sono tenuto "stretto", ed ho considerato solo un paio di telefonate in più al giorno, un paio di sms ed un paio di chiamate "lunghe" a settimana.
Alla luce di quanto vi ho riportato, fate voi i conti in base al numero di chiamate che fate giornalmente, alla loro lunghezza ed al numero di SMS che mandate.
Probabilmente verrete a spendere molto di più dei 110.40 euro che ho indicato.

Vodafone Revolution: col cazzo parli gratis!!!!

Feb 152006
 

Sorpresa!
Nuovo layout per il blog!
Dopo l’aggiornamento a WP 2.0.1, mi era venuta voglia di dare una "rinfrescata" alle pareti di casa… 😛
Mi sono messo alla ricerca di un nuovo layout che avesse alcune caratteristiche precise:
1) Cross-browser (visibile quindi senza problemi sia su Internet Explorer che su Firefox), dato che il layout precedente dava problemi su IE ad alcune risoluzioni
2) Pulito e leggibile
3) Facilmente modificabile per le mie esigenze

Ho trovato tutto quello che cercavo nel layout che vedete in questo momento, e del quale ringrazio egoSconnesso, sia per la realizzazione che per l’avermi gentilmente messo a disposizione i file sorgenti delle immagini, in modo da creare i titoli dei box che mi servivano… 🙂

Spero vi piaccia… e se trovate qualche imperfezione (sto ancora ottimizzando alcune cose), segnalatemela pure senza problemi… 😉

Nota importante: in occasione di questo restyling, ho eliminato (a scopo di test, e sempre pronto a riabilitarlo in caso di bisogno) Trencaspammer, facendo affidamento unicamente su Akismet per l’eliminazione dello spam.
Ne consegue che per il momento è possibile commentare senza dover inserire il codice numerico di sicurezza… 🙂

Feb 152006
 

Il segreto del figlio della vedovaTitolo: Il segreto del figlio della vedova
Autore: David A. Shugarts
Casa editrice: Sperling & Kupfer
Anno: 2005
ISBN: 8820039494
Pagine: 250

Disponibile online su BOL
a 17.00 €.

Complice la mia trasferta a Milano (e ben 13 ore di Eurostar, fra andata e ritorno) sono riuscito a terminare un libro che avevo cominciato un po’ di tempo fa… 😉
Ho già parlato in passato di libri scritti per indagare sui "dietro le quinte" dei due più famosi libri di Dan Brown (I segreti di Angeli e Demoni e I segreti del Codice).
Oggi invece vi presento un libro che indaga su… un libro che Dan Brown dovrà ancora pubblicare… 😀
No… l’autore del libro NON è un indovino, nè tantomeno è un "insider" dello staff di Dan Brown.
E semplicemente una persona che, partendo da alcuni "indizi" lasciati nascosti dallo stesso Dan Brown nella sovracoperta dell’edizione americana de " Il Codice da Vinci", intreccia un percorso che porta a svelare il probabile (anzi… molto probabile) argomento del nuovo libro dell’autore americano.
Da una semplice ed enigmatica frase: "Nessuno aiuta il figlio della vedova?", si parte per un viaggio fra massoneria, società segrete e codici vari, alla scoperta di "The Solomon Key" (dovrebbe essere questo il probabile titolo del nuovo romanzo di Brown, che dovrebbe vedere la luce con tutta probabilità nel 2006).
E’ un libro molto interessante, sopratutto per gli spunti di ricerca "storica" che offre.
Si viene a conoscere la vita "segreta" di personaggi come George Washington, noto frammassone, e di città insospettatamente "misteriose" come Washington.
Se siete dei patiti di Dan Brown, è una lettura che vi consiglio senza problemi.
Se invece non volete rovinarvi il gusto di scoprire gli argomenti del suo nuovo libro leggendolo quando sarà pubblicato… beh, scordatevi questa mia recensione (e sopratutto il libro di Shugarts). 😉

Feb 142006
 

Post minimale, oggi.

Non starò qui a pontificare su quanto anche questa festa si sia trasformata nel trionfo del commerciale (solo oggi, infatti, i fiori costano il doppio del solito), e di come l’aumento di diabete da abuso di cioccolatini tocchi il suo apice nei giorni immediatamente successivi al 14 febbraio.

Non menerò il can per l’aia, attaccando quelli che considerano San Valentino una festa da cancellare, o quelli che vivono San Valentino come uno stress immenso, o perchè sono single e magari frustrati, e non vedono l’ora arrivi domani per festeggiare "San Faustino (che cazzata!), o perchè con il proprio partner proprio non c’è accordo sul modo di festeggiare questa giornata.

Il mio "San Valentino" sarà PER il mio amore e CON il mio amore.
Non importa il luogo, o quello che si farà
Importa solo lo stare insieme.

Il mio San Valentino significa amare la mia ragazza come (e se fosse possibile anche di più) il primo giorno.
Per questo, per me, è San Valentino tutti i giorni.

Ti amo, S.

Feb 132006
 

Buongiorno a tutti, e buon inizio settimana.
Stamattina tratterò un argomento "inconsueto", e che molto probabilmente vi farà sorridere (come ha fatto sorridere me quando ho letto l’articolo che mi ha ispirato).

Il titolo di questo post potrebbe sembrare "criptico", ma in realtà sarà chiarissimo quando leggerete il resto del post.

Situazione: la mia Mia mi ha chiesto di portarle da Milano "Internazionale", un settimanale che da queste parti si trova con difficoltà. Venerdì, quindi, appena uscito dalla Fiera sono passato in edicola e gliel’ho comprato. In treno, per passare un po’ di tempo, ho pensato di dargli un’occhiata.
Molto interessante, scritto bene e con una raccolta di articoli internazionali (ovviamente… 😉 ) di ottimo livello.
Fra i vari articoli che ho letto, quello più "simpatico" parlava della carta igienica high-tech.

Pare infatti che dietro un prodotto "stupido" come la carta igienica (destinata a parti del corpo sicuramente non molto "intelligenti") ci siano invece fior di scienziati (addirittura dei fisici!) costantemente al lavoro per migliorarne le caratteristiche fisiche, studiarne il comportamento sotto sforzo, la degradabilità… e tutto questo in funzione del "mercato" a cui è rivolta.

Il mercato? Eh già… perchè le carte igieniche NON sono tutte uguali, e cambiano in funzione della tipologia dei fruitori (e NON a seconda del tipo di culo, come raccontava una vecchia barzelletta). 😛
Oltre ad avere quindi carte igieniche a doppio/triplo/quadruplo velo, con strappi più o meno delineati (meglio che non vi racconti il percorso che dà vita alla tratteggiatura di strappo della carta igienica… probabilmente per progettare uno shuttle ci vuole meno cervello), con rilievi e microforature studiate apposta per evitare "l’effetto striscia marrone" (ehm… non mi fate essere più esplicito), le carte igieniche sono studiate in funzione della popolazione e del tipo di uso 😀

Voi non lo sapevate (e neanch’io, prima di leggere quest’articolo), ma esistono due tipologie principali di "utilizzatori" della carta igienica: i piegatori e gli appallottolatori.

I piegatori sono coloro che usano sovrapporre la carta igienica in più foglietti.
Per questi "soggetti" è importante che la carta igienica sia robusta e resistente alla lacerazione.
Vengo quindi a scoprire che i tedeschi (soggetti presi ad esempio perchè l’articolo proviene da "Die Zeit" un giornale tedesco) sono quasi tutti "piegatori". Io stesso sono un piegatore, e non lo sapevo… 😀

Gli appallottolatori sono coloro che comprimono la carta igienica in una pallina, dopo averla usata.
Per questi soggetti è importante che la carta igienica sia molto liscia e praticamente senza struttura, altrimenti immaginatevi gli intasamenti prodotti dalle "palle" di carta.
In Germania gli appallottolatori sono solo il 6 per cento, mentre i francesci sono molto più "appallottolatori" dei tedeschi. In America, poi, appallottolano praticamente tutti… Smiley

Esistono infine gli arrotolatori e e gli utenti a strappo singolo, ma sono una minoranza che non incide sulle statistiche e non influenza gli scienzati ed i produttori di carta igienica (beh, sarei proprio curioso di conoscere una persona che usa la carta igienica strappandola in foglietti singoli… un pazzo!).

Insomma… vi sareste mai immaginati che dietro il mondo della carta igienica si nascondesse tutto questo microcosmo fatto di psicologia, scienza, fisica e chimica?
Neanch’io… 😛

E comunque…. giusto per curiosità… voi che tipologia di utenti siete, piegatori o appallottolatori? Smiley