Jun 302005
 

Eccomi qui, in ufficio come sempre, a darvi le mie impressioni (assolutamente personali) sul 1° Congresso Nazionale del GL-OS dell’Ordine Avvocati di Foggia, dal titolo “Open Source nella P.A., nell’azienda, nelle libere professioni: aspetti normativi e applicativi”, che si è tenuto ieri a Foggia, nella splendida cornice del Tribunale della Dogana, Palazzo della Provincia.

Innanzitutto, devo fare i complimenti a due persone eccezionali, che ho avuto la fortuna di conoscere ieri: la prima è Francesco Celentano, organizzatore del Congresso nonchè editore di Studio Celentano, uno dei primi siti italiani ad occuparsi di Diritto Informatico. Ha organizzato tutto in maniera impeccabile, ed è riuscito a raccogliere e coordinare in questo evento una serie di “grandi nomi”, che hanno fornito spunti ed acceso discussioni molto interessanti.
La seconda persona con la quale devo complimentarmi è Marco Montemagno, giornalista e “volto” di SKY TG 24 Pianeta Internet, che ha moderato (in maniera costruttiva ed intelligente) tutto il congresso.
Mettendo da parte per un attimo le indubbie doti professionali di entrambi, spendo una riga per parlare delle “persone”: sono entrambi di una gentilezza, disponibilità e simpatia unica, ed è stato un piacere parlare con Marco di blog, blogger ed Internet.

Veniamo al Congresso vero e proprio.
Il tema principale, l’Open Source, è stato trattato e sviscerato sotto diversi aspetti, divisi in “sessioni” di un’ora e mezza circa.

La prima sessione, Open Source nella P.A. contro il digital divide ha visto giuristi ed informatici confrontarsi sull’introduzione di software Open Source nella Pubblica Amministrazione, delle difficoltà attuative che ciò comporta e della legislazione al riguardo.
Si è parlato molto di OpenOffice.org (con il coordinatore del Progetto Linguistico Italiano OOo), di riuso del software e dei benefici che potrebbe portare l’OS nella P.A.

La seconda sessione, Open Source e Software Libero in azienda: aspetti economici e sicurezza informatica ha portato avvocati e tecnici a confrontarsi sui benefici dell’Open Source in termini di sicurezza “aggiunta”, rispetto all’impiego di soluzioni proprietarie. Di particolare interesse (per me) l’intervento del Dott. Donato E. Caccavella, docente di Informatica Forense all’Università di Bologna.
Peccato per l’assenza di Gerardo Costabile, che ero molto curioso di sentire (è uno dei principali Computer Forensic Specialist in Italia).

La terza sessione (la prima del pomeriggio), Software Libero come libertà di licenza è stata indubbiamente la più interessante di tutto il congresso.
L’avv. Francesco di Ciommo (Ordinario di Informatica all’università di Pisa), l’avv. Simona Lavagnini (Business Software Alliance) e l’arch. Stefano Maffulli (Presidente sezione Italiana della Free Software Foundation Europe) si sono “dati battaglia” sugli aspetti legislativi riguardanti le licenze di software libero e software proprietario.
L’avv. Di Ciommo ha messo più volte in discussione la “convenienza” del licensing dell’Open Source rispetto al software proprietario, soffermandosi su punti “cruciali” quali l’incidenza di costi come assistenza e supporto nella processo di scelta del software Open Source.
L’arch. Maffulli ha parlato a ruota libera di Open Source e Free Software, evidenziandone differenze ed analogie, mentre l’avv. Lavagnini, esponente di BSA, ha “portato acqua” al mulino del software proprietario e delle “licenze closed”.
Ma il momento “clou” c’è stato quando Marco Montemagno ha “buttato la bomba”: i brevetti sul software.
Si è accesa una interessante discussione fra l’avv Lavagnini e l’arch. Maffulli, la prima favorevole ai brevetti sul software (ovviamente), il secondo (altrettanto ovviamente) contrario, che ha coinvolto anche il pubblico presente numeroso in sala.

La quarta ed ultima sessione, invece, Software Libero: aspetti tecnici ed applicativi è stata quella più “tecnica”, ed ha trattato in particolare Linux, le difficoltà tecniche nell’uso di alcuni software essenziali sotto questa piattaforma ed i possibili “rimedi”, e della sicurezza intrinseca della piattaforma Linux. L’avv. Stefano Mele ha inoltre fornito degli spunti rivolti alla sicurezza anche degli utenti Windows.

In ogni sessione era possibile intervenire, facendo domande ai relatori e rendendo quindi “interattiva” la sessione. Interventi “esterni” interessanti sono stati quello del vice presidente del Linux User Group di Bari, e quello di Ufficiale di Polizia Postale. Il primo ha portato la sua esperienza sui sistemi GNU-Linux, il secondo ha parlato della sua esperienza “positiva” con il software proprietario specifico per le indagini, in antitesi a quanto affermato dal dott. Caccavella (ovvero che il software per le indagini telematiche “dovrebbe” essere Open Source, per garantire la trasparenza di tutto il processo di indagine e tutelare sia chi indaga che l’indagato).

Bilancio dell’evento: assolutamente positivo.
Mi auguro che iniziative del genere vengano replicate (e magari affiancate da altre similari), perchè è interessante e “utile” avere la possibilità di sentire opinioni diverse ed autorevoli su argomenti d’attualità come l’Open Source.

Alcune foto:

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Jun 292005
 

Buongiorno,
il gestore di questo blog non è in casa, causa partecipazione ad un Congresso.
Per comunicazioni non urgenti, si prega di lasciare un commento. Per comunicazioni urgenti… c’è il cellulare (che sarà acceso ma silenzioso, per venire incontro ai soliti problemi che inevitabilmente si presenteranno in mattinata) o la mail mobile (giovy [punto] mobile [chiocciola] gmail [punto] com).
Grazie.
😛

Jun 282005
 

Parte oggi il nuovo servizio di Google orientato al video: Google Video.
… e come tutte le novità made in Google, parte in Beta. 😀
Scopo di Google Video è indicizzare filmati inviati dagli utenti tramite l’apposito software (il Google Video Uploader, scritto in Java e quindi cross-platform) e renderli “cercabili” tramite la consueta interfaccia di ricerca di Google.
Inoltre, per visualizzare tali filmati, Google rende disponibile un piccolo player Open Source, il Google Video Viewer (basato sul codice sorgente di VLC), di cui gli utenti possono scaricare il sorgente da Google Code e contribuire a migliorarlo.

Ulteriori info sono disponibili nella sezione Help di Google Video.

(Fonte: Google Blog)

L’articolo è disponibile anche su Voice Over IT.

Jun 272005
 

Ultimamente si è fatto un gran parlare di Google Maps, il servizio di mappe e foto satellitari di Google.
Tutto questo parlare è anche merito di Alessandro Ronchi e di questo post (poi ripreso da moltissime fonti, compreso un giornale locale che gli attribuisce il “merito” di aver VIOLATO delle basi militari) dove ipotizza che Google Maps sia illegale, a causa di alcune vecchie leggi italiane che vietano di riprendere l’interno di basi militari e caserme . 😀

Io non ancora ne ne avevo parlato, e… siccome mi piace “divertirmi” come ha fatto Alessandro con le basi italiane, ho pensato di trasferirmi in America, e vedere come considerano gli americani la sicurezza delle loro basi militari (o punti sensibili, a scelta)… 😀

Andiamo a cominciare questa piccola carrellata con il cuore del sistema militare americano, ovvero il Pentagono, che a quanto pare è visibile su Google Maps, alla massima risoluzione possibile (è anche visibile il lato devastato dall’attentato dell’11 settembre).

Il Pentagono

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Beh… come inizio non c’è male… 😛
Dopo il Pentagono, passiamo ad una “civile abitazione”, ovvero… la Casa Bianca.
Anche questa è visibile su Google Maps alla massima risoluzione, benche due palazzi siano in parte “censurati” (forse per nascondere quanto presente sul tetto). 😛

La Casa Bianca

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Ma… per arrivare a Washington D.C. bisogna prendere l’aereo, e quindi ovviamente anche il Dulles International Airport è ben visibile, alla massima risoluzione, così come è splendidamente visibile il JFK International Airport di New York (nella foto sotto).

L'aereoporto JFK di New York

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Ok… le ultime due non sono basi militari…
Allora proviamo a dare uno sguardo alla Nellis Air Force Base, vicino Las Vegas, cuore dell’aviazione militare americana, visibile su Google Maps alla massima risoluzione (si vedono benissimo anche i caccia sulle piste).
E già… gli americani pare se ne freghino del fatto che chiunque possa vedere all’interno di una delle installazioni vitali del sistema militare americano… 😛

La base militare di Nellis, Las Vegas

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Beh, finora però niente di strano… sono centri militari, aereoporti, basi militari… [:p]
Dovete sapere però che io sono un grosso appassionati di fantascienza ed ufologia, e quindi ho pensato di sfruttare Google Maps per cercare nientemeno che… l’Area 51 (che insieme all’aereoporto di Nellis era ben visibile nel film “Indipendence Day”). 😛
Ad essere sinceri c’ho messo un po’ (anche perchè non la si trova digitando “Area 51” in Google Maps), ed ho dovuto cercare un po’ di informazioni in diversi siti, ma… alla fine… l’Area 51 è apparsa su Google Maps (si vede benissimo anche il lago asciutto di Groom Lake, dove è situata la base) 😉

Groom Lake e l'Area 51

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Inizia a diventare interessante, no? 😛
Starò mica correndo il rischio di “violare segreti militari americani”?
Beh, se non l’ho fatto finora, probabilmente anche farvi vedere alcuni bersagli per test missilistici non sarà reato, e non correrò il rischio di vedermi i MIB a casa… 😀

Infatti, questo è un bel bersaglio concentrico, questo è un bersaglio concentrico inscritto in un triangolo e questo è un bersaglio un po’ più complesso.

Bersaglio test missilistici 1

Bersaglio test missilistici 2

Bersaglio test missilistici 3

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Piaciuto il giretto nei “segreti” satellitari americani? 😉

Jun 252005
 

… per i prossimi due mesi… 😀
E già, perchè il sottoscritto ha la “fortuna” di lavorare anche il sabato durante tutto l’anno, ma NON in luglio ed agosto… 🙂
Sarà per questo che oggi non c’è praticamente NESSUNO in giro per gli uffici; diciamo che, ad un primo e sommario bilancio, almeno il 60% delle persone che lavorano qui pare si siano messe in ferie oggi, per godere di un piccolo “anticipo” di sabato festivo.
Anch’io sono stato fortemente tentato di prendermi il giorno libero, oggi… ma alla fine ho deciso di venire al lavoro, in modo da sistemare le ultime cose e stare più “tranquillo” la settimana prossima.
Inoltre, qui sono bello fresco (aria condizionata accesa, ma ad una temperatura “umana”, senza vedere pinguini che girano per la stanza) e considerato l’esodo in massa che si è verificato stamattina, anche relativamente “tranquillo” e senza avere il telefono che squilla ogni 10 secondi.
Vorrei tanto andare al mare… sigh… la temperatura è anche quella giusta… 😛

Ok… Giovy… non pensarci…
Pensa che fra un mese (o poco più) andrai in ferie, e potrai goderti tutto il mare che vuoi… 🙂

Jun 242005
 

“Nome di origine ebraica il cui significato è “dono del Signore”. In passato veniva dato a un figlio lungamente atteso. Si contano più di 300 Santi e Sante con questo nome. E’ il secondo nome più diffuso in Italia (dopo Giuseppe). Varianti straniere: Eoin, Evan, John, Iain, Ian, Ioannes, Ion, Ivan, Jan, Janos, Jean, Jens, Joan, Joao, Johann, Johnny, Juan, Keoni (hawaiano), Sean, Yan, Yannick”

Auguri, Giovanni di tutto il mondo 😉 (anche se alcuni festeggiano il loro onomastico il 31 gennaio, S. Giovanni Bosco).

Jun 222005
 

… e tanto per cambiare, anche stavolta si sfiora la crisi diplomatica… 🙁

Helsinki convoca ambasciatore italiano dopo le dichiarazioni di Berlusconi

Il presidente del Consiglio ieri ha affermato: “Ho fatto il playboy con la presidente Halonen per l’agenzia alimentare a Parma”

La Finlandia non ha gradito le battute del premier Berlusconi sui retroscena per l’assegnazione dell’Agenzia alimentare europea. E passa subito alle vie diplomatiche. Il ministero degli Esteri Finlandese ha convocato l’ambasciatore italiano ad Helsinki Ugo de Mohr, per “esprimere lo stupore del governo finlandese per le affermazioni del premier italiano Silvio Berlusconi a Parma sulla presidente della Finlandia, Tarja Halonen”. E’ stata la stessa ambasciata di Helsinki a rendere nota la convocazione alle agenzie di stampa.

La frase che ha scatenato l’incidente diplomatico Silvio Berlusconi l’ha pronunciata ieri durante durante l’insediamento a Parma dell’Agenzia europea per la sicurezza alimentare. “Per ottenere la presidenza italiana – aveva affermato il presidente del Consiglio – ho rispolverato tutte le mie arti da playboy, per utilizzare tutta una serie di sollecitazioni amorevoli nei confronti della signora presidente”. La rievocazione della battaglia fatta per promuovere Parma non si era fermata a questo, perché Berlusconi aveva affermato tra l’altro che essendo stato in Finlandia aveva dovuto “sottostare alla dieta finlandese”, scoprendo che “non c’era alcuna possibilità di confronto tra il culatello di Parma e la renna affumicata”.

Il presidente del consiglio aveva rievocato il percorso che ha portato alla scelta di Parma come sede dell’Agenzia alimentare al posto della Finlandia, come stabilito in un primo momento da Bruxelles. Un esempio di successo, aveva sostenuto Berlusconi, ottenuto con l’ottimismo e un’Europa vicina a cittadini, anziché burocratica ed elitaria. “Quando abbiamo assunto la responsabilità del governo – aveva fatto notare il premier – non c’era nessuno che si sarebbe giocato un soldo sulla possibilità che un’agenzia ormai assegnata alla Finlandia, potesse cambiare indirizzo e venire in Italia”. Ma, aveva sottolineato Berlusconi ieri, tutto è andato bene anche grazie alle “amorevoli cure rivolte alla presidentessa”

Ora toccherà inanzitutto al rappresentante a Helsinki ricomporre il dissidio. Ugo Gabriele de Mohr è ambasciatore d’Italia in Finlandia dal febbraio del 2004. Ricopre l’incarico dopo essere stato, tra le altre nomine, nel 1995 Ambasciatore a Maputo.

(Fonte: La Repubblica)

Che altro aggiungere? Complimenti, mr. PresDelCons, bella figura di merda che ha fatto anche stavolta l’Italia. Grazie.